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Le notizie di sabato 1 febbraio sul conflitto tra Israele e Hamas, in diretta
Yarden Bibas 
In una nota diffusa dal suo ufficio, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, accoglie con favore il rilascio degli ostaggi Ofer Kalderon e Yarden Bibas e promette di riportare a casa tutti i prigionieri detenuti a Gaza. «Il governo israeliano abbraccia i due ostaggi di ritorno. Le loro famiglie sono state informate dalle autorità competenti che sono nelle mani delle nostre forze», si legge nella dichiarazione. «Il governo israeliano si impegna a restituire tutti gli ostaggi e gli scomparsi», conclude la nota. Netanyahu ha aggiunto: «Ofer, Yarden, Keith: che bello rivedervi a casa! Insieme a tutti i cittadini di Israele e a molti altri in tutto il mondo, mia moglie e io eravamo davvero emozionati di vedervi con noi. All’inizio di questa settimana, nel precedente incontro, abbiamo chiarito con fermezza che non avremmo accettato la violazione dell’accordo. Abbiamo insistito e abbiamo anticipato di una settimana il rilascio di tre dei nostri ostaggi. Inoltre, dopo quanto visto l’altro ieri, abbiamo chiesto che i nostri ostaggi vengano liberati in sicurezza nelle prossime tappe. Come avete visto oggi, questa posizione ferma ha dato i suoi frutti. Il messaggio è stato trasmesso, ricevuto ed eseguito. Israele si aspetta che tutti gli attacchi successivi vengano effettuati in sicurezza. Cittadini di Israele, nelle ultime due settimane siamo riusciti a liberare 13 dei nostri ostaggi e altri cinque cittadini thailandesi, anch’essi detenuti da Hamas. In queste ore, i nostri pensieri sono con Shiri, Ariel e Kfir Bivas: loro sono con loro e con tutti i nostri rapiti, vivi e morti, che non sono ancora tornati in Israele. Continueremo ad agire con determinazione per riportarli nel Paese e raggiungere tutti gli obiettivi della guerra. Con l’aiuto di Dio, ce la faremo e avremo successo».
Il Primo Ministro Benyamin Netanyahu volerà domani mattina negli Usa per un incontro con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo rende noto l’ufficio del primo ministro, sottolineando che «il premier è il primo leader straniero che il presidente americano Trump incontrerà dopo il suo giuramento. Durante questo incontro storico, i due leader discuteranno di Gaza, degli ostaggi, della lotta contro tutti gli aspetti dell’asse iraniano e di altri temi centrali».
Un ragazzo di 14 anni è rimasto ucciso e altri due palestinesi sono rimasti feriti a causa di un attacco di droni israeliani nel quartiere orientale della città di Jenin. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa. La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito che le sue squadre hanno trasportato in ospedale il ragazzo deceduto, insieme alle due vittime ferite. Secondo Wafa, un drone ha preso di mira un gruppo di civili nel quartiere orientale di Jenin, causando l’uccisione del ragazzo, la cui identità non è ancora stata confermata.
Il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha detto oggi al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che il mondo conta su di lui per raggiungere un accordo di pace «permanente» tra israeliani e palestinesi, Lo rende noto un comunicato del Presidente egiziano. Secondo il comunicato, i due capi di Stato hanno avuto uno scambio telefonico in cui Al Sisi ha sottolineato che «la comunità internazionale ha fatto affidamento sulla capacità del Presidente Trump di raggiungere un accordo di pace permanente e storico che ponga fine al conflitto in corso nella regione da decenni». Al Sisi e Trump hanno sottolineato l’importanza di continuare ad attuare la prima e la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas e di consolidarlo.
Il volo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per Washington è stato anticipato alle 8 del mattino di domani (ora locale). Lo ha annunciato l’ufficio del premier dello stato ebraico. Il volo era originariamente previsto per le 10 del mattino. Netanyahu incontrerà il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a Washington martedì.
Almeno una persona è morta e altre due sono rimaste ferite a causa di un attacco con drone lanciato nella zona di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. Lo riferisce l’emittente qatariota «Al Jazeera» citando fonti palestinesi. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano «Times of Israel», le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno riferito di aver effettuato un attacco aereo «contro un gruppo di terroristi palestinesi armati» a Jenin. Alcune settimane fa, le forze israeliane hanno lanciato una «operazione antiterrorismo» nella Cisgiordania settentrionale.
Importanti funzionari thailandesi, tra i quali il ministro degli Esteri Maris Sangiampongsa e l’ambasciatore in Israele Pannabha Chandraramya, hanno fatto visita ai cinque connazionali liberati due giorni fa da Hamas dopo 15 mesi di prigionia. I cinque – Pongsak Thenna, Sathian Suwannakham, Watchara Sriaoun, Bannawat Seathao e Surasak Lamnau – sono in cura presso il Centro medico Shamir.
Molti dei 183 detenuti palestinesi rilasciati oggi da Israele in cambio della liberazione di tre ostaggi sono stati trasferiti in ospedale per ricevere cure mediche, «a causa delle torture a cui sono stati sottoposti» nelle carceri israeliane durante la loro prigionia. Lo ha riferito il movimento islamista Hamas, citato dall’emittente qatariota «Al Jazeera», secondo cui i detenuti rilasciati hanno riportato «ferite fisiche» e mostrato «segni di fame e malattia». «Questo conferma la brutalita’ a cui vengono sottoposti i prigionieri di Israele», ha aggiunto il gruppo islamista, esortando la comunita’ internazionale, le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani «a fermare Israele e a portare i responsabili di fronte alla giustizia».
Il valico di Rafah ha accolto questo pomeriggio «un autobus che trasportava circa otto prigionieri palestinesi deportati dalle carceri dell’occupazione israeliana»: lo ha riferito una fonte della Sicurezza egiziana precisando che il mezzo proveniva dal valico di Kerem Shalom e che i detenuti vengono trasferiti al Cairo. Nella capitale egiziana soggiorneranno «per alcuni giorni fino a quando sarà determinato il Paese che li ospiterà nel prossimo periodo», secondo l’accordo sullo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele, ha riferito ancora la fonte. «L’Egitto ha anche annunciato di aver ricevuto otto palestinesi che saranno mandati in esilio, come richiesto dalle forze di occupazione israeliane nell’ambito dell’accordo», scrive il sito del principale quotidiano egiziano, Al Ahram. Come riferisce l’Afp citando l’associazione dei prigionieri palestinesi, ad essere espulsi in Egitto – oltre agli otto palestinesi – c’è anche un «egiziano». Al Ahram indica in 103, «inclusi 50 feriti», i palestinesi trasferiti in Egitto attraverso il valico di Rafah.
(Di Greta Privitera) «Yarden è casa. Un quarto del nostro cuore è tornato da noi dopo 15 lunghi mesi. Non ci sono parole per descrivere il sollievo di tenere Yarden tra le mani, abbracciarlo e sentire la sua voce», ha scritto la famiglia Bibas in una dichiarazione dopo il rilascio di Yarden. «Yarden è tornato a casa, ma la casa rimane incompleta. Yarden è un padre che ha lasciato la sua stanza sicura per proteggere la sua famiglia, è sopravvissuto coraggiosamente alla prigionia ed è tornato a una realtà insopportabile», continua la dichiarazione. «Grazie alla nostra splendida gente. Grazie ai nostri soldati. Grazie e ci dispiace per tutti coloro che hanno sacrificato le loro vite affinché questo giorno potesse arrivare. Ci vorranno alcuni giorni per riunirci a Yarden, ma continuiamo con la speranza e la richiesta del ritorno di Shiri, dei bambini e di tutti gli ostaggi. Vi preghiamo di continuare a far sentire la loro voce e di sottolineare l’urgenza del loro ritorno».
Israele continuerà ad agire per riportare a casa tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo ha scritto su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accogliendo con favore il rilascio odierno di Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. «Bentornati a casa», ha affermato. «I nostri pensieri restano con Shiri, Ariel e Kfir (la moglie e i figli di Yarden Bibas, ancora nelle mani di Hamas) e tutti gli ostaggi», ha aggiunto Netanyahu.
È riapparso in pubblico Haitham Khuwajari, comandante della Brigata al-Shati di Hamas: l’uomo è stato visto partecipare al porto di Gaza alla cerimonia di rilascio dell’ostaggio israelo-americano Keith Siegel. Nel dicembre 2023, le forze armate israeliane avevano annunciato che era stato ucciso in un attacco aereo. Dopo che al-Jazeera ha diffuso la notizia, l’Idf ha confermato in una nota che Khuwajari è vivo. «Dopo l’attacco, lo Shin Bet e l’Idf avevano determinato con alta probabilità che era stato eliminato» ma «ulteriori esami dimostrano… che il terrorista non è stato eliminato nell’attacco».
Una grande folla ha accolto a Ramallah uno degli autobus da cui hanno iniziato a scendere i detenuti palestinesi liberati in cambio del rilascio da parte di Hamas di 3 ostaggi, avvenuto qualche ora fa. I prigionieri liberati vengono abbracciati e trasportati in braccio. Lo riporta Al Jazeera.
Un bus con detenuti palestinesi ha lasciato la prigione israeliana di Ofer. A bordo ci sono prigionieri che rientrano nello scambio previsto dall’accordo di cessate il fuoco a Gaza, dopo la liberazione di tre ostaggi. In tutto è prevista la scarcerazione di 183 detenuti palestinesi, tra cui 72 prigionieri di sicurezza, 14 dei quali stanno scontando l’ergastolo. Sette di questi dovrebbero essere trasferiti a Gaza e gli altri in Cisgiordania.
L’ostaggio liberato Ofer Calderon è arrivato allo Sheba Medical Center, nel centro di Israele, nel distretto di Tel Aviv, dove incontrerà i familiari e sarà visitato dai medici. «I team medici e i professionisti dell’ospedale sono pienamente preparati ad accoglierlo e a fornirgli un’assistenza medica completa, incluso il supporto psicologico e la risposta a qualsiasi ulteriore necessità», afferma il ministero della Salute in una nota.
Il rilascio odierno degli ostaggi Yarden Bibas, Keith Siegel e Ofer Calderon, dopo oltre 15 mesi di prigionia nella Striscia di Gaza, «porta un raggio di luce nell’oscurità». Lo ha riferito in una nota il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi di Israele, sottolineando che la loro liberazione «offre speranza e dimostra il trionfo dello spirito umano».
Yarden Bibas ha incontrato il padre e la sorella nel punto di prima accoglienza dell’Idf a Reem dopo 484 giorni di prigionia a Gaza. Ofer Calderon si riunirà con i familiari in ospedale. La scelta del luogo dell’incontro è stata concordata con i parenti. Lo riferiscono i media israeliani.
L’ostaggio Keith Siegel è stato accompagnato sul palco tenuto per le braccia da due miliziani di Hamas, nelle immagini lo si vede camminare a fatica. Poi, con la busta regalo con i souvenir di Gaza, è stato consegnato alla
Croce Rossa.
Cittadini palestinesi stanno arrivando al valico di Rafah, che viene riaperto nell’ambito dell’accordo sul cessate il fuoco, come mostrano le immagini
postate sui social. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, 50 bambini malati e feriti saranno evacuati con 61 accompagnatori. Una missione civile dell’Unione Europea è stata dispiegata per preparare la riapertura del valico, chiuso da maggio.
«Keith Siegel, ostaggio a Gaza da 484 giorni, sarà consegnato alla Croce Rossa da Haitham al-Hawajri, comandante del battaglione Shati». Lo riferiscono fonti palestinesi per dimostrare che il comandante è ancora in vita, nonostante Israele ne avesse annunciato l’eliminazione durante
la guerra.
Yarden Bibas è apparso sul palco allestito da Hamas in un largo spiazzo circondato da cumuli di macerie e distruzione, accompagnato dai miliziani. Il volto chiuso, depresso, ha salutato la folla quando gli è stato detto
di farlo, mentre veniva ripreso dai miliziani con telecamere professionali.
Non si sa che cosa sappia esattamente della sorte della sua famiglia: i due bambini Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e della moglie Shiri. In un video del novembre 2023 i miliziani gli comunicarono in diretta che erano morti in un bombardamento. Ma nessun riscontro è stato trovato dall’Idf. La moglie e i due piccoli avrebbero dovuto essere liberati nelle prime giornate dell’accordo, ma non sono stati inseriti nelle liste. Il portavoce dell’Idf Daniel Hagari ha dichiarato nei giorni scorsi che «c’è molta preoccupazione» sulla loro sorte.
Dopo aver passato 484 giorni di prigionia nella Striscia di Gaza, gli ormai ex ostaggi Yarden Bibas e Ofer Kalderon sono arrivati in Israele, dopo essere stati rilasciati da Hamas nell’ambito del quarto scambio ostaggi-detenuti previsto dall’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I due uomini, liberati oggi a Khan Yunis, sono stati scortati fuori dalla Striscia di Gaza dall’esercito israeliano (Idf), dopo essere stati consegnati loro dalla Croce Rossa. Le Idf li stanno portando in una struttura vicina al confine per un primo controllo fisico e mentale e per incontrare i familiari.
Il palco per la liberazione del terzo ostaggio, il cittadino israelo- americano Keith Siegel, è stato allestito da Hamas nel porto di Gaza, davanti al mare. Le immagini trasmesse in diretta da al Jazeera e rilanciata dalle tv israeliane fanno vedere una folla ordinata di miliziani armati e civili che aspettano. Tutt’intorno sventolano le bandiere verdi di Hamas e della Palestina.
Gli ostaggi Yarden Bibas e Ofer Calderon sono stati consegnato dalla Croce Rossa all’Idf nel territorio della Striscia di Gaza. Yarden è l’unico della sua famiglia a fare ritorno in Israele, la moglie Shiri e i figli Ariel (4 anni) e Kfir (2 anni) sono ancora prigionieri e secondo Hamas sono morti in un attacco aereo dell’Idf.
L’amministrazione Trump sta valutando l’invio di 24.000 fucili d’assalto a Israele, che erano stati trattenuti presso il Dipartimento di Stato americano su ordine dell’allora segretario Antony Blinken. Lo riporta il New York Times, citando un funzionario statunitense. Blinken aveva chiesto al suo ministero di non procedere con l’adempimento della richiesta di Israele dopo che i parlamentari democratici Usa avevano sollevato preoccupazioni sul fatto che i fucili potessero finire nelle mani di milizie di coloni o che
gli ufficiali di polizia israeliani li avrebbero potuti utilizzare in atti di violenza ingiustificata contro i palestinesi in Cisgiordania.
Israele attende il ritorno a casa, dopo 484 giorni di prigionia, di altri tre
ostaggi. È atteso per oggi, nelle prime ore della mattina, il rilascio da
parte di Hamas di Ofer Calderon, Keith Siegel, cittadino israelo-statunitense, e Yarden Bibas, nell’ambito dell’accordo sul cessate il fuoco. Il 35enne Yarden è il marito di Shiri e il padre di Ariel (4 anni) e Kfir (2 anni), anche loro rapiti e detenuti da Hamas e tra i volti simbolo del 7 ottobre. Le condizioni della donna e dei piccoli, che Hamas ha dichiarato morti nel novembre 2023 per un raid israeliano, desta da mesi grande preoccupazione.

Negli ultimi giorni Israele ha ribadito ai miliziani di volere informazioni certe sulla sorte dei tre.Riguardo il rilascio di oggi, l’auspicio di Israele è che non si ripetano le caotiche scene viste in occasione della liberazione degli ostaggi di giovedì. Arbel Yehud e Gadi Mozes sono stati consegnati nelle mani della Croce Rossa a Khan Younis scortati da miliziani armati e mascherati che li hanno fatti passare attraverso una folla urlante che li opprimeva.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso ottimismo sul fatto che Egitto e Giordania accoglieranno i palestinesi dalla Striscia di Gaza. «Penso – ha detto, rispondendo ai giornalisti – che prenderanno gente da Gaza».
L’ufficio stampa dei «prigionieri palestinesi» ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che 183 prigionieri saranno rilasciati domani. Tra questi: 18 prigionieri condannati all’ergastolo; 54 prigionieri che scontano lunghe pene detentive; 111 prigionieri della Striscia di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. «Il numero aggiornato dei prigionieri che saranno rilasciati domani è 183», ha affermato Amani Sarahneh, portavoce del Palestinian Prisoners’ Club.
1 febbraio, 00:19 – Aggiornata il 1 febbraio, 19:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Di NewsBot