Il presidente ucraino ha dichiarato che l’Ucraina, dall’inizio dell’invasione da parte della Russia nel 2022, ha perso 45.100 soldati sul campo di battaglia. Lo stesso Zelensky ha anche annunciato che sarebbe pronto a "negoziati diretti" con Putin. Ieri un drone ha colpito uno scuolabus in un’area occupata dai russi, ferendo 5 bambini e il conducente, secondo quanto riportato dai media locali
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Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina, dall’inizio dell’invasione da parte della Russia nel 2022, ha perso 45.100 soldati sul campo di battaglia. Lo stesso leader di Kiev ha anche annunciato che sarebbe pronto a “negoziati diretti” con Putin. 
Ieri un drone ha colpito uno scuolabus in un’area occupata dai russi, ferendo 5 bambini e il conducente, secondo quanto riportato dai media locali.
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha “grossi problemi in termini di legittimità, ma nonostante questo la parte russa rimane aperta ai negoziati” con il presidente ucraino. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass. Rispondendo alla domanda se il presidente russo Vladimir Putin consideri Zelensky un nemico, Peskov ha affermato che “non può e non deve esserci spazio per le emozioni, dovrebbe esserci spazio per l’analisi giuridica e il pragmatismo assoluto”. 
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha bollato come “parole vuote” le recenti affermazioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che si è detto pronto a negoziare la pace direttamente con l’omologo russo, Vladimir Putin. “La prontezza deve basarsi su qualcosa”, ha dichiarato Peskov ai cronisti, “finora tutto questo può essere percepito solo come parole vuote”. 
©Ansa

I contatti tra Russia e Stati Uniti per una soluzione in Ucraina sono in corso “tra singoli dipartimenti, e si sono intensificati di recente”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax. 
Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina la notte scorsa con due missili balistici Iskander-M e 104 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana: lo riporta su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 57 velivoli senza pilota nemici sono stati abbattuti e 42 droni-esca sono caduti in zone aperte. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Kiev, Cherkasy, Chernihiv, Zhytomyr, Khmelnytskyi e Kirovohrad. 
“Noi abbiamo partecipato a tutte le missioni delle Nazioni Unite in maniera molto attiva, abbiamo sempre lavorato in questa direzione facendo le nostre osservazioni. Ma, sostenere il multilateralismo non significa dire ‘va sempre tutto bene’. Perché se le Nazioni Unite si muovono in ritardo dobbiamo dirlo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in audizione in Commissioni Affari esteri di Camera e Senato. Guardando all’Ucraina, Tajani ha sostenuto che “se le Nazioni Unite avessero agito in maniera più tempestiva, inviando magari degli interlocutori in grado di convincere Putin a fare cose diverse, cosi come accadde nel caso della Georgia con l’iniziativa di Sarkozy e Berlusconi, oggi forse le cose sarebbe andate diversamente”.
“Le elezioni si terranno dopo la fine della fase calda della guerra e l’abolizione della legge marziale”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Stiamo difendendo la democrazia e le elezioni sono estremamente importanti. Ma siamo onesti: la fine della legge marziale adesso è esattamente ciò che Putin vuole – aggiunge -. Se la legge marziale venisse revocata, la maggior parte dei nostri militari tornerebbe a casa: questo è un loro diritto. Ma allora chi proteggerà l’Ucraina? Senza garanzie di sicurezza, la Russia invaderà nuovamente”. 
Se slitterà l’ammissione dell’Ucraina alla Nato, dovranno essere restituite a Kiev le armi nucleari a cui aveva rinunciato nel 1994, dopo il crollo dell’Urss, in cambio delle disattese garanzie di sicurezza iscritte nel Memorandum di Budapest sottoscritto anche da Stati Uniti e Russia, ha affermato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Se il processo di adesione all’Alleanza si trascinerà per anni o decenni – non per colpa dell’Ucraina, ma per colpa dei suoi partner – l’Ucraina si chiede giustamente cosa proteggerà il Paese in questo tempo, quale sostegno riceveremo?”. “Quali armi otterremo? Ci daranno armi nucleari? Ci daranno così tanti missili da poter fermare la Russia? (…) Quali missili possono fermare i missili nucleari della Russia?” ha chiesto Zelensky, che poi ha chiesto la restituzione dell’arsenale nucleare ucraino. “Restituiteci le nostre armi nucleari, forniteci sistemi missilistici, aiutateci a finanziare un esercito, spostate le vostre truppe in quelle parti del nostro Stato dove vogliamo che la situazione sia stabile”, ha esortato.
Il presidente  Volodymyr Zelensky si è detto pronto a ricevere “investimenti da aziende americane” nelle terre rare ucraine, metalli molto utili nella produzione dell’elettronica. Lo ha dichiarato in conferenza stampa, ieri sera rispondendo così a Donald Trump, che aveva proposto di ricevere da Kiev l’accesso a terre rare in cambio di aiuti statunitensi.
“Vorrei che le aziende americane sviluppassero questo settore qui”, ha detto Zelensky, rivelando di aver già discusso con il tycoon dello sfruttamento delle terre rare ucraine. 
Volodymyr Zelensky ha affermato di essere pronto a negoziati diretti con Vladimir Putin per mettere fine alla guerra iniziata ormai quasi tre anni fa. Rispondendo ad una domanda del conduttore televisivo britannico Piers Morgan sulla possibilità di negoziare con Putin, il presidente ucraino ha detto che “se questa è l’unica configurazione in cui possiamo portare la pace ai cittadini dell’Ucraina”, parole che sembrano suggerire che secondo lui altri Paesi dovrebbero essere coinvolti in questi possibili negoziati.
La fine della guerra in Ucraina potrebbe portare a un’esplosione della criminalità organizzata internazionale, per questo Kiev avrebbe bisogno di un “sostegno massiccio” per garantire la sua sicurezza. È quanto sostiene il presidente polacco Andrzej Duda in un’intervista al Financial Times.    Il timore, secondo il capo di Stato giunto quasi alla fine del secondo mandato, è che la criminalità possa riversarsi oltre il confine dall’Ucraina alla Polonia, colpendo anche l’Europa occidentale e gli Stati Uniti. “Basta ricordare i tempi in cui l’Unione Sovietica è crollata e quanto è aumentato il tasso di criminalità organizzata in Europa occidentale, ma anche negli Stati Uniti”, ha detto Duda, tracciando un parallelo con la situazione in Russia nei primi anni Novanta, quando la violenza era diffusa tra i veterani della decennale occupazione sovietica dell’Afghanistan.    Il ritorno delle truppe sovietiche “ha avuto questo impatto sull’esplosione del crimine organizzato”, ha spiegato. per questo, nel caso venisse raggiunto un accordo di pace, è indispensabile che l’Ucraina riceva un sostegno per ricostruire l’economia e “mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno del Paese”. Quanto all’eventuale invio di truppe in Ucraina per contribuire all’applicazione di qualsiasi accordo di pace, Duda ha fatto eco allo scetticismo del primo ministro polacco Donald Tusk. “Aiuteremo l’Ucraina anche in futuro perché è necessario – ha detto – non dobbiamo necessariamente dispiegare le nostre truppe lì”. 
“Lasciano ben sperare le parole del presidente Zelensky, che sarebbe pronto a negoziati diretti con Putin”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo davanti alle Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato.
“In ogni occasione – e da ultimo nei recenti incontri a Roma del presidente Zelensky con il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio – ribadiamo l’impegno al fianco di Kiev. Il nostro obiettivo è fare in modo che il 2025 sia l’anno della pace in Ucraina. Una pace giusta e duratura. Non una resa”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizione alle commissioni Affari esteri di Camera e Senato sugli esiti del Consiglio affari esteri dell’Unione europea del 27 gennaio. “Abbiamo finalizzato un decimo pacchetto di aiuti e voglio ringraziare anche oggi in quest’aula il Parlamento per aver concluso rapidamente l’iter di approvazione della proroga alle forniture per tutto il 2025”, ha aggiunto. 
Un razzo Soyuz russo è stato lanciato oggi nello spazio dal cosmodromo di Plesetsk, nel nord-ovest, per mettere in orbita un nuovo satellite militare. “Dal cosmodromo di Plesetsk (regione di Arkhangelsk), le squadre da combattimento delle truppe spaziali delle Forze aerospaziali hanno lanciato un vettore leggero Soyuz-2.1v con un veicolo spaziale per il Ministero della Difesa russo”, si legge in un comunicato dello stesso dicastero postato sul suo canale Telegram. Il tipo di satellite non è stato specificato. 
Un deposito di petrolio ha preso fuoco mercoledì nella regione di Krasnodar (Russia sudoccidentale), dopo un attacco con un drone, ha affermato il governatore regionale, Veniamine Kondratiev. Negli ultimi mesi Kiev ha intensificato gli attacchi aerei contro le strutture energetiche e militari russe, una campagna descritta come una giusta risposta ai continui bombardamenti delle sue città e della sua rete energetica da parte della Russia. “I nostri militari hanno respinto un attacco con droni” i cui detriti sono caduti su un “serbatoio” di petrolio nella citta’ di Novominskaya, ha scritto Kondratiev su Telegram. “E’ scoppiato un incendio” e 55 vigili del fuoco sono stati inviati sul posto, secondo la stessa fonte. “Secondo le prime informazioni, nessuno è rimasto ferito”, ha sottolineato il governatore, assicurando che il deposito conteneva solo “alcuni resti insignificanti di prodotti petroliferi”. Secondo il Ministero della Difesa russo, due droni ucraini sono stati abbattuti durante la notte nella regione di Kursk e altri due nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato martedì che sta avendo colloqui “molto costruttivi” con l’Ucraina e la Russia per porre fine al conflitto e ha sottolineato che non si puo’ permettere che la “carneficina” in atto continui. Lo ha detto durante la conferenza stampa congiunta con il orimo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Si sta verificando una carneficina assoluta nelle splendide terre agricole dell’Ucraina e dobbiamo fermarla. Non possiamo permettere che continui. E’ una tragedia umana e lavoreremo duramente per fermarla”, ha detto Trump.
L’Ucraina ha perso 45.100 soldati sul campo di battaglia dall’inizio dell’invasione da parte della Russia nel febbraio 2022. Lo ha affermato – come riportano alcuni media locali – il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista, aggiungendo che in totale si sono verificati 390.000 casi di soldati feriti in battaglia (il numero effettivo dei feriti è inferiore, dato che alcuni hanno riportato ferite multiple durante incidenti separati).
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