Cecilia Sala è finalmente libera, ma tutta la vicenda legata al suo arresto e poi alla scarcerazione è ancora avvolta nel mistero. Mentre la giornalista svela nuovi dettagli su quei venti giorni di prigionia nel famigerato carcere di Evin in Iran e parla di "urla dei detenuti", i carabinieri del Ros avanzano un sospetto e i pm valutano il reato di tortura. L'ipotesi del Ros è che dietro alla carcerazione di Sala ci sia stato qualcuno – in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano – che avrebbe "venduto" informazioni sui movimenti della giornalista. Ora la Procura di Roma deciderà se e quale reato ipotizzare. Al vaglio c’è appunto anche quello di tortura. Tra le piste principali seguite dai Ros e dai pm, dunque, c’è quella del tradimento
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