Lo hanno riferito funzionari ucraini e statunitensi al New York Times. "Ricevo aggiornamenti ogni ora sulla situazione a Sumy", dove vi è stato "un attacco russo" con "un edificio residenziale che è stato distrutto e nove persone che sono state uccise", scrive il presidente ucraino in un post su X. "La Russia deve essere costretta alla pace. La causa di questa guerra è lì, in Russia", aggiunge Zelensky osservando come la Russia voglia "distruggere la vita di molte famiglie"
in evidenza
I soldati nordcoreani che si sono uniti alle truppe russe in battaglia sono stati ritirati dal fronte dopo aver subito gravi perdite. Lo hanno riferito funzionari ucraini e statunitensi al New York Times. “Ci sono molte opinioni sull’argomento, comprese quelle false e che distorcono la realtà”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato la notizia riportata dal Nyt. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
“Ricevo aggiornamenti ogni ora sulla situazione a Sumy”, dove vi è stato “un attacco russo” con “un edificio residenziale che è stato distrutto e nove persone che sono state uccise”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post su X. “La Russia deve essere costretta alla pace. La causa di questa guerra è lì, in Russia”, aggiunge Zelensky osservando come la Russia voglia “distruggere la vita di molte famiglie”. “Ogni attacco di questo tipo richiede una risposta da parte del mondo: il terrorismo non può rimanere impunito”, conclude il leader ucraino. Nella notte, le forze di difesa ucraine hanno abbattuto 59 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana su un totale di 102 droni di vario tipo lanciati dai russi sul territorio ucraino. Lo annuncia il comando dell’aeronautica miltare di Kiev su Telegram, citata da Ukrinform, che non parla di vittime.
Un incendio è divampato in una raffineria di petrolio nella regione di Volgograd, nel sud della Russia, ma le fiamme sono state presto domate. Lo riferisce il governatore della regione, Andrey Bocharov, che accusa l’Ucraina di attacco con un drone che ha provocato l’incendio e il ferimento di una persona.
Gli approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
L’arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad oltre mille giorni dall’inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in serie dell’Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire “in tutto il territorio europeo”. Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato che l’emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il conflitto. I DETTAGLI
Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Donald Trump, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha subito affrontato il tema della guerra tra Mosca e Kiev. Ma cosa può cambiare con l’approccio del tycoon? E quali sono i possibili scenari all’orizzonte? GLI SCENARI
Attacco missilistico russo questa sera nel centro di Odessa. Si registrano tre feriti. Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato: “Si tratta di un attacco del tutto deliberato da parte dei terroristi russi. Tra le persone che si trovavano nell’epicentro dell’attacco c’erano anche rappresentanti diplomatici norvegesi. Sono ora in corso le indagini per accertare tutte le circostanze. Facciamo tutto il possibile per prestare i soccorsi”.
All’inizio della guerra con l’Ucraina, nel febbraio del 2022, la Russia fu posta in stato di massima allerta nucleare: era pronta a rispondere a ipotetici attacchi altrui e – forse – anche a un passo dal potenziale momento di non ritorno. A dirlo è stato un uomo, rimasto anonimo, presentato dalla Bbc come disertore russo di primo piano. L’ex ufficiale ha avvertito come il suo Paese, al di là dell’obsolescenza di qualche armamento d’origine sovietica, possa contare comunque su migliaia di testate atomiche in piena efficienza. LEGGI L’ARTICOLO
Non solo Ucraina: secondo quanto riferito dal Financial Times, in passato la Russia ha pianificato un possibile attacco a Giappone e Corea del Sud in caso di conflitto su scala globale. Ad essere interessati sarebbero sia obiettivi militari che civili, incluse le centrali elettriche e nucleari. Ecco quello che è emerso. LEGGI QUI
Il ministro della Difesa ha così commentato il conflitto tra Mosca e Kiev a margine della cerimonia di assunzione dell’incarico del nuovo comandante del Covi. “Il compito della difesa è difendere”, ha detto Crosetto, “se fosse possibile farlo in sicurezza e dopo l’autorizzazione parlamentare penso sarebbe utilissimo per la nostra difesa”. LEGGI L’ARTICOLO
Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Donald Trump, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha subito affrontato il tema della guerra tra Mosca e Kiev. Ma cosa può cambiare con l’approccio del tycoon? E quali sono i possibili scenari all’orizzonte? GLI SCENARI
Il Ministero della Difesa ucraino ha assicurato che l’ultima controversia all’interno del ministero sulle modifiche al contestato ufficio acquisti non ostacolerà la consegna di armi alle forze armate. “Al momento non ci sono interruzioni nella fornitura di armi. Stiamo concludendo i contratti. Abbiamo le risorse finanziarie per permettere che ciò avvenga”, ha dichiarato Sergi Bulavko, responsabile del Controllo degli approvvigionamenti. Bulavko ha sottolineato che nonostante i cambiamenti all’interno dell’Agenzia per gli acquisti della Difesa (Aoz), compreso il licenziamento della sua direttrice, Marina Bezrukova, non ci sono ostacoli che impediscano forniture “adeguate”. Uno dei motivi del licenziamento della Bezrukova per ordine del Ministro della Difesa, Rustem Umerov, che non ha approvato il rinnovo del suo mandato per un altro anno, non era solo la presunta inefficacia dell’agenzia nel far arrivare le armi al fronte, ma anche la fuga di notizie su alcuni contratti. Bulavko ha assicurato che il 55% delle armi e delle attrezzature militari acquistate nel 2024 dovrebbero essere consegnate quest’anno, come riporta l’agenzia di stampa Ukrinform.
Il ministero della Difesa ha confermato il licenziamento della Bezrukova, ma quest’ultima si è rivolta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per chiedergli di intervenire, sostenendo che i regolamenti interni non erano stati rispettati e che questo vuoto di potere avrebbe ostacolato la consegna delle armi.
“L’abbandono del gas russo e la riduzione del consumo di gas in generale sono la direzione verso cui stanno guardando sia gli Stati dell’Unione europea che la Lituania. In questa fase non si dovrebbe parlare della possibilità di riprendere ad acquistare gas dalla Russia”. Lo ha detto oggi il ministro dell’Energia lituano, Zygimantas Vaiciunas, dialogando con i giornalisti. “La Lituania è la dimostrazione che ci si può rendere indipendenti dalle forniture di gas russo: siamo stati i primi ad abbandonarle nell’Ue e intendiamo aiutare gli altri a farlo. Esistono molte altre fonti di energia che stanno diventando più economiche rispetto al gas”, ha aggiunto Vaiciunas.
I militari ucraini insistono: sono convinti si siano ritirate dal fronte le truppe nordcoreane inviate da Kim Jong Un a combattere al fianco delle forze russe nella regione russa del Kursk. “Nelle ultime tre settimane non abbiamo visto o rilevato attività militari o scontri con i nordcoreani. Di conseguenza riteniamo si siano ritirati per le pesanti perdite che abbiamo inflitto loro”, ha detto all’agenzia Afp Oleksandr Kindratenko, portavoce forze speciali ucraine (Sof), dopo le ultime notizie del New York Times e le informazioni già circolate nei giorni scorsi.
Nel sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, attualmente in fase di discussione, figura anche una proposta per oscurare in Europa l’agenzia di stampa russa Tass. Lo apprende l’AGI da fonti europee che confermano la notizia riportata dal sito EUObserver. Nel nuovo pacchetto altri otto media, oltre alla Tass, verrebbero aggiunti alla lista dei sanzionati, in quanto classificati come “propaganda”, aggiungendosi cosi’ a media come RussiaToday e Sputnik, già oggetto di sanzioni. Una fonte diplomatica Ue specifica che la proposta non è ancora definitiva in quanto ci sono divisioni tra gli Stati membri, perché alcuni considerano che un ban totale di tali media sia una misura eccessiva, che andrebbe a ledere la libertà di espressione.
“Nelle ultime tre settimane, non abbiano rilevato attività né abbiamo segnalato scontri armati con i nordcoreani. Di conseguenza riteniamo che siano stati ritirati a causa delle pesanti perdite che hanno subito”, ha dichiarato all’Afp il portavoce delle forze speciali ucraine, col. Oleksandr Kindratenko, commentando la notizia diffusa dal New York Times sul ritiri dei nordcoreani dal fronte di Kursk, che citava fonti statunitensi e ucraine.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha paragonato oggi la decisione del presidente americano Donald Trump di intensificare il progetto di difesa missilistica nazionale alle “Guerre stellari” di Ronald Reagan, affermando che si tratta di una iniziativa “di natura profondamente destabilizzante” per gli equilibri strategici globali. L’ordine esecutivo firmato da Trump prevede una espansione del progetto di difesa missilistica nazionale “ad un livello paragonabile alle ‘Guerre stellari’ di Reagan”, ha detto nel suo briefing settimanale Zakharova, citata dall’agenzia Interfax. “Il programma punta ovviamente a indebolire i potenziali di deterrenza strategica russo e cinese” e allo sviluppo del “potenziale e dei mezzi nucleari degli Usa per condurre operazioni di combattimento nello spazio, anche con lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi di intercettazione nello spazio”. “Consideriamo questo come un’ulteriore conferma dell’intenzione degli Usa di trasformare lo spazio in un arena di scontro armato”, ha aggiunto la portavoce.
Il governo finlandese ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di quasi 200 milioni di euro, il 27esimo dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022, portando il totale dell’assistenza finlandese a Kiev a 2,5 miliardi. “Questo nuovo pacchetto è stato progettato in stretta collaborazione con gli ucraini. Stiamo fornendo esattamente il tipo di sostegno che aiutera’ l’Ucraina a difendersi nella complicata situazione del fronte”, ha spiegato il ministro della Difesa finlandese Antti Hakkanen in un comunicato. Secondo il ministro, il suo Paese non fornirà ulteriori informazioni sul contenuto specifico, sul metodo di consegna o sulla tempistica degli aiuti per garantire la sicurezza della spedizione. “Spetta a noi europei decidere come evolverà la sicurezza in Europa. Garantire l’indipendenza e la capacità di difesa dell’Ucraina e’ la cosa piu’ importante in questo momento”, ha sottolineato. Hakkanen ha detto di aver discusso la questione ieri con i suoi omologhi degli altri Paesi nordici durante una riunione della Cooperazione nordica per la difesa (Nordefco) e ha osservato che tutti erano d’accordo sul fatto che fosse giunto il momento di rafforzare ulteriormente il sostegno all’Ucraina.
La Russia ha criticato il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di costruire uno scudo di difesa missilistica in stile “Star Wars” per gli Stati Uniti, affermando che la mossa rischia di trasformare lo spazio in un’arena di “scontro”. “Consideriamo questa un’ulteriore conferma dell’intenzione degli Stati Uniti di trasformare lo spazio in un’arena di confronto armato e di schierarvi armi”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, paragonando i piani di Trump di creare una versione statunitense dell’Iron Dome di Israele a un “odioso” piano dell’era Reagan soprannominato “Star Wars”.
Molti dei Paesi cosiddetti frugali entrano al ‘ritiro’ dei leader dei 27 sulla Difesa di lunedì con una posizione netta di opposizione agli ‘strumenti creativi’ per finanziare le esigenze dell’Ue, che pure non si mettono in discussione, e piuttosto guardano ad altre soluzioni, come “un mandato più ampio” per la Bei, “una politica sui fondi di coesione più orientati alla difesa” e, in ultima istanza, “una revisione” di ciò che si può fare attraverso il bilancio comunitario. La questione del finanziamento, spiega un alto diplomatico europeo articolando la posizione del suo Paese, dovrebbe venire per ultima, perché prima ci si deve domandare di quali “capacità strategiche” l’Unione Europea ha bisogno, quali debbano essere di “competenza nazionale” e quali “comunitarie”, chi debba averne “il controllo” e poi, solo dopo, aprire il tema dei finanziamenti. “Se tutti i Paesi Ue fossero al 2% del Pil, così come chiede la Nato già ora, avremmo 60 miliardi in più da spendere, che equivalgono più o meno al fabbisogno annuale dell’Ucraina per condurre la guerra”, argomenta infine la fonte, ricordando che 7 Paesi europei che aderiscono all’Alleanza ancora non sono al 2%.
“Solo la Difesa può sapere in che misura i programmi di riarmo nazionali siano destinati al ripianamento di scorte esaurite dagli invii in Ucraina. E’ qui che si nasconde il costo reale di questa operazione, perché una cosa è il valore che avevano le vecchie armi cedute, un’altra, è quello delle nuove armi da comprare come rimpiazzo. Questa mancanza di informazioni è grave perché impedisce a noi parlamentari di giudicare con cognizione di causa gli acquisti di nuovi armamenti, su cui è chiaro che questo governo vuole le mani libere. Come dimostra anche la bocciatura del nostro emendamento al decreto Ucraina per consentire l’accesso a questi dati almeno ai membri delle Commissioni Difesa”. Lo afferma il senatore Bruno Marton, capogruppo del Movimento 5 Stelle nella Commissione Esteri e Difesa di Palazzo Madama.
“Atti cannibaleschi contro cittadini pacifici”. Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito i crimini di cui sono accusati cinque militari ucraini, che secondo le autorità investigative di Mosca avrebbero ucciso 22 civili nella regione russa di Kursk, tra le quali 8 donne, che avrebbero anche violentato. Secondo la portavoce, citata dall’agenzia Tass, questi “crimini disumani” dimostrano le radici “terroristiche e neonaziste del regime di Kiev” che gli occidentali “sponsorizzano con centinaia di miliardi di dollari ed euro”, ma che mostra la sua “impotenza militare e politica sullo sfondo delle sconfitte al fronte”. “Nonostante tutta la sordità della comunità internazionale e la sua riluttanza a prestare attenzione a tali atrocità, dobbiamo continuare instancabilmente a fare appello alla loro coscienza e alla loro attenzione”, ha affermato da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il Comitato investigativo russo ha detto di avere accertato il coinvolgimento di almeno cinque militari delle truppe d’invasione ucraine nel Kursk nelle violenze e nelle uccisioni di civili, che sarebbero avvenute tra il settembre e il novembre del 2024 nel villaggio occupato di Russkoye Porechnoye. I corpi delle vittime sarebbero poi stati nascosti nelle cantine di alcune abitazioni rurali. Le autorità russe hanno diffuso il video di uno dei militari accusati, identificato come Yevgeny Fabrisenko, che sarebbe stato “arrestato durante le battaglie nel distretto di Sudzha”. Il militare, afferma il Comitato investigativo, “ha ammesso la sua colpevolezza durante l’interrogatorio e ha testimoniato dettagliatamente come lui e altri militari ucraini hanno violentato, aggredito sessualmente e ucciso civili”. La portavoce del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, ha detto che i cinque militari sono accusato di “aver commesso un attacco terroristico, di stupro e violenza sessuale di gruppo”.
"Canada e Messico hanno consentito un’invasione illegale di migranti e di fentanyl", ha…
Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che Hamas rilascerà domani. Lo ha riferito l’ufficio…
Lo hanno riferito funzionari ucraini e statunitensi al New York Times. "Ricevo aggiornamenti ogni…
Il registratore vocale della cabina di pilotaggio e il registratore dei dati di volo del piccolo…
La nuova puntata del ciclo di approfondimenti in pillole di Sky TG24. Il racconto di cosa…
Per il consumatore clicca qui per i Moduli, Condizioni contrattuali, Privacy & Cookies, informazioni sulle modifiche contrattuali o per trasparenza tariffaria, assistenza e contatti. Tutti i marchi Sky e i diritti di proprietà intellettuale in essi contenuti, sono di proprietà di Sky international AG e sono utilizzati su licenza. Copyright 2025 Sky Italia – Sky Italia Srl Via Monte Penice, 7 – 20138 Milano P.IVA 04619241005. SkyTG24: ISSN 3035-1537 e SkySport: ISSN 3035-1545. Segnalazione Abusi
source
⭡ Leggi l’articolo completo.