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Luciano Biffi, 60 anni, artista di strada, era tornato a vivere nella palazzina soltanto da pochi giorni, nell’appartamento che era della madre. Ha parlato di piccoli problemi di vicinato che avrebbero portato alla lite
Pierluigi Beghetto, 53 anni, assessore di Esino, ucciso dal vicino di casa Luciano Biffi
Un sacchetto di pellet appoggiato sulla porta sbagliata. Quando Luciano Biffi, 60 anni, se l’è trovato davanti al box della palazzina dove era tornato a vivere solo da pochi giorni, è scoppiata la lite finita nel sangue. «Ha risposto alle domande e ha fornito la sua versione dei fatti», spiega in una nota il procuratore capo di Lecco, Ezio Domenico Basso. «Sono stato io», le prime parole ai carabinieri arrivati domenica mattina in via Stoppani, a pochi passi dal municipio di Esino Lario, 900 metri di altezza, 750 abitanti, dieci chilometri di tornanti dal lago.
Piccoli problemi di vicinato. Un tubo rotto, la spazzatura, il sacco di pellet: Biffi ha ucciso Pierluigi Beghetto, 53 anni, assessore del piccolo Comune ai piedi delle Grigne, colpendolo ripetutamente con un falcetto da giardiniere.
Nel lungo interrogatorio davanti alla pm Giulia Angeleri avrebbe ammesso le sue responsabilità. «Si è mostrato pentito», spiega il legale Giorgio Pagnoncelli. Martedì la convalida dell’arresto e l’autopsia sul corpo della vittima, uccisa con tutta probabilità dall’ultimo fendente mortale al collo. Sotto choc il paese: bandiere a mezz’asta, tre giorni di lutto, un minuto di silenzio, le celebrazioni per il 25 Aprile sospese, scuole chiuse il giorno del funerale. «Non riusciamo ancora a credere a quanto accaduto», dice il sindaco Pietro Pensa.
Beghetto, moglie e due figli di 17 e 24 anni, viveva a Usmate Velate, ma Esino Lario era la sua seconda casa. Si occupava di qualità degli impianti elettrici industriali, poi nel fine settimana raggiungeva il borgo a quasi mille metri di quota per badare alle sue arnie: aveva avviato una piccola attività, l’Ape Montana, per la produzione del miele. «Quando gli ho chiesto di mettersi al servizio del paese, ha subito aderito con entusiasmo — prosegue Pensa —. Aveva la delega alle infrastrutture e all’igiene urbana. Mite, gentile, disponibile, sempre in prima fila come volontario. Portava i bambini delle scuole a vedere le sue api. Non aveva mai accennato a problemi con il vicino, se fossero stati gravi me lo avrebbe detto, del resto Biffi era tornato a vivere qui solo da pochi giorni. Non lo vedevamo in giro da almeno sei mesi».
Beghetto al secondo piano della palazzina, il sessantenne al primo, la casa della mamma, che era stata la storica postina di Esino Lario. Alle spalle una vita di espedienti, aiutato più volte dalla Caritas, irascibile e problematico, racconta chi lo conosce. Biffi è un artista di strada, musicista con la passione per il sax, cresciuto a Valmadrera, trasferitosi a Moggio, gli ultimi mesi trascorsi a Perugia. Prima di tornare a Esino Lario.
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23 aprile 2024 2024 ( modifica il 23 aprile 2024 2024 | 09:01)
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