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Il testimone: «Un’indifferenza allucinante da parte di tutti»
La casa dove si è sfiorata la tragedia e il testimone
«L’ha buttata di sotto! L’ha buttata di sotto!». Era terrorizzato Cesare Sera. E urlava, dopo aver visto il padre afferrare la figlia di 5 anni e gettarla giù dal terrazzo. «Io correvo per le scale e avevo appena chiamato i carabinieri. Erano le 22.40 circa, quando il papà della piccola ha iniziato a gridare, era fuori di sé. Diceva cose senza senso, tipo: adesso chiudo gli occhi e moriamo tutti. Secondo me parlava al telefono con la moglie o ex moglie, non lo so. Ho visto che a un certo punto è stata chiusa la bambina fuori dal terrazzino e lei ha iniziato a piangere e a battere forte i pugni contro il vetro della finestra, perché voleva rientrare. A quel punto ho preso il cellulare e ho chiamato il 112». Sera è l’inquilino che abita nella palazzina vicina a quella dove, nella notte fra giovedì e ieri, un papà 43enne di Cinto Caomaggiore (Venezia) ha preso la figlia che aveva in custodia e l’ha buttata giù dal terrazzino di casa al primo piano, a circa quattro metri d’altezza, prima di buttarsi a sua volta. La piccola ha rimediato diverse ferite alla testa (prognosi 30 giorni) mentre il padre, illeso, è stato arrestato.
Cosa ha visto?
«Alcuni ragazzi avevano scavalcato il muretto per andare dalla piccola, caduta sull’erba nel giardino dell’abitazione. L’hanno presa in braccio, era cosciente, continuava a piangere fortissimo. L’hanno affidata a me e io poi l’ho messa nelle braccia della signora del piano di sotto, che cercava di tranquillizzarla. Il padre, che non si è fatto niente cadendo, si è rialzato ed è scappato. So che sono riusciti a fermarlo».


Lei è provato mentre racconta.
«Non ho neanche dormito stanotte. Sono vicende incredibili. Quello che mi fa arrabbiare è che nessuno abbia chiamato prima, perché anche la notte precedente, verso le 4, io avevo sentito urlare il padre e nessuno se ne è accorto, in una palazzina di dieci appartamenti. Abbiamo pensato che stessero allontanando dei ladri, anche perché le grida si sono interrotte e abbiamo lasciato correre».
Quindi qualche segnale di malessere l’aveva già dato quest’uomo?
«La notte prima mi sono affacciato e lui aveva completamente perso il controllo. Gridava alle 4 della mattina. Gli ho chiesto: cosa c’è? E lui ha iniziato a insultarmi. Poi ha smesso. Ma la sera dopo ha ricominciato, così ho chiamato i carabinieri. Mi fa star male che gli inquilini della palazzina teatro della vicenda abbiano lasciato correre, senza preoccuparsi. Non è possibile, con tutto quello che si sente in giro, non chiamare nessuno. Dicono che hanno provato a suonargli il campanello ma non è bastato».

La bambina è sempre rimasta cosciente?
«Sì, ce l’avevamo in braccio, l’abbiamo riscaldata con delle coperte. Aveva del sangue in testa però parlava».
Ha visto tutto?
«No, perché mentre scendevo il papà ha preso la piccola e l’ha lasciata cadere nel vuoto. Ho sentito l’altro vicino che urlava: l’ha buttata! Sono corso giù, ho fatto il giro e intanto un ragazzino era corso verso la bambina per aiutarla. Saremo stati in tre o quattro e poi sono usciti tutti. La bimba l’ha presa in braccio la signora di sotto e le ha chiesto: ti ricordi di me? Ricordi che ogni tanto vengo a trovarti? La piccola l’ha riconosciuta».
In che condizioni era la bambina?
«Sotto choc, balbettava. Aveva i capelli pieni di sangue. Un po’ alla volta ha detto il suo nome e bene o male si è tranquillizzata. Sono sottosopra e ripeto: si poteva fare qualcosa prima, i carabinieri potevano essere allertati già la sera precedente. È giusto che ognuno si faccia gli affari suoi però con quello che sentiamo al giorno d’oggi…».
Era mai successo prima di queste sere che quell’uomo urlasse?
«Abito qui da due anni e finora non avevo mai sentito nè visto niente. Due sere fa ho pensato: ha dato di matto, può capitare. Quando però giovedì ha ricominciato non si poteva stare senza far niente. Possibile ci abbia pensato solo io?».
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6 gennaio 2024 2024 ( modifica il 6 gennaio 2024 2024 | 11:05)
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Di NewsBot