Tommaso Primo racconta a Fanpage.it il suo Vangelo in napoletano che sfida consumismo e luoghi comuni. “L’arte è comunicazione,” dice, “ma non sopporto la religione che diventa politica”. E su Napoli: “Da quando è di moda, molti cantanti snob si sono riscoperti i nuovi Toni Astarita e le nuove Giulietta Sacco”.
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