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Le notizie di martedì 11 febbraio sul conflitto in Ucraina, in diretta. Cremlino: «Una parte significativa di Ucraina vuole essere russa»
«A eventuale tavolo di negoziati pronti a scambio di territori», ha detto Zelensky. L’ipotesi è di cedere il territorio occupato dall’Ucraina nella regione russa di Kursk, conquistato sei mesi fa, in cambio di un’area sotto occupazione russa. «Scambieremo un territorio per un altro», ha dichiarato, aggiungendo di non sapere quale area occupata dall’esercito russo l’Ucraina potrebbe chiedere in cambio. «Non lo so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c’è una priorità». Il presidente ucraino ha poi dichiarato che avrebbe offerto alle aziende americane lucrosi contratti di ricostruzione e concessioni di investimento per cercare di ottenere Trump dalla sua parte. «Coloro che ci stanno aiutando a salvare l’Ucraina (avranno la possibilità di) rinnovarla, con le loro attività insieme alle aziende ucraine. Siamo pronti a parlare di tutte queste cose in dettaglio»
Se Donald Trump ritira il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, l’Europa da sola non sarà in grado di colmare il divario. Ad affermarlo è Volodymyr Zelensky in un’intervista al Guardian, alla vigilia di quello che potrebbe essere il suo viaggio diplomatico più importante dall’invasione. «Ci sono voci che dicono che l’Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no», ha detto il presidente ucraino a Kiev. 
«Le garanzie di sicurezza senza l’America non sono vere garanzie di sicurezza», ha aggiunto. Zelensky ha affermato che è fondamentale per la sicurezza dell’Ucraina che il supporto militare degli Stati Uniti continui, citando l’esempio dei sistemi Patriot. «Anche da questo piccolo esempio si può vedere che senza l’America, le garanzie di sicurezza non possono essere
complete», ha affermato. Trump ha ammesso di aver già parlato con Putin per telefono nel tentativo di avviare i negoziati. Zelensky ha definito «molto importante» che il presidente degli Stati Uniti incontri una delegazione ucraina prima di incontrare Putin, ma si è fermato prima di criticare Trump per le sue dichiarazioni opache. «Chiaramente non vuole che tutti conoscano i dettagli, e questa è una sua decisione personale», ha detto.
(di Lorenzo Cremonesi) Le torture più frequenti sono contro i militari trovati con i tatuaggi della destra nazionalista ucraina sul corpo e specialmente i volontari reclutati nelle unità della milizia Azov.

Pestaggi continui, specie durante i trasferimenti e appena arrivati nei nuovi centri di detenzione; ma anche scariche elettriche ai genitali (dicono i testimoni); sistematica privazione del cibo e del sonno; celle gelate d’inverno dove si dorme sul nudo pavimento, o soffocanti nella calura dell’estate, quando l’acqua viene data col contagocce; ambienti sovrappopolati, oppure lunghi periodi d’isolamento in cubicoli che paiono tombe che provocano la sensazione calustrofobica di essere «sepolti vivi». E ancora, pressioni psicologiche e indottrinamento in condizioni di privazione grave per convincerli ad arruolarsi nell’esercito russo; condizioni igieniche e sanitarie da lager: i racconti degli ucraini liberati negli scambi di prigionieri sono ripetuti e coerenti. 

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I servizi segreti ucraini, con l’assistenza di agenti occidentali, stanno preparando una serie di «provocazioni anti-russe», tra cui un attacco sotto falsa bandiera contro una nave nel Mar Baltico. È quanto sostiene il servizio di intelligence estera della Russia (Svr), stando all’agenzia di stampa Ria Novosti. Secondo gli 007 russi, l’Ucraina pianifica di utilizzare le mine marine di fabbricazione russa a sua disposizione per far esplodere una nave straniera nel Baltico in modo da far ricadere la «responsabilità» su Mosca. 
Il governatore della regione russa di Saratov, Roman Busargin, ha segnalato un attacco di droni ucraini che ha innescato un breve incendio e inflitto danni a una «struttura industriale» non specificata. L’incendio, ha spiegato, è stato spento nel giro di poche ore. I media russi hanno identificato la struttura attaccata come la raffineria di petrolio di Saratov, parte del gigante petrolifero statale russo Rosneft.
Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco combinato con 19 missili di vario tipo (aerei, terrestri e marittimi) contro gli impianti di produzione del gas nella regione di Poltava, nell’Ucraina centro-orientale: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che le forze nemiche hanno lanciato anche 124 droni, 57 dei quali sono stati abbattuti. I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Kiev, Cherkasy, Chernihiv, Kirovohrad, Zhytomyr, Dnipropetrovsk, Kherson, Mykolaiv e Odessa. Inoltre, 64 droni-esca sono caduti in zone aperte.
Il presidente statunitense Donald Trump ha esplicitamente aggiunto l’Ucraina all’elenco dei Paesi colpiti dai dazi del 25% sull’acciaio: lo riporta il Guardian, ricordando che il presidente Joe Biden aveva escluso Kiev dalle tariffe a causa della guerra. 
Una «parte significativa» dell’Ucraina vuole «essere russa»: lo ha affermato oggi il Cremlino dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che l’Ucraina «un giorno potrebbe essere russa». «Il fatto che una parte significativa dell’Ucraina voglia diventare Russia, e lo abbia già fatto, è un dato di fatto», ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riferendosi all’annessione di quattro regioni ucraine da parte di Mosca nel 2022.
L’ambasciatrice statunitense a Mosca Lynne Tracy si è recata presso il ministero degli Esteri russo. Lo riporta Ria Novosti spiegando che il ministero degli Esteri russo e la missione diplomatica americana non hanno reso noti i motivi e gli scopi della sua visita.
La Corea del Nord ha spedito circa 200 pezzi di artiglieria a lungo raggio alla Russia ed è «probabile» si appresti a inviare più truppe e armi a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina. Lo ha riferito il ministero della Difesa sudcoreano, in merito alle sue ultime valutazioni sulla collaborazione tra il leader Kim Jong-un e il capo del Cremlino Vladimir Putin, secondo la Yonhap. L’agenzia di spionaggio di Seul (Nis) ha stimato di recente che sui circa 11mila soldati inviati al fronte del Kursk da Pyongyang, circa 300 siano rimasti uccisi e circa 2.700 siano stati feriti.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance venerdì a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha detto un portavoce del leader ucraino all’Afp, mentre Washington spinge per porre fine alla guerra con la Russia che dura da quasi tre anni. Il presidente Donald Trump ha confermato che invierà presto il suo inviato speciale Keith Kellogg, incaricato di elaborare una proposta per porre fine ai combattimenti, in Ucraina. Trump sta spingendo per una rapida fine del conflitto, mentre Zelensky chiede rigide garanzie di sicurezza da Washington come parte di qualsiasi accordo con la Russia.
(di Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles) «Putin e la Russia non vogliono la pace. E tutto nelle loro mani: se smettono di bombardare i civili e le infrastrutture civili e ritirano le loro truppe allora c’è la pace. Ma al momento non hanno espresso alcuna volontà di accettare la pace. Ecco perché credo che sia importante che gli americani facciano pressione su Putin annunciando sanzioni più pesanti e una posizione molto forte, in modo che il presidente russo fermi questa guerra». Così Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri.

​Leggi qui l’intervista
Un attacco russo alle infrastrutture energetiche ucraine ha portato a restrizioni nelle forniture di elettricità. Lo ha affermato il ministro dell’energia ucraino German Galushchenko, mentre in Ucraina si registrano temperature gelide. «Il nemico ha lanciato un attacco alle infrastrutture del gas durante la notte» che «continua» martedì mattina, ha affermato il ministro su Facebook, aggiungendo che le forniture di elettricità sono state limitate per «minimizzare le potenziali conseguenze sul settore energetico».
Un attacco di droni ucraini ha danneggiato un impianto industriale nella regione russa di Saratov, ha affermato il governatore regionale mercoledì mattina. «Secondo le informazioni preliminari, non ci sono vittime», ha affermato il governatore della regione di Saratov, Roman Busargin, in un post sull’app Telegram. Diversi canali di notizie non ufficiali dhanno segnalato esplosioni e incendi nell’area della raffineria di petrolio di Saratov.
Fonti citate da Reuters hanno rivelato che che la nuova amministrazione Usa intenderebbe far pressioni sugli alleati europei affinché acquistino armi americane da inviare in Ucraina. Washington motiverebbe le proprie pressioni con l’obiettivo di migliorare la posizione negoziale di Kiev in vista dei colloqui con Mosca. In precedenza i Paesi europei avevano già acquistato armi americane per l’Ucraina durante l’amministrazione Biden. Il piano, se formalizzato, rassicurerebbe Kiev dal timore che il presidente Donald Trump possa bloccare gli aiuti al Paese, il cui esercito ha lentamente perso territorio sotto l’offensiva russa a est.
Donald Trump ha detto che vuole che in qualche modo l’Ucraina ripaghi gli aiuti americani, che a suo avviso ammontano a 300-350 miliardi contro i circa 100 europei. «Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare, e hanno sostanzialmente accettato di farlo», ha dichiarato in una intervista a Fox News. «Ho detto loro, dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi», ha aggiunto.
In una intervista a Fox News, Trump ha ammesso che parte dell’Ucraina «potrebbe diventare un giorno territorio russo». Nell’integrale dell’intervista Trump afferma: «L’ucraina deve garantire la sicurezza degli investimenti degli Stati Uniti in quanto il Paese potrebbe diventare un giorno territorio russo». «Hanno terreni di enorme valore in termini di terre rare, in termini di petrolio e gas, in termini di altre cose – ha detto il presidente Usa -. Voglio che i nostri soldi siano protetti, perché stiamo spendendo centinaia di miliardi di dollari. E sapete, potrebbero fare un accordo, potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non essere russi un giorno».
Donald Trump ha confermato che il suo inviato speciale per la guerra russo-ucraina Keith Kellogg visiterà presto Kiev.
11 febbraio, 03:23 – Aggiornata il 11 febbraio, 16:15
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A causa dell'incidente una persona ha perso la vita e altre quattro sono rimaste ferite
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Di NewsBot