L’Ucraina è pronta a "parlare di tutto" e a negoziati costruttivi, ma gli Usa non hanno ancora predisposto un piano per porre fine alla guerra su vasta scala, ha detto Zelensky, che spiega come gli Usa non abbiano in realtà mai visto l’Ucraina nella Nato. Polemiche su Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che ha definito "blasfeme" le parole del presidente Mattarella e il suo paragone tra la Russia e il Terzo Reich nazista per il suo attacco all’Ucraina
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L’Ucraina è pronta a “parlare di tutto” e a negoziati costruttivi, ma gli Usa non hanno ancora predisposto un piano per porre fine alla guerra su vasta scala, ha detto Zelensky, che spiega come gli Usa non abbiano in realtà mai visto l’Ucraina nella Nato. Incontro tra il presidente ucraino e il vicepresidente degli Stati Uniti Vance.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “invenzioni blasfeme” le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un discorso all’università di Marsiglia la scorsa settimana aveva paragonato la Russia al Terzo Reich nazista per il suo attacco all’Ucraina. Lo riferisce la Tass.
Volodymyr Zelensky ha riferito su X di aver avuto un colloquio telefonico con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il quale l’ha ringraziata per il supporto dell’Italia all’Ucraina. “L’Europa deve partecipare a pieno titolo ai negoziati di pace e agli sforzi per prevenire guerre future”.
“Potremo arrivare a un accordo ragionevole tra Russia e Ucraina”, ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti alla conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Trump ha annunciato ieri sera anche un incontro, domani, tra funzionari americani, ucraini e russi, che dovrebbero poi rivedersi la prossima settimana in Arabia Saudita. Ma Kiev smentisce, ricordando che dal 2022, anno dell’invasione, la Russia non partecipa alla Conferenza.
Un drone d’attacco russo con una “testata altamente esplosiva” ha colpito nella notte tra giovedì e venerdì il sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl, ovvero la massiccia struttura in acciaio e cemento che copre il reattore n. 4 del sito: lo ha reso noto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”. Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”, ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
Mentre la guerra in Ucraina procede – con Kiev che di recente ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
“Ho avuto una colloquio telefonico con la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e ho ringraziato l’Italia per il suo completo supporto all’Ucraina. L’ho informata dei miei recenti contatti con l’amministrazione statunitense, incluso il mio incontro con il Vicepresidente JD Vance e la mia chiamata con il Presidente Trump”. Lo riferisce Volodymyr Zelensky su X. Nel suo post Zelensky ha anche sottolineato: “L’Europa deve partecipare a pieno titolo ai negoziati di pace e agli sforzi per prevenire guerre future”. “Abbiamo discusso del coordinamento con i partner su efficaci garanzie di sicurezza per l’Ucraina e possibili quadri per garantire la sicurezza a lungo termine. Ho sottolineato che la garanzia più forte e conveniente è l’adesione alla Nato. Finché l’Ucraina non riceverà un invito, è fondamentale che i nostri partner sostengano lo sviluppo del nostro esercito forte e moderno, dei sistemi di difesa aerea, delle capacità a lungo raggio e di una flotta capace. Ho anche sottolineato che prima di qualsiasi negoziazione, Europa, Stati Uniti e Ucraina devono coordinare una strategia di difesa e sicurezza unificata con un chiaro piano d’azione. L’Europa deve partecipare a pieno titolo ai negoziati di pace e agli sforzi per prevenire guerre future”, ha sottolineato.
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia. L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno molto richieste. COSA SAPERE
Non solo Ucraina: secondo quanto riferito dal Financial Times, in passato la Russia ha pianificato un possibile attacco a Giappone e Corea del Sud in caso di conflitto su scala globale. Ad essere interessati sarebbero sia obiettivi militari che civili, incluse le centrali elettriche e nucleari. Ecco quello che è emerso. IL PUNTO
Quelle sulla pace “non possono essere proposte che sono finalizzate a indebolire l’Ucraina. Dobbiamo fare in modo che ci sia una pace giusta che garantisca la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa. Questo è quello che io ritengo si debba fare, lavoreremo insieme agli europei e agli americani. Trovo veramente difficile che ognuno possa andare americani ed europei per conto proprio. Dovrà esserci comunque una sinergia. E noi non ci tireremo indietro, siamo un grande Paese. Facciamo tutto ciò che possiamo per lavorare a favore della pace”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Bisogna costruire una trattativa che porti al cessate il fuoco e alla pace, tenendo presente che anche con l’Ucraina bisogna parlare. Non è che si possa fare un accordo senza parlare con gli ucraini. Noi abbiamo sempre difeso l’integrità territoriale dell’Ucraina, abbiamo difeso il diritto dell’Ucraina ad esistere. Quindi continueremo a dire che la pace deve essere sottoscritta con una presenza attiva dell’Ucraina. Sulla proposta di Merz di una cessate il fuoco prima dell’avvio della trattativa, “ora siamo ancora nella fase delle diverse idee, delle diverse proposte. Prima finisce la guerra, meglio è. Tutte le proposte che vanno in direzione alla fine della guerra sono proposte positive”, ha spiegato.
“Le inaccettabili offese della portavoce del ministero degli Esteri russo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dimostrano quanto fossero centrate le parole da lui pronunciate a Marsiglia. Massima solidarietà da parte mia e del ministero della Cultura al Capo dello Stato”. Così il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
L’Ucraina è pronta a lavorare su una pace vera e con tutte le garanzie necessarie. A sottolinearlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelenzky in un post pubblicato su Telegram dopo il suo incontro a Monaco con il vicepresidente americano Jd Vance. “Siamo pronti a muoverci il più rapidamente possibile verso una pace reale e garantita”, ha scritto. “Apprezziamo sinceramente la determinazione del presidente Trump, che può aiutare a fermare la guerra e fornire all’Ucraina giustizia e garanzie di sicurezza”, ha assicurato.
La vedova del dissidente russo Alexei Navalny ha avvertito, nel corso dei colloqui sulla fine della guerra in Ucraina, che “non ha senso cercare di negoziare” con il presidente russo Vladimir Putin. “Anche se decideste di negoziare con Putin, ricordatevi che mentirà”, ha detto Yulia Navalnaya alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, due giorni prima del primo anniversario della morte di Navalny. “Tradirà. Cambierà le regole all’ultimo momento e vi costringerà a fare il suo gioco”.
Nella guerra in Ucraina e nelle trattative per la pace, se “verra’ offerto all’aggressore tutto cio’ che vuole, e anche qualcosa in piu’, allora inviteremo tutti gli aggressori del mondo” a cercare di “accaparrarsi” i territori vicini. “Questo e’ in realta’ dannoso per la sicurezza mondiale”. Lo ha detto l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo in un panel alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
“Quando viene detto che l’ingresso della Nato e’ fuori discussione, allora tutti i 27 Paesi Ue, o chiunque sostenga l’Ucraina, devono rispondere a questa domanda. Se dite che diamo garanzie di sicurezza, cosa intendete? Siete disposti a inviare le vostre truppe sul terreno? Siete disposti a fornire capacita’ e munizioni e, se si’, in che quantita’, in modo da scoraggiare guerre e conflitti futuri?”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Gli Stati Uniti vogliono una “pace duratura” in ucraina. Lo ha detto il vicepresidente Usa JD Vance incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine della conferenza sulla sicurezza a Monaco. Il leader ucraino da parte sua ha detto di avere avuto un “buon” incontro con Vance, che “non sarà l’ultimo”.
Gli Stati Uniti vogliono “una pace duratura” in Ucraina. Ad assicurarlo e’ stato il vicepresidente americano JD Vance dopo il suo incontro a Monaco con il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky.
“Ascoltando il suo discorso, sembra che cerchi di litigare con noi, ma noi non vogliamo litigare con i nostri amici”. Lo ha detto l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco e rispondendo a una domanda sulle parole del vicepresidente degli Usa, JD Vance.
“I 27 Paesi Ue, o altri Paesi, che si dicono a favore delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina ora devono anche dire se sono pronti a inviare truppe e quante”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo alla Conferenza di Monaco.
“La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, con nove giorni di ritardo, decide di attaccare il Quirinale e la persona stessa del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la solita tecnica cui la propaganda russa ci ha abituato da decenni: mistificando e falsificando la realta’ di un discorso, quello del capo dello Stato tenuto a Marsiglia, che era molto preciso, chiaro, denso di precisi riferimenti storici e geopolitici”. Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Esprimo la mia solidarietà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le cui parole riflettono un forte impegno per la pace e per i principi di libertà e democrazia”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, dopo le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo.
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