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La Cina risponde a Trump con dazi al 15% su carbone e gas Usa
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PECHINO, 04 febbraio 2025, 09:47
Redazione ANSA
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Donald Trump e Xi Jinping – RIPRODUZIONE RISERVATA
Pechino risponde ai dazi del 10% a tutte le importazioni made in China decise da Donald Trump, varando un pacchetto di misure che prendono di mira il carbone e il gas naturale liquefatto (Gnl) con aliquote del 15%, più un’ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili. Le misure, ha riferito il ministero delle Finanze, “sono state imposte per contrastare” i piani del tycoon ed entreranno in vigore dal 10 febbraio.
Inoltre è stata avviata un’indagine a carico di Google, “sospettata di aver violato le leggi anti-monopolio cinesi”. Il procedimento è stato aperto dalla State Administration for Market Regulation, l’Antitrust di Pechino “in conformità con le normative”. La mossa ha più una portata simbolica che effettiva, essendo le attività del colosso Usa bandite dalla Repubblica popolare.
 
 
Dopo l’entrata in vigore alla mezzanotte Usa di martedì dei dazi aggiuntivi del 10% decisi da Trump all’import del made in China, Pechino ha risposto con una serie di misure che, a partire dal 10 febbraio, prendono di mira carbone e gas naturale liquefatto Usa con aliquote del 15%, più petrolio, macchinari agricoli, veicoli di grossa cilindrata e pick-up americani con un ulteriore onere del 10%.
I dazi americani, motivati per “problemi come il fentanyl”, sono il frutto di una “imposizione unilaterale di tariffe da parte degli Stati Uniti” che “viola gravemente le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto)”: la mossa “non solo non aiuta a risolvere i propri problemi, ma interrompe anche la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti”, ha rimarcato il ministero delle Finanze in una nota.
Trump ha accusato la Cina di non aver fatto abbastanza per frenare il flusso dell’oppioide fentanyl e dei suoi precursori negli Stati Uniti, all’origine della morte di 100mila americani ogni anno. Tuttavia, mentre il tycoon ha definito la tregua di un mese per Messico e Canada minacciati con tariffe al 25%, con Pechino ha deciso di procedere, pur anticipando l’esistenza di trattative in corso. Il presidente americano ha infatti avuto colloqui dell’ultimo minuto con il premier canadese Justin Trudeau e la presidente messicana Claudia Sheinbaum, che ha deciso l’invio di 10.000 militari a tutela delle frontiere contro l’immigrazione illegale.
Si prevede che Trump parlerà con il presidente cinese Xi Jinping nei prossimi giorni, alimentando le attese nei mercati che i due leader riusciranno a trovare un accordo per rimuovere i dazi. 
La Cina ha dichiarato di aver presentato un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) “per difendere i suoi legittimi diritti e interessi” in risposta all’aumento delle tariffe unilaterali americane del 10% su tutto l’import del made in China, secondo quanto deciso da Donald Trump. “La Cina ha presentato un reclamo contro le misure tariffarie statunitensi nell’ambito del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto”, ha riferito il ministero del Commercio in una nota, accusando le le azioni degli Stati Uniti di avere una “natura dolosa”. 
Quotazioni del petrolio in netto calo dopo le reazioni di Pechino alla politica dei dazi di Donald Trump. I contratto sul greggio Wti cedono l’1,57% a 72,01 dollari al barile. Il Brent cede lo 0,90% a 75,28 dollari al barile 
La Borsa di Hong Kong chiude la seduta in rally a dispetto dei contro-dazi cinesi agli Usa in risposta all’entrata in vigore delle tariffe aggiuntive del 10% decise da Donald Trump su tutto l’import del made in China: l’indice Hang Seng guadagna il 2,83%, a 20.789,96 punti, dopo un massimo intraday superiore al 3%. Tuttavia, la mossa di Pechino, a causa dei timori di una guerra commerciale, ha raffreddato i listini asiatici, limandone il rimbalzo: Tokyo termina a +0,72%, Seul a +1,13% e Taiwan a +0,44%. Ancora chiusi per festività le Borse cinesi che torneranno domani agli scambi dopo la lunga pausa legata al Capodanno lunare. 
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