Il presidente degli Stati Uniti spinge per una soluzione sull’Ucraina e, dopo una lunga telefonata con il presidente russo Putin annuncia di voler "far iniziare immediatamente i negoziati" e che vedrà il leader russo in Arabia Saudita. Putin concorda sull’intensificazione dei contatti e invita Trump a Mosca. Il presidente Usa sente anche Zelensky: "Nessuno come l’Ucraina vuole la pace". "Nessun accordo senza di noi", avverte l’Alto commissario Ue Kallas
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spinge per una soluzione sull’Ucraina e, dopo una lunga telefonata con il presidente russo Putin annuncia di voler “far iniziare immediatamente i negoziati” e che vedrà il leader russo in Arabia Saudita. Putin concorda sull’intensificazione dei contatti e invita Trump a Mosca. Il presidente Usa sente anche Zelensky: “Nessuno come l’Ucraina vuole la pace”. “Nessun accordo senza di noi”, avverte l’Alto commissario Ue Kallas, con Tajani che afferma: “Dobbiamo lavorare insieme e uniti tutti noi europei, con gli Usa, per riportare la pace nel nostro continente”. Tra i termini evidenziati da Trump per un futuro accordo, lasciare l’Ucraina fuori dalla Nato. Da Parigi i ministri degli Esteri del gruppo Weimar plus, tra cui l’Italia, affermano: “Continueremo a sostenere l’Ucraina fino a una pace giusta, globale e duratura”.
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“Vediamo come la situazione ora evolve passo dopo passo, l’Ucraina deve essere coinvolta nei negoziati di pace”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
La Russia è aperta a continure il “dialogo costruttivo” con il Vaticano sull’Ucraina. Lo ha detto Artyom Studennikov, direttore del primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri, all’agenzia Ria Novosti. Dall’inizio del conflitto, ha sottolineato Studennikov, la Santa Sede “ha seguito coerentemente una linea di giustizia ed equilibrio, facendo appello a una soluzione pacifica e dichiarando la sua disponibilità a contribuire a questo in ogni modo possibile”.
“Chiaramente ieri sono successe molte cose e si discuterà molto nei prossimi giorni e settimane. Ma c’è una convergenza: tutti vogliamo la pace e che Kiev sia nella migliore posizione possibile quando i negoziati inizieranno”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte. “C’è anche accordo sul fatto che non ci debba essere una Minsk 3, che l’accordo sia sostenibile, che Putin non possa prendere altra terra in Ucraina”
Il piano di “aiuti” degli Usa all’Ucraina espone appieno la sua natura egoistica e ipocrita: Washington “non ha contribuito in alcun modo alla risoluzione della guerra” tra Mosca e Kiev e, al contrario, ha sfruttato la situazione a proprio vantaggio dato che le risorse delle terre rare ucraine e e gli ordini di armi dell’ Europa sono diventati “tutti obiettivi per lo sfruttamento da parte degli Usa”. In altri termini, si legge in un pesante aritcolo di opinione sul Global Times, ecco “la trappola degli aiuti degli Stati Uniti all’Ucraina: non esiste un pranzo gratis e il conto dell’Europa”. Il tabloid del Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese, definisce Washington “istigatore del conflitto tra Russia e Ucraina”, quando il cosiddetto “aiuto” degli Stati Uniti all’Ucraina non è altro che un gioco di scambio di interessi attentamente progettato. Il consigliere per la sicurezza nazionale americano Mike Waltz ha parlato del sostegno economico futuro Usa a Kiev affermando di recente che “dobbiamo recuperare quei costi, e questo sarà un partenariato con gli ucraini in termini di terre rare, risorse naturali, petrolio e gas”. In più, gli Usa hanno in programma di spingere gli alleati europei a comprare più armi americane per l’Ucraina prima di potenziali colloqui di pace con Mosca. Da “aiuti non rimborsabili” a “scambi di risorse” e da “responsabilità condivisa” a “l’Europa che paga il conto”, la strategia degli Stati Uniti per aiutare l’Ucraina mette a nudo la sua ipocrisia e riafferma senza dubbio la ferrea regola del “niente pranzo gratis” nel suo menu diplomatico.
Mentre i presidenti Usa Donald Trump e il russo Vladimir Putin segnalano di essere pronti per i negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina, la Cina spinge per avere un suo ruolo di pacificatore. Nelle ultime settimane, riporta il Wall Street Journal, i funzionari cinesi hanno lanciato la proposta al team del tycoon tramite intermediari di tenere un vertice tra i due leader per facilitare “gli sforzi di mantenimento della pace dopo un’eventuale tregua”, secondo fonti vicine al dossier a Pechino e a Washington. Tuttavia, Usa ed Europa guarderebbero alla mossa con scetticismo, dati gli stretti legami vantati dal Dragone con Mosca.
“Ho avuto una lunga e dettagliata conversazione con il presidente Trump. Apprezzo il suo genuino interesse per come possiamo realizzare insieme una vera pace”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo discusso di molti aspetti, diplomatici, militari ed economici, e il presidente Trump mi ha informato di ciò che Putin gli ha detto – ha aggiunto -. Crediamo che la forza dell’America, insieme all’Ucraina e a tutti i nostri partner, sia sufficiente a spingere la Russia verso la pace”.
“Continueremo a sostenere l’Ucraina fino a una pace giusta, globale e duratura”, auspicando di “trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani”: lo scrivono nel comunicato finale della riunione di stasera a Parigi i ministri degli Esteri dei paesi del gruppo “Weimar” plus (allargato), Italia, Germania, Francia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Ucraina, Alto rappresentante dell’Ue per gli Esteri e Commissione europea). “Siamo pronti a rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina – si legge nella dichiarazione finale – noi ci siamo impegnati per la sua indipendenza, la sua sovranità e la sua integrità territoriale di fronte alla guerra di aggressione della Russia”. L’obiettivo resta quello di una pace giusta “che garantisca gli interessi dell’Ucraina e i nostri”, si legge ancora. “Auspichiamo di trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani – continuano i paesi del gruppo Weimar plus – il nostro obiettivo comune deve essere di porre l’Ucraina in posizione di forza. L’Ucraina e l’Europa devono partecipare a qualsiasi negoziato. L’Ucraina deve beneficiare di solide garanzie di sicurezza. Una pace giusta e duratura in Ucraina è una condizione necessaria ad una sicurezza transatlantica forte”.
Donald Trump ha detto di condividere l’obiezione russa che l’Ucraina non può entrare nella Nato. “Personalmente non credo che sia praticabile averla. Penso che, molto prima del presidente Putin, abbiano detto che non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Questo va avanti da molti, molti anni. Lo dicono da molto tempo, che l’Ucraina non può entrare nella Nato, e io sono d’accordo”, ha detto Trump parlando con i cronisti.
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