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Il 37enne è finito contro il marciapiede e quindi dietro il guard-rail dopo un volo di circa dieci metri. Fra le ipotesi anche quelle del malore e del colpo di sonno. L’allarme dato da un camionista: forse la vittima si poteva salvare
Il luogo dell’incidente e, nel riquadro, Andrea Guastalla (foto Barsoum(LaPresse)
Sul bordo del marciapiede in parte danneggiato le strisce bianche tracciate dai vigili urbani mostrano il punto d’impatto dello scooter. E confermano che l’Honda Sh 150 di Andrea Guastalla, consulente di Poste italiane in servizio a Roma, genero del vice governatore della Campania Fulvio Bonavitacola, si è spostato troppo verso destra mentre percorreva via del Foro Italico, in direzione corso Francia, alle 7.15 di ieri mattina. Una deviazione evidente che ha preceduto lo schianto costato la vita al 37enne, residente nella zona di viale del Tintoretto, vicino all’Eur: il sospetto è che un altro veicolo possa averlo costretto a cambiare traiettoria. Un pirata della strada fuggito subito dopo.
È una delle ipotesi per spiegare la dinamica dell’incidente mortale, il 115° dall’inizio dell’anno a Roma e provincia. La metà circa ha coinvolto conducenti di moto e scooter, mentre i pedoni travolti e uccisi sono 39. I vigili urbani del XV Gruppo Cassia sono intervenuti dopo la segnalazione al 112 fatta da un camionista. Lo schianto nel quale è morto Guastalla si sarebbe infatti verificato prima, ma nessuno si è accorto dello scooterista, invisibile perché finito dietro il guard-rail prima dello svincolo per corso Francia. Proprio dalla parte opposta, nel febbraio 2021, un rumeno di 51 anni, Octavian Nicolae Bacila, perse la vita precipitando con l’auto in via degli Orti della Farnesina dopo aver imboccato per errore la piazzuola di sosta e aver sfondato un pannello anti-rumore. Allora si ipotizzò un malore improvviso alla guida, o anche un guasto meccanico alla sua Opel Astra.
Piste che vengono seguite anche in questa circostanza, insieme con quella di un secondo veicolo responsabile della deviazione fatta dallo scooter. Quello che appare probabile è che l’impatto dell’Sh contro il marciapiede sia stato molto violento: il motorino ha proseguito carambolando per quasi dieci metri sulla stretta striscia d’asfalto – poco più di un metro, utilizzato come passaggio di emergenza a piedi – che costeggia via del Foro Italico e il bandone laterale di destra. L’analisi delle telecamere di sicurezza su quel tratto di strada, ma anche su quelli precedenti e successivi, incrociati con il presunto orario dell’incidente, comunque antecedente all’allarme lanciato dal camionista – che ha visto la vittima a terra proprio perché al volante in una cabina rialzata rispetto all’abitacolo degli altri veicoli – potrebbe fornire adesso ai vigili urbani informazioni utili per il prosieguo delle indagini. E capire soprattutto se lo scarto a sinistra del motorino sia stato autonomo (anche per un colpo di sonno, vista l’ora) o causato da altri.
Inutili purtroppo i soccorsi da parte del personale medico dell’Ares 118 intervenuto sul posto con un’ambulanza e un’automedica: il 37enne era già deceduto. La sorella, avvertita dagli agenti della Municipale, ha effettuato in mattinata il riconoscimento e sarà adesso l’autopsia a stabilire se il ritardo nella scoperta di quanto accaduto possa aver provocato il decesso dello scooterista e se altrimenti si sarebbe potuto salvare se fosse stato soccorso subito. Una circostanza che, in caso di presenza accertata di un pirata della strada, potrebbe aggravare ulteriormente l’accusa di omicidio stradale nei suoi confronti. Per trovare una risposta le indagini dei vigili urbani proseguono senza sosta.
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19 settembre 2024 2024 ( modifica il 20 settembre 2024 2024 | 19:16)
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