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Nadia Mohammed al-Amoudi, bimba palestinese di cinque anni, è stata uccisa e tre persone sono rimaste dall’esercito israeliano che ha colpito un carro trainato da cavalli nella tarda serata di ieri ad al-Jisr, a ovest del campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Nel frattempo migliaia di persone sono ancora in cammino per tornare alle loro case nel nord della Striscia. Nuova operazione militare israeliana a Jenin, in Cisgiordania, demolita una moschea. Il ministro della Difesa rivendica l’ingresso in territorio siriano: “Reseremo a tempo indeterminato”
La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti
Dossier – Sentieri di guerra
Guterres, ‘Israele ritiri l’ordine contro l’Unrwa’
Netanyahu in Usa il 4 febbraio, ‘primo leader da Trump’
Media, raid israeliano nel sud del Libano
Idf, a Jenin decine di terroristi arrestati e altri uccisi
Israele: “Resteremo sul versante siriano del monte Hermon a tempo indeterminato”
Cisgiordania, demolita dall’Idf la moschea Hamza di Jenin
Delegazione russa a Damasco per colloqui. E’ la prima volta nel dopo-Assad
Gaza, l’Iran a Trump: “Invece di spostare i palestinesi, porti gli israeliani in Groenlandia”
Una bambina palestinese di 5 anni uccisa da un raid israeliano a Nuseirat
L’Egitto smentisce Trump: “Nessun colloquio con Al Sisi”
Il sindaco di Rafah: “Città estremamente pericolosa a causa della presenza israeliana”
Trump: i palestinesi vivrebbero meglio in un posto non violento
Onu, oltre 376.000 persone sono tornate nel nord di Gaza
Oltre 376.000 palestinesi sfollati a causa della guerra tra Israele e Hamas sono tornati nel nord di Gaza. Lo ha affermato l’organismo umanitario delle Nazioni Unite (Ocha). “Si stima che oltre 376.000 persone siano tornate ai loro luoghi di origine a nord di Gaza, in seguito al ritiro delle forze israeliane dalle due strade principali lungo il corridoio di Netzarim”, ha precisato l’ufficio Onu.
Inviato Trump vedrà Netanyahu e Katz
L’inviato del presidente Usa in Medio Oriente Steve Witkoff, che inizierà domani la sua visita nella regione, vedrà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz. Lo ha fatto sapewre un funzioanrio israeliano.
Idf: attaccato camion con armi di Hezbollah
L’aeronautica militare israeliana ha attaccato un camion e un altro veicolo che trasportavano armi per Hezbollah nelle zone di Nabatieh e Qal’at al-Shaqif, nel Libano meridionale. Lo ha reso noto l’Idf.
Israele libera 9 prigionieri di guerra libanesi
Il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati ha dichiarato che Israele ha liberato nove prigionieri libanesi in base ai termini di un cessate il fuoco durato più di sei settimane e ha sollecitato il rilascio di altri nove. Le forze israeliane avrebbero dovuto ritirarsi dal Libano meridionale entro domenica in base ai termini dell’accordo di cessate il fuoco con il gruppo militante libanese Hezbollah, ma tale scadenza è stata prorogata fino al 18 febbraio.
In una dichiarazione Mikati ha ringraziato il Comitato internazionale della Croce Rossa per il suo ruolo nel rilascio dei nove prigionieri di guerra liberati finora da Israele. Ha anche chiesto al Cicr di lavorare per il rilascio di “altri nove libanesi ancora detenuti in Israele”.
Guterres, ‘Israele ritiri l’ordine contro l’Unrwa’
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, chiede a Israele di ritirare l’ordine all’Unrwa di lasciare Gerusalemme. Lo afferma in una lettera inviata all’ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Danny Danon. Nella missiva, Guterres ha ribadito la sua richiesta allo Stato ebraico di “rispettare il mandato” assicurato all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi dall’Assemblea Generale.
Scholz, inaccettabile espellere i cittadini di Gaza
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che l’espulsione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza sarebbe “inaccettabile”, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un piano per trasferirli in Egitto e Giordania. “Alla luce delle recenti dichiarazioni pubbliche, dico molto chiaramente che qualsiasi piano di ricollocazione, ovvero l’idea che i cittadini di Gaza vengano espulsi in Egitto o Giordania, è inaccettabile”, ha affermato Scholz durante un evento pubblico a Berlino.
Netanyahu in Usa il 4 febbraio, ‘primo leader da Trump’
“L’invito del primo ministro Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca è un passo importante e simbolico per il forte legame tra Israele e gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Questo rappresenta anche un messaggio di supporto reciproco, specie in un periodo in cui ci sono questioni sensibili e strategiche all’ordine del giorno internazionale, come i processi in Medio Oriente e le relazioni Israele-Palestina.Netanyahu, essendo il primo leader straniero invitato alla Casa Bianca durante il secondo mandato di Trump, sottolinea la fiducia reciproca tra i 2 leader”. Lo scrive l’ufficio del premier. L’invito è per il 4 febbraio.
Media, raid israeliano nel sud del Libano
Le forze israeliane hanno condotto un raid aereo sulla città di Nabatieh al-Fawqa, nel sud del Libano. Lo riferiscono i media di Beirut, citati da Times of Israel. L’Idf al momento non ha rilasciato commenti.
Premier Qatar e Rubio, cessate il fuoco diventi permanente
Il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed Al Thani, ha avuto una telefonata con il segretario di Stato americano Marco Rubio per discutere della prosecuzione dei loro sforzi congiunti di mediazione a Gaza, ha affermato il ministero degli Esteri del Qatar. Lo riportano i media internazionali. I due hanno espresso la speranza che l’accordo di cessate il fuoco giunga alla sua seconda fase e si trasformi in un cessate il fuoco permanente.
Idf, a Jenin decine di terroristi arrestati e altri uccisi
Le forze di difesa israeliane hanno arrestato decine di terroristi nel corso di diverse operazioni speciali a Jenin, in Cisgiordania, e ne hanno eliminato altri. Lo riferisce il portavoce dell’Idf, citato da Ynet, aggiungendo che i soldati hanno localizzato e distrutto numerosi esplosivi, armi e munizioni.
Premier Qatar e Rubio, cessate il fuoco diventi permanente
Il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed Al Thani, ha avuto una telefonata con il segretario di Stato americano Marco Rubio per discutere della prosecuzione dei loro sforzi congiunti di mediazione a Gaza, ha affermato il ministero degli Esteri del Qatar. Lo riportano i media internazionali. I due hanno espresso la speranza che l’accordo di cessate il fuoco giunga alla sua seconda fase e si trasformi in un cessate il fuoco permanente.
Usa sostengono mossa Israele di tagliare legami con Unrwa
Gli Stati Uniti “sostengono” la decisione di Israele di tagliare i legami con l’Unrwa. Lo ha detto la vice ambasciatrice americana all’Onu Dorothy Shea. In Consiglio di Sicurezza ha poi suggerito che i funzionari dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi stanno “esagerando gli effetti delle leggi”.
Rafah, spari contro un ambulanza della Mezzaluna Rossa
Un’ambulanza della Mezzaluna Rossa Palestinese è stata colpita dal fuoco dei cecchini israeliani nella zona di Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale. Lo ha reso noto la stessa organizzazione sanitaria, pubblicando un video su X che mostra quello che sembra un foro di proiettile sulla fiancata di un mezzo di soccorso.
Israele: “Resteremo sul versante siriano del monte Hermon a tempo indeterminato”
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato durante una visita sul versante siriano del monte Hermon che l’Idf rimarrà lì a tempo indeterminato. Lo riporta il Times of Israel. “Le Idf rimarranno sulla cima dell’Hermon e nella zona di sicurezza a tempo indeterminato per garantire la sicurezza delle comunità delle alture del Golan e del nord, e di tutti i residenti di Israele”, ha detto Katz, riferendosi alla zona cuscinetto sul versante siriano del confine che Israele ha occupato dopo la caduta del regime di Assad: “Non consentiremo a forze ostili di stabilirsi nella zona di sicurezza nella Siria meridionale”.
Cisgiordania, demolita dall’Idf la moschea Hamza di Jenin
Le forze israeliane stanno portando avanti un violento raid a Jenin, in Cisgiordania, per l’ottavo giorno consecutivo. Durante l’incursione, hanno demolito la moschea di Hamza, situata nel campo profughi della città. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, citando fonti locali. Le forze israeliane hanno preso d’assalto anche le case nella parte orientale del campo, mentre le ruspe continuavano a distruggere le infrastrutture nei quartieri di al-Hawashin e al-Alup. L’operazione militare israeliana a Jenin ha finora causato 16 morti e decine di feriti.
Gaza, sfollati rientrati al nord. Guerra delle cifre tra Hamas e Idf
E’ guerra di numeri, tra Israele e Hamas, rispetto a quanti palestinesi hanno finora fatto ritorno nel nord della Striscia di Gaza. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), infatti, decine di migliaia di palestinesi sono tornati al nord dell’enclave da quando ieri mattina i militari israeliani si sono ritirati dal corridoio Netzarim ed è stata concessa l’autorizzazione a percorrere le strade sud-nord. Si tratta di un numero nettamente inferiore rispetto a quello diffuso da Hamas, secondo qui “oltre 300mila sfollati” sono rientrati nella Striscia di Gaza settentrionale.
Delegazione russa a Damasco per colloqui. E’ la prima volta nel dopo-Assad
E’ giunta a Damasco la prima delegazione ufficiale russa a visitare la Siria dopo il rovesciamento di Bashar al Assad. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Della missione fanno parte il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov e il rappresentante speciale del presidente Vladimir Putin per la Siria, Alexander Lavrentyev. Prevedibile che al centro dei colloqui con le nuove autorità vi sia il destino dei due strategici avamposti militari russi in Siria: la base navale di Tartus, nel Mediterraneo, e la base aerea di Khmeimim, vicino a Latakia.
Gaza, l’Iran a Trump: “Invece di spostare i palestinesi, porti gli israeliani in Groenlandia”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe trasferire gli israeliani in Groenlandia, invece di spostare 1,5 milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Giordania e all’Egitto. E’ la controproposta provocatoria formulata dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi nel corso di una intervista rilasciata a Sky News.
Contestando il piano di Trump sui palestinesi a Gaza, il capo della diplomazia iraniana ha affermato che “il mio suggerimento è un altro. Invece dei palestinesi, cercate di espellere gli israeliani, portateli in Groenlandia così possono prendere due piccioni con una fava”.
Una bambina palestinese di 5 anni uccisa da un raid israeliano a Nuseirat
Nadia Mohammed al-Amoudi, bimba palestinese di cinque anni, è stata uccisa e tre persone sono rimaste ferite quando l’esercito israeliano ha bombardato un carro trainato da cavalli nella tarda serata di ieri ad al-Jisr, a ovest del campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia Wafa. Nel frattempo migliaia di persone sono ancora in cammino per tornare alle loro case nel nord della Striscia.
L’Egitto smentisce Trump: “Nessun colloquio con Al Sisi”
L’Egitto ha smentito che ci sia stato un colloquio telefonico tra il presidente Abdel Fattah al-Sisi e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Qualsiasi colloquio tra i due verrà reso noto, in linea con il protocollo condiviso dai due capi di Stato”, ha affermato una fonte egiziana di alto livello citata dal Cairo News Channel. La fonte ha aggiunto che “occorre fare molta attenzione a contatti di questo livello e al momento che sta attraversando la regione”. In precedenza Trump aveva citato un suo colloquio con Al Sisi sul piano di trasferire palestinesi dalla Striscia di Gaza all’Egitto. “Vorrei che ne prendesse un po’, noi lo aiuteremo molto. E’ dura, ma penso possa farcela”, aveva dichiarato Trump.
Il sindaco di Rafah: “Città estremamente pericolosa a causa della presenza israeliana”
La città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, “resta estremamente pericolosa per la presenza di militari israeliani” lungo il Corridoio di Philadelphi e “sarà sicura solo dopo il loro completo ritiro”. Lo ha dichiarato il sindaco di Rafah Ahmed al-Soufi in una intervista ad al-Jazeera, mettendo in guardia i palestinesi che stanno facendo ritorno in città. “L’accesso alla parte meridionale della città, vicino al confine, non è possibile”, ha affermato il sindaco di Rafah. “Sebbene le aree nordoccidentali, settentrionali e orientali siano relativamente più sicure a causa della loro distanza dal confine, sono comunque a rischio” della potenza di fuoco israeliana, ha aggiunto. Gli sfollati, secondo al-Soufi non dovrebbero tornare di corsa in città, in particolare nelle zone centrali e meridionali, che dono “devastate” e “prive delle condizioni basilari per vivere”. Anche le Idf hanno detto ai cittadini palestinesi di restare lontani 700 metri dalla zona di confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto definendola una “zona rossa”.
Trump: i palestinesi vivrebbero meglio in un posto non violento
Donald Trump è tornato sulla sua esternazione sul trasferimento dei residenti di Gaza in Giordania ed Egitto, affermando che i palestinesi vivrebbero meglio in un luogo “non associato alla violenza”. “Vorrei che andassero in un’area dove possano vivere senza sconvolgimenti né rivoluzioni né violenza”, ha detto il presidente americano ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, secondo quanto scrive il Times of Israel.
L’esercito israeliano: uccisi due terroristi a Jenin, in Cisgiordania
L’esercito israeliano ha riferito che due terroristi sono stati uccisi e sei feriti, oggi, durante un’operazione antiterrorismo nella città di Jenin, in Cisgiordania. Secondo il rapporto, l’esercito ha smantellato 20 ordigni esplosivi e arrestato quattro sospetti.
Trump insiste: “Vorrei che i palestinesi andassero via da Gaza”
Donald Trump insiste: vorrebbe che i palestinesi della Striscia di Gaza vivessero “in un’area senza disagi, rivoluzioni e violenze”. Così il presidente americano è tornato a spiegare il suo piano per sfollare 1,5 milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Giordania e all’Egitto. Parlando a bordo dell’Air Force One, Trump ha riferito di aver illustrato il piano al presidente giordano re Abdallah II di Giordania e all’egiziano Abdel Fattah al-Sisi. A proposito di quest’ultimo, Trump ha detto: “Vorrei che ne prendesse un po’, noi lo aiuteremo molto. E’ dura, ma penso possa farcela”.
Intanto, “in un futuro non troppo lontano”, Trump ha annunciato di voler parlare con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu della soluzione a due stati per israeliani e palestinesi. Netanyahu “verrà qui” e lo farà “molto presto”, ha detto Trump senza indicare una data dell’incontro.
Rubio ha discusso con il re di Giordania del cessate il fuoco a Gaza
Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha parlato con il re Abdullah II di Giordania. I due – fa sapere il Dipartimento di Stato in una nota – “hanno discusso dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, del rilascio degli ostaggi e della creazione di un percorso per la sicurezza e la stabilità nella regione“. Rubio “ha ringraziato la Giordania per aver sostenuto il cessate il fuoco attraverso il suo ruolo fondamentale nel fornire assistenza umanitaria attraverso il Corridoio Giordano”.
Idf “vigila” su palestinesi in viaggio verso nord: “Spari di avvertimento, stiano lontani dalle nostre truppe”
L’esercito israeliano vigila sui palestinesi in viaggio verso nord e fa sapere di aver sparato ieri ‘colpi di avvertimento’ per allontanare dei ‘sospetti’ che si avvicinavano alle truppe. “Nella parte settentrionale di Gaza – scrive l’Idf su Telegram – le truppe hanno identificato un sospettato che rappresentava una minaccia e hanno sparato per allontanarlo. Nella parte centrale di Gaza, un aereo israeliano ha sparato per allontanare un numero di veicoli sospetti che si stavano muovendo verso nord in un’area che non è autorizzata per il passaggio secondo l’accordo e senza ispezione, in violazione dei termini dell’accordo”.
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