"Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d’incontri e solo dopo il piano sarà maturo", spiega un’alta fonte diplomatica. Zelensky: "Trump ha bisogno di agire in modo che Putin non abbia più alcuna possibilità di muoverci guerra". Il presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver parlato con Putin. Il Cremlino non ha commentato, ma conferma i paletti dello zar sul negoziato: "Il dialogo deve rispettare i nostri interessi"
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Il piano-Trump per la pace in Ucraina “non è ancora pronto” e non sarà presentato “questa settimana”, né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della Nato – e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth – né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione Usa alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata. “Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d’incontri e solo dopo il piano sarà maturo”, spiega. “Trump è l’unico che può influenzare Putin, è un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l’Europa”. “Se avessi la consapevolezza che l’America e l’Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo”: così, in un’intervista alla tv britannica Itv ripresa dal Guardian, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata tra Donald Trump e Putin sulla fine del conflitto. Il presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver parlato con l’omologo russo Putin, senza però rivelare quante volte. “Vuole che si smetta di morire”, ha detto. Il Cremlino non ha commentato, ma conferma i paletti dello zar sul negoziato: “Il dialogo deve rispettare i nostri interessi”.
Nella notte, le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con 83 droni di vario tipo, 61 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e 22 droni-esca sono caduti in zone aperte: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare ucraina. Sempre nella notte, come riferito dal ministero della Difesa di Mosca, le forze russe hanno abbattuto 15 droni ucraini su cinque regioni del Paese e sulla Crimea occupata.
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“Non abbiamo nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles”, ha affermato il Consigliere del Cremlino, Nikolai Patrushev in un’intervista a Kp.Ru, dopo che Donald Trump ha anticipato la sua intenzione di incontrare Vladimir Putin “molto rapidamente” dopo l’insediamento alla Casa Bianca. LEGGI L’ARTICOLO
Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”. Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”, ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
L’uomo ha perso la vita dopo essere rimasto coinvolto in un’esplosione all’ingresso di un palazzo nella capitale russa. Il fatto è avvenuto nell’entrata di un edificio di 29 piani nel complesso residenziale di Alye Parusa, nel nord-ovest di Mosca. Sarkisjan era il fondatore di un battaglione di combattenti volontari filorussi nel Donbass e presidente della Federazione pugilato nella regione di Donetsk. IL PROFILO
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di avere “incontrato la presidente della Banca Europea per gli Investimenti Nadia Calvino” e ha “accolto con favore la sua prima visita in Ucraina. Sono grato per il continuo supporto della Bei sin dall’inizio dell’invasione su vasta scala della Russia”. Zelensky ha poi aggiunto che con Calvino ha “discusso di ulteriore assistenza al settore energetico ucraino e di finanziamenti per progetti umanitari, tra cui la costruzione di rifugi in scuole e asili, nonché di infrastrutture per i valichi di frontiera. Un’attenzione particolare è stata rivolta al sostegno agli sfollati interni che hanno perso la casa a causa dell’aggressione russa”.
Mentre la guerra in Ucraina procede – con Kiev che di recente ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia. L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno molto richieste. COSA SAPERE
L’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la guerra in Ucraina visiterà il Paese il prossimo 20 febbraio. Lo ha annunciato oggi una fonte nell’ufficio del presidente ucraino. Trump sta spingendo per una rapida fine del conflitto e ha incaricato l’inviato speciale Keith Kellogg – la cui visita avverrà pochi giorni prima del terzo anniversario dell’invasione russa del 24 febbraio – di elaborare un piano per fermare i combattimenti.
“Molto lieto di incontrare l’ambasciatrice italiana Mariangela Zappia per discutere della cooperazione nello sforzo di ripristinare la stabilità e la pace in Ucraina e nella regione. L’Italia è un prezioso partner transatlantico”. Lo scrive su X il generale in pensione Keith Kellogg, inviato di Donald Trump per il conflitto ucraino.
Il piano-Trump per la pace in Ucraina “non è ancora pronto” e non sarà presentato “questa settimana”, né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della Nato – e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth – né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione Usa alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata. “Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d’incontri e solo dopo il piano sarà maturo”, spiega. “Trump è l’unico che può influenzare Putin, è un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l’Europa” .
Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”. Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”, ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
Il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha dichiarato che Mosca continua a pretendere il controllo di quattro regioni ucraine solo in parte occupate dalle sue truppe e che l’Ucraina resti fuori dalla Nato. Lo riporta la Tass. “Noi certamente abbiamo interessi basilari, interessi fondamentali, tra i quali metto l’appartenenza incontestabile delle regioni che si usa definire collettivamente ‘nuove russe’ o ‘Novorossiya’” e “naturalmente il non ingresso dell’Ucraina nella Nato, la violazione di questa richiesta è una delle cause prime dell’operazione militare speciale”, ha affermato Ryabkov, secondo l’agenzia di stampa ufficiale russa. “Tutto è stato detto su Kursk dal presidente”, ha poi aggiunto il vice ministro russo riferendosi alla regione della Russia occidentale di cui i soldati ucraini controllano una fetta di territorio. Ryabkov ha dichiarato che le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sarebbero a suo dire “russe” in seguito “all’espressione della volontà degli abitanti”. I cosiddetti “referendum” con cui la Russia nell’ottobre del 2022 ha dichiarato unilateralmente l’annessione delle regioni non sono riconosciuti dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale.
“La nostra posizione è chiara: nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina”. Lo ha detto la portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea rispondendo ad una domanda sui contatti telefonici tra Putin e Trump. “L’Ue sostiene la formula di pace di Volodymyr Zelensky e ogni accordo di pace deve rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha aggiunto senza rispondere se Washington abbia avvisato o meno l’Europa prima della telefonata. 
“I segnali, per quanto possano essere importanti,  potrebbero essere di qualsiasi tipo, ma in sostanza – ha detto Ryabkov in una conferenza stampa – non vediamo alcun cambiamento nel corso che Washington ha seguito negli ultimi tempi: l’assistenza a Kiev continua. E non si stanno affatto indebolendo i tentativi di presentare la questione in modo tale che Mosca dovrebbe fare concessioni e compromessi se è interessata a un qualche tipo di accordo”. Commenti analoghi sono stati fatti da un altro vice ministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, in un’intervista all’agenzia Ria Novosti. “E’ importante – ha detto Galuzin – che le parole siano sostenute da passi concreti che tengano in considerazione i legittimi interessi russi, dimostrando la volontà di eliminare le cause di fondo della crisi e riconoscano le nuove realtà. Ma nessuna proposta specifica di questa natura è stata finora ricevuta”. Secondo Galuzin, “le due cause principali (del conflitto) sono l’espansione della Nato e le violazioni dei diritti dei residenti in Ucraina di etnia e di lingua russa”. Senza eliminare queste cause, ha insistito il vice ministro russo, “avremo una tregua temporanea o un congelamento del conflitto, con la sua inevitabile ripresa, e questo è inaccettabile per la Russia”. 
La raffineria di petrolio Afipsky, nel territorio russo di Krasnodar, è stata attaccata da droni la notte scorsa: lo ha annunciato su Telegram il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko. “Droni sconosciuti hanno attaccato Krasnodar, così come la raffineria di petrolio Afipsky nel territorio di Krasnodar,” si legge nel post. Secondo Kovalenko, si tratta  di uno dei principali impianti di lavorazione russo del petrolio, con una capacità annua di 6,25 milioni di tonnellate di greggio. Kovalenko ha inoltre sottolineato che la raffineria svolge un ruolo strategico nel rifornimento di equipaggiamenti militari russi. La sua posizione nel territorio di Krasnodar, infatti, la rende un hub logistico chiave per la fornitura di carburante diesel e cherosene per l’aviazione nemica. Per questo motivo, ha concluso, la raffineria Afipsky non è solo un sito industriale ma una parte essenziale dell’infrastruttura militare russa.
“Ho avuto l’onore di incontrare Sua Santità il pontefice Francesco. Abbiamo parlato della guerra in Ucraina e della necessità di una pace giusta e duratura che garantisca il futuro del Paese. Ho anche ringraziato Sua Santità per la sua forte leadership nella protezione dei più vulnerabili e nella difesa della dignità umana”. Lo scrive sui social l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
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