Truffa con la finta voce di Crosetto: le denunce delle vittime celebri e la corsa per fermare i soldi
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Verona, si tratta di uno spacciatore di 34 anni: denunciati altri due amici della ragazza che avrebbero organizzato gli incontri per consumare droga
Sembra essere arrivato a una svolta il caso della morte della giovane Nora, la quindicenne trovata senza vita lo scorso 27 gennaio a San Bonifacio in provincia di Verona. Nel pomeriggio di sabato 8 febbraio polizia e carabinieri, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica scaligera, hanno arrestato un 34enne nord africano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e già noto alle forze dell’ordine, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Verona.
Dalle indagini, infatti, emergerebbe in modo chiaro come sia stato proprio il 34enne a cedere, nei giorni prima che la minorenne morisse, la cocaina alla 15enne, il cui corpo è stato scoperto in un edificio Ater abbandonato, abituale ritrovo di consumatori di droga. Il lavoro delle forze dell’ordine ha permesso di denunciare altri due giovani perché nei giorni precedenti alla morte della ragazza avrebbero organizzato e partecipato a vari incontri finalizzati al consumo di cocaina ed eroina.
Sabato pomeriggio, in attesa dei risultati dell’esame tossicologico, le forze dell’ordine hanno eseguito sei perquisizioni in provincia di Verona e Vicenza, sequestrando massicce quantità di droga e numerosi strumenti per il taglio, il confezionamento e l’assunzione di sostanza illecite. Sono stati rinvenuti anche medicinali con effetto allucinogeno, posseduti senza alcuna autorizzazione. Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio la vicenda della morte di Nora e per sgominare la rete di spacciatori più attivi negli ultimi mesi.
La quindicenne non andava a scuola ormai da due anni e aveva abbandonato gli studi prima di conseguire la licenza di terza media. A 12 anni era stata accolta nella Comunità di San Patrignano, il centro di trattamento delle dipendenze a Coriano, in provincia di Rimini, da dove era scappata, senza concludere il percorso di disintossicazione. L’ipotesi della procura è che Nora possa essere morta per overdose. Al momento c’è solo un nome iscritto nel registro degli indagati, quello del 34enne di origini nordafricane, che secondo gli inquirenti ha venduto la dose fatale. Con la svolta arrivata nel weekend il caso sembra vicino a una soluzione.
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9 febbraio 2025 ( modifica il 9 febbraio 2025 | 16:32)
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