Lo Stato ebraico non permetterà il ritorno della popolazione nel nord della Striscia fino a quando non sarà organizzato il rilascio della 29enne in ostaggio Arbel Yehud. 15 morti nel fuoco israeliano nel sud del Libano. Il presidente degli Usa ipotizza un piano per “ripulire” Gaza e ha affermato di volere che Egitto e Giordania accolgano i palestinesi dai territori nel tentativo di affermare la pace in Medio Oriente. “Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto Trump ai giorn
Israele afferma che Hamas ha commesso due violazioni dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. In particolare l’ufficio del premier israeliano sottolinea che : “Arbel Yehud non è stata ancora rilasciata e l’elenco dettagliato delle condizioni degli ostaggi per la fase 1 non è stato ancora presentato” e, di conseguenza, “è stato deciso che il passaggio dei cittadini di Gaza verso la parte settentrionale di Gaza non sarà approvato”. Lo scrive Times of Israel.
Salgono a 15 i morti nel fuoco delle forze israeliane contro i residenti nel sud del Libano. Lo riferisce il Ministero libanese della Sanità.
Gli operatori umanitari di Gaza hanno riferito che Israele impedisce a decine di migliaia di sfollati di tornare al Nord della Striscia. L’accordo siglato a Doha tra Hamas e Israele prevede il ritiro dell’Idf da una parte del Corridoio Netzarim ma il mancato rilascio dell’ostaggio civile Arbel Yehud ha bloccato la possibilità per gli sfollati di dirigersi verso nord. Israele ha affermato che non permetterà ai cittadini di Gaza di muoversi finché Hamas non organizzerà non libererà Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata ieri. Inoltre, Hamas non ha fornito l’elenco degli ostaggi che dovrebbero essere liberati in questa fase del cessate il fuoco e che sono ancora vivi.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un piano per “ripulire” Gaza e ha affermato di volere che Egitto e Giordania accolgano i palestinesi dai territori nel tentativo di affermare la pace in Medio Oriente. “Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto Trump ai giornalisti, definendo Gaza un “cantiere di demolizione” e affermando che la mossa potrebbe essere “temporanea o a lungo termine”.
Ieri Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag dopo 477 giorni sono state riportate alle truppe dell’Idf e poi sono giunte in patria. Hamas le aveva consegnate prima alla Croce Rossa. In cambio sono stati rilasciati 200 prigionieri palestinesi. “Secondo l’accordo, Israele non permetterà il passaggio di gazawi verso il nord della Striscia finchè non sarà regolato il rilascio di Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi”. Così l’ufficio di Netanyahu. Secondo Hamas sarà liberata tra 7 giorni (CHI SONO LE SOLDATESSE LIBERATE).
Approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
“Grazie, Presidente Trump, per aver mantenuto la tua promessa di fornire a Israele gli strumenti necessari per difendersi, combattere i nostri nemici comuni e garantire un futuro di pace e prosperità”. Lo scrive in una nota ufficiale il primo ministro Benyamin Netanyahu riferendosi alla decisione del presidente Usa di sbloccare le forniture di armi.
Ci aspettiamo per stasera una svolta riguardo alla crisi su Arbel Yehud”, ha dichiarato un alto funzionario della Jihad islamica alla tv qatariota al Jazeera. Secondo il funzionario “i mediatori stanno compiendo sforzi per risolvere la situazione, che potrebbe portare alla liberazione della rapita prima di sabato prossimo”. Una fonte vicina ai negoziatori ha dichiarato al canale saudita a Shark che “gli sfollati potranno tornare nel nord della Striscia di Gaza entro poche ore e che Arbel Yehud sarà probabilmente rilasciato domani
La 29enne è stata rapita con il suo fidanzato dal kibbutz Nir Oz. Con una dichiarazione ufficiale Hamas ribadisce di aver informato i mediatori che l’ostaggio civile israeliano Arbel Yehud è viva “e ha fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio”. LEGGI L’ARTICOLO
Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che da questa mattina 15 persone sono state uccise dal fuoco israeliano nel Libano meridionale. Immagini da diverse località della parte meridionale del Paese mostrano manifestanti che portano le bandiere di Hezbollah.
Indignazione e shock in Israele, soprattutto sui social, dopo che i notiziari palestinesi ieri sera hanno diffuso il video del detenuto di Fatah Yasser Abu Bakr, rilasciato nello scambio con le soldatesse, mentre risponde a una telefonata del presidente dell’Anp Abu Mazen che si congratula per la scarcerazione. Abu Bakr, originario di Jenin, è stato condannato nel 2004 a un totale di 115 anni di carcere per aver armato una cellula terroristica che ha sparato nella hall di un hotel di Netanya nel marzo 2002, ferendo 50 persone e uccidendo una bambina di 9 anni. Nella sparatoria successiva sono stati uccisi un passante e due agenti.
“L’Italia continua a supportare chi soffre, portando speranza a chi, come nella Striscia di Gaza, affronta situazioni drammatiche”, ha sottolineato il ministro della Difesa, Guido Crosetto dopo la consegna stamani al porto di Limassol di oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari, partito il 15 gennaio da Monfalcone (GO) e raccolto dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. Ha aggiunto il ministro: “Esprimo il mio più sincero ringraziamento alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia per il grande impegno nella raccolta degli aiuti di prima necessità. Un grazie speciale va anche alle nostre Forze Armate, che ancora una volta hanno dimostrato straordinaria competenza e profonda umanità. L’Italia rimane un Paese che crede fermamente nel dialogo, nella pace e nella solidarietà verso i più fragili”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, incentrato sugli ultimi sviluppi in Libano e a Gaza. Nel corso della telefonata i due leader hanno affrontato vari temi all’ordine del giorno. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio di Netanyahu, il presidente Macron ha dato il suo consenso alla partecipazione di aziende israeliane all’Air Show di Parigi di quest’anno. “Il presidente francese ha assicurato al primo ministro che le aziende israeliane potranno partecipare al Paris Air Show”, ha annunciato l’ufficio di Netanyahu in un comunicato, in riferimento al 55mo salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio, in programma a Parigi dal 16 al 22 giugno, un appuntamento cruciale per il settore. Il via libera del titolare dell’Eliseo giunge dopo che nei mesi scorsi, ai ferri corti con Netanyahu, Macron aveva limitato la presenza di imprese israeliane a una fiera di armi francese e aveva chiesto di imporre restrizioni sulle armi a Israele a causa della guerra di Gaza.
“I tre ostaggi che sono stati trasportati ad al Sheba per essere curati sono stati dimessi oggi”. Lo riferisco il Centro Medico Sheba comunicando le dimissioni dalla struttura delle prime tre ragazze ostaggi Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher, ammesse una settimana fa, dopo essere state liberate da Hamas, dopo oltre 15 mesi di prigionia a Gaza. La struttura ha aggiunto che “continuerà a trattarli secondo le necessita’”, ma non ha fornito alcun dettaglio sulle loro condizioni di salute e sulle cure ricevute. Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher sono tornate libere domenica scorsa nel primo scambio di ostaggi-prigionieri previsto dall’accordo di cessate il fuoco a Gaza siglato tra Israele e Hamas. Israele ha rilasciato in cambio 90 prigionieri palestinesi. Dopo essere state consegnate alla Croce Rossa e condotte attraverso il confine fino a una base militare israeliana dove hanno ritrovato le rispettive madri, le tre donne sono state trasportate in elicottero all’ospedale di Ramat Gan, a est di Tel Aviv.
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato poco fa con il presidente francese Emmanuel Macron. Il colloquio telefonico ha riguardato diversi temi, inclusi gli sviluppi in Libano e a Gaza. Macron ha assicurato a Netanyahu che le aziende israeliane potranno partecipare al Salone aeronautico che si terrà in Francia tra qualche mese. Lo ha riferito l’ufficio del premier israeliano.
In Libano sale a 15 morti il bilancio delle vittime del fuoco dell’esercito israeliano che da questa mattina sta sparando sugli sfollati libanesi che stanno sfidando l’avvertimento di non tornare nei loro villaggi nella zona Sud del Paese. Lo riferisce l’ultimo rapporto aggiornato del ministero della Sanità libanese. Secondo la stessa fonte, “gli attacchi del nemico israeliano contro i cittadini che cercavano di tornare ai loro villaggi, ancora sotto occupazione, hanno causato 15 morti, tra cui un soldato e tre donne”. In precedenza il ministero aveva riferito di 11 morti e 83 feriti.
“Israele non permetterà il passaggio degli sfollati di Gaza verso la Striscia fino a quando non saranno raggiunte intese sul rilascio dell’ostaggio civile Arbel Yehoud”, ha affermato un alto funzionario del governo israeliano, citato da Haaretz.
“Hezbollah sta incitando gli sfollati civili alla rivolta, sta inviando provocatori nel sud del Libano, mentre l’esercito libanese non è riuscito a ‘ripulire’ la zona dalla minaccia terroristica. E’ quello che temevamo”. Lo hanno riferito funzionari israeliani a Ynet, sottolineando che gli scontro sono scoppiati da questa mattina presto, proprio a 60 giorni esatti dalla tregua.
Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del fuoco dell’esercito israeliano che da questa mattina sta sparando sugli sfollati libanesi che stanno sfidando l’avvertimento di non tornare nei loro villaggi nella zona Sud del Paese. Secondo il ministero della Sanita’ libanese, “gli attacchi del nemico israeliano contro i cittadini che cercano di tornare nei loro villaggi ancora sotto occupazione hanno provocato 11 morti, tra cui un soldato dell’esercito libanese e due donne, e 83 feriti”.
L’esercito israeliano ha confermato che le truppe hanno aperto il fuoco nel Libano meridionale questa mattina, mentre civili libanesi e sostenitori di Hezbollah cercavano di raggiungere i villaggi dove sono ancora schierate le truppe. Secondo l’Idf, sono stati sparati colpi di avvertimento e aperto il fuoco per “allontanare le minacce” in diverse aree in cui “sospettati si sono avvicinati alle forze”. Le autorità libanesi hanno dichiarato che quattro persone sono state uccise, tra cui un soldato, e più di 30 sono rimaste ferite dal fuoco israeliano. “L’Idf rimane schierato nel Libano meridionale, continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano e sta monitorando i tentativi di Hezbollah di tornare nel Libano meridionale. L’Idf opererà contro qualsiasi minaccia posta alle truppe e allo Stato di Israele”, aggiunge l’esercito, senza menzionare il soldato libanese.
L’agenzia di difesa civile di Gaza, governata da Hamas, ha affermato che decine di migliaia di palestinesi sfollati sono stati bloccati dal ritorno al nord della Striscia, a causa di una barriera militare israeliana. “Decine di migliaia di sfollati stanno aspettando vicino al corridoio di Netzarim per tornare nel Nord della Striscia di Gaza”, ha detto il portavoce dell’agenzia Mahmud Bassal ma Israele che si è rifiutato di lasciarli passare a causa di una disputa sul rilascio di ostaggi. I giornalisti nella zona hanno visto enormi folle di abitanti di Gaza radunate su una strada costiera vicino alla barriera in attesa di passare, con riprese aeree che mostrano la folla che si estendeva per centinaia di metri in tre direzioni. Ismail al-Thawabtah, direttore generale dell’ufficio stampa governativo nella parte di Gaza gestita da Hamas, ha stimato il numero totale di abitanti di Gaza che vogliono tornare a nord a “tra 615.000 e 650.000”. Il corridoio Netzarim e’ una striscia di terra di sette chilometri militarizzata da Israele che taglia in due Gaza dal confine israeliano al Mar Mediterraneo. Il corridoio separa il nord dal resto del territorio. Come parte dell’accordo di cessate il fuoco iniziato una settimana fa, Israele avrebbe dovuto consentire agli sfollati di Gaza di attraversare il corridoio e tornare alle loro case, ma ciò non è avvenuto. Israele, dal canto suo, ha accusato Hamas di aver rinnegato l’accordo non rilasciando ieri Arbel Yehud, una degli ostaggi civili catturati durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Essendo una donna civile, Yehud avrebbe dovuto essere rilasciata ieri, come parte del secondo scambio di ostaggi-prigionieri nell’ambito dell’accordo di tregua.
Con una dichiarazione ufficiale Hamas ribadisce di aver informato i mediatori che l’ostaggio civile israeliano Arbel Yehud è viva “e ha fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio”. Nel frattempo Israele ha affermato che non consentirà ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza finché non sarà liberata Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata in base all’accordo firmato con Hamas.
L’esercito israeliano (Idf) ha confermato che i suoi soldati hanno aperto il fuoco nel Libano meridionale questa mattina, mentre civili libanesi e sostenitori di Hezbollah cercavano di raggiungere i villaggi dove sono ancora schierate le forze dello Stato ebraico. Secondo l’esercito, le truppe hanno sparato colpi di avvertimento e aperto il fuoco per “allontanare le minacce” in diverse aree in cui i sospettati si sono avvicinati alle forze. Le autorità libanesi hanno dichiarato che quattro persone sono state uccise, tra cui un soldato, e più di 30 sono rimaste ferite dal fuoco israeliano.
L’esercito libanese afferma che un soldato è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco e un altro è stato ferito dall’esercito israeliano nel Libano meridionale. In un comunicato, citato da Times of Israel, le Forze armate libanesi affermano che un soldato è stato ucciso sulla strada Marwahin-Dhayra-Tiro, mentre il soldato ferito è stato colpito nella città di Mays al-Jabal.
L’agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che decine di migliaia di palestinesi sfollati sono stati bloccati e non hanno potuto più fare ritorno nel nord del territorio a causa di una barriera militare israeliana.
“Decine di migliaia di sfollati stanno aspettando vicino al Corridoio Netzarim per tornare nella Striscia di Gaza settentrionale”, ha dichiarato il portavoce dell’agenzia Mahmud Bassal, con Israele che si rifiuta di lasciarli passare a causa di una disputa sul rilascio di ostaggi.
La forza di sicurezza di frontiera siriana ha sequestrato una spedizione di armi diretta a Hezbollah. Lo ha riferito l’agenzia di stampa siriana. Secondo il rapporto, la spedizione è stata intercettata lungo una rotta di contrabbando al confine tra Siria e Libano, alla periferia di Damasco.
Lo Stato ebraico non permetterà il ritorno della popolazione nel nord della Striscia fino a…
La 29enne è stata rapita con il suo fidanzato dal kibbutz Nir Oz. Con una dichiarazione…
Lo ha detto il presidente Usa a bordo dell’Air Force One. Intanto la difesa antiaerea russa ha…
"L’orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi avvenuto in quegli anni non…
A detta dei naufraghi, 15 dei quali sono stati tratti in salvo, sarebbero partiti in 21, quindi…
Per il consumatore clicca qui per i Moduli, Condizioni contrattuali, Privacy & Cookies, informazioni sulle modifiche contrattuali o per trasparenza tariffaria, assistenza e contatti. Tutti i marchi Sky e i diritti di proprietà intellettuale in essi contenuti, sono di proprietà di Sky international AG e sono utilizzati su licenza. Copyright 2025 Sky Italia – Sky Italia Srl Via Monte Penice, 7 – 20138 Milano P.IVA 04619241005. SkyTG24: ISSN 3035-1537 e SkySport: ISSN 3035-1545. Segnalazione Abusi
source
⭡ Leggi l’articolo completo.