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Trump annuncia negoziati con Putin per porre fine alla guerra
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MOSCA, 12 febbraio 2025, 19:49
Redazione ANSA
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Vladimir Putin e Donald Trump in in precedente incontro © ANSA/EPA
Donald Trump ha annunciato su Truth che lui e Putin hanno “concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati (sull’Ucraina) ai nostri rispettivi team e inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso. Ho chiesto al segretario di Stato Marco Rubio, al Direttore della Cia John Ratcliffe, al consigliere per la sicurezza Nazionale Michael Waltz e all’ambasciatore e inviato Speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo”.
Poco dopo, la presidenza ucraina ha informato che Zelensky ha avuto una telefonata con Trump, conversazione ha avuto luogo poco dopo che il presidente degli Stati Uniti ha detto di aver parlato con Putin. La presidenza ucraina ha detto ai giornalisti che la chiamata è durata circa un’ora. Dopo aver parlato con Putin, Trump aveva detto che avrebbe successivamente chiamato Zelensky.
“Ho appena parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La conversazione è andata molto bene. Lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace“: lo scrive Donald Trump su Truth. “Abbiamo discusso – riferisce – di vari argomenti che hanno a che fare con la guerra ma soprattutto dell’incontro che si terrà venerdì a Monaco, dove il vicepresidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio guideranno la delegazione. Spero che i risultati di quell’incontro saranno positivi. È tempo di fermare questa ridicola guerra, dove ci sono state morte e distruzione massicce e totalmente inutili”.
“Nessuno desidera la pace più dell’Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l’aggressione russa e garantire una pace duratura e affidabile. Come ha detto il presidente Trump, facciamolo”. Lo dichiara sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo della telefonata con Donald Trump che a sua volta gli ha parlato del colloquio avuto con Vladimir Putin. Con Trump “abbiamo concordato di mantenere ulteriori contatti e di pianificare i prossimi incontri”, ha concluso Zelensky.
Da parte sua, Putin ha invitato Trump a Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti, confermando che i due capi di Sato hanno avuto oggi una telefonata, durata circa un’ora e mezza. .Putin e Trump hanno concordato che una “soluzione di lungo termine” in Ucraina può essere raggiunta attraverso i negoziat, ha aggiunto..
“Ho appena avuto una lunga e altamente produttiva telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo discusso di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale, il potere del dollaro e vari altri argomenti”: lo scrive Donald Trump su Truth, confermando una notizia che era stata anticipata dalla Cnn.
“Abbiamo entrambi riflettuto – ha scritto su Truth – sulla grande storia delle nostre nazioni e sul fatto che abbiamo combattuto così bene insieme nella Seconda guerra mondiale, ricordando che la Russia ha perso decine di milioni di persone e noi, allo stesso modo, ne abbiamo perse così tante! Abbiamo parlato dei punti di forza delle nostre rispettive nazioni e del grande vantaggio che un giorno avremo nel lavorare insieme. Ma prima, come entrambi abbiamo concordato, vogliamo fermare i milioni di morti che si verificano nella guerra tra Russia e Ucraina. Il presidente Putin ha persino usato il mio forte motto della campagna, ‘buon senso’. Entrambi ci crediamo molto”.
“Milioni di persone – ha proseguito Trump – sono morte in una guerra che non sarebbe accaduta se fossi stato presidente, ma è accaduta, quindi deve finire. Non si devono perdere altre vite! Voglio ringraziare il presidente Putin per il tempo e gli sforzi dedicati a questa chiamata e per la liberazione, ieri, di Marc Fogel, un uomo meraviglioso che ho salutato personalmente ieri sera alla Casa Bianca. Credo che questo sforzo porterà a una conclusione positiva, spero presto!”.
Il Cremlino non ha né confermato né smentito un presunto incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che ieri era a Mosca per riaccompagnare in patria il cittadino americano Mark Fogel. “non ho nulla da dirvi su questo argomento, non ho informazioni su questo argomento per voi”, ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass.
Peskov ha sottolineato comunque che Mosca rifiuta uno scambio di territori con l’Ucraina, ipotesi evocata ieri da Volodymyr Zelensky in un’intervista al Guardian come possibile base per le trattative. “Questo è impossibile. La Russia non ha mai discusso e non discuterà mai di scambiare il suo territorio”, ha detto il portavoce del Cremlino riferendosi alla regione di Kursk, parzialmente occupata dall’esercito ucraino. Peskov ha affermato che le unità militari ucraine attualmente presenti nella regione russa di Kursk “saranno espulse da questo territorio, saranno distrutte”.
E in quanto alla liberazione di Fogel, il portavoce ha indicato che “un cittadino russo attualmente in carcere negli Stati Uniti sarà rilasciato e tornerà a casa nei prossimi giorni”. Il New York Times, d’altra parte, informa che l’amministrazione Trump sta rilasciando Alexander Vinnik, un cyber criminale russo che l’anno scorso si è dichiarato colpevole di cospirazione per commettere riciclaggio di denaro, come scambio per la liberazione di Fogel, citando un funzionario statunitense a conoscenza della questione. Vinnik, riferisce il Nyt, è un criminale non violento (come prevedeva una delle condizioni Usa) e sta rinunciando a decine di milioni di dollari in beni nello scambio.
Il noto conduttore di Fox News Sean Hannity aveva affermato che l’inviato speciale Witkoff, volato a Mosca a bordo del suo aereo privato per trattare la liberazione dell’americano Fogel, ha parlato per tre ore e mezza con il presidente russo Vladimir Putin. “Witkoff va e a quanto sembra parla per 3,5 ore con Putin e riporta a casa Fogel”, ha affermato il conduttore americano in un’intervista telefonica, riportata sul sito del dipartimento di Stato Usa, con il segretario di Stato Marco Rubio che non ha nè confermato nè smentito l’incontro.
Se l’Ucraina non sarà ammessa nella Nato, dovrà raddoppiare il numero dei suoi militari. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’Economist, come riporta Rbc Ukraina.
“Se l’Ucraina non è nella Nato, significa che l’Ucraina costruirà la Nato sul suo territorio. Quindi, abbiamo bisogno di un esercito grande quanto quello che hanno oggi i russi. E per tutto questo, abbiamo bisogno di armi e soldi. E chiederemo questo agli Stati Uniti”, ha sottolineato Zelensky, definendo questo un “piano B”.
L’adesione all’Ucraina alla Nato non è un risultato “realistico” dell’accordo di pace con la Russia. Lo ha detto il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth aprendo la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina, presieduto dalla Gran Bretagna. Hegseth ha aggiunto che “siamo ad un momento critico della guerra, il conflitto deve finire. Vogliamo un’Ucraina sovrana e prospera, ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico”.
“Non ci deve essere una Minsk 3 in Ucraina, robuste garanzie di sicurezza devono essere date per far sì che non inizi ancora una guerra, ma devono essere assicurate da truppe europee e non europee e se ci sarà una missione di peacekeeping non deve essere una missione Nato e non ci deve essere la copertura dell’articolo 5″. Lo ha detto il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth aprendo la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina, presieduto dalla Gran Bretagna. Hegseth ha escluso la presenza di truppe Usa.
Gli Usa avranno come “priorità in futuro l’Indopacifico” e l’Europa in Europa dovrà “assumersi la responsabilità della difesa convenzionale”. Lo ha detto il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth aprendo la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina, presieduto dalla Gran Bretagna.
“Gli Usa – ha aggiunto – restano impegnati nella Nato e nella sicurezza dell’Europa ma non tollereranno più squilibri”, ha aggiunto.
L’obiettivo di spesa per la difesa della Nato deve essere “sopra il 3%”., ha detto da parte sua il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, tornando a invitare gli alleati a fare “molto di più”.
L’obiettivo di spesa per la difesa della Nato deve essere “sopra il 3%”., ha detto da parte sua il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, tornando a invitare gli alleati a fare “molto di più”.
“Nel 2024 gli alleati Nato in Europa e Canada hanno investito 485 miliardi di dollari nella difesa, un aumento di quasi il 20% rispetto al 2023, con ben due terzi degli Alleati che spendono almeno il 2% del loro Pil in difesa. Mi aspetto che ancora più alleati raggiungano e in molti casi superino l’obiettivo nel 2025. Dobbiamo fare molto di più”, ha sottolineato.
“Dobbiamo fare molto di più per avere ciò di cui abbiamo bisogno per la deterrenza e la difesa, in modo che il peso sia condiviso in modo più equo”, ha spiegato Rutte alla presenza del nuovo segretario alla Difesa americano Pete Hegseth, al suo primo viaggio al quartier generale dell’Alleanza, evidenziando a più riprese che se la Nato si ferma all’obiettivo del 2% “non potrà difendersi tra cinque anni” e ribadendo la necessità di “più sforzi” nella spesa da destinare alla difesa
Nel corso “dell’ottimo incontro” con il vicepresidente Usa JD Vance “ho sollevato il tema della difesa ma anche, ovviamente, dell’Ucraina, sottolineando che l’Europa deve essere presente al tavolo dei negoziati perché l’esito ci influenzerà molto”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas nel corso di un’intervista con la European Newsroom di cui l’ANSA fa parte.
“Vediamo alcune cose in modo diverso ma forse più chiaramente di chi vive molto lontano”, ha aggiunto, precisando che gli Usa stanno però chiedendo “qual è il nostro punto di vista”.
Kallas ha confermato che incontrerà a Parigi il segretario di Stato Usa Marco Rubio e nei prossimi giorni vedrà l’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, e il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz.
“Stiamo costruendo le nostre relazioni con la nuova amministrazione e discuteremo con loro di questi temi”, ha sottolineato. “Abbiamo la possibilità – ha aggiunto – di esprimere la nostra posizione, come reputiamo debba essere il risultato e anche mettere in guardia dalle trappole che la Russia sta seminando, dato che Mosca in questo momento non vuole la pace”.
“Per questo ho sottolineato che l’Europa deve essere ascoltata anche perché, qualunque sia l’accordo, poi va attuato dagli europei e dagli ucraini e non si può avanzare senza di noi e di loro: penso che il nostro punto di forza sia che siamo un partner prevedibile e affidabile”.
Resta da vedere se un’intesa sia possibile, anche alla luce delle affermazioni di Donald Trump secondo cui l’Ucraina in futuro potrebbe essere russa. “Sì, vediamo le dichiarazioni che vengono dagli Usa anche se non rispondiamo sempre”, ha sottolineato Kallas, secondo la quale più che altro serve “guardare cosa fanno gli Usa sull’Ucraina”.
“L’Ucraina è un Paese sovrano con la sua integrità territoriale e in base al diritto internazionale sovranità e integrità territoriale vanno sempre difese”.
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