Sono stati disposti gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso due neonati, a distanza di un anno, dopo averli partoriti nella sua casa di Vignale di Traversetolo, per poi seppellirli in giardino. Il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha spiegato gli elementi d’indagine che hanno portato alla ricostruzione dei fatti e alla conseguente misura cautelare per la donna. “E’ un fatto drammatico – ha detto il magistrato – che suscita sgomento per due piccole vite stroncate e che non hanno potuto avere, finora, una sepoltura dignitosa; sgomento per una famiglia, che a sua volta dovrà prendere consapevolezza del dramma che si è consumato tra le mura domestiche; sgomento per un giovane -il fidanzato dell’indagata- privato per ben due volte di una paternità alla quale avrebbe avuto diritto di aspirare. E sgomento anche per la ragazza, che al di là delle responsabilità penali che saranno accertate, pare difficilmente decifrabile e dovrà prendere coscienza di quel che è successo”.
Il 12 maggio 2023, quando Chiara avrebbe partorito il primo bambino, i genitori e il fratello erano fuori ad un saggio di danza. E con le sue mani la ragazza si sarebbe liberata della placenta, gettandola nel water, e avrebbe scavato una fossa per seppellirlo, ha detto il magistrato in conferenza stampa, aggiungendo che “sono infatti coerenti con tale disegno” – per questo si contesta la premeditazione – le “ricerche sul web finalizzate ad acquisire elementi conoscitivi su” “come mantenere nascosta la gravidanza, come indurre o accelerare il parto” e “quali relazioni vi siano tra rottura delle acque, travaglio e parto” e infine “quali condotte tenere per cagionare, o favorire, un aborto“.
Per gli inquirenti il “disegno” che Chiara ha maturato sin dalle prime battute della gravidanza o comunque da quanto ha iniziato a prendere coscienza della gravidanza stessa è stato “la soppressione del proprio figlio”, prima o dopo il parto.
L’interrogatorio del 10 settembre, dopo il rinvenimento di ossa umane nel giardino (il secondo neonato morto), si aprì con una dichiarazione spontanea di Chiara Petrolini. Pochi giorni prima aveva negato la gravidanza pregressa, questa volta invece ammise la precedente gravidanza il successivo seppellimento del figlio, il tutto avvenuto nel maggio 2023. Disse anche che era nato morto.
Ma per il procuratore, nel caso della seconda gravidanza, “Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà”, si legge nel comunicato del procuratore in riferimento al secondo neonato trovato il 9 agosto. “La strada scelta da Chiara – perseguita anche mediante la finzione del ciclo mestruale – non può che avere un’unica finalità: quella di arrivare alla fine del percorso di gravidanza con la soppressione del figlio, cosa che puntualmente si verifica”.
Secondo D’Avino, durante la gestazione Petrolini ha tenuto “una condotta incompatibile con lo stato di gravidanza“, ha spiegato il procuratore di Parma Alfonso D’Avino. E questo è emerso “soprattutto dalle informazioni raccolte dagli amici. “Non ha mai disdegnato l’uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcooliche; da ultimo, dopo che travaglio era di fatto già iniziato, e nell’imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l’uso di marijuana“, ha spiegato, dicendo che si tratta di elementi significativi per la contestazione della premeditazione.
Nel ripercorrere le indagini, la Procura ha ribadito “l’assoluto silenzio, da parte di Chiara, sul proprio stato di gravidanza, sia verso i genitori, sia verso il fidanzato, sia verso le amiche e amici più stretti; assenza di qualunque visita medica, o di accertamenti diagnostici, o di analisi mediche durante tutto l’arco della gravidanza; un parto in assoluta solitudine (collocabile la notte tra il 6 ed il 7 agosto 2024), all’interno della taverna sita al piano sottostante dell’abitazione, con taglio del cordone ombelicale mediante uso di forbici trovate in cucina, al piano-taverna e seppellimento del bambino – dopo la constatazione della morte – all’interno del giardino, collocandolo in una fossa già scavata dai cani”. La morte del neonato è avvenuta per dissanguamento dopo il taglio del cordone.
Nelle prime spontanee dichiarazioni fatte dalla giovane, “aveva detto che ha nascosto il corpo del neonato (il primo ndr) nel giardino perché lo voleva vicino a sé“, ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, colonnello Andrea Pagliaro. E allora, quando si è intuita la possibilità di una seconda gravidanza, “si è pensato che se veramente ci fosse stato un altro bambino lo avrebbe sepolto sempre lì, vicino alla sua camera”. Quando sono state trovate le ossa “eravamo increduli”, ha ammesso l’ufficiale.
Quando le è stato chiesto dagli investigatori se avrebbe voluto tenere i figli, Petrolini ha risposto di sì, secondo quanto emerso dalla conferenza stampa in Procura a Parma. “Ha riferito che, tornati dagli Stati Uniti, avrebbe detto ai genitori che era incinta”. Per la prima gravidanza “ha detto che il bimbo era nato morto, e di essersi limitata a prenderlo e seppellirlo”. Anche per il secondo parto ha raccontato la stessa cosa, ovvero come già detto di aver tagliato il cordone e di averlo sepolto. E perché ha tenuto nascoste le gravidanze? “Ha detto di aver avuto paura del giudizio“.
La richiesta degli arresti domiciliari era stata inviata giovedì per la seconda volta dalla Procura guidata da Alfonso D’Avino al giudice per le indagini preliminari il quale la prima volta aveva detto no, mentre la seconda ha emesso l’ordine di misura cautelare. Il capo di imputazione è cambiato. Per la giovane, che si trova in una abitazione protetta insieme alla famiglia e assistita da psicologi e personale specializzato, nell’ordinanza si legge duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Dalle indagini del Dna infatti emerge che entrambi i neonati sepolti nella villetta dove risiedeva la 22enne sono figli della ragazza e del fidanzato. Lei del resto avrebbe ammesso anche la seconda maternità. Ma per il momento sembra che la giovane abbia agito da sola. Anche se, come si sussurra in paese e riferisce il Corriere della sera, “molti sapevano già da Pasqua della sua gravidanza”. Aspetti ancora tutti da chiarire. Due giorni dopo il secondo parto, la partenza per gli Stati Uniti con la famiglia da cui sarebbe rientrata il 19 agosto. Per qualche giorno, ha confermato il procuratore di Parma, ha continuato a fare la vita di sempre. Usciva con gli amici per aperitivi tutti documentati e confermati da chi la frequentava. Come se nulla fosse. Nessuno insomma sapeva delle gravidanze. Anche se, come riporta il Corriere della sera, in paese “si vociferava” di una sua gravidanza.
I genitori di Chiara, sentiti dagli inquirenti il 6 settembre in quanto sottoposti a indagine, in presenza del loro avvocato, hanno ribadito la loro estraneità dai fatti, intesa come mancata conoscenza dello stato di gravidanza di Chiara. Anche la loro sorpresa nell’apprendere, mentre si trovavano negli Usa, del rinvenimento del piccolo cadavere nel loro giardino e, dopo il rientro, del fatto che il piccolo sepolto fosse stato partorito dalla figlia, è stata ribadita. Posizione stralciata, ma i due restano indagati.