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Il segretario di Stato Americano Marco Rubio sente Netanyahu e ribadisce “sostegno incrollabile a Israele”. L’Idf comunica di aver eliminato un “terrorista della Jihad”, Akram Atef Farhan Zanon, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, “nonostante i termini del cessate il fuoco entrati in vigore”.
La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti
Dossier – Sentieri di guerra
Carro armato israeliano uccide due civili a Rafah
Inviato Usa Witkoff presto a Gaza in missione ispezione
Media, telefonata Trump-bin Salman su Israele e affari
Rubio a Netanyahu, sostegno a Israele è priorità per Trump
Hezbollah: “Non accetteremo alcun rinvio del ritiro israeliano dal Libano”
Ogni rinvio della scadenza di 60 giorni per il ritiro di Israele dal sud del Libano sarebbe “una flagrante violazione dell’accordo, una continua violazione della sovranità libanese”. Lo ha affermato Hezbollah in una nota, aggiungendo che questa situazione deve essere risolta “dallo Stato con tutti i mezzi e metodi garantiti dalle convenzioni internazionali per recuperare il territorio”. “Non accetteremo alcuna violazione dell’accordo e degli impegni, e qualsiasi tentativo di fuga con falsi pretesti sarà respinto”, afferma infine Hezbollah, chiedendo “il rigoroso rispetto dell’accordo senza alcuna concessione”.
Media: Israele chiede un mese in più per ritirarsi dal Libano
Israele ha chiesto agli Stati Uniti altri 30 giorni per ritirare le sue truppe dal Libano meridionale, pochi giorni prima della scadenza dei 60 giorni prevista per domenica dall’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. Lo riferiscono i media israeliani. In base ai termini del cessate il fuoco del 27 novembre, infatti, l’esercito israeliano deve lasciare tutte le sue posizioni nel Libano meridionale alle Forze armate libanesi entro il 26 gennaio. Nelle ultime settimane, tuttavia, Israele ha valutato che le forze libanesi si sono dispiegate troppo lentamente nella regione, ritardando di conseguenza il ritiro dell’Idf.
Idf: uccisi due militanti palestinesi a Jenin
L’ esercito israeliano ha ucciso due militanti palestinesi nei pressi di Jenin durante la notte, accusandoli di aver ucciso tre israeliani. Lo riferisce l’Agence France-Presse (AFP). In una dichiarazione, l’esercito ha affermato che le truppe israeliane hanno trovato i due militanti barricati in una casa nel villaggio di Burqin. Secondo le IDF i due uomini erano ricercati per l’uccisione di tre israeliani e il ferimento di altri sei nell’attacco del 6 gennaio a un autobus in Cisgiordania. Il ministero della Salute palestinese ha confermato i due decessi.
Media: Idf taglia elettricità a Jenin, ospedali a rischio
Le forze israeliane hanno interrotto l’elettricità nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania e in alcune aree circostanti. Lo dice il governatore di Jenin Kamal Abu al-Rub parlando all’agenzia di stampa Wafa. Al-Rub ha affermato che il black out si estende all’ospedale di Jenin e all’ospedale specializzato Ibn Sina, mettendo a repentaglio le operazioni di emergenza. Attualmente, gli ospedali stanno cercando di utilizzare le riserve di carburante e di portarne altro per mantenere accesa l’elettricità nei loro reparti di emergenza, dialisi e asilo nido, ha affermato al-Rub.
Carro armato israeliano uccide due civili a Rafah
Almeno due palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dei carri armati dell’esercito di Israele nel quartiere di Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito ad Al Jazeera i funzionari della Protezione civile palestinese.
Netanyahu difende Musk su saluto romano: “È amico di Israele”
“Elon Musk è stato ingiustamente diffamato”. Lo ha scritto sui social il primo ministro israeliano Benjamin Netanyuhu, commentando le polemiche suscitate dal presunto saluto romano fatto dal ceo di Tesla durante un discorso alla Capitol One Arena di Washington in occasione dell’insediamento di Donald Trump. “Elon è un grande amico di Israele”, ha affermato Netanyahu, “ha visitato Israele dopo il massacro del 7 ottobre, in cui i terroristi di Hamas hanno commesso la peggiore atrocità contro il popolo ebraico dopo l’Olocausto. Da allora ha ripetutamente e con forza sostenuto il diritto di Israele a difendersi dai terroristi genocidi e dai regimi che cercano di annientare l’unico e solo Stato ebraico. Lo ringrazio per questo”.
Israele, gabinetto di sicurezza su ostaggi e ritiro dal Libano
Il gabinetto di sicurezza politica si riunirà questa sera alle 18,30 ora locale. I ministri non sono stati informati sull’argomento della discussione, ma i media israeliani ritengono che si parlerà anche del prossimo rilascio del secondo gruppo di rapiti – quattro delle sette donne ancora a Gaza – e dell’avvicinarsi della scadenza per il ritiro delle forze dell’Idf dal sud del Libano che dovrebbe avvenire domenica.
Media: “Israele chiede rinvio per ritiro truppe da Libano”
Israele ha chiesto agli Stati Uniti altri 30 giorni per ritirare le sue truppe dal Libano meridionale. Lo scrivono i media israeliani. La richiesta arriva pochi giorni prima della scadenza dei 60 giorni prevista dall’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. In base ai termini dell’accordo di tregua del 27 novembre, l’IDF è tenuta a cedere tutte le sue posizioni nel Libano meridionale alle Forze armate libanesi entro il 26 gennaio.
Ordine Idf, in centinaia lasciano campo profughi Jenin
Centinaia di persone hanno lasciato il campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, su ordine delle autorità israeliane. Lo ha detto il governatore della città all’AFP al terzo giorno del giorno dell’operazione militare lanciata dalle forze armate israeliane.
Media, 22 palestinesi arrestati in Cisgiordania
Da ieri sera le forze di sicurezza israeliane hanno effettuato almeno altri 22 arresti in Cisgiordania. Lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Wafa citando il Prisoners Club e la Palestinian Prisoners Affairs Authority.
Idf, 13 palestinesi uccisi in operazione a Jenin
Sono 13 le vittime palestinesi dell’operazione israeliana ‘Muro di ferro’ in Cisgiordania. Lo dice un alto ufficiale delle IDf ai media israeliani. Secondo l’ufficiale, l’operazione è stata lanciata per neutralizzare il cosiddetto Battaglione Jenin, composto da agenti affiliati a gruppi terroristici come Hamas e la Jihad islamica palestinese.
Al Jazeera, reporter arrestato da Anp per copertura Jenin
L’emittente Al Jazeera ha accusato l’Autorità nazionale palestinese (Anp) di aver arrestato uno dei suoi giornalisti nel tentativo di impedire la copertura dell’operazione militare israeliana all’interno della Cisgiordania.
Svizzera esamina denunce presentate contro Herzog a Davos
I procuratori svizzeri hanno annunciato di aver esaminato diverse denunce presentate contro il presidente israeliano Isaac Herzog, in visita in Svizzera per il Forum di Davos, poiché alcune Ong lo hanno accusato di “incitamento al genocidio” a Gaza.
Inviato Usa Witkoff presto a Gaza in missione ispezione
L’inviato del presidente Donald Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato che visiterà Gaza nei prossimi giorni come parte di quella che ha definito una “squadra di ispezione” per monitorare l’accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas. Durante un’intervista rilasciata a Fox News, Witkoff ha dichiarato: “Farò parte di una squadra di ispezione al Corridoio di Netzarim e anche al Corridoio Philadelphia. È qui che ci sono supervisori esterni, che si assicurano che le persone siano sicure e che le persone che entrano non siano armate, e che nessuno abbia cattive motivazioni”. Il viaggio sarà la prima visita dell’inviato in Medio Oriente da quando Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco il 15 gennaio.
L’ex ministro israeliano Ben Gvir: “Tregua a Gaza è “umiliazione nazionale”
L’ex ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, uscito dal governo Netanyahu, valuta l’accordo di cessate il fuoco con Hamas come un’ “umiliazione nazionale”. Ben-Gvir è tornato a manifestare la sua ferma opposizione alla tregua a Gaza dopo la diffusione di una notizia secondo cui l’esercito israeliano avrebbe ordinato ai soldati di rimuovere i graffiti nel centro di Gaza che potrebbero essere offensivi per i palestinesi. Per l’ex ministro della Sicurezza, il presunto ordine è una “vergogna”. In un post su X ha sottolineato che “questo non è solo uno sconsiderato accordo di resa, è anche un’umiliazione nazionale”, aggiungendo che “dobbiamo fermare questa umiliazione e tornare immediatamente alla guerra e distruggere i nostri nemici”.
Media, telefonata Trump-bin Salman su Israele e affari
Il presidente Donald Trump ha avuto una telefonata con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che diventa il primo leader straniero ad avere un contatto diretto dal suo insediamento alla Casa Bianca. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. Secondo alcuni analisti, la decisione di parlare con il principe saudita indica le priorità dell’amministrazione Trump. Il presidente Usa ha già espresso il desiderio di espandere gli Accordi di Abraham con un accordo di normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. L’accordo sarebbe probabilmente parte di un massiccio patto di difesa che Riad sta cercando di firmare con Washington, che fornirebbe all’Arabia Saudita garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti in caso di attacco e sarebbe accompagnato da enormi investimenti nell’economia americana. Secondo una nota pubblicata dai media statali sauditi, bin- Salman ha riferito a Trump che l’Arabia Saudita vorrebbe espandere i suoi investimenti negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni fino a 600 miliardi di dollari e che la cifra potrebbe aumentare ulteriormente “se si rendessero disponibili ulteriori opportunità”. Trump ha invece detto al principe ereditario saudita che non vede l’ora di lavorare con Riad per portare avanti gli interessi comuni, aggiunge il comunicato saudita. Al momento la Casa Bianca non ha diramato alcuna nota ufficiale in merito allo scambio tra i due leader.
Sopravvissuta al 7 ottobre rappresenterà Israele a Eurovision
Yuval Raphael, una sopravvissuta all’attacco di Hamas al festival musicale Nova, rappresenterà Israele all’Eurovision 2025. Lo riferisce il Times of Israel. Raphael, 24 anni, ha vinto il concorso reality ‘Hakochav Haba’, ottenendo il maggior numero di voti dai giudici e dal pubblico, e parteciperà alla competizione canora in programma a Basilea, in Svizzera, a maggio. La sua canzone sarà scelta il mese prossimo da una commissione convocata dall’emittente pubblica Kan. La cantante era con gli amici al festival Nova quando è stato attaccato dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023. La giovane è sopravvissuta nascondendosi sotto i corpi delle vittime in un rifugio antiaereo lungo la strada. “La musica è uno degli ingredienti più forti nel mio processo di guarigione,” ha detto Raphael durante la finale. Raphael ha dichiarato di voler esibirsi in Europa e “raccontare la storia del mio paese, di ciò che ho vissuto, di ciò che altri hanno vissuto”, ha dichiarato.
Rubio a Netanyahu, sostegno a Israele è priorità per Trump
Il segretario di Stato USa Marco Rubio ha parlato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per sottolineare che “mantenere il fermo sostegno a Israele è una priorità assoluta per il Presidente Trump“. Lo riferisce la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce. Rubio si è congratulato con il premier per i successi di Israele contro Hamas e Hezbollah e si è impegnato “a lavorare instancabilmente per aiutare a liberare tutti gli ostaggi rimasti detenuti a Gaza“. Il segretario di Stato si è anche detto ansioso “di affrontare le minacce poste dall’Iran e di perseguire opportunità di pace”.
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ISSN 2499-0817
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