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Migliaia di palestinesi sono radunati sulla strada costiera nel centro di Gaza, in attesa di tornare nel nord della Striscia, ma Israele ha affermato che non permetterà ai cittadini di Gaza di muoversi finché Hamas non organizzerà non libererà Arbel Yehud. La situazione si sblocca in serata. Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che vorrebbe vedere la Giordania, l’Egitto e altre nazioni arabe aumentare il numero di rifugiati palestinesi per spostare abbastanza popolazione da “ripulire” l’area devastata dalla guerra nella Striscia di Gaza. In Libano, l’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro gli abitanti del sud provocando 22 morti e oltre 100 i feriti.

La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti
Dossier – Sentieri di guerra

Netanyahu: “Giovedì liberi Arbel e altri 2. Domani sfollati a nord”

Media: la Jihad islamica accetta di classificare la rapita Arbel come civile
Media, ostaggio Arbel Yehud sarà rilasciata venerdì

Media, Libano: media, Idf spara su civili che tornano a Sud, 5 feriti
Idf, no accesso Nord Gaza senza accordo su ostaggio civile
Media, Israele accusa: “Da Hamas nessuna lista ostaggi da liberare”
Trump vuole che la Giordania e l’Egitto accettino più rifugiati e lancia un piano per “ripulire” Gaza
Onu, devastante rapporto dell’agenzia sui minori: più di 10mila morti nella Striscia
Trump revoca lo stop alle bombe da 900 kg per Israele
Casa Bianca: accordo Israele-Libano fino a 18 febbraio
La Casa Bianca ha annunciato che l’accordo tra Libano e Israele è stato prorogato fino al 18 febbraio dopo che Israele non ha rispettato la scadenza per il ritiro delle sue truppe dal Libano meridionale. “L’accordo tra Libano e Israele, supervisionato dagli Stati Uniti, rimarrà in vigore fino al 18 febbraio 2025”, si legge nel breve comunicato.
Netanyahu: “Giovedì liberi Arbel e altri 2. Domani sfollati a nord”

“Dopo una negoziazione condotta con fermezza dal primo ministro Benyamin Netanyahu, Hamas ha fatto un passo indietro e attuerà un ulteriore rilascio di ostaggi giovedì prossimo. Allora saranno liberati l’ostaggio civile Arbel Yehud, la soldatessa Agam Berger e un altro rapito”, scrive in una nota l’ufficio del premier israeliano. “Sabato prossimo saranno liberati altri tre ostaggi secondo l’accordo. Parallelamente, Israele ha ricevuto da Hamas una lista con la condizione degli ostaggi che saranno rilasciati nella prima fase. Israele permetterà da domani mattina il passaggio di palestinesi verso il nord di Gaza”, aggiunge.

Prima telefonata tra Hegseth e Netanyahu: “Usa al fianco di Israele”
Benjamin Netanyahu ha avuto la sua prima telefonata con il nuovo ministro della Difesa Usa, Pete Hegseth. Secondo quanto riferito dall’ufficio del premier israeliano, Hegseth ha espresso il suo solido sostegno ad Israele, ricordando gli anni di amicizia con Netanyahu e promettendo che gli Usa, si legge su Times of Israele, “saranno al fianco di Israele con assoluto impegno per la sua sicurezza”.

Media: la Jihad islamica accetta di classificare la rapita Arbel come civile
L’emittente pubblica israeliana Kan riferisce che la Jihad islamica palestinese ha accettato di classificare l’ostaggio Arbel Yehud come civile anziché come soldato, aprendo la strada al suo rilascio nei prossimi giorni, anche prima di venerdì.
Una fonte della Jihad islamica palestinese, che si ritiene tenga Yehud in ostaggio, aveva detto ad Al Jazeera di ritenere la 28enne una soldatessa, e quindi sarebbe stata “rilasciata secondo i termini dell’accordo” riguardante i militari. Il gruppo terroristico – stando a quanto riferito da Kan – ha ora ritirato questa affermazione dopo intense trattative con i mediatori negli ultimi giorni.
In linea di principio, la classificazione come civile dovrebbe modificare anche le cifre dello scambio con i prigionieri: per ogni soldatessa israeliana rilasciata, l’accordo prevede la liberazione di 50 detenuti palestinesi, mentre per ogni ostaggio civile è previsto il rilascio di 30 detenuti palestinesi.
Ministro di Israele annulla la visita a Bruxelles per motivi di sicurezza
Il ministro israeliano per la Diaspora, Amichai Chikli, ha annullato la sua visita a Bruxelles – in programma per martedì in cui avrebbe dovuto partecipare a un evento organizzato da due eurodeputati sull’antisemitismo – ha annullato la sua visita “per ragioni di sicurezza”. Lo ha reso noto il Gabinetto del premier Benjamin Netanyahu.
Nei giorni scorsi oltre 40 parenti degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas avevano protestato contro l’ipotesi di far intervenire il ministro Chikli a un evento organizzato da due eurodeputati.
Gli oppositori al suo intervento hanno citato la sua opposizione all’accordo per il cessate il fuoco, il “sostegno” a politici europei di estrema destra e le dichiarazioni pubbliche che chiedono l’espulsione di persone da Gaza e dal Libano meridionale, che secondo loro equivalgono a un sostegno alla “pulizia etnica”.
Israele, dopo 16 mesi eletto il presidente della Corte Suprema
Dopo un periodo senza precedenti di 16 mesi senza un presidente permanente della Corte Suprema israeliana e nonostante la forte opposizione del ministro della Giustizia Yariv Levin, il Comitato per la selezione della magistratura ha eletto il giudice Isaac Amit a capo dell’organo giudiziario. Levin, insieme agli altri rappresentanti della coalizione del comitato, hanno boicottato l’udienza per protestare contro l’ordinanza dell’Alta Corte di Giustizia che gli intimava di indire una votazione, dopo essersi rifiutato di farlo per quasi un anno e mezzo.
Il ministro Levin ha dichiarato che è “un giorno triste per la democrazia e un giorno triste per il nostro sistema legale”.
Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha invece accolto con favore l’elezione di Amit, definendola “una vittoria per la democrazia e la corretta amministrazione”, aggiungendo che “l’inutile ritardo” nella nomina “ha causato enormi danni allo stato di diritto in Israele”.
Abu Mazen rifiuta il piano di Trump sullo sfollamento di Gaza
Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha espresso “forte rifiuto e condanna di qualsiasi progetto di sfollamento” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, a seguito di una proposta in tal senso del presidente statunitense Donald Trump. Mazen ha “contattato con urgenza i leader dei Paesi arabi ed europei e degli Stati Uniti”, ha aggiunto un comunicato presidenziale, sottolineando che “il popolo palestinese non abbandonerà la propria terra e i propri luoghi sacri”.
L’Anp respinge il piano per sfollare il popolo palestinese
La presidenza palestinese respinge con fermezza e condanna qualsiasi piano o progetto volto a sfollare il popolo palestinese dalla Striscia di Gaza, “che costituisce una palese violazione delle linee rosse contro cui abbiamo costantemente messo in guardia”. Lo ha dichiarato la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese. “Sottolineiamo che il popolo palestinese non abbandonerà mai la propria terra. Il nostro popolo non lascerà la propria patria”, ha affermato la presidenza esprimendo gratitudine all’Egitto e alla Giordania e invitando il presidente Donald Trump a proseguire gli sforzi per consolidare il cessate il fuoco.
Libano, salgono a 22 i morti
L’esercito israeliano ha aperto il fuoco nel Libano meridionale uccidendo 22 persone e ferendone 124, secondo un nuovo rapporto del Ministero della Sanità libanese. Secondo il ministero, “gli attacchi israeliani contro i cittadini che tentavano di tornare ai loro villaggi, ancora sotto occupazione, hanno causato 22 morti, tra cui sei donne e un soldato, e 124 feriti” in 19 località diverse. In precedenza il Ministero aveva riferito di 15 morti.
Witkoff in Israele il 29 per tregua su Gaza
L’inviato del presidente Usa Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, visiterà Israele mercoledì 29 gennaio per supervisionare il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il canale israeliano 13, citando due funzionari israeliani, come riporta l’agenzia Reuters.
Giordania rifiuta piano Trump sfollamento forzato da Gaza

Il ministro degli Esteri della Giordania ha espresso formalmente il “rifiuto” del suo Paese a uno “sfollamento forzato” dei palestinesi, in risposta al piano del presidente Usa Donald Trump di inviare i residenti di Gaza in Egitto e Giordania. “Il nostro rifiuto dello sfollamento dei palestinesi è fermo e non cambierà. La Giordania è per i giordani e la Palestina è per i palestinesi”, ha detto Ayman Safadi.
Media, ostaggio Arbel Yehud sarà rilasciata venerdì

Hamas e la Jihad islamica avrebbero concordato di rilasciare Arbel Yehud nella giornata di venerdì. Lo riporta Sky News Arabia citando una “fonte speciale” informata dei negoziati. Secondo la proposta dei due gruppi palestinesi in cambio della donna Israele dovrà “liberare 30 palestinesi condannati all’ergastolo e aprire il corridoio Netzarim per consentire il ritorno degli sfollati nella parte nord di Gaza”. Di questo – spiega ancora l’emittente – sono stati informati i mediatori.

Ben Gvir, bene proposta Trump su trasferimento palestinesi da Gaza

In un messaggio video l’esponente dell’estrema destra israeliana, Itamar Ben Gvir, ha ribadito il suo sostegno alla proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire parte della popolazione di Gaza in Giordania ed Egitto, temporaneamente o permanentemente. “Mi congratulo con il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, per la sua iniziativa di trasferire i residenti da Gaza all’Egitto e alla Giordania”, ha affermato. “Nell’ultimo anno abbiamo ripetutamente chiesto di incoraggiare l’emigrazione volontaria. Penso che quando il presidente della più grande potenza mondiale solleva questa idea, allora il governo israeliano dovrebbe implementare l’incentivazione dell’emigrazione, ora”, ha detto ancora.
Media arabi, Arbel Yehud potrebbe essere liberata prima di sabato
Un funzionario della Jihad islamica ha detto al Al Jazeera di aspettarsi “una svolta entro stasera” in merito al caso di Arbel Yehud, la donna civile ancora tenuta prigioniera nella Striscia di Gaza e di cui Israele chiede la liberazione. “Ci sono sforzi da parte dei mediatori per risolvere la crisi che potrebbe portare al rilascio prima di sabato”, ha aggiunto il funzionario.
Abu Mazen telefona a terrorista liberato, shock in Israele

Indignazione e shock in Israele, soprattutto sui social, dopo che i notiziari palestinesi ieri sera hanno diffuso il video del detenuto di Fatah Yasser Abu Bakr, rilasciato nello scambio con le soldatesse, mentre risponde a una telefonata del presidente dell’Anp Abu Mazen che si congratula per la scarcerazione. Abu Bakr, originario di Jenin, è stato condannato nel 2004 a un totale di 115 anni di carcere per aver armato una cellula terroristica che ha sparato nella hall di un hotel di Netanya nel marzo 2002, ferendo 50 persone e uccidendo una bambina di 9 anni. Nella sparatoria successiva sono stati uccisi un passante e due agenti.
Colloquio telefonico fra Netanyahu e Macron

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato oggi con il presidente francese Emmanuel Macron. L’ufficio di Netanyhau – secondo quanto riportano i media israeliani – ha fatto sapere che Macron ha assicurato a Netanyahu che le aziende israeliane potranno prendere parte al prossimo Salone aeronautico di Parigi, previsto per giugno. Ciò rappresenta un’apparente inversione di tendenza per Macron, che nell’ottobre 2024 aveva ordinato il bando delle aziende israeliane dalle fiere della Difesa francesi, decisione poi annullata da un tribunale e alla quale il governo aveva annunciato di voler fare ricorso. L’ufficio di Netanyahu ha aggiunto che i due hanno discusso anche di una serie di questioni, tra cui gli “sviluppi in Libano e a Gaza”.

Libano, sale a 15 il numero dei morti nel sud del Libano
Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che da questa mattina 15 persone sono state uccise dal fuoco israeliano nel Libano meridionale. Secondo il ministero, ci sarebbero anche decine di feriti. L’esercito israeliano afferma di aver aperto il fuoco sui sospettati che si avvicinavano alle truppe.

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher lasciano ospedale
I primi tre ostaggi rilasciati in base all’attuale accordo di cessate il fuoco sono stati dimessi dall’ospedale, afferma lo Sheba Medical Center. Le tre donne, Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher erano arrivate alla struttura na settimana fa, dopo essere stati liberate da Hamas dopo oltre 15 mesi di prigionia a Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
Media, Egitto rifiuta proposta di Trump
L’Egitto ha informato gli Stati Uniti di respingere la proposta del presidente Trump di trasferire i palestinesi dalla Striscia di Gaza nel suo territorio. Lo ha riferito al canale televisivo saudita Al-Hadath una fonte egiziana, secondo cui il piano degli Stati Uniti prevede lo spostamento dei palestinesi da Gaza per un periodo da sei mesi a un anno in tre paesi arabi e un paese in Asia. Il piano specifica che i palestinesi dovranno lasciare i paesi ospitanti all’inizio del 2026, ma non specifica se i rifugiati potranno tornare a Gaza.

Israele, “Hezbollah incita alla rivolta nel sud del Libano”

“Hezbollah sta incitando gli sfollati civili alla rivolta, sta inviando provocatori nel sud del Libano, mentre l’esercito libanese non è riuscito a ‘ripulire’ la zona dalla minaccia terroristica. E’ quello che temevamo”. Lo hanno riferito funzionari israeliani a Ynet, sottolineando che gli scontro sono scoppiati da questa mattina presto, proprio a 60 giorni esatti dalla tregua.
Unifil, al fianco forze Beirut per evitare escalation

L’Unifil in una nota si dice “molto preoccupata per le segnalazioni di civili libanesi che tornano nei villaggi dove sono ancora presenti le Forze di difesa israeliane e di vittime a causa del fuoco israeliano”. I peacekeeper “si stanno dispiegando nelle aree indicate dalla forze armate libanesi per monitorare la situazione e contribuire a prevenire ulteriori escalation”, si legge ancora. Unifil infine sottolinea come “la gestione della folla rimane al di fuori del nostro mandato”.
Libano: 11 morti e 83 feriti sotto fuoco Idf al Sud

Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del fuoco dell’esercito israeliano che da questa mattina sta sparando sugli sfollati libanesi che stanno sfidando l’avvertimento di non tornare nei loro villaggi nella zona Sud del Paese. Secondo il ministero della Sanità libanese, “gli attacchi del nemico israeliano contro i cittadini che cercano di tornare nei loro villaggi ancora sotto occupazione hanno provocato 11 morti, tra cui un soldato dell’esercito libanese e due donne, e 83 feriti”.
Hamas ribadisce, ‘Arbel è viva, garanzie ai mediatori’

Con una dichiarazione ufficiale Hamas ribadisce di aver informato i mediatori che l’ostaggio civile israeliano Arbel Yehud è viva “e ha fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio”. Nel frattempo Israele ha affermato che non consentirà ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza finché non sarà liberata Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata in base all’accordo firmato con Hamas.
Gaza: “Migliaia di palestinesi sfollati non possono fare ritorno verso nord”
L’agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che decine di migliaia di palestinesi sfollati sono stati bloccati e non hanno potuto più fare ritorno nel nord del territorio a causa di una barriera militare israeliana. “Decine di migliaia di sfollati stanno aspettando vicino al Corridoio Netzarim per tornare nella Striscia di Gaza settentrionale”, ha dichiarato il portavoce dell’agenzia Mahmud Bassal, con Israele che si rifiuta di lasciarli passare a causa di una disputa sul rilascio di ostaggi.

Hamas: “Israele ostacola attuazione della tregua”
Israele è “responsabile di aver ostacolato l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco” avendo ucciso almeno un palestinese e feriti altri sette, mentre cercavano di attraversare la Striscia di Gaza settentrionale contro gli ordini dell’esercito israeliano. Lo ha dichiarato Hamas, aggiungendo che Israele sta “temporeggiando con il pretesto del rapimento di Arbel Yehoud, nonostante abbiamo informato i mediatori che è viva e abbiamo fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio”.

Israele ringrazia Trump per sblocco fornitura armi

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha elogiato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver autorizzato la fornitura di bombe da 2mila libbre (circa 900 kg) a Israele che era stata precedentemente bloccata dall’amministrazione Biden. “Grazie, presidente Trump, per l’ennesima dimostrazione di leadership rilasciando la cruciale spedizione di difesa a Israele”, ha scritto Saar su X, aggiungendo che la regione è più sicura quando “Israele ha ciò di cui ha bisogno per difendersi”.

Ministero libanese, 3 i morti dopo fuoco Israele nel sud del Libano

Sono tre le persone uccise e 31 quelle ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco oggi contro residenti nel Libano meridionale. Lo riferisce Times of Israel citando il ministero libanese della Sanità. L’Idf aveva avvertito i civili libanesi nel fine settimana di non avvicinarsi alle aree in cui sono ancora schierate le truppe. Venerdì Israele ha dichiarato che le sue forze rimarranno nel Libano meridionale oltre la scadenza odierna per la loro partenza.
Unrwa: “Richiesta Israele di lasciare Gerusalemme viola il diritto internazionale”
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che le richieste di Israele di lasciare gli uffici a Gerusalemme Est contraddicono l’impegno degli stati membri delle Nazioni Unite, tra cui Israele, nei confronti del diritto internazionale. “Le affermazioni di Israele secondo cui l’UNRWA non ha più il diritto di rimanere nelle sue strutture a Gerusalemme Est sono infondate”, ha aggiunto l’Unrwa.
Hamas contro Trump, “ci opporremo” a suo piano Gaza

Un alto funzionario di Hamas ha avvertito che il gruppo palestinese si opporrà all’idea del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i cittadini di Gaza in Egitto e Giordania. “Come ha sventato ogni piano di sfollamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, la nostra gente sventerà anche tali progetti”, ha detto Bassem Naim, un membro dell’ufficio politico di Hamas, riferendosi ai commenti di Trump.
Libano: spari Idf su sfollati a Sud, i morti salgono a 2

Il ministero della Salute libanese ha riferito che è salito a due morti e circa 31 feriti il bilancio dell’intervento dell’esercito israeliano che ha aperto il fuoco contro gli sfollati che hanno sfidato il divieto di rientrare nel Sud del Paese. L’Idf aveva avvertito i civili libanesi nel fine settimana di non avvicinarsi alle aree in cui sono ancora schierate le truppe. Venerdì Israele ha dichiarato che le sue forze rimarranno nel Libano meridionale oltre la scadenza odierna per la loro partenza.
Jihad islamica: piano Trump Gaza “incoraggia crimini”
La Jihad Islamica ha condannato l’idea del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i cittadini di Gaza in Egitto e Giordania, definendola un incoraggiamento ai “crimini di guerra”.
Descrivendo l’idea di Trump come “deplorevole”, il gruppo, che ha combattuto a finaco di Hamas contro Israele a Gaza fino al cessate il fuoco del 19 gennaio, ha dichiarato: “Questa proposta rientra nel quadro dell’incoraggiamento dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità costringendo il nostro popolo a lasciare la propria terra”.
Smotrich loda idea Trump per ‘ripulire’ Gaza
Il ministro delle Finanze di estrema destra israeliano, Bezalel Smotrich, ha accolto con favore l’idea di rimuovere i palestinesi da Gaza, come proposto dal presidente Usa, Donald Trump.

Libano, spari di Idf su civili: un morto e 17 feriti
Si aggrava il bilancio dell’attacco israeliano in Libano: almeno un civile libanese è stato ucciso e altri 17 sono rimasti feriti sotto il fuoco delle forze israeliane (Idf), mentre cercavano di raggiungere le loro città ancora occupate nel Sud del Paese, dopo che Israele ha prorogato la scadenza del suo ritiro dalla zona che secondo l’accordo di tregua doveva avvenire entro oggi.
Israele accusa Hamas di due violazioni dell’accordo
Israele afferma che Hamas ha commesso due violazioni dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. In particolare l’ufficio del premier israeliano sottolinea che : “Arbel Yehud non è stata ancora rilasciata e l’elenco dettagliato delle condizioni degli ostaggi per la fase 1 non è stato ancora presentato” e, di conseguenza, “è stato deciso che il passaggio dei cittadini di Gaza verso la parte settentrionale di Gaza non sarà approvato”. Lo scrive Times of Israel.
Libano: in centinaia tentano ritorno a Sud, nonostante Idf
Centinaia di abitanti del Libano meridionale stanno cercando di tornare nei loro villaggi questa mattina, nonostante il perdurare della presenza delle forze israeliane (Idf) che hanno sparato nella loro direzione, ferendo cinque persone.

Media, Libano: media, Idf spara su civili che tornano a Sud, 5 feriti
Secondo Al Jazeera, cinque persone sono state ferite dal fuoco dell’esercito israeliano (Idf) nel tentativo di tornare nei villaggi del Libano meridionale, nonostante l’avvertimento dell’Idf di non farlo. Secondo l’accordo di cessate il fuoco, Israele avrebbe dovuto ritirarsi oggi dal Libano meridionale, ma ha già dichiarato che non lo farà finché l’intesa non sarà “pienamente applicata dal Libano”.
Idf, no accesso Nord Gaza senza accordo su ostaggio civile

L’accesso alla parte settentrionale della Striscia di Gaza rimarrà chiuso finchè i mediatori non troveranno un accordo sul rilascio dell’ostaggio civile israeliano, la giovane Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata ieri. Lo ha annunciato l’Idf come riporta Haaretz.

Media, Israele accusa: “Da Hamas nessuna lista ostaggi da liberare”
“Hamas ha violato l’accordo di cessate il fuoco a Gaza per la seconda volta questa notte, quando non ha fornito a Israele l’elenco dettagliato delle condizioni degli ostaggi destinati a essere rilasciati nell’ambito della seconda fase dell’intesa, in corso”. Finora, sette ostaggi su 33 sono stati rilasciati come parte dell’accordo, in cambio di circa 300 “prigionieri di sicurezza” palestinesi. Secondo i termini dell’accordo – scrive il Times of Israel – Hamas avrebbe dovuto far sapere a Israele entro la fine della giornata di ieri quali dei restanti 26 ostaggi nell’elenco, tutti appartenenti alla cosiddetta categoria “umanitaria” di donne, bambini, anziani e infermi, sono vivi.
Alti funzionari israeliani citati dai siti dei media ebraici hanno confermato che Gerusalemme non ha ricevuto l’aggiornamento e che la mancata fornitura rappresenta una violazione dell’accordo.
Trump vuole che la Giordania e l’Egitto accettino più rifugiati e lancia un piano per “ripulire” Gaza
Il presidente Donald Trump, a bordo dell’Air Force One, ai giornalisti ha detto che gli piacerebbe vedere le nazioni arabe aumentare il numero di rifugiati palestinesi che accettano dalla Striscia di Gaza, spostando potenzialmente una quantità sufficiente di popolazione per “ripulire” l’area e creare una tabula rasa virtuale. Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliamo tutto”, ha detto Trump ai giornalisti, dicendo che la mossa potrebbe essere “temporanea” o anche “a lungo termine”.
Usa a ribelli Houthi, rilasciare personale Onu detenuto
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha condannato la cattura di altro personale Onu da parte dei ribelli Houthi nello Yemen: è stato chiesto formalmente il rilascio di tutti i detenuti, compresi i sette operatori catturati giovedì, ed è stata stigmatizzata la “campagna di terrore” portata avanti dal gruppo ribelle. “Questa ultima retata degli Houthi dimostra la malafede del gruppo terroristico quando assicura di cercare la de-escalation e di voler rappresentare gli interessi del popolo yemenita”, ha denunciato il Dipartimento di Stato ricordando che un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump questa settimana reinserisce gli Houthi nella lista statunitense delle organizzazioni terroristiche straniere.
Onu, devastante rapporto dell’agenzia sui minori: più di 10mila morti nella Striscia
“Dall’inizio del conflitto, a Gaza sono morti 13mila bambini e ne sono stati feriti 25mila”. È scritto nel rapporto delle Nazioni Unite.
Trump revoca lo stop alle bombe da 900 kg per Israele
Trump ha ordinato al Pentagono di revocare il blocco imposto dall’amministrazione Biden sulla fornitura di bombe da 2.000 libbre (900 kg circa) a Israele. Lo riferisce Axios citando tre funzionari israeliani. Lo stop di Biden lo scorso maggio innescò una delle più grandi crisi delle relazioni tra Stati Uniti e Israele durante i 15 mesi di guerra a Gaza. Il governo di Tel Aviv è stato informato dal Pentagono. Le fonti hanno detto che 1.800 bombe MK-84, che erano conservate negli arsenali Usa, saranno caricate su una nave e consegnate a Israele nei prossimi giorni.
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