Il portavoce senior di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che Hamas è "impegnato" a rispettare il calendario precedentemente concordato per l’accordo sugli ostaggi e che non li rilascerà "tutti" sabato. S’infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. Un ultimatum che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che due giorni fa aveva minacciato "l’inferno". Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca: "No allo sfollamento di Gaza". Il tycoon minaccia il taglio degli aiuti
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Il portavoce senior di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha parlato con Al Jazeera mercoledì sera e ha dichiarato che Hamas è “impegnato” a rispettare il calendario precedentemente concordato per l’accordo sugli ostaggi e che non rilascerà “tutti” gli ostaggi israeliani sabato. Lo scrive il Jerusalem Post. Secondo i termini originali della Fase I dell’accordo di rilascio degli ostaggi e del cessate il fuoco, tre ostaggi dovrebbero essere rilasciati questo sabato.
S’infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. “Hamas liberi gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno o sarà guerra”, avverte il primo ministro israeliano Netanyahu che ha ordinato all’esercito di “radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza”. Un ultimatum ad Hamas che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che due giorni fa aveva minacciato “l’inferno”. Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca: “No allo sfollamento di Gaza”. Il tycoon minaccia il taglio degli aiuti. L’Egitto ha reso noto di voler presentare una “visione” per la ricostruzione di Gaza che non preveda lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia.
Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo, secondo quanto riportano i media israeliani.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il nuovo leader siriano Jolani. Lo riferisce il Cremlino.
Approfondimenti:
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Rinviato a tempo indeterminato lo scambio di ostaggi previsto per sabato tra Israele e Hamas: ad annunciarlo è stato quest’ultimo, sostenendo però come “la porta resti aperta come messaggio di avvertimento all’occupante e per dare ai mediatori tempo sufficiente”. Tra le ragioni ci sarebbe anche il piano del presidente Usa Donald Trump di acquisire il controllo di Gaza e trasferire i palestinesi in altri Paesi. “Non avranno possibilità di rientrare, perché avranno alloggi molto migliori”, ha dichiarato in un’intervista a Fox News. COSA SUCCEDE
In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar fa sapere di accogliere con favore “la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio”. LEGGI L’ARTICOLO
Secondo un post su X della corte reale giordana, il Re di Giordania Abdallah II ha discusso degli “sviluppi pericolosi” a Gaza e in Cisgiordania durante una telefonata con il Presidente francese Emmanuel Macron. La telefonata arriva un giorno dopo l’incontro tra il Re giordano e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a
Washington, dove ha ribadito la “ferma posizione” del suo Paese
contro il controverso piano di reinsediamento a Gaza di Trump.
“Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi, compresi tutti gli americani, entro sabato”. Lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel suo colloquio con il Re giordano Abdallah II. Trump – si legge in un comunicato della Casa Bianca – ha chiesto l’assistenza del Re per garantire che “Hamas, cosi’ come i leader della regione, comprendano la gravità della situazione”. I due leader hanno anche discusso dell’obiettivo del Presidente di garantire che “Gaza venga ricostruita in modo impeccabile dopo la fine del conflitto e di offrire alla popolazione di Gaza opzioni che consentano loro di vivere in sicurezza e dignità, liberi dalla tirannia di Hamas”.
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO
“Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un “cantiere di demolizione” e affermando che la mossa potrebbe essere “temporanea o a lungo termine”.IL PIANO
Israele avrebbe inviato un messaggio a Hamas tramite i mediatori Egitto e Qatar, affermando che l’accordo di rilascio degli ostaggi e cessate il fuoco continuerà se il gruppo terroristico rilascerà altri tre ostaggi sabato, riferisce Axios, citando un alto funzionario israeliano.
Il Qatar ha annunciato oggi che invierà altri 15 milioni di litri di carburante nella Striscia di Gaza martoriata dalla guerra. Il piccolo Paese del Golfo, ricco di energia, “fornirebbe alla Striscia di Gaza 15 milioni di litri di carburante, portando il supporto totale del Qatar a 30 milioni di litri”, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale del Paese mediorientale. Il 20 gennaio il Qatar aveva annunciato che avrebbe inviato a Gaza 1,25 milioni di litri di carburante al giorno per 10 giorni. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha stimato a novembre di aver bisogno di circa 160.000 litri di carburante al giorno per le sue operazioni umanitarie a Gaza.
Il portavoce senior di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha parlato con Al Jazeera mercoledì sera e ha dichiarato che Hamas è “impegnato” a rispettare il calendario precedentemente concordato per l’accordo sugli ostaggi e che non rilascerà “tutti” gli ostaggi israeliani sabato. Lo scrive il Jerusalem Post. Secondo i termini originali della Fase I dell’accordo di rilascio degli ostaggi e del cessate il fuoco, tre ostaggi dovrebbero essere rilasciati questo sabato.
“Il presidente ha presentato questa grande, nuova e coraggiosa idea per garantire la pace in Medio Oriente e non ha intenzione di venir meno”. A dichiararlo, parlando con i giornalisti, è stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, sottolineando l’impegno del presidente Trump sulla proposta per Gaza.
La portavoce ha poi dichiarato che c’è un’alternativa che verrà presentata agli Stati Uniti dopo il rifiuto congiunto del re giordano Abdullah II e del presidente egiziano al-Sisi alla proposta di trasferire la popolazione di Gaza. Media qatarini hanno riferito oggi che l’Egitto presenterà un piano in due fasi per la ricostruzione di Gaza, da completare in tre-cinque anni, e ne discuterà con cinque Stati arabi la prossima settimana. “I nostri partner arabi nella regione sono stati incaricati di elaborare un piano di pace da presentare al presidente”, ha detto Leavitt.
Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell’accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. LE FOTO
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. L’ANALISI
Donald Trump ritiene che sarebbe “più maestoso” spostare i palestinesi da Gaza. A dichiararlo è stata oggi la portavoce della Casa Bianca, commentando la visita compiuta ieri dal re di Giordania, Abdallah II alla Casa Bianca.
“Il re preferirebbe di gran lunga che i palestinesi restassero al loro posto”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt durante un briefing. “Ma il presidente ritiene che sarebbe molto meglio e più maestoso se questi palestinesi potessero essere spostati in aree più sicure”.
Donald Trump ritiene che sarebbe “più maestoso” se i palestinesi venissero allontanati da Gaza. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, riconoscendo che il re di Giordania ha respinto il piano durante i colloqui del giorno prima. “Il Re preferirebbe di gran lunga che i palestinesi restassero al loro posto. Ma il presidente ritiene che sarebbe molto meglio e più maestoso se questi palestinesi potessero essere spostati in aree più sicure”, ha messo in evidenza.
Hamas ha chiamato a una mobilitazione mondiale nel fine settimana per protestare contro il piano statunitense di deportare i palestinesi dalla Striscia di Gaza. “Invitiamo il nostro popolo, la nazione araba e islamica e i popoli liberi del mondo a scendere in strada in imponenti marce di solidarietà” da venerdì a domenica contro “i piani di allontanamento del nostro popolo palestinese dalla propria terra”, ha dichiarato Hamas in un comunicato.
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO
“I mediatori (Egitto e Qatar) hanno offerto garanzie che Israele rispetterà l’accordo di cessate il fuoco e inizierà veri negoziati per la seconda fase”. Lo riferiscono fonti di Hamas a Gaza – al sito del quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat – che hanno parlato di “un’atmosfera incoraggiante”. Secondo le fonti, nel caso in cui Israele “rispetterà i termini dell’accordo, il processo di consegna degli ostaggi avverrà nei tempi previsti e senza problemi”.
Quattordici bambini palestinesi malati oncologici hanno lasciato Gaza e saranno curati in Italia, nell’ambito dei programmi di assistenza umanitaria del governo italiano per la popolazione palestinese. I piccoli pazienti hanno attraversato il valico di Rafah entrando in Egitto e si trovano attualmente all’Ospedale italiano Umberto I del Cairo, dove si stanno sottoponendo alle visite mediche necessarie al trasferimento in Italia, insieme ai loro familiari. I bambini arriveranno domani in Italia. Lo rende noto la Farnesina.
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