Le unità russe del gruppo tattico orientale nelle ultime 24 ore hanno colpito cinque brigate ucraine. A riferirlo alla Tass è il portavoce Alexander Gordeyev. "Le unità del gruppo continuano a svolgere missioni di combattimento nella zona dell’operazione militare speciale", ha spiegato, assicurando che gli attacchi hanno riguardato "personale e attrezzature di tre brigate meccanizzate e due di difesa territoriale nelle aree di Razdolnoye, Novy Komar, Otradnoye e Gulyaypolye"
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Le unità russe del gruppo tattico orientale nelle ultime 24 ore hanno colpito cinque brigate ucraine. A riferirlo alla Tass è il portavoce Alexander Gordeyev. “Le unita’ del gruppo continuano a svolgere missioni di combattimento nella zona dell’operazione militare speciale”, spiega Gordeyev assicurando che gli attacchi hanno riguardato personale e attrezzature di tre brigate meccanizzate e due di difesa territoriale nelle aree di Razdolnoye, Novy Komar, Otradnoye e Gulyaypolye”. Nell’ultimo giorno – conclude la Tass – gli ucraini avrebbero perso “fino a 140 soldati, 4 veicoli corazzati da combattimento, 5 cannoni di artiglieria da campagna, 3 veicoli a motore, una stazione di guerra elettronica, 10 droni ad ala fissa e sei droni Baba Yaga”
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Un’importante struttura dell’esercito federale nel nord della Germania sarebbe stata oggetto, dal 9 al 29 gennaio, di un totale di sei tentativi di spionaggio tramite l’utilizzo di droni di provenienza ignota: lo scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung che cita un rapporto riservato inviato al ministero della Difesa tedesca. Nella struttura viene anche addestrato il personale ucraino all’utilizzo dei sistemi Patriot.
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Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”. Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”, ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
L’uomo ha perso la vita dopo essere rimasto coinvolto in un’esplosione all’ingresso di un palazzo nella capitale russa. Il fatto è avvenuto nell’entrata di un edificio di 29 piani nel complesso residenziale di Alye Parusa, nel nord-ovest di Mosca. Sarkisjan era il fondatore di un battaglione di combattenti volontari filorussi nel Donbass e presidente della Federazione pugilato nella regione di Donetsk. IL PROFILO
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia. L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno molto richieste. COSA SAPERE
©Ansa
Mentre la guerra in Ucraina procede – con Kiev che di recente ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Donald Trump, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha subito affrontato il tema della guerra tra Mosca e Kiev. Ma cosa può cambiare con l’approccio del tycoon? E quali sono i possibili scenari all’orizzonte? GLI SCENARI
Vladimir Putin non si sta preparando per la pace: l’accusa arriva dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su X.
“I rapporti dell’intelligence confermano che la Russia sta creando nuove divisioni e sviluppando nuovi impianti di produzione militare. La cooperazione con la Corea del Nord continuerà ad espandersi. Mosca sta anche diffondendo tecnologie di guerra moderne nella regione, in particolare tecnologie di droni”, scrive il presidente ucraino.
“Ciò significa una cosa semplice: Putin si sta preparando non per i negoziati, non per la pace, ma per la continuazione della guerra, e non solo contro l’Ucraina. Ora stanno espandendo il loro esercito di oltre centomila soldati. Tutti i partner devono esserne consapevoli e vederlo con chiarezza”, conclude.
Non solo Ucraina: secondo quanto riferito dal Financial Times, in passato la Russia ha pianificato un possibile attacco a Giappone e Corea del Sud in caso di conflitto su scala globale. Ad essere interessati sarebbero sia obiettivi militari che civili, incluse le centrali elettriche e nucleari. Ecco quello che è emerso. LEGGI QUI
L’arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre scorso, ad oltre mille giorni dall’inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in serie dell’Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire “in tutto il territorio europeo”. Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato che l’emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il conflitto. I DETTAGLI
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Se non ci sarà un accordo a breve per l’Ucraina con la Russia “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”. Donald Trump, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha subito affrontato il tema della guerra tra Mosca e Kiev. Ma cosa può cambiare con l’approccio del tycoon? E quali sono i possibili scenari all’orizzonte? GLI SCENARI
“Ho incontrato il presidente del Comitato militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone. Durante la nostra visita a un’azienda del settore della difesa, abbiamo esaminato le capacità e le caratteristiche delle armi a lungo raggio dell’Ucraina”. Lo scrive sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “I temi principali della nostra discussione hanno incluso i preparativi per l’imminente riunione di Ramstein, la continua assistenza militare da parte degli Stati membri della Nato e gli investimenti diretti nella produzione nazionale di droni a lungo raggio. Sono grato a Giuseppe Cavo Dragone per aver scelto l’Ucraina come prima visita all’estero in questo ruolo e ringrazio le persone che lavorano alle nostre armi a lungo raggio per i risultati tangibili, che ci stanno aiutando molto, temuti dai russi e riconosciuti dai nostri partner della Nato”, aggiunge.
“La speranza va aiutata e ogni giorno facciamo passi affinché il conflitto tra Russia e Ucraina, come quello in Libano e Gaza, si fermi, si trovi una tregua e poi si arrivi alla pace definitiva”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine del Giubileo delle Forze Armate, in piazza del Popolo a Roma. “Ci troveremo questa settimana a Bruxelles – ha aggiunto – e parleremo anche dell’Ucraina con i Paesi della Nato ed europei e parleremo di come riuscire ad arrivare il prima possibile a una pace per una terra che la merita perché da tre anni è dilaniata dalla guerra”, ha precisato.
Dal primo gennaio 2025, il gas russo non transita più verso l’Europa attraverso l’Ucraina. È la naturale conseguenza degli annunci del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di quello russo Vladimir Putin dei giorni scorsi. Un evento di fatto epocale, che sta facendo agitare i mercati: ieri, 31 dicembre, i prezzi europei del gas hanno toccato i 50 euro al megawattora, spinti anche dalle temperature in ribasso. “L’interruzione del transito del gas attraverso l’Ucraina avrà un impatto drastico su tutti noi nell’Ue, non solo sulla Federazione Russa”, ha detto il primo ministro slovacco Robert Fico. COSA PUO’ SUCCEDERE
Vladimir Putin sta arruolando nel suo esercito altri 100 mila uomini, secondo fonti di intelligence, tradendo così la sua vera intenzione, che non è trattare la pace ma prolungare la guerra. E non solo contro l’Ucraina. Dunque, i Paesi europei dovrebbero reagire, e aumentare, fra l’altro, la propria spesa per la difesa. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale ha rivelato che per la prima volta è in visita a Kiev, per esprimere il sostegno della Nato, il presidente del Comitato Militare della Nato, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Lo scrivono i media ucraini. “Putin non si sta preparando per i negoziati, non per la pace, ma per la continuazione della guerra. E non solo contro di noi, contro l’Ucraina. Ora stanno aumentando il loro esercito di oltre 100 mila soldati. Tutti i partner della Nato dovrebbero saperlo e rendersene conto”, ha detto Zelensky citato da Rbc-Ukraina e da altri media. L’Ucraina, ha detto Zelensky, è pronta a trasmettere informazioni rilevanti e la comunicazione appropriata, e tutti i Paesi europei dovranno rafforzare la propria difesa. “Dobbiamo vedere insieme quali sono le minacce e quali sono le nostre contromisure. È necessaria una chiara comprensione: qui, in Europa, ogni Paese dovrà rafforzare la propria difesa e l’obiettivo del 5% del Pil per la difesa non scomparirà dall’agenda”, ha affermato. Poi ha parlato della visita di Cavo Dragone: “Oggi, il nuovo capo del Comitato militare della Nato è in Ucraina. Il suo primo viaggio è nel nostro Paese per supportare gli ucraini. Lo apprezziamo. Oggi abbiamo discusso dei preparativi per Ramstein e delle esigenze della nostra difesa, la nostra difesa comune”, ha osservato il presidente ucraino.
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia. L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno molto richieste. COSA SAPERE
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha invitato gli alleati occidentali a “investire” nello sfruttamento delle risorse naturali del Paese, sottolineando però che “neppure ai partner strategici” Kiev farà alcun tipo di “regalo”. Le sue parole arrivano dopo che il presidente Usa, Donald Trump, ha ventilato l’ipotesi dell’accesso alle terre rare ucraine in cambio degli aiuti americani.
“Abbiamo risorse minerarie, ma questo non significa che facciamo regali a qualcuno, compresi i partner strategici”, ha affermato Zelensky in una clip pubblicata su Telegram della sua intervista all’agenzia Reuters. “Si tratta di partnership. Metti i tuoi soldi qui, investi, sviluppiamo insieme e guadagniamo insieme”, ha aggiunto il leader di Kiev. “La cosa più importante è che tutto questo non vada a quei ladri, alla Russia e ai suoi
alleati”, ha ammonito. All’inizio di febbraio, Trump ha dichiarato di voler negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinchè quest’ultima offra una “garanzia” sulle sue terre rare, metalli utilizzati in particolare nell’elettronica, in cambio degli aiuti americani, vitali per contrastare l’offensiva russa. Secondo Zelensky, le terre rare presenti nel suolo ucraino valgono “miliardi, trilioni di dollari”. “Per favore, create un’impresa. Facciamo estrazione e lavorazione. Facciamo soldi insieme”, ha supplicato il presidente ucraino. Zelensky ha anche affermato di essere pronto a “concludere contratti” per la fornitura di gas naturale liquefatto all’Ucraina, al fine di farla diventare un “hub per tutta l’Europa”. Col ritorno di Trump alla Casa Bianca, l’Ucraina sta cercando di garantire la sostenibilità degli aiuti americani. Il presidente Usa ha dichiarato di voler porre fine rapidamente alla guerra e in passato ha criticato le decine di miliardi di dollari forniti a Kiev. Sebbene l’Ucraina disponga di notevoli risorse naturali, tra cui carbone e minerale di ferro, la maggior parte di esse si trova in regioni parzialmente controllate dalla Russia o minacciate dall’avanzata delle truppe di Mosca. L’esercito russo si sta avvicinando a un grande giacimento di litio nella regione di Donetsk (a est), dopo aver sequestrato un altro giacimento a Krouta Balka, nella regione meridionale di Zaporizhzhia.
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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha criticato come “egoistiche e interessate” le richieste di Donald Trump di avere accesso alle terre rare ucraine in cambio di aiuti militari statunitensi. Le terre rare raggruppano i metalli utilizzati per trasformare l’energia in movimento in una vasta gamma di campi, dai veicoli elettrici ai missili, e non esiste alcun sostituto. “L’Ucraina è sotto attacco e noi la stiamo aiutando, senza chiedere di essere pagati in cambio. Questa dovrebbe essere la posizione di tutti”, ha detto Scholz intervistato dal network Rnd, quando gli è stato chiesto di commentare le richieste di Trump. Il cancelliere tedesco aveva già descritto le richieste di Trump come “molto egoistiche” lunedì dopo un vertice dell’Unione Europea a Bruxelles in cui aveva affermato che le risorse dell’Ucraina dovrebbero essere utilizzate per finanziare tutto ciò che è necessario dopo la guerra, come la ricostruzione e il mantenimento di un esercito forte. “Sarebbe molto egoistico, molto egoistico” chiedere qualcosa all’Ucraina in cambio di aiuti, ha detto.
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