La Russia non ha ancora ricevuto "alcun segnale" da parte dell’amministrazione americana per un contatto diretto tra il presidente Usa e quello russo, ma "rimane la disponibilità" da parte di Mosca a una tale iniziativa. Primo colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. “L’Italia -si legge in una nota della Farnesina- ha confermato il pieno sostegno dell’Italia per una pace giusta"
La Russia non ha ancora ricevuto “alcun segnale” da parte dell’amministrazione americana di Donald Trump per un contatto diretto tra il presidente Usa e quello russo Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che “rimane la disponibilità” da parte di Mosca a una tale iniziativa e, “per quanto abbiamo sentito, rimane anche da parte americana”. “A quanto pare, ci vuole del tempo”, ha detto ancora Peskov.
Nel corso del primo colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, è stato affrontato il tema dell’aggressione russa all’Ucraina. “L’Italia -si legge in una nota della Farnesina- ha confermato il pieno sostegno dell’Italia per una pace giusta e l’impegno per un coordinamento efficace, inclusivo e trasparente come partner e alleati”. Rubio sottolinea “l’importanza di una reale condivisione degli oneri tra tutti gli alleati della Nato”.
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Il Cremlino dice di attendere “segnali” dagli Stati Uniti su un possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump. La Russia non ha ancora ricevuto “alcun segnale” da parte dell’amministrazione americana di Donald Trump per un contatto diretto tra il presidente Usa e quello russo Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che “rimane la disponibilità” da parte di Mosca a una tale iniziativa e, “per quanto abbiamo sentito, rimane anche da parte americana”. “A quanto pare, ci vuole del tempo”, ha detto ancora Peskov, citato dall’agenzia.
Il crimine dell’Olocausto non deve mai più ripetersi, ma purtroppo il ricordo dell’Olocausto sta gradualmente svanendo. E il male, che cerca di distruggere la vita di intere nazioni, permane ancora nel mondo. Dobbiamo tutti lottare per la vita e ricordare che l’indifferenza è un fertilizzante per il male. Dobbiamo superare l’odio che genera abusi e omicidi. Non dobbiamo permettere l’amnesia. E questa è la missione di tutti: fare di tutto affinché il male non vinca.”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram sule commemorazioni per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau.
“Le sanzioni contro la Russia saranno rinnovate. Hanno privato Vladimir Putin di 400 miliardi di euro, l’equivalente di tre anni di sforzi bellici. Hanno dimostrato la loro efficacia e saranno mantenute”. Lo hadichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot,al suo arrivo al Consiglio Esteri.
“Mi aspetto che oggi sia presa la decisione di rinnovare le sanzioni alla Russia”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Affari Esteri. L’Ungheria non ha ancora dato il via libera al prolungamento delle sanzioni a Mosca per altri sei mesi, che in caso contrario scadranno il 31 gennaio.
Il costo del petrolio “è un tema che chiaramente abbiamo affrontato, seppure marginalmente” nell’incontro con Mohammed bin Salman, ha spiegato la premier Giorgia Meloni durante un punto stampa ad Al-Ula. “Sicuramente il tema del costo del petrolio, come dice il presidente Trump, può essere uno degli elementi di pressione” nei confronti di Mosca “e penso che in generale, per quello che riguarda il conflitto in Ucraina, tutto quello che può spingere la Russia a sedersi al tavolo sia interessante. Dopodiché, il prezzo del petrolio è una materia molto complessa e quindi non direi che è una proposta già concreta. Penso che siamo a livello delle interlocuzioni, ma che sia interessante affrontare tutte le interlocuzioni che possono portare a facilitare il percorso verso una pace giusta”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Ho avuto stasera un primo, lungo e amichevole colloquio telefonico con Marco Rubio. Le relazioni con gli Usa sono – insieme all’Europa – la priorità della nostra politica estera. Piena convergenza strategica su pace e ricostruzione in Ucraina e a Gaza. Vogliamo lavorare insieme in Africa, America Latina e nell’Indo-Pacifico per rafforzare l’unità dell’Occidente”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine del colloquio con il segretario di Stato Usa Marco Rubio.
Il segretario di Stato Marco Rubio ha parlato oggi con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ribadendo “l’importanza dell’alleanza tra Stati Uniti e Italia per la sicurezza, la protezione e la prosperità del popolo americano”. Lo riferisce la portavoce del dipartimento di stato Tammy Bruce, secondo cui i capi delle due diplomazie “hanno discusso l’importanza di una reale condivisione degli oneri tra tutti gli alleati della Nato” e hanno anche parlato “di modi per promuovere la partnership tra Stati Uniti e Italia attraverso una stretta collaborazione su priorità condivise in tutto il mondo”.
Unità dell’aeronautica militare dell’Ucraina, in collaborazione con altri componenti delle forze di difesa ucraine, hanno colpito dei magazzini per lo stoccaggio dei droni d’attacco nella regione di Oryol, nella Federazione Russa, secondo quanto annuncia lo Stato maggiore ucraino su Facebook, citato da Ukrinform. “Sono state colpite le strutture in cemento dove erano immagazzinate le unità termobariche utilizzate per i droni d’attacco. Ci sono informazioni su una forte detonazione secondaria”, si legge nel messaggio, secondo cui ora la Russia ora ha 200 droni Shahed di fabbricazione iraniana in meno a disposizione. Le forze aeree, aggiunge Ukrinform, hanno anche colpito una raffineria petrolifera russa della compagnia Ryazan, usata per rifornire le forze armate di Mosca, e la postazione più avanzata delle forze russe nel Kursk.
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