Il presidente degli Stati Uniti spinge per una soluzione sull’Ucraina e, dopo una lunga telefonata con il presidente russo Putin annuncia di voler "far iniziare immediatamente i negoziati" e che vedrà il leader russo in Arabia Saudita. Putin concorda sull’intensificazione dei contatti e invita Trump a Mosca. dichiarato il segretario generale. "Putin deve partecipare alle trattative", dice il segretario Nato Mark Rutte, mentre il segretario di Stato Usa alla Difesa spiega "che l’Ue deve pensare alla propria difesa"
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“Una bella chiacchierata con la Russia e l’Ucraina ieri. Buone possibilità di mettere fine a quella orribile e sanguinosa guerra”. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spinge per una soluzione sull’Ucraina e, dopo una lunga telefonata con il presidente russo Putin annuncia di voler “far iniziare immediatamente i negoziati” e che vedrà il leader russo in Arabia Saudita. Putin concorda sull’intensificazione dei contatti e invita Trump a Mosca.
“Putin deve partecipare alle trattative”, dice il segretario Nato Mark Rutte, aggiungendo: “Adesione di Kiev alla Nato come parte delle trattative? Non l’abbiamo mai promessa”. Il segretario di Stato Usa alla Difesa spiega “che l’Ue deve pensare alla propria difesa”, aggiungendo che per la pace a volte è necessaria “la forza bruta” e che trattare non vuole dire fare concessioni a Putin.
Il presidente Usa sente anche Zelensky: “Nessuno come l’Ucraina vuole la pace”. “Nessun accordo senza di noi”, avverte l’Alto commissario Ue Kallas, con Tajani che afferma: “Dobbiamo lavorare insieme e uniti tutti noi europei, con gli Usa, per riportare la pace nel nostro continente”.
Tra i termini evidenziati da Trump per un futuro accordo, lasciare l’Ucraina fuori dalla Nato. Da Parigi i ministri degli Esteri del gruppo Weimar plus, tra cui l’Italia, affermano: “Continueremo a sostenere l’Ucraina fino a una pace giusta, globale e duratura”.
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma che Kiev non accetterà “alcun negoziato bilaterale sull’Ucraina senza di noi”. Il leader ucraino ha parlato durante la visita alla centrale nucleare di Khmelnytskyi, come riporta Ukrainska Pravda. “Come paese indipendente, semplicemente non saremo in grado di accettare alcun accordo senza di noi. Lo sto dicendo molto chiaramente ai nostri partner. Qualsiasi negoziato bilaterale sull’Ucraina – non sto parlando di altri argomenti, qui sono liberi – non accetteremo alcun negoziato bilaterale sull’Ucraina senza di noi”, ha detto Zelensky.
L’Ucraina ha ammesso di detenere a malapena un terzo del territorio nella regione occidentale russa di Kursk che aveva inizialmente catturato durante un’offensiva scattata lo scorso agosto. “Oggi abbiamo la nostra zona di sicurezza sul territorio della Federazione Russa, lungo il confine con l’Ucraina, che detiene circa 500 chilometri quadrati”, ha scritto sui social media il comandante in capo dell’Ucraina Oleksandr Syrsky. In precedenza gli ucraini avevano rivendicato di controllare fino a 1.400 chilometri quadrati di territorio.
Il prezzo del gas chiude in calo con le mosse di Trump e Putin per mettere fine alla guerra in Ucraina da parte della Russia. Gli operatori del settore, secondo gli analisti, guardano anche alle mosse dell’Europa sul fronte degli stoccaggi. Ad Amsterdam le quotazioni registrano una flessione dell’7,7% a 51,38 euro al megawattora.
I Paesi alleati della Nato dovranno aumentare la spesa militare, ad un livello superiore al 4%, verso “il 5%” del Pil. Lo ha ribadito il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth, a Bruxelles in conferenza stampa. “I leader dei nostri alleati europei – ha detto – dovrebbero assumersi la responsabilità primaria della difesa del continente, il che significa che tutti gli alleati sono titolari della sicurezza, guidati da una chiara comprensione delle realtà strategiche”. Si tratta di “un imperativo, date le realtà strategiche che dobbiamo affrontare. E tutto inizia con l’aumento della spesa per la difesa. Il 2% è un inizio, come ha detto il presidente Donald Trump, ma non è sufficiente. Neanche il 3% né il 4%. Più vicino al 5%”, ha concluso.
“Non abbiamo l’inevitabile desiderio di scontrarci con la Cina”. Lo sottolinea il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth, in conferenza stampa al termine della Ministeriale Nato a Bruxelles. Semplicemente, aggiunge, “si riconosce che ci sono interessi divergenti, che portano alla necessità di forza da parte americana per garantire che i nostri interessi siano portati avanti e che, in definitiva, qualsiasi aggressione sia scoraggiata”. “È una cosa reale – continua – ma non riteniamo che il conflitto sia inevitabile e certamente non cerchiamo un conflitto con la Cina. Ed è per questo – conclude – che il presidente Donald Trump ha un buon rapporto con Xi Jinping”.
“Dopo la Seconda Guerra Mondiale,il generale, poi presidente Eisenhower, fu uno dei piu’ forti sostenitori della Nato. Credeva in una relazione forte con l’Europa. Tuttavia, alla fine della presidenza di Eisenhower, persino lui era preoccupato che l’Europa non si facesse carico a sufficienza della propria difesa. Quasi a diventare, secondo le parole di Eisenhower, uno sfruttatore dello ‘Zio Sam’. Ebbene, come il presidente Eisenhower, questa amministrazione crede nelle alleanze, crede profondamente nelle alleanze. Ma non fraintendetemi, il presidente Trump non permettera’ a nessuno di approfittarsi dello ‘Zio Sam'”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa per la Difesa, Pete Hegseth, in conferenza stampa alla fine della ministeriale Difesa Nato.
“Alcuni media con intenzioni poco oneste stanno cercando di creare una spaccatura tra alleati che in realtà non esiste. Siamo impegnati nella Nato. Comprendiamo l’importanza di questa partnership, ma non puo’ durare per sempre nello status quo, alla luce delle minacce che affrontiamo e delle realta’ fiscali. L’Europa deve spendere di piu'”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa per la Difesa, Pete Hegseth, in conferenza stampa alla fine della ministeriale Difesa Nato.
L’Ucraina “in un modo o nell’altro, ovviamente, parteciperà ai negoziati” sulla fine del conflitto, ma la Russia considera gli Usa “il suo principale interlocutore”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il giorno dopo che il presidente americano Trump ha avuto colloqui telefonici separati con i leader di Russia e Ucraina. “In un modo o nell’altro, ovviamente, l’Ucraina parteciperà ai negoziati. Ci sarà sia un percorso di dialogo bilaterale russo-americano, sia un percorso che, ovviamente, sarà collegato al coinvolgimento dell’Ucraina”, ha detto Peskov in un’intervista alla TV di Stato, ripresa dall’agenzia Tass.
“Come assistenza alla sicurezza, abbiamo continuato a fornire quanto e’ stato assegnato. Penso che sia giusto dire che questioni come i finanziamenti futuri, sia che siano di piu’ o di meno, potrebbero essere sul tavolo dei negoziati. Qualunque cosa il presidente scelga se la carota o il bastone nei confronti di entrambi le parti per indurre un’intesa di pace duratura”. Lo ha dichiarato il segretario americano alla Difesa, Pete Hegseth, nella conferenza stampa al termine della ministeriale Difesa alla Nato.
“Il 2% e’ un inizio, come ha detto il Presidente Trump, ma non e’ abbastanza. Ne’ il 3% ne’ il 4% e’ piu’ simile al 5% di vero investimento, vera urgenza. Possiamo parlare quanto vogliamo di valori. I valori sono importanti, ma non puoi sparare i valori. Non puoi sparare le bandiere e non puoi sparare discorsi forti. Non c’e’ sostituto per la forza bruta. Per quanto potremmo non voler amare il mondo in cui viviamo. In alcuni casi, non c’e’ niente come la forza bruta. Dovrebbe essere ovvio che aumentare la spesa per la difesa europea alleata e’ fondamentale”. Lo ha dichiarato il segretario americano alla Difesa, Pete Hegseth, in conferenza stampa al termine della ministeriale Difesa della Nato.
“Gli argomenti secondo cui sedersi al tavolo delle trattative, in questo momento, equivarrebbe a fare concessioni dirette a Vladimir Putin, o che il presidente degli Stati Uniti dovrebbe in qualche modo evitarlo, li respingo completamente. C’e’ una ragione per cui le negoziazioni stanno avvenendo proprio ora, solo poche settimane dopo che il presidente Trump e’ stato insediato come Presidente degli Stati Uniti: Vladimir Putin risponde alla forza”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano per la Difesa, Pete Hegseth, in conferenza stampa alla fine della ministeriale Difesa Nato.
La conversazione telefonica tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump è stata “franca e costruttiva”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Molto costruttiva e piuttosto schietta”, ha affermato in un’intervista alla tv di Stato russa, di cui un frammento è stato pubblicato sul canale Telegram del Cremlino. “In generale, dall’ultimo mandato del presidente Trump, hanno costruito relazioni piuttosto costruttive, che continuano ancora oggi. Permettono ai due presidenti di discutere in modo costruttivo i problemi piu’ difficili”, ha aggiunto Peskov.
Gli Stati Uniti sono il principale interlocutore della Russia per quanto riguarda il negoziato su una possibile soluzione della crisi ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, come riporta Ria Novosti.
“Si possono avere molte discussioni su come ottenere delle garanzie di sicurezza. Potrebbe essere la Nato, potrebbe non essere la Nato. Potrebbe essere qualsiasi altro Paese che fornisce aiuto. Ci sono molti modi per farlo, ma per entrare nel dettaglio, l’unica cosa che faremo è informare Vladimir Putin, e lui e’ seduto su una sedia reclinabile ad ascoltare cosa sto rispondendo alla tua domanda”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella conferenza stampa conclusiva della riunione dei ministri della Difesa.
Il Cremlino ha affermato che Kiev sara’ coinvolta nei colloqui di pace per porre fine al conflitto “in un modo o nell’altro”, all’indomani delle telefonate del presidente Usa, Donald Trump, ai leader ucraino e russo Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.
“L’Europa deve parlare con Washington per salvare il proprio posto nei negoziati per una soluzione della situazione in Ucraina”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, intervistato dal Primo canale della tv russa, all’indomani del colloquio tra i presidenti russo e americano, Vladimir Putin e Donald Trump.
“A Washington la Nato si è impegnata per la futura adesione dell’Ucraina, ma non è mai stato concordato che una volta che i colloqui di pace sarebbero iniziati, sarebbero finiti da qualche parte e sempre e sicuramente con l’adesione alla Nato. Non è mai stato concordato. Potrebbe esserlo, ma non è mai stato così chiaramente affermato”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella conferenza stampa conclusiva della riunione dei ministri della Difesa.
L’Arabia Saudita é stata menzionata come possibile sede per un incontro tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump, ma non esiste ancora una decisione definitiva sulla questione, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Riad è adatta per entrambi i Paesi e per questo è stata nominato ma finora non sono state prese o registrate decisioni in questo senso, né a livello operativo né al livello più alto; non sappiamo se sarà Riad o un’altra capitale”, ha detto Peskov in un’intervista al Primo canale russo. “Ci vorrà del tempo per preparare un incontro del genere. Potrebbero volerci settimane o anche diversi mesi”, ha aggiunto.
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