Domenica più di duecento pullman turistici e moltissime macchine hanno intasato la strada statale che porta a Roccaraso, un piccolo comune in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, nota località turistica invernale. Da giorni sui social circolano fotografie e video delle lunghe code dei mezzi e della spazzatura lasciata sulla neve dai turisti. La stampa locale ha parlato di «invasione» e «assalto» al paese: secondo il sindaco, Francesco Di Donato, ci sono stati in effetti molti più visitatori del solito, soprattutto provenienti dalla Campania con gite di un giorno organizzate da agenzie turistiche. Molti hanno attribuito il caos di domenica ai costi piuttosto bassi di questi viaggi, e all’effetto prodotto in particolare da una influencer della provincia di Napoli, Rita De Crescenzo, che su TikTok aveva consigliato la visita a Roccaraso.
Nei giorni scorsi De Crescenzo, che dal 2020 ha raggiunto una fama notevole soprattutto tra gli utenti campani, con 400mila follower su Instagram e 1,7 milioni su TikTok, era stata in vacanza con la famiglia a Roccaraso e aveva pubblicato molte foto e video in cui esaltava la bellezza del luogo e ne consigliava molto la visita. In questi video, tra le altre cose, De Crescenzo mostra il panorama dell’altopiano dell’Aremogna con le piste da sci e i primi tentativi di sciare del figlio. Sui giornali si è molto scritto dell’attrattiva che questi video avrebbero esercitato sulle persone, convinte così a fare una gita a Roccaraso.
Intervistata al riguardo dopo i fatti dello scorso fine settimana, De Crescenzo ci ha scherzato, dicendo che «domenica prossima, vedrete, grazie ai miei video, arriveranno a Roccaraso molte più persone di quelle dello scorso weekend, magari il doppio!». De Crescenzo ha aggiunto che non può essere lei «responsabile dei comportamenti degli altri»: «ho solo detto che Roccaraso è un posto bellissimo».
È in effetti molto difficile determinare l’entità dell’impatto dei contenuti pubblicati da De Crescenzo sull’aumento dei turisti a Roccaraso, anche se da anni si discute dell’impatto concreto della sovraesposizione sui social network su specifici territori.
Martedì sera Di Donato ha detto che una situazione come quella di domenica ha causato più che altro un problema di sicurezza, che va gestito con «interventi straordinari» e un aumento delle forze di polizia. Per questa ragione la prefettura dell’Aquila ha disposto una serie di limitazioni al traffico, che entreranno in vigore dal prossimo fine settimana, 1 e 2 febbraio, fino al 2 marzo con apposite ordinanze dei comuni interessati. Sarà imposta la circolazione a targhe alterne per gli autobus turistici e saranno intensificati i controlli. Se non dovesse bastare, ha aggiunto Di Donato, «ci sarà subito un’ulteriore stretta».
Roccaraso è un comune di meno di 1.500 abitanti a 1.236 metri di altitudine, situato tra il Parco della Maiella e il Parco Nazionale d’Abruzzo. È una località nota tra le altre cose per ospitare in estate il ritiro del Napoli ed è una delle mete di riferimento per chi scia nel centro e nel sud Italia. Fa parte del comprensorio sciistico Alto Sangro insieme ad altre quattro località (Barrea, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli), che a ogni stagione fattura circa 15 milioni di euro.
Di Donato ha detto che nei weekend di gennaio e febbraio a Roccaraso arrivano in media circa ventimila persone per sciare e altre quindicimila solo per farsi un giro e passeggiare. In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Di Donato ha spiegato che negli ultimi anni il paese si è molto attrezzato per accogliere i turisti investendo in nuovi servizi, nella ristorazione e nelle infrastrutture per lo sci.
Domenica però sono arrivati oltre 200 autobus (225 secondo la Federturismo, 260 secondo il sindaco), soprattutto dalla Campania, che hanno portato in paese «altre 10-12mila persone», ha detto Di Donato. Secondo Dario Colecchi, ex presidente di Federturismo Abruzzo che oggi gestisce alcuni impianti sciistici di Roccaraso ed è titolare di un albergo, normalmente nei weekend arriva meno della metà dei pullman con i turisti.
Pullman e auto in coda a Roccaraso, in Abruzzo, 26 gennaio 2025 (ANSA/ ANDREA D’AURELIO)
Il sindaco Di Donato ha accusato alcune agenzie di viaggio di organizzare gite «mordi e fuggi» a Roccaraso che rendono la situazione ingestibile. Alcune agenzie che sono state citate in questi giorni offrono pacchetti di andata e ritorno in giornata da Napoli e Salerno per una cifra tra i 20 e i 30 euro. Per il sindaco però «Roccaraso non è in grado di reggere l’assalto di chi viene solo la domenica. Non possiamo mettere mille bagni chimici in una stazione sciistica», ha detto al Corriere del Mezzogiorno.
Alcuni ristoratori si sono già lamentati dell’impatto negativo che l’affollamento eccessivo della scorsa domenica ha avuto sulla loro clientela, abituata a una località più tranquilla.
La situazione è diventata difficile da gestire anche perché per arrivare a Roccaraso molti autobus turistici percorrono la stessa strada, la statale 17, che sale da Castel di Sangro, il principale centro della zona a circa 9 chilometri di distanza. Questi pullman non possono entrare in paese né avvicinarsi agli impianti sciistici per effetto di un’ordinanza con cui ogni anno il comune di Roccaraso ne vieta il transito a partire dal 1° dicembre. Gli autobus devono quindi sostare sulla statale 17, solitamente all’altezza dell’istituto superiore De Panfilis-Di Rocco, per il tempo necessario a far scendere i passeggeri; poi si girano e tornano a Castel di Sangro o proseguono verso Rivisondoli, 6 chilometri più avanti, dove aspettano in un parcheggio fino a metà pomeriggio, quando tornano a Roccaraso per riprendere i propri passeggeri.
L’ingorgo dei mezzi si crea soprattutto in quest’ultima fase, perché gli autobus si mettono in fila e le persone ci mettono un po’ per riuscire a individuare il proprio nella calca. Per Salvatore Palumbo, titolare di un’agenzia di viaggi in provincia di Salerno che organizza le gite a Roccaraso, il problema maggiore è proprio la gestione della viabilità. Dice che ci sono sempre stati tanti turisti a Roccaraso, ma servirebbe un posto più vicino per far parcheggiare gli autobus così da evitare le attese e gli ingorghi. Anche per Luca Sorrentino, dell’agenzia salernitana Viaggi in Bus, non c’è un’area adeguata per gestire gli arrivi e le partenze dei turisti, ed è questo che causa continui rallentamenti più che l’afflusso degli autobus in sé.
Colecchi dice che in passato ci sono già stati episodi come quelli di domenica, ma questi numeri non erano mai stati raggiunti finora. «Se ne parla molto adesso perché il tempo è buono e c’è molta neve», dice. Secondo Colecchi il problema delle gite di un giorno è che portano migliaia di persone in paese e «gestirne diecimila in più è complicato per un posto piccolo come Roccaraso».
Colecchi sostiene infatti che la maggior parte dei visitatori che arrivano la mattina e vanno via la sera con i pullman turistici si fermi in paese senza raggiungere le piste da sci, perché a quel punto il costo della giornata aumenterebbe di molto rispetto a quello del solo viaggio. Secondo Colecchi il transito degli autobus turistici andrebbe quindi contingentato sia per una questione di sicurezza che per ragioni di reputazione.
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Di NewsBot