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L’Italia torna in campo all’Olimpico dopo il debutto con sconfitta a Edimburgo. Il Galles sembra abbordabile, ma Quesada: «Non pensiamo di essere i favoriti»
(Valerio Vecchiarelli) Fa festa l’Olimpico, l’Italrugby scaccia l’incubo del cucchiaio di legno e regala l’odioso utensile al Galles che a Roma non perdeva dal 2007.
Vittoria (22-15) e sofferenza, fino alla fine, fino all’ultimo disperato tentativo di resurrezione del dragone ferito che muore con la palla in mano, seppellito dal furto in mischia di Manuel Zuliani, specialista in rapine.
Nel primo tempo l’Italia cerca di prendere le misure all’inusuale ruolo di favorita, ricorda la tempesta iniziale subita la settimana prima a Edimburgo e gioca con le antenne alzate, non azzarda e lavora con ordine con i calci di spostamento. Paolo Garbisi e Martin Page-Relo usano il piede per andare alla conquista di territorio, provocando ansia nella difesa in rosso. Allan ha un goniometro al posto del piede, fa percorso netto dalla piazzola (4/4) e trasforma in punti e divario l’affanno degli ospiti dopo aver messo in cassaforte la più bella azione di giornata: dominio in mischia chiusa, Paolo Garbisi si infila in uno spazio che solo lui vede nella difesa avversaria, break e calcetto illuminante per la volata dell’Ange azzurro. Capuozzo si tuffa sulla bandierina e con un capolavoro riesce a schiacciare in meta senza sfiorare l’out. Serve l’arbitro televisivo per chiarire le idee, ma la meta è sacrosanta. E stupenda.
Si va al riposo (16-3) e si ha la sensazione di non aver ancora messo al sicuro il tesoro, il Galles non vince da un anno e i diecimila fedeli arrivati dal «Principato» dagli spalti chiedono a gran voce una reazione. Che pian piano comincia a farsi largo tra le paure dell’Italia, ancora Allan dalla piazzola a metà ripresa (19-3) a far sembrare tutto troppo facile.
Ma l’Italia non è abituata alle cose semplici, inizia a sentire la pressione di chi sta per tagliare la linea del traguardo a braccia alzate e va in confusione, braccino lo chiamano nel tennis. Wainwright segna una meta al capolinea di una spinta irresistibile del suo pack, Allan cicca due volte di seguito i calci che potrebbero chiudere la partita, prima che il dragone ferito faccia fuoco e fiamme e costringa gli azzurri a salvarsi facendo crollare colpevolmente un altra mischia avanzante.
L’arbitro inglese Carley non può far altro che assegnare una meta di punizione e il respiro dell’Olimpico diventa un lungo affanno perché in dirittura d’arrivo c’è solo una meta a disegnare la differenza. L’ultima speranza gallese di salvare il pomeriggio, però, viene mandata in frantumi da Zuliani, il mago del breakdown.
Festeggia l’Italia, per la seconda volta di seguito non è l’ultima ruota del carro del Torneo e dopo gli anni della carestia sembra finalmente di vivere nell’abbondanza.
La Nazionale passa con una meta di Ange Capuozzo, trasformata, e cinque trasformazioni di Tommaso Allan. Per gli Azzurri si tratta della 16ª vittoria nel Torneo dal 2000, la quinta contro il Galles che non vince una partita internazionale da ottobre 2023 (14ª sconfitta di fila).
Gran placcaggio di Zuliani, il gioco si ferma: l’Italia batte il Galles 22-15, un successo che matura a Roma dopo 18 anni.
L’Italia ha sempre due uomini in meno.
Giallo anche a Lamb
Italuia con un uomo in meno per il finale di gara.
C’è però una nuova occasione per i britannici. 3′ al termine
Edwards non riesce però a trasformare dopo la meta di Wainwright, si resta sul 19-8.
Meta del Galles: la squadra di Gatland prova a riaprire la partita quando mancano 10 minuti.
Quesada inserisce Lamb e Vintcent. Il Galles prova a reagire, si va al Var per decidere se convalidare una meta al Galles. Niente da fare, meta non assegnata.
Galles anche con l’uomo in meno per il giallo a Josh Adams, che ha costretto all’uscita Paolo Garbisi dopo un brutto placcaggio alla testa.
Questa volta Allan non tradisce: palla tra i pali, l’Italia allunga 19-3.
Dopo il secondo errore consecutivo di Tommaso Allan (ma da una distanza considerevole), l’Italia è sfortunata con il mediano di mischia Page-Relo che colpisce il palo.
Sostituzioni per Quesada: fuori Nicotera e Ferrari, dentro Lucchesi e Riccioni.
Primo errore di Tommaso Allan con il calcio: il risultato resta fermo sul 16-3 per gli azzurri.
Avvio di ripresa più combattuto. Il c.t. del Galles effettua i primi cambi, sostituisce tutta la prima linea. Grande placcaggio di Menoncello.
La pioggia che cadeva incessante sull’Olimpico dà un momento di tregua, le due squadre tornano in campo. Nessun cambio nelle due formazioni.
Italia in controllo della partita, sbaglia poco, trasforma tutti i calci piazzati con Allan. Il primo tempo finisce 16-3 sul Galles.
Tommaso Allan infallibile con i piedi, trasforma il suo terzo piazzato e porta l’Italia sul 16-3 contro il Galles.
La reazione del Galles non è irresistibile. Dopo l’ennesimo pallone recuperato, altro calcio perfetto di Allan: 13-3 per l’Italia.
Meta di Capuozzo e poi trasformazione di Allan, l’Italia si porta a +7.
Partita molto bloccata, Thomas pareggia con un calcio preciso in mezzo ai pali.
Allan non sbaglia il calcio: l’Italia avanti 3-0 contro il Galles all’Olimpico.
Ecco la guida per seguire Italia-Galles in tv: LEGGI QUI
(Domenico Calcagno) C’è chi l’ha sparata grossa, come Dan Biggar, 112 partite da apertura dei Dragoni. «La partita con l’Italia è per il Galles la più importante degli ultimi 20 anni». Chi, come Warren Gatland, il ct che col Galles ha vinto quattro Sei Nazioni (tre con annesso Grande Slam) tra il 2007 e il 2019 ed è tornato due anni fa per rimettere insieme i cocci di un movimento precipitato in una crisi profonda: «Sì, è importante, ma negli ultimi 20 anni ne abbiamo giocate di molto più importanti». E poi c’è il ct azzurro, Gonzalo Quesada, che già a Edimburgo, a sconfitta con la Scozia ancora calda, ha precisato che «sarà solo la prossima partita». La verità è che tutti e tre hanno almeno un po’ di ragione. Il Galles non vince nel Torneo da due anni (l’ultima volta a Roma), e una sconfitta oggi lo condannerebbe quasi sicuramente a un’altra stagione senza sorrisi e a un secondo Cucchiaio di legno consecutivo. L’Italia nel 2024 ha fatto faville, ma se c’è una partita che sembra alla portata degli azzurri è proprio quella di oggi.
«Non abbiamo mai creduto di essere i favoriti e non dobbiamo pensare all’ultima vittoria a Cardiff — spiega un Quesada impegnato a togliere pressione ai suoi —. Due anni fa l’Italia era sicura di battere i gallesi, invece arrivò una sconfitta, che fu anche una lezione». Va detto che anche l’ultima volta l’Italia era favorita, e seppe reggere con disinvoltura il peso del pronostico. Per ripetersi sarà fondamentale evitare di ripetere Edimburgo: «Sul 19-19 a 20’ dalla fine — argomenta Quesada — eravamo in una situazione ideale. Poi c’è stata quella giocata con tre errori nostri e abbiamo preso la meta che ha cambiato tutto. Contro i gallesi dovremo essere concentrati dall’inizio alla fine».
Perché l’Italia sarà anche favorita (dagli osservatori neutrali) ma una sconfitta la metterebbe nelle condizioni attuali dei gallesi, col Cucchiaio all’orizzonte, perché le possibilità di battere una tra Francia, Inghilterra (a Twickenham) e Irlanda non sono molte. «La pressione c’è — ammette Michele Lamaro, il capitano —, vogliamo vincere ma sappiamo che una squadra come il Galles, messa spalle al muro, può diventare pericolosissima». Insomma, di scontato sembra non esserci nulla a parte un Olimpico pieno che darà una bella spinta ai nostri. Che ieri, al termine del Captain’s run (l’ultima sgambata) hanno giocato a calcetto (con la palla rotonda sarebbe più facile battere i gallesi). Incoscienza o sicurezza? Lo scopriremo oggi, dalle 15.15, quando inizierà la battaglia tra Italia e Galles
8 febbraio, 15:27 – Aggiornata il 8 febbraio, 17:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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