Home » Cronaca » Ultime notizie/ Ultim’ora oggi guerra in Medioriente, Egitto: “Piano per Gaza senza sfollamenti”
Palestinesi sulla Al Rashid Road, Gaza City (Ansa)
Apriamo anche oggi le ultime notizie le apriamo con gli aggiornamenti sulla guerra in Medioriente. Il presidente degli Stati Uniti, Trump, è tornato a parlare dello spostamento dei palestinesi da Gaza ed ha minaccio lo “stop” agli aiuti da parte degli USA a Giordania ed Egitto se questi due stati non “accoglieranno” i palestinesi in uscita da Gaza. La risposta di Hamas non si è fatta attendere con un chiaro avvertimento con le parole “le minacce complicano le cose”. Anche l’Egitto è uscito allo scoperto, spiegando che il piano di ricostruzione di Gaza non deve prevedere gli sfollamenti dei palestinesi”.
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Intanto in prigionia è morto un ostaggio israeliano 84enne che era stato sequestrato durante il primo attacco di Hamas nel mese di ottobre 2023. Sulla questione mediorientale è intervenuto anche il presidente della Turchia, Erdogan, che ha dichiarato che lo stato di Israele, oltre a cessare l’occupazione, deve anche riparare i danni fatti.
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Hanno lasciato il segno, come sempre del resto, le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito alla guerra in Ucraina. Il tycoon di New York ha infatti spiegato che un giorno la nazione potrebbe “essere russa”, parlando con i microfoni di Fox News, e precisando che gli ucraini potrebbero “fare un accordo” con Mosca ma anche non farlo, non escludendo quindi alcune ipotesi.
Fra le opzioni che vede all’orizzonte Trump per la pace fra Mosca e Kiev vi quindi anche quella di un’annessione dell’Ucraina al territorio della Federazione Russa, anche se non è ben chiaro se faccia riferimento all’intera superficie o solo a determinate zone di confine. Nel corso della chiacchierata con la tv americana, Trump ha parlato anche della guerra in Medioriente, ribadendo il proprio concetto in merito al fatto che se i palestinesi non tornassero a Gaza sarebbe meglio, in quanto avrebbero degli alloggi migliori. Mentre sui dazi ha fatto sapere che quelli al 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio entreranno in vigore dal prossimo 12 marzo, un’azione condannata dalla Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, che ha spiegato che queste tariffe non resteranno senza risposte.
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Un vasto incendio si è verificato nella notte fra lunedì 10 e martedì 11 febbraio 2025 in quel di Reggio Emilia, precisamente presso la ditta Inalca, specializzata nella lavorazione delle carni. TgCom24.it parla di più di 40 vigili del fuoco in azione, con squadre giunte anche dalle province di Parma e Modena vista la vastità del rogo. Fortunatamente non si sono verificati dei feriti ma il sindaco ha comunque invitato la popolazione a tenere le porte e le finestre chiuse, per evitare di respirare dei fumi potenzialmente tossici.
Sul posto Arpae, l’agenzia che misura la qualità dell’aria di regione Emilia Romagna, anche se non è chiaro quali siano i risultati e da segnalare anche che il calore ha sciolto le tapparelle di alcune case presenti nelle vicinanze del luogo dove è scoppiato appunto l’incendio. Lo stabilimento Inalca, azienda leader nel settore delle carni, fa parte del gruppo Cremonini. Tra i marchi prodotti da Inalca anche due importanti come Manzotin e Montana. L’incendio ha distrutto dei reparti nei quali venivano prodotti generi alimentari sia per McDonald’s che per la Coop. L’incendio mette a rischio anche la consegna delle carni a diverse mense situate negli ospedali della regione.
E’ una maxi operazione anti mafia quella eseguita nelle prime ore di ieri in quel di Palermo, con ben 183 ordinanze eseguite dalle forze dell’ordine. Fra gli arrestati anche nomi di spicco come quello di Tommaso Lo Presti, boss di Porta Nuova, che era già stato arrestato.
In carcere, come riferisce RaiNews, anche Francolino Spadaro, una delle tante persone coinvolte e accusate a varie titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso ma anche di altri reati come estorsioni, tentati omicidi, traffico di droga, gioco d’azzardo e molte altre accuse. Sembra che alcuni boss fossero talmente sicuri di non venire arrestati al punto che non prendessero alcuna precauzione durante le riunioni effettuate online con altri esponenti della malavita locale.
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