"Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti". Lo ha detto il neo presidente Usa. Intanto Zelensky in un’intervista a Bloomberg da Davos ha spiegato che gli alleati europei non hanno abbastanza soldati da rappresentare un deterrente realistico per Vladimir Putin e che quindi le forze di peacekeeping devono includere anche gli Usa
Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Lo ha detto Donald Trump. 
“Qualsiasi forza di peacekeeping in Ucraina deve includere gli Stati Uniti”, ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Bloomberg da Davos, durante la quale ha spiegato che gli alleati europei non hanno abbastanza soldati da rappresentare un deterrente realistico per Vladimir Putin.
“Siamo dalla parte del popolo e non dei criminali di guerra. È quello che è successo in Ucraina: siamo dalla parte del popolo e non dei criminali. E questo non vuol dire a che abbiamo dimenticato la nostra amicizia decennale con la Russia”, ha dichiarato il ministro della Difesa Crosetto nelle comunicazioni alla Camera sulla proroga al 31 dicembre 2025 degli aiuti all’Ucraina: l’Aula ha poi dato il via libera alla risoluzione di maggioranza con 181 voti favorevoli. L’aula del Senato ha approvato con 123 voti favorevoli, 25 contrari e un astenuto il decreto per la proroga, fino al 31 dicembre 2025, dell’autorizzazione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina.

Gli approfondimenti:
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L’arma  è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad  oltre mille giorni dall’inizio del conflitto, come aveva annunciato  Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato  nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la  produzione in serie dell’Oreshnik, mentre il comandante delle  truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può  colpire “in tutto il territorio europeo”. Successivamente, il 10  dicembre, Putin ha precisato che l’emergere dei sistemi  missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità  di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste  armi e come possono cambiare il conflitto. DI COSA SI TRATTA
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Mentre  la guerra in Ucraina procede  – con Kiev che di recente ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira  la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture  energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai  sotto lo zero – c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti  critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di  spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare  questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek,  che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi  fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno  scontro diretto tra la Nato a Mosca. I POSSIBILI FRONTI
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez,  ha incontrato a Davos il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il quale ha avuto “un colloquio sull’avvio del processo di adesione dell’Ucraina alla Ue” e al quale ha ribadito “l’appoggio della Spagna a fronte dell’aggressione russa”. A darne notizia è stato lo stesso Sanchez in un messaggio su X. “I nostri principi sono chiari: non ci può essere un accordo sull’Ucraina senza Ucraina e non può esserci accordo sulla sicurezza europea senza Europa”, ha scritto nel messaggio il leader socialista. Nel suo discorso al Foro mondiale di Davos il presidente ucraino aveva esortato la Ue a fare di più “per essere ascoltata nel mondo”, ipotizzando che il presidente americano Donald Trump possa negoziare la fine del conflitto in Ucraina “con la Russia e la Cina senza la Ue” 
Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin sono stati condannati a pene dai cinque anni e mezzo ai tre e mezzo di reclusione perché riconosciuti colpevoli di aver fatto parte di un’organizzazione “estremista”. Erano stati arrestati nell’ottobre 2023. LEGGI L’ARTICOLO
Le armi nucleari tattiche hanno un potenziale e una gittata inferiori rispetto a quelle strategiche, in modo da colpire obiettivi specifici sul campo, e sono trasportabili in modo più facile. Stando ad alcune stime, la Russia ne avrebbe circa 1.900-2.000. Per capirne l’impatto, abbiamo simulato un lancio sul Colosseo a Roma. COSA SAPERE
Il ministro della Difesa ha così commentato il conflitto tra Mosca e Kiev a margine della cerimonia di assunzione dell’incarico del nuovo comandante del Covi. “Il compito della difesa è difendere”, ha detto Crosetto, “se fosse possibile farlo in sicurezza e dopo l’autorizzazione parlamentare penso sarebbe utilissimo per la nostra difesa”. I DETTAGLI
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Per garantire la pace in Ucraina dopo un eventuale accordo con la Russia serviranno almeno 200mila soldati europei. E’ la cifra indicata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo un video del suo intervento ieri al World economic forum di Davos diffuso oggi da Kiev. “Da tutti gli europei? Duecentomila soldati è il minimo, un minimo. Altrimenti, non è niente”, ha sottolineato il presidente, indicando per la prima volta pubblicamente il numero di militari che secondo lui dovrebbero far parte di una forza di peacekeeping
Il 40 per cento dei nordcoreani inviati a combattere al fianco delle forze russe nella regione di Kursk è stato ucciso, ferito o disperso o catturato in combattimento, rendono noto fonti occidentali alla Bbc. Dato che il contingente iniziale era di 11mila soldati, le vittime sono 4mila, di cui mille morti (i dati sono stati aggiornati a metà gennaio). Due i soldati catturati dalle forze di Kiev. 
I militari nordcoreani, per quanto disciplinati, motivati, e bene equipaggiati, come era emerso dalle informazioni raccolte dagli ucraini, “sono stati addestrati a malapena dalle forze russe che fra l’altro non capiscono”, ha denunciato l’ex comandante britannico Hamish de Bretton-Gordon. 
Un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina può essere finanziato dalla Germania solamente sollevando i vincoli sull’indebitamento, ha affermato il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, accusando i partiti all’opposizione e anche i competitori in vista delle elezioni del prossimo 23 febbraio, quindi anche con i Verdi, di “mentire all’opinione pubblica”. Altrimenti il pacchetto da tre miliardi di euro in discussione ora non potrà essere finanziato nel 2025, anche dopo l’annuncio di un tesoretto da 10,2 miliardi di euro ereditato dal bilancio del 2024 annunciato ieri dal ministero delle Finanze. 
“Bisogna rispondere alla domanda su come finanziard gli aiuti. Chi lascia questa domanda senza risposta mente all’opinione pubblica. La domanda centrale di questa campagna elettorale è chi paga il debito”, ha affermato a Parigi, dove si trova per incontrare il Presidente Emmanuel Macron. “Con tagli? Con aumenti delle tasse?”. I partiti competitori della Spd propongono che il finanziamento sia iscritto sotto la voce “spese straordinarie”. Ma Scholz continua a escludere questa possibilità. 
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“I costi dell’energia sono ormai alle stelle, anche a causa della guerra. Sono previsti per le imprese 10 miliardi di aumenti sulle bollette, per le famiglie vari aumenti sino a mille euro. E il governo taglia su tutto però continua a fare investimenti record su che cosa? Sulle armi. Ma almeno queste armi ci stanno portando a una soluzione in Ucraina?”. E’ la domanda che pone il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, in un video pubblicato sui social.
Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Lo ha detto Donald Trump
Qualsiasi forza di peacekeeping in Ucraina deve includere gli Stati Uniti. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Bloomberg da Davos, durante la quale ha spiegato che gli alleati europei non hanno abbastanza soldati da rappresentare un deterrente realistico per Vladimir Putin. “Non può essere senza gli Stati Uniti”, ha affermato Zelensky premendo su Donald Trump e Xi Jinping affinché usino la loro influenza per aiutare a mettere fine alla guerra in Ucraina.
“L’Europa è un interlocutore credibile nella sicurezza nazionale nella misura in cui sviluppa le proprie dotazioni di difesa per poter aiutare Paesi aggrediti come l’Ucraina”. Lo ha detto in Aula, durante la dichiarazione di voto sul dl Ucraina, il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, presidente della commissione Politiche Ue. 
Non c’è mai una pace giusta, probabilmente si arriverà a una tregua, a un congelamento della situazione con un compromesso capace di mettere in sicurezza quel Paese”. Lo ha detto in aula intervenendo sul decreto che proroga l’autorizzazione alla cessione di equipaggiamenti all’Ucraina il senatore del Pd Alessandro Alfieri, capogruppo in commissione Esteri di Palazzo Madama. 
L’aula del Senato ha approvato con 123 voti favorevoli, 25 contrari e un astenuto il decreto per la proroga, fino al 31 dicembre 2025, dell’autorizzazione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. 
Sarà molto difficile per il rappresentante speciale per Ucraina e Russia, Keith Kellogg, incaricato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine alla guerra in 100 giorni, elaborare un qualsiasi tipo di accordo di pace, perché non ha esperienza diplomatica, ha non ha mai avuto un’influenza significativa sulla politica e non andrà contro le idee di Trump. Lo scrive il Wall Street Journal. “Il Presidente degli Stati Uniti Trump – scrive il ‘Wall Street Journal’ – ha incaricato il tenente generale in pensione Keith Kellogg di porre fine alla guerra in Ucraina in cento giorni. Quasi nessuno crede che possa farlo, soprattutto i russi. Piuttosto, affermano che il ruolo di Kellogg come inviato speciale in Ucraina è un primo passo nei colloqui di pace che Trump intende supervisionare da solo. Ma raggiungere un accordo con il presidente russo Vladimir Putin sarà molto più difficile di quanto Trump aveva promesso durante la campagna elettorale, quando affermò che avrebbe posto fine al conflitto prima di entrare in carica”.
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che qualsiasi accordo di pace con la Russia richiederebbe almeno 200mila soldati europei per sorvegliarlo. Zelensky ha detto che dato il piccolo numero di truppe ucraine rispetto a quelle russe, “abbiamo bisogno di contingenti con un numero molto forte di soldati” per garantire qualsiasi accordo di pace. “Da tutti gli europei? Duecentomila. E’ un minimo. Altrimenti non e’ niente”, ha detto. Zelensky ha aggiunto che qualsiasi altro accordo sarebbe simile alla missione di monitoraggio guidata dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nell’Ucraina orientale che si e’ disintegrata quando la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala nel febbraio 2022. “Avevano uffici e basta” ha detto Zelensky, sottolineando la necessità dal punto di vista ucraino di una forza armata per prevenire ulteriori attacchi russi.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di avere “parlato in modo sfacciato” dando “lezioni all’Europa” nel suo intervento di ieri al World Economic Forum di Davos. Nel suo discorso, Zelensky ha affermato che “l’Europa deve fare di più, iniziare ad occuparsi di se stessa per essere ascoltata nel mondo”, ipotizzando che sulla fine del conflitto in Ucraina il presidente americano Donald Trump possa negoziare “con la Russia e la Cina senza la Ue”. Il presidente ucraino, ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram, “non solo ha dato lezioni all’Europa su come dovrebbe agire sotto Trump, ma l’ha apertamente intimidita con la prospettiva dell’oblio e di uno status di seconda classe”. “Non citerò altri discorsi del filosofo di Kiev – ha aggiunto la portavoce russa – ma noterò che la maggioranza dei partecipanti difficilmente era d’accordo con un tono simile all’incontro di Davos. I modi spensierati di questo aspirante politico hanno mostrato chiaramente fino a che punto è arrivato l’attuale regime di Kiev, in bancarotta e avendo perso la fiducia nel proprio futuro”. 
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