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La top model ora affronta la sua coraggiosa battaglia contro il cancro, ma anche in passato la sua vita non è stata ordinaria
INVIATO
A SANREMO – In un Festival che si preannuncia con più lacrime che polemiche (l’altra mattina il pianto di Carlo Conti che ricordava la madre scomparsa, poi la commozione per la musica e le parole di Ezio Bosso), questa sera l’emozione avrà gli occhi irraggiungibili e oggi così umani di Bianca Balti.
La scaletta della seconda serata di Sanremo
La top model — volto di marchi come Dolce & Gabbana, Missoni e Lagerfeld, prima italiana a sfilare per Victoria’s Secret — dallo scorso settembre ha deciso di raccontare il decorso della sua malattia (un tumore alle ovaie al terzo stadio) sui social. Un diario privato aperto al pubblico che funziona come una terapia collettiva in cui tanti possono trovare parole di speranza e forza, sentimenti di condivisione e vicinanza.
Un racconto di rara potenza. «Fare la modella mi è capitato per caso e ha funzionato come una magia per quasi due decenni», ha scritto ieri su Instagram (le parole accompagnate da una foto con un foulard in testa, gli occhi azzurri e magnetici, l’espressione quasi attonita) ricordando come la malattia abbia cambiato le sue prospettive: «Tutti sono diventati comprensibilmente restii a contattarmi per lavoro. Oltre a mandarmi fiori e biglietti d’auguri, i marchi hanno smesso di considerarmi una persona in grado di rappresentare il loro brand. Volevo mostrare a loro e al mondo intero il potere del mio nuovo look. Ho sbloccato il potenziale della nuova me per poter sentire di nuovo il mio valore». Il 2022 è un anno spartiacque perché Bianca Balti si sottopone a una doppia mastectomia per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore al seno, come azione preventiva per scongiurare il pericolo di cancro al quale è maggiormente esposta essendo portatrice della mutazione BRCA. Per lo stesso motivo in seguito avrebbe dovuto farsi rimuovere anche le ovaie, ma lo scorso settembre scopre di avere un tumore ovarico in fase avanzata: «Mi hanno tolto tutto quello che hanno trovato nel basso addome. Ora dovrò fare la chemio». L’inizio del tunnel.
Ma anche prima la vita di Bianca Balti non è stata mai ordinaria. Da adolescente ha vissuto da squatter nel quartiere milanese della Bovisa; poco più che diciottenne a un rave party ha subito un’aggressione sessuale («un bacio si è trasformato in una violenza»), prima di essere scoperta da un’agenzia e lanciata nel mondo della moda. Mentre in passerella conquistava gli occhi del mondo, pochi sapevano dei demoni che la attraversavano: la dipendenza dalle droghe («le ho provate tutte»), la depressione («ma non ero abbastanza coraggiosa da togliermi la vita»), le relazioni tossiche (con il manager Sal Lahoud «piangevo, sbattevo la testa al muro, mi disperavo»), i due matrimoni (uno chiuso dopo cinque mesi), ora l’ansia per le due figlie (di 17 e 10 anni).
Un’anima sensibile, ma anche ironica come quando si è raccontata senza filtri a Belve: «Ho baciato e toccato donne», ma l’attrazione per gli uomini vince sempre: «Farei a meno di loro volentieri se non fosse per quella cosa» (diciamo il sesso). In un mondo di apparenza dove l’aspetto è l’unica cosa che conta («con una lunga cicatrice che mi attraversa lo stomaco e senza capelli, non incarno lo stereotipo della modella») un’anima fragile che — con la sua bellezza oggi così terrena — riesce a mandare un messaggio che colpisce al cuore.
12 febbraio 2025 ( modifica il 13 febbraio 2025 | 00:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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