Una donna si è vista rifiutare all’ospedale Niguarda il certificato per poter fare l’interruzione volontaria di gravidanza perché rilasciato dal medico di base. Solo quando ha mostrato cosa dice la legge, le è stato dato un appuntamento. Nonostante però il medico avesse specificato che fosse urgente, le è stato fissato dopo due settimane. Si è rivoltai a un altro ospedale: “Noi chiederemo alla donna di fare una segnalazione all’Urp, ma questo non è sufficiente”, ha spiegato a Fanpage.it Eleonora Mizzoni, attivista di Obiezione Respinta.
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Di NewsBot