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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivelato di essere entrato in contatto con l’omologo russo Vladimir Putin con l’intento di porre fine al conflitto armato in Ucraina. Secondo l’inquilino della Casa Bianca, sarebbe stati fatti passi importanti verso la giusta direzione: “Abbiamo fatto progressi; vogliamo fermare la guerra”. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov non ha né confermato né negato l’indiscrezione rilasciata dal tycoon, lasciando comunque trapelare un certo gradimento verso il nuovo corso della diplomazia a stelle e strisce. Non è un mistero infatti che la Russia voglia negoziare il futuro di Kiev direttamente con Washington. In un intervista a Fox News, The Donald ha ammesso con franchezza che in ogni caso l’obiettivo della sua amministrazione è ottenere dall’Ucraina una contropartita economica per ripagare l’onerosissimo sostegno materiale (bellico e finanziario) elargito dall’America: “Possono fare un accordo o non farlo, possono essere russi un giorno o non esserlo più, ma abbiamo messo tutti questi soldi lì dentro e io li rivoglio indietro. Ho detto loro che voglio 500 miliardi di dollari in terre rare”. 
Per approfondire: Nodo ucraino o nodo di Gordio    

Donald Trump on Ukraine:

‘They may make a deal, they may not make a deal, they may be Russian someday or they may not be Russian someday, but we’re going to have all this money in there and I say I want it back…I told them I want $500 billion worth of rare earth.’ pic.twitter.com/TVDPz8dble

Hamas ha rinviato a data da destinarsi il rilascio degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati questo fine settimana. Il Movimento islamico di resistenza per la Palestina ha infatti accusato il governo di Israele di violare continuamente un cessate-il-fuoco fin troppo fragile. Con questa mossa potrebbe venir meno le prospettive di una vera fine della guerra. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto un ultimatum al gruppo armato palestinese: entro le 12 di sabato tutto gli ostaggi dovranno essere rilasciati, pena l’annullamento della tregua: “Sarà un inferno”. L’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che potrebbe tagliare gli aiuti a Giordania ed Egitto, qualora continuassero a rifiutarsi di accogliere permanentemente i palestinesi che intende cacciare dalla Striscia di Gaza. The Donald ha quindi aggiunto che i circa due milioni di gaziani non avrebbero più avuto il diritto di fare ritorno nell’exclave palestinese. 
Per approfondire: ‘Senza uno Stato palestinese il Medio Oriente resterà ingestibile’   

Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha rassegnato le dimissioni a partire dal 12 febbraio. L’inquilino di Palazzo Cotroceni – il cui mandato è scaduto il 21 dicembre 2024 – è da settimane bersaglio di aspre critiche da parte delle forze di destra, le quali hanno raccolto le firme per avviare nei suoi confronti l’iter parlamentare di messa in stato d’accusa. In deroga ai principi costituzionali, che prevedono la proroga temporanea del mandato solo in caso di guerra o disastri naturali, il presidente sassone è rimasto indebitamente al potere a seguito dell’annullamento delle elezioni presidenziali del 24 novembre 2024 che vedevano vincente il candidato sovranista indipendente Călin Georgescu. Le accuse di interferenze russe o di gravi illeciti elettorali sono risultate poi inconsistenti. Lo speaker del Senato assumerà i poteri ad interim del capo dello Stato fino alle nuove elezioni fissate per il 4 e 18 maggio.
Per approfondire: La Romania resterà a stelle e strisce 

Durante il summit per l’intelligenza artificiale (Ai) di Parigi, il presidente della Francia Emmanuel Macron ha esortato i partner europei a incrementare gli investimenti, dichiarando che l’Unione Europea ridurrà la regolamentazione per permettere all’Ai di prosperare nel Vecchio Continente: “È chiaro che dobbiamo sincronizzarci con il resto del mondo”. La presenza dell’intelligenza artificiale al centro del dibattito politico internazionale, ha reso chiara la divergenza di strategie tra Stati Uniti, Cina ed Europa. La commissaria europea per le Tecnologie digitali e di frontiera Henna Virkkunen si è detta d’accordo sul taglio necessario della burocrazia comunitaria sul tema. 
Per approfondire: Stargate e l’autoscontro delle stelle rosse  

 
 
 
 
 
La rassegna geopolitica della giornata.
La rassegna geopolitica della giornata. 
La ‘svolta epocale’ ha profondamente cambiato la Germania, trasformando la mentalità dei tedeschi e riportando la Bundeswehr al centro della pianificazione politica. Non è sufficiente. Dobbiamo prepararci ad affrontare la Russia senza contare sugli Usa.
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