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Incendio nell’azienda di carni Inalca a Reggio Emilia. Il Comune: ‘Chiudete le finestre’
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12 febbraio 2025, 15:48
Redazione ANSA
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++ Incendio all 'Inalca, Comune 'chiudete finestre ' ++ – RIPRODUZIONE RISERVATA
Danni ancora da quantificare ma ingenti, spavento per la città di Reggio Emilia e preoccupazione per centinaia di lavoratori coinvolti: vigili del fuoco da tutta la regione hanno lavorato quasi 24 ore per il maxi incendio scoppiato nella notte tra lunedì e martedì alla Inalca, alle porte del centro storico della città emiliana, polo leader della lavorazione carni del gruppo Cremonini. Alla popolazione il Comune ha chiesto di tenere chiuse le finestre ma i primi rilievi dell’Arpae non hanno evidenziato criticità.
Aperta un’inchiesta senza escludere alcuna ipotesi anche se dai primi accertamenti non ci sarebbero elementi che farebbero pensare al dolo.
Ci vorranno ancora ore, e lavoro dei vigili del fuoco, per entrare in quel che resta dei capannoni di Inalca per capire le esatte cause dell’incendio, scoppiato nel cuore della notte, intorno all’una. A dare l’allarme uno dei manutentori presenti sul posto. Negli impianti non si effettuano turni notturni e il poco personale presente, della manutenzione appunto e poi tecnici, è riuscito a mettersi in salvo senza conseguenze per la propria salute. Per la ditta hanno funzionato i sistemi di sicurezza presenti, che avrebbero quindi permesso di dare tempestiva segnalazione, oltre che evitare conseguenze peggiori per le persone presenti.
Il rogo ha coinvolto più di 20mila metri quadrati di capannoni e ha toccato gli impianti del gruppo Cremonini e poi quelli della vicina Quanta-Stock&Go, magazzino di stoccaggio di materie prime per conto di Cirfood, altro colosso della ristorazione collettiva. Le immagini, spaventose, della colonna di fumo e fiamme, hanno scatenato non poca apprensione nella cittadinanza. Nei pressi del sito l’odore dell’aria era molto acre e qualcuno ha cominciato a indossare mascherine. Il Comune ha invitato i cittadini a tenere le finestre chiuse, mentre i primi rilievi dell’Arpae non hanno segnalato valori di sostanze nocive sopra norma anche se i campionamenti, pure alcuni speciali vicino istituti scolastici, continueranno nei prossimi giorni.
Le fiamme sarebbero partite da un locale tecnico di Inalca, ma sull’esatta origine del rogo dovranno proseguire gli accertamenti una volta che si potranno effettuare i sopralluoghi all’interno, non prima che ogni focolaio sia spento e che quel che resta dei capannoni sia in sicurezza. I primi elementi non sembrano puntare verso il dolo ma la Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo di inchiesta non escludendo formalmente alcuna ipotesi. Le indagini sono affidate a squadra mobile della polizia oltre che ai vigili del fuoco.
Sul posto fin dalle prime ore del mattino si sono radunati decine e decine di lavoratori, molti in lacrime, preoccupati per la sorte del polo produttivo. Inalca e sindacati hanno fatto sapere che l’occupazione sarà intanto tutelata con il ricorso ad ammortizzatori sociali. La superficie interessata dal rogo si trova in un unico grande sito produttivo (un tempo ex Assocarni) che include anche Salumifici GranTerre (la nuova società di Gsi e Bonterre), il cui stabilimento, però, non è stato toccato dalle fiamme. Nello stabilimento Inalca, tra dipendenti diretti e in appalto, si contano circa 270 lavoratori. Nel magazzino ce ne sono altri 150 
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