Truffa con la finta voce di Crosetto: le denunce delle vittime celebri e la corsa per fermare i soldi
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La bambina abusata e uccisa al Parco Verde di Caivano nel 2014 ora riposa al cimitero di Caivano in una tomba con altri quattro morti, ma due mesi fa la mamma, Mimma Guardato, ha chiesto per lei una «degna sepoltura»
Lo scorso novembre, a dieci anni dall’omicidio, Domenica Guardato, madre della piccola Fortuna Loffredo, lanciò un appello affinché il corpo della figlia trovasse finalmente una degna sepoltura. Oggi, nel giorno in cui Fortuna avrebbe compiuto 17 anni, la vicenda degenera in uno scontro tra i genitori della piccola Chicca, uccisa a 6 anni per essersi ribellata all’ennesima violenza sessuale nel Parco Verde di Caivano, scaraventata giù da un palazzo il 24 giugno 2014 dal vicino di casa che ancora una volta voleva abusare di lei. Mimma Guardato ha lasciato la Campania da anni. Vive e lavora a Faenza, in Emilia Romagna, e vorrebbe che i resti della figlia riposassero accanto a lei. 
Il padre di Chicca, Pietro Loffredo, che ancora vive a Caivano, attraverso i suoi legali, gli avvocati Sergio e Angelo Pisani, ha scritto una lettera al commissario straordinario Fabio Ciciliano chiedendo invece che venga realizzata una cappella per la figlia nella cittadina dell’hinterland di Napoli. Per «onorare», si legge nella missiva, «la memoria della piccola, vittima di un tragico omicidio, forse unico per la sua brutalità nella storia del nostro Paese e di fungere da monito affinché simili atrocità non si ripetano mai più». Pietro Loffredo e i suoi avvocati sottolineano anche che «in quanto genitore della piccola, ritiene di avere il diritto di essere consultato preventivamente su decisioni di questa natura, che toccano profondamente la sua sfera personale, affettiva e morale». «Il diritto alla memoria della figlia spetta in egual misura a entrambi i genitori», ribadisce Loffredo il quale, al commissario Ciciliano, chiede che «queste istanze vengano affrontate con la dovuta attenzione, nel rispetto dei diritti e delle sensibilità di tutte le parti coinvolte».


Mimma è di tutt’altra opinione: «Pietro può fare ciò che vuole, a me non interessa. Chicca deve stare vicino a me e per questa sono pronta a dare battaglia. Non mi sono mai tirata indietro». Domenica Guardato non ha intenzione di cedere e ricorda: «Da quando è morta mia figlia lui non è mai andato al cimitero, non è mai andato a trovare Chicca. Per giunta la conosceva anche poco. Quando Chicca aveva tre mesi fu arrestato ed è uscito poco prima che fosse uccisa: praticamente non l’ha mai vissuta».
Per Mimma, dare a Chicca una sepoltura a Caivano sarebbe come abbandonarla. Adesso il corpo della bambina si trova in una tomba insieme ad altri quattro morti della stessa famiglia. Risale a novembre l’appello per dare alla piccola un luogo esclusivo in cui possa riposare per sempre. Ma cosa è cambiato da quell’appello? «Per adesso non si è mosso nulla, poi vedremo… Io spero che realizzino questo sogno. Preferisco tenerla con me, ripeto, perché logicamente io vivo al Nord e lei è a Sud. Io torno solo per andare a trovarla al cimitero, per portarle un fiore, e poi ritorno su. Perché io mia figlia non l’ho mai abbandonata e mai lo farò».
Poi, rivolgendosi direttamente al commissario Ciciliano: «Spero che ascolterà le mie parole. Ha sempre solo vissuto con me Chicca. Io combatterò fino alla fine. Non mi sono mai arresa e mai lo farò».
Intanto sulla vicenda interviene il commissario straordinario di Governo per Caivano, Fabio Ciciliano, che in una nota specifica: «La decisione sul trasferimento della salma di Fortuna non dipende dalla struttura commissariale ma, secondo la normativa vigente, dalla commissione straordinaria che amministra il comune di Caivano». Ciciliano «ha voluto raggiungere telefonicamente l’avvocato Sergio Pisani – si legge ancora nella nota – che rappresenta Pietro Loffredo, il papà della piccola Fortuna»
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8 gennaio 2025 ( modifica il 8 gennaio 2025 | 12:46)
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Di NewsBot