Giorgia Meloni indagata per favoreggiamento e peculato per il caso Almasri. Avvisi di garanzia anche per Piantedosi, Nordio e Mantovano
Salva questo articolo e leggilo quando vuoi. Il servizio è dedicato agli utenti registrati.
Trovi tutti gli articoli salvati nella tua nella sezione preferiti e sull'app Corriere News.
Oggi la decisione sullo spostamento a Roma del processo più delicato. Intanto ribadisce: «Pronta a dimettermi se me lo chiede Giorgia Meloni
A Palazzo Chigi la giornata comincia male. Le dichiarazioni di Daniela Santanchè riportate dai giornali piacciono pochissimo. E allora, probabilmente dopo un giro di telefonate che coinvolge anche il presidente del Senato Ignazio la Russa, la ministra del Turismo corregge il tiro: «Fortunatamente sono in possesso di una registrazione che dimostra quale sia la verità». E la verità, spiega, è che «non ho mai detto chissenefrega del partito ma solo di chi mi critica». Eppure, alcuni siti d’informazione hanno pubblicato gli audio con le parole di Santanchè. Ma, spiegano persone vicine alla ministra, «ci sarebbero stati dei tagli». In ogni caso, a scanso di ulteriori equivoci, lei lo dice chiaro e in prima persona: «Sono una donna di partito ed è evidente che se il mio presidente del Consiglio mi chiedesse di dimettermi io non avrei dubbi».
La nuova giornata difficile già cadeva alla vigilia di una data importante. Oggi la Cassazione deciderà se il processo più delicato, quello per le casse integrazioni della società Visibilia durante il Covid, resterà a Milano con udienza preliminare che dovrà decidere l’eventuale rinvio a giudizio a fine marzo, oppure essere trasferito a Roma. Ma tutto questo era prima della comunicazione di apertura indagini nei confronti di Giorgia Meloni per il caso Almasri. Ora, spiega un meloniano, lo scontro con la magistratura «sale di livello. Il che non è necessariamente una cattiva notizia per Santanché». Fermo restando che «questa vicenda non può trascinarsi per mesi». A Milano la decisione potrebbe arrivare in aprile. Mentre Roma dovrebbe riesaminare l’indagine.
La vicenda coinvolge anche l’antica amicizia tra il presidente del Senato e Santanchè. Il suo «non mi abbandonerà mai» è un altro aspetto che in Fratelli d’Italia è piaciuto poco. L’interessato, Ignazio La Russa, ricorda sì che «l’amicizia prescinde dal fatto politico», ma attenzione: «Sia che rimanga ministra sia che non sia ministra». In ogni caso, per alcuni giorni ancora non ci saranno incontri tra la premier e Santanchè.
Le opposizioni continuano a mitragliare. Riccardo Magi (+Europa) parla di «una ministra arroccata che umilia la premier e il partito che l’ha espressa, tirando in ballo direttamente il presidente del Senato». Mentre da Avs Angelo Bonelli si chiede «perché la premier consente tutto questo? Che cosa teme? È incomprensibile come una ministra indagata possa continuare a imporre la propria linea al governo». Nel Pd Pierluigi Bersani, ospite di Lilli Gruber su La7, paragona «Santanchè a una specie di Marchesa del Grillo: decide lei se andare a processo è compatibile con la sua posizione. Lo decide lei. Ma Santanchè è solo la punta dell’iceberg. Gente che ha chiesto, urlando, dimissioni di ministri per delle bazzecole. Il messaggio è “comandiamo noi e voi zitti”». Secondo Sabrina Licheri (M5S), «è sempre più evidente che in FdI si sta consumando una soap opera inguardabile sulle spalle delle istituzioni».
Dal centrodestra, si attendono decisioni. Il capogruppo FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, osserva che «ci sono valutazioni di opportunità che il ministro può riservarsi anche per organizzare la propria difesa che attengono alla scelta individuale della persona, su cui io non ho nulla da eccepire». Mentre da Forza Italia, Giorgio Mulè sintetizza: «La ministra non si dimette e la premier non ha esercitato alcuna pressione perché lei si dimettesse. Dal punto di vista della civiltà giuridica, un fatto ineccepibile».
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di politica iscriviti alla newsletter “Diario Politico”. E’ dedicata agli abbonati al Corriere della Sera e arriva due volte alla settimana alle 12. Basta cliccare qui.
28 gennaio 2025 ( modifica il 28 gennaio 2025 | 23:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli approfondimenti e i retroscena
della politica italiana
Per usufruire del servizio di domande e risposte de ilMedicoRisponde è necessario essere registrati al sito Corriere.it o a un altro dei siti di RCS Mediagroup.
Non ricordi le credenziali?
Recupera il tuo account
Ti informiamo che con il tuo piano puoi leggere Corriere.it su 1 dispositivo alla volta
Questo messaggio verrà visualizzato su un altro dispositivo/accesso e tu potrai continuare a leggere le notizie da qui. L'altro dispositivo/accesso rimarrà collegato a questo account. Puoi accedere con il tuo account su tutti i dispositivi che desideri, ma utilizzandoli in momenti diversi secondo il tuo piano di abbonamento.
Perché tu o qualcun altro sta leggendo Corriere.it con questo account su più di due dispositivi/accessi. Il tuo attuale abbonamento permette di leggere Corriere.it solo su due dispositivi in contemporanea (computer, telefono o tablet).
Se sei abbonato con un altro account accedi con le tue credenziali. Se siete in 2 o più che utilizzano lo stesso abbonamento, passa all’offerta Family e condividi l’abbonamento con altre due persone. Altrimenti, fai clic su “Continua a leggere qui” e assicurati di essere l'unica persona che visualizza Corriere.it con questo account.
Ti consigliamo di cambiare la tua password cliccando qui
source
⭡ Leggi l’articolo completo.