Emergono nuovi dettagli sulla strage di Cutro, il naufragio a largo delle coste calabresi avvenuto il 26 febbraio 2023 e costato la vita a 94 persone. Nelle carte dell'inchiesta compaiono le chat che si sono scambiati quella tragica notte la Guardia Costiera e la Finanza. Chi doveva controllare quel barcone (la Guardia di Finanza) – riporta La Repubblica – rientrò in porto e chi doveva uscire per mettere in sicurezza chi navigava in quel mare in tempesta rimase agli ormeggi: "Noi non usciamo perché non abbiamo ricevuto nessun genere di richiesta". Queste alcune della chat – in base a quanto risulta a La Repubblica – finite agli atti dell'inchiesta. "So’ migranti… mesetto tranquillo". "In realtà non s’è visto nessuno, ma è una barca tipica". "E poi sotto il flir (sistema di rilevazione termica n.dr.) è tutto nero".
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Di NewsBot