Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che Hamas rilascerà domani. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro israeliano. Si tratta di Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. In cambio, Israele libererà 90 detenuti nel quarto scambio nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco di Gaza. Nella notte, Israele ha effettuato raid aerei su obiettivi Hezbollah a est del Libano. I raid hanno provocato almeno 2 morti, secondo il ministero della Salute libanese
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Domani Hamas rilascerà tre ostaggi uomini, come è previsto dagli accordi. Israele ha ricevuto la lista affermando che “verrà fornita una risposta”. Si tratta di Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. In cambio, domani Israele libererà 90 detenuti nel quarto scambio nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco di Gaza. Lo scambio è stato confermato da Hamas: domani saranno rilasciati nove detenuti palestinesi che stanno scontando ergastoli e altri 81 che stanno scontando lunghe pene nelle carceri israeliane in cambio dei tre civili.
Nella notte, aerei da guerra di Israele hanno effettuato una serie di attacchi aerei su obiettivi di Hezbollah nella Valle della Beqa, nell’est del Libano. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane (Idf), citate dai media locali, precisando di rimanere “impegnate” nella tregua con il movimento sciita. Il bilancio è di almeno due morti, secondo quanto afferma il ministero della Salute libanese.
Tre israeliani e 5 thailandesi rapiti da Hamas sono tornati in libertà dopo 482 giorni di prigionia a Gaza, nell’ennesimo show dei miliziani palestinesi che stavolta ha fatto infuriare Netanyahu. Il premier israeliano ha parlato di “crudeltà sconvolgente” e ha ritardato il rilascio dei detenuti palestinesi.
Approfondimenti:
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La cittadina israelo-britannica Emily Damari era tenuta in ostaggio da Hamas in una delle strutture dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la madre di Emily Damari, Mandy, in un colloquio con il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha ringraziato ”per l’aiuto fornito per riportare Emily a casa”. E’ quanto si legge sull’account di ‘X’ di Mandy Damari.
“Hamas ha tenuto Emily nelle strutture dell’Unrwa e le ha negato l’accesso alle cure mediche dopo averle sparato due volte”, ha detto Mandy Damari a Starmer. “E’ un miracolo che sia sopravvissuta e adesso dobbiamo portare aiuti agli ostaggi rimasti” nella Striscia di Gaza, ha aggiunto la donna.
L’Unione Europea ha dispiegato la sua missione di assistenza al valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto. Lo ha annunciato il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas.
Questa missione civile “sosterrà il personale di frontiera palestinese e consentirà il trasferimento delle persone fuori da Gaza, comprese quelle che necessitano di cure mediche”, ha scritto in un post su X.
Martedì 4 febbraio alle ore 16, all’Università Statale di Milano si terrà l’evento “Vogliamo Studiare!” organizzato dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI), Studenti per Israele, Studenti per le Liberta’, Siamo Futuro Milano e Studenti Liberali. L’incontro nell’aula 435 della sede di via Festa del Perdono rappresenta un’occasione per ribadire l’importanza della libertà di espressione e del confronto civile nelle università italiane in un contesto accademico sempre più segnato da tensioni e intolleranza. “Contro le occupazioni violente e l’odio per Israele, racconteremo il nostro viaggio in Israele, condividendo esperienze e riflessioni, e apriremo uno spazio di dialogo per rispondere alle domande di tutti i partecipanti”, spiegano gli organizzatori. L’evento vedrà la partecipazione di Pietro Balzano, autore del Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio, di David Fiorentini dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, di Filippo Leon di Siamo Futuro e di Matteo Gallera di Studenti per le Liberta’. L’incontro sara’ anche un momento per ricordare Luca Palmegiani (il giovane di FI che si è tolto la vita), il cui impegno per la libertà di pensiero e per un’università aperta al dialogo, sottolineano gli organizzatori, “rimane un punto di riferimento per tutti noi”. “Le università devono essere luoghi di conoscenza, dibattito e rispetto reciproco. Con questo evento vogliamo ribadire che nessuno studente dovrebbe sentirsi intimorito nell’esprimere le proprie idee”, conclude la nota.
L’Organizzazione Mondiale della Sanita’ ha chiesto al governo israeliano di consentire l’evacuazione di persone gravemente malate e ferite a Gaza, tra cui 2.500 bambini. Il rappresentante dell’Oms nei territori palestinesi, Rik Peeperkorn, ha dichiarato in videoconferenza da Gerusalemme che ci sono tra i 12.000 e i 14.000 palestinesi che hanno bisogno di essere evacuati da Gaza per motivi medici. Come primo passo, ha annunciato che 50 pazienti dovrebbero essere evacuati questo sabato attraverso il valico di Rafah, che collega Gaza all’Egitto. Si tratta della prima evacuazione di feriti e malati attraverso questo valico dallo scorso maggio, quando l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella città, che è stata oggetto di numerosi ordini di evacuazione e che è stata completamente distrutta, come hanno potuto verificare le organizzazioni umanitarie giunte sul posto negli ultimi dieci giorni, in coincidenza con il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Peeperkorn ha affermato che è necessario ripristinare il sistema in vigore prima del conflitto, che consentiva di dirottare i pazienti da Gaza verso la Cisgiordania e Gerusalemme Est e, in casi molto gravi che non potevano essere curati in nessuno dei due luoghi, anche verso l’Egitto o altri Paesi della regione. Le evacuazioni sono state frammentarie nei 15 mesi di ostilità e lo specialista ha affermato che se continuassero al ritmo attuale ci vorrebbero circa dieci anni per far uscire i pazienti in difficoltà.
Il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza riaprirà domani, dopo il rilascio da parte di Hamas dei tre ostaggi Ofer Kalderon, Keith Siegel e Yarden Bibas, e la scarcerazione di 90 detenuti palestinesi. Lo spiega un funzionario di Hamas all’Afp a condizione di anonimato.
“I mediatori hanno informato Hamas che Israele ha approvato l’apertura del valico di Rafah domani, sabato, dopo il completamento del quarto lotto di scambio di prigionieri”, ha affermato il funzionario di Hamas. Una fonte ben informato ha aggiunto che l’evacuazione dei feriti avverrà al valico “come previsto dall’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi a Gaza”.
La strada principale nella valle libanese della Bekaa che collega il Libano alla Siria è stata interrotta dall’aviazione israeliana all’altezza di Tfayl. Lo riferisce il quotidiano libanese l’Orient le Jour online, secondo cui un missile lanciato da un caccia israeliano ha scavato nella strada un cratere profondo sette metri e largo dieci metri e ha danneggiato i pali della luce e i cavi che collegano i due Paesi.
Avverrà ”domani mattina presto” il rilascio dei tre ostaggi che Hamas libererà in cambio di 90 detenuti palestinesi, come prevede l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Jerusalem Post.
Il 23 febbraio gli Hezbollah libanesi dovrebbero dare a Beirut l’ultimo saluto al loro leader storico, Hassan Nasrallah. A riferirlo sono media iraniani. In assenza di conferme da parte del Partito di Dio, altri media arabi affermano che quel giorno dovrebbe esserci l’ultimo saluto anche per Hashem Safieddine, considerato il possibile ‘erede’ di Nasrallah ma ucciso lo scorso ottobre, pochi giorni dopo la morte – il 27 settembre scorso – dello storico segretario generale del Partito di Dio in un raid aereo israeliano nella periferia sud di Beirut.
Il valico di frontiera di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, riaprirà sabato dopo il quarto scambio di ostaggi e prigionieri previsto dall’accordo di tregua. Lo hanno riferito fonti di Hamas. Prima che Israele disponesse la chiusura del lato palestinese, nel maggio scorso, Rafah era un punto di ingresso vitale per gli aiuti umanitari a Gaza. “I mediatori hanno informato Hamas che Israele ha approvato l’apertura del valico di Rafah domani, dopo il completamento del quarto scambio di prigionieri”, ha dichiarato il funzionario di Hamas. I primi ad attraversare la frontiera saranno alcuni pazienti bisognosi di cure in Egitto. Sulla base dell’intesa, ogni giorno dovrebbero passare 300 malati e feriti, sotto la supervisione dei 18 membri della missione di monitoraggio europea Eubam, tra cui carabinieri italiani e militari di Spagna e Francia, riattivata lunedì.
Shlomi Berger, il padre della soldatessa Agam Berger liberata ieri da Hamas, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il rilascio della figlia. “Grazie, grazie per la vostra cura e per averci fatto fare a tutti la cosa giusta”, ha dichiarato in inglese. “Non dimenticheremo mai il vostro aiuto, la vostra generosità e la vostra leadership, Dio benedica gli Stati Uniti d’America”, ha dichiarato l’uomo.
La madre Meirav Berger ha invece voluto dire “grazie al creatore del mondo, alla nazione di Israele e al mondo ebraico, a coloro che sono stati al nostro fianco e ci hanno avvolto in un amore infinito e hanno rovesciato ogni roccia per riportare a casa la nostra Agam”.
Proteste in Egitto, vicino al valico di Rafah. Centinaia di egiziani si sono radunate qui, a ridosso del confine con la Striscia di Gaza, per contestare il controverso piano rilanciato dal presidente americano Donald Trump per il trasferimento in Egitto e Giordania dei palestinesi di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. La tv egiziana Al-Qahera News ha diffuso immagini che mostrano centinaia di persone armate di bandiere egiziane e palestinesi vicino al valico di Rafah. Nei giorni scorsi il presidente egiziano Abdel-Fatah al-Sisi ha bollato come “intollerabile” e come una “ingiustizia la deportazione” dei palestinesi. “Non possiamo partecipare”, ha detto.
Regno Unito, Francia e Germania hanno ribadito la loro “grave preoccupazione” per l’attuazione da parte di Israele di una legge che proibisce qualsiasi contatto tra i suoi funzionari e l’Unwra, l’agenzia dell’Onu di sostegno ai rifugiati palestinesi. “Esortiamo il governo di Israele a lavorare con i partner internazionali, tra cui l’ONU, per garantire la continuità delle operazioni”, si legge in una dichiarazione congiunta di Londra, Parigi e Berlino, pubblicata dal governo britannico.
“Stanno arrivando i nostri carabinieri a Rafah quindi già io spero di poterli incontrare Ashtod” a inizio febbraio “quando vado per accogliere le navi italiane che portano beni alimentari e non con i 15 tir del progetto Food for Gaza”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del business forum Serbia-Italia in corso a Belgrado. “Nelle prossime ore dovrebbero passare già le prime persone da Rafah, i primi malati. Questo è un fatto positivo, che si vada verso la seconda fase”. “I nostri carabinieri sono sempre una garanzia di stabilità, sono ben accolti sia da israeliani che da palestinesi. Hanno già esperienza perché hanno addestrato la polizia palestinese. Stanno addestrando la polizia palestinese a Gerico. Ci sono stati chiesti altri 200 carabinieri dall’amministrazione americana per formare la polizia dell’autorità nazionale palestinesi”. “Intanto continuiamo a lavorare anche per ospitare a Torino e a Roma più di 20 bambini palestinesi malati di tumore”. “Seguiamo con grande attenzione tutto questo, ma il fatto che già cominci la nostra missione militare è un fatto molto importante. I carabinieri sono una garanzia di equilibrio e di stabilità così come lo sono qui al confine tra Serbia e Kosovo e così lo saranno a Rafah”. (ANSA).
Dopo la cessazione di tutte le operazioni dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi dal 1950, a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est risulteranno ancora più difficili il reperimento di cibo e le diverse forme di assistenza nell’area.
Per questo motivo Feltrinelli ha scelto di sostenere le attività di Emergency nella striscia di Gaza, dando vita alla campagna di raccolta fondi “Feltrinelli per Emergency a Gaza”. In tutte le librerie Feltrinelli, da ieri e per tutto il mese di febbraio, sarà possibile contribuire con una donazione libera a sostegno delle attività sanitarie primarie per la popolazione della Striscia che versa in condizioni estreme. In particolare, il progetto “Feltrinelli per Emergency a Gaza” è volto a “contribuire al mantenimento delle attività quotidiane della prima clinica di salute primaria ad al-Qarara, appena aperta all’interno della cosiddetta ‘area umanitaria’. Qui l’ong offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere. Nella clinica lavorano personale sanitario internazionale e staff palestinese, al momento composto da quattro medici, quattro infermieri, un farmacista, quattro
addetti alle pulizie e nove guardie”.
Per tutta la durata dell’iniziativa, ogni fine settimana i volontari di Emergency saranno presenti in 10 Feltrinelli d’Italia – Torino CLN, Milano Duomo e Piemonte, Genova Ceccardi, Padova San Francesco, Bologna Ravegnana, Firenze Cerretani, Roma largo Torre Argentina, Napoli Martiri e Bari Melo – per raccontare al pubblico le attività che la campagna si propone di supportare. L’importo complessivo raccolto attraverso le donazioni nelle librerie verrà raddoppiato da Feltrinelli e interamente devoluto a Emergency.
“Prove di apertura al valico di Rafah. Come accade sempre, quando si iniziano percorsi di stabilizzazione e pace, l’Italia c’è, in prima fila, da protagonista. Spesso attraverso la presenza, il lavoro, il sacrificio, delle donne e degli uomini delle Forze Armate e l’impegno del ministero della Difesa. In questo caso i Carabinieri. Grazie a loro la speranza di pace diventa percorso di pace”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, postando su X la foto di un carabiniere sul posto.
Hamas ha annunciato che domani saranno rilasciati nove detenuti palestinesi che stanno scontando ergastoli e altri 81 che stanno scontando lunghe pene nelle carceri israeliane. Il rilascio avverrà in cambio della liberazione di tre uomini civili vivi: Yarden Bibs, Keith Siegel e Ofer Caldero.
Israele domani libererà 90 detenuti in cambio di tre ostaggi israeliani nel quarto scambio nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco di Gaza, ha affermato una ong palestinese. “Novanta prigionieri saranno rilasciati domani in cambio dei tre ostaggi israeliani: di questi nove stanno scontando l’ergastolo e 81 hanno lunghe condanne”, ha detto all’Afp la portavoce del gruppo Palestinian Prisoners’ Club, Amani Sarahneh.
La procura distrettuale di Haifa ha presentato un atto d’accusa contro due riservisti dell’Idf Yuri Elisfov e Georgiyan Drayev a cui vengono contestati spionaggio grave, trasferimento di informazioni riservate, aiuto al nemico in tempo di guerra e contatto con un agente straniero. Lo riferiscono i media israeliani. I due sono stati arrestati lunedì “per aver agito per conto di un agente iraniano in cambio di denaro”, hanno dichiarato la polizia israeliana e il servizio di sicurezza Shin Bet . Le accuse specificano che Elisfov, che presta servizio in un’unità del sistema di difesa aerea Iron Dome dell’Idf e ha accesso a informazioni classificate, ha inviato all’agente iraniano un filmato da lui ripreso che mostrava il funzionamento del sistema. “Il filmato conteneva informazioni altamente sensibili, che hanno causato danni significativi alle operazioni dell’esercito, ha affermato la polizia israeliana”.
Yarden Bibas è il padre dei due bambini Kfir e Ariel di 2 e 5 anni ancora nelle mani di Hamas a Gaza insieme con la madre Shiri. Hamas più di un anno fa ha dichiarato che i tre sono morti in un bombardamento israeliano, ma l’Idf non ha trovato alcuna conferma. Yarden, 34 anni, è stato rapito separatamente dal resto della famiglia nel kibbutz di Nir Oz. E’ stato portato nella Striscia con una motocicletta, appena arrivato nell’enclave è stato aggredito da una folla di civili che lo hanno colpito con una pietra alla testa. Ofer Calderon, 54 anni, è stato preso in ostaggio il 7 ottobre 2023 nello stesso kibbutz, dove oltre 100 residenti e 15 braccianti agricoli stranieri sono stati uccisi, 80 i rapiti. Calderon, insieme a Erez e Sahar, due dei suoi quattro figli, si sono inizialmente nascosti nel loro rifugio ma sono stati trovati dai miliziani. Sahar Calderon, 16 anni, e Erez Calderon, 12 anni, sono stati rilasciati il 27 novembre 2023 nel primo cessate il fuoco. La nonna Carmela Dan si trovava a casa sua in fondo alla strada con la nipote dell’ex moglie di Ofer, Noya Dan: i loro corpi sono stati trovati il 19 ottobre. Keith Siegel, 65 anni, è stato rapito insieme alla moglie Aviva Siegel, 62 anni, dalla loro casa nel kibbutz Kfar Aza, dove numerosi residente sono stati uccisi e le case bruciate. Aviva Siegel è stata rilasciata il 26 novembre 2023. Siegel, è originario della Carolina del Nord, ed è cittadino israelo-americano.
“L’Europa è qui per aiutare: la missione civile di frontiera dell’Ue si schiera oggi al valico di Rafah su richiesta dei palestinesi e degli israeliani. La missione sosterrà il personale di frontiera palestinese e consentirà il trasferimento di persone fuori da Gaza, comprese quelle che necessitano di cure mediche”. Lo annuncia l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
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