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Approvato dal governo israeliano l’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il piano entrerà in vigore oggi alle 7.30. Ma Israele avverte Hamas che il piano si fermerà se Tel Aviv non riceverà l’elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato. E Netanhayu aggiunge: “Il cessate il fuoco approvato è temporaneo. Ci riserviamo il diritto di tornare in guerra”.
Secondo gli accordi, Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi in cambio dei primi 33 ostaggi. Tra questi sarebbero 25 quelli ancora vivi. Netanyahu: “Se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere con il sostegno degli Stati Uniti”. Intanto un missile lanciato dallo Yemen su Tel Aviv è stato intercettato dall’Idf.

La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti
Dossier – Sentieri di guerra

Houthi, “conseguenze per attacchi durante cessate fuoco”
I ribelli houthi dello Yemen hanno avvertito domenica le “forze nemiche nel Mar Rosso” che ci saranno “conseguenze” per qualsiasi attacco al Paese durante il prossimo cessate il fuoco a Gaza. “Le forze armate yemenite avvertono le forze nemiche nel Mar Rosso delle conseguenze di qualsiasi aggressione contro il nostro Paese durante il periodo di cessate il fuoco a Gaza e che affronteranno qualsiasi aggressione con operazioni militari specifiche contro tali forze senza un tetto o linee rosse”, hanno dichiarato in un comunicato.
L’inviato di Trump per il Medio Oriente valuta visita a Gaza
L’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff sta valutando una visita a Gaza nell’ambito dei suoi sforzi per mantenere l’accordo sul cessate il fuoco Fra Israele e Hamas. Lo riporrta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali Witkoff intende essere una presenza costante nella regione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Trump, meglio tregua regga ma Bibi faccia ciò che deve
Donald Trump ha avvertito che l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas deve reggere. Ma anche chiarito di aver lasciato al premier israeliano Bejamin Netanyahu mano libera per fare ciò che ritiene necessario. Intervistato dalla Nbc, alla domanda su quanto sia fiducioso che gli ostaggi saranno stati rilasciati il prossimo presidente americano ha risposto: “Lo vedremo molto presto e sarà meglio che regga”. Non a ogni costo però. “Continua a fare ciò che devi”, ha detto a Netanyahu, “questa storia deve finire. Vogliamo che finisca, ma continua a fare quello che deve essere fatto”. Trump ha riferito che incontrerà Netanyahu “a breve”, ma non ha voluto fornire dettagli.
Hamas, ritardo sui nomi, comunicati tramite messaggeri
Un funzionario di Hamas ha detto a Ynet che l’organizzazione terroristica sta ritardando per motivi tecnici la trasmissione dei nomi dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati domani. E ha spiegato che “la comunicazione avviene fisicamente tramite messaggeri, e ci vuole tempo perché si accordino sui nomi e sulla posizione dei rapiti, quando gli aerei dell’Idf sono ancora sopra di loro”. Quindi ha aggiunto che la lista finale verrà rilasciata solo dopo l’approvazione del leader di Hamas, Mohammed Sinwar.
Egitto si prepara a riapertura valico Rafah con Gaza
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha dichiarato che il valico di Rafah fra Gaza e l’Egitto entrerà in funzione “presto”, mentre le autorità si preparano a un’ondata di aiuti umanitari a Gaza nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco che entrerà in vigore domenica. Abdelatty non ha specificato quando esattamente il valico sarà aperto. Il valico, la principale porta di Gaza verso il mondo esterno, è chiuso da quando l’esercito israeliano ha preso il controllo dell’area nel maggio scorso. Abdelatty ha dichiarato che durante il cessate il fuoco dovrebbero entrare a Gaza 600 camion di aiuti al giorno, tra cui 50 camion di carburante.


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