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Le notizie di venerdì 14 febbraio sul conflitto in Ucraina, in diretta.Trump annuncia incontro fra Ucraina e Russia alla conferenza di Monaco che inizia oggi, ma Kiev e il Cremlino smentiscono
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha incontrato la leader del partito tedesco di estrema destra tedesca AfD, Alice Weidel, a Monaco. Lo riferisce
la Tv Zdf.
A quasi tre anni dall’inizio dell’invasione russa Volodymyr Zelensky è disposto a incontrare Vladimir Putin – e nessun altro russo – ma solo per presentargli il piano elaborato con Stati Uniti e Ue «insieme», perché – ha ribadito il presidente ucraino – l’unità degli alleati è «un messaggio» per lo zar e la prima garanzia di sicurezza per Kiev. Al momento però, ha sottolineato Zelensky a Monaco prima di incontrare il vicepresidente americano JD Vance, «non vedo pronto un piano degli Stati Uniti». «Vogliamo una pace duratura, che non porti un’altra guerra nell’Europa orientale in pochi anni», gli ha assicurato il numero due della Casa Bianca nel faccia a faccia in Baviera. 
– Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato di aver avuto dei colloqui «buoni» con il vicepresidente statunitense J.D. Vance. «Abbiamo avuto una bella conversazione oggi. Il nostro primo incontro, non l’ultimo, ne sono sicuro», ha detto ai giornalisti, come riporta il Guardian.
L’Ucraina è pronta a lavorare su una pace vera e con tutte le garanzie necessarie. A sottolinearlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelenzky in un post pubblicato su Telegram dopo il suo incontro a Monaco con il vicepresidente americano Jd Vance. «Siamo pronti a muoverci il più rapidamente possibile verso una pace reale e garantita», ha scritto. 
«I 27 Paesi Ue, o altri Paesi, che si dicono a favore delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina ora devono anche dire se sono pronti a inviare truppe e quante». Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo alla Conferenza di Monaco.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta incontrando il vicepresidente americano Jd Vance a margine della conferenza sulla sicurezza in corso a Monaco. Lo ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del leader ucraino Sergei Nykyforov. «L’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il vicepresidente americano Jd Vance è iniziato a Monaco», ha dichiarato Nykyforov.
L’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) ha rilevato la presenza dell’agente tossico Cs, un gas lacrimogeno molto potente e bandito, in proiettili utilizzati sul campo di battaglia in Ucraina. Le analisi sono state condotte su alcune granate ed esemplari di vegetazione forniti all’Opac da Kiev. L’organizzazione per il momento non ha indicato chi abbia usato questo tipo di armi bandite in guerra. È la seconda volta che viene rilevata la presenza del Cs.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha auspicato che il leader americano Donald Trump «scelga di stare dalla parte dell’Ucraina». «Solo se sceglierà il nostro lato e non una posizione di mezzo, credo che potrà spingere Putina a mettere fine alla guerra», ha dichiarato il leader di Kiev durante la Conferenza di Monaco sulla Sicurezza.
Per partecipare ai negoziati annunciati dal presidente Usa, Donald Trump, sulle modalità per porre fine alla guerra in Ucraina, il Cremlino sta riunendo personalità con molti anni di esperienza in trattative ad alto livello. La maggior parte dei membri della squadra Usa non possiede tali competenze, ma l’imprevedibilità del leader americano può compensare questa mancanza. Per la parte russa, i colloqui saranno guidati dal consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, che vanta mezzo secolo di esperienza nel servizio diplomatico, e da Serghei Naryshkin, che ha prestato servizio con Vladimir Putin nel Kgb. Lo scrive Bloomber che cita «persone a conoscenza dei preparativi». L’agenzia americana sostiene che Kirill Dmitriev, 49 anni, amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), che ha instaurato contatti con l’amministrazione Trump fin dal suo arrivo alla Casa Bianca, potrebbe svolgere anche un ruolo importante come intermediario non ufficiale. Ushakov, 77 anni ed ex ambasciatore negli Usa, è l’assistente di Putin per la politica estera dal 2012 e dal 1998 al 2008 è stato il suo principale consigliere per la politica estera. Naryshkin, invece, ricopre la carica di direttore del Servizio di intelligence estero ed è membro permanente del Consiglio di sicurezza. Entrambi sono stati coinvolti nei colloqui di pace con la parte ucraina subito dopo l’inizio dell’invasione russa nel 2022. 

«Con il presidente Trump ho avuto una buona conversazione. Mi ha detto che Putin vuole mettere fine alla guerra. Ma io gli ho detto che è un bugiardo: io spero che possa succedere ma non mi fido di Putin». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla conferenza di Monaco. «Le telefonate sono telefonate, quello che conta sono gli incontri. Ma non accetteremo decisioni sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha ribadito aggiungendo che Trump lo ha invitato a Washington. 

​E ha aggiunto: «Non voglio essere la persona che passa alla Storia per aver permesso a Vladimir Putin di occupare il mio Paese e non lo farò mai». E ancora: «Bisogna fare pressione su Putin» e per questo «spero di andare a Washington presto» per delineare un piano comune prima di un incontro tra il presidente Donald Trump e Putin.
«Le trattative vanno svolte lealmente». Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, rispondendo a Monaco a una domanda sulle trattative sulla pace in Ucraina. «Gli Usa hanno sviluppato un’intesa con la Russia», ha affermato. Wang ha detto di ritenere che «anche l’Europa dovrebbe essere coinvolta in questo processo. E dovremmo confrontarci su come garantire pace e stabilità in Europa nel lungo periodo», ha concluso.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito offensive, scandalose e del tutto false le «invenzioni blasfeme» e le analogie citate dal presidente Sergio Mattarella, che aveva paragonato l’invasione russa dell’Ucraina al progetto del Terzo Reich in Europa.

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Se la democrazia americana può sopravvivere a 10 anni di «critiche» da parte dell’attivista per il clima Greta Thunberg, l’Europa può «sopravvivere a qualche mese» di Elon Musk. Così il vice presidente degli Stati Uniti J. D. Vance durante il suo intervento alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza.
«In Gran Bretagna e in tutta Europa, temo, la libertà di parola è in ritirata. A quanto pare, non si può imporre l’innovazione o la creatività, così come non si può forzare le persone su cosa pensare, cosa sentire o cosa credere,
e crediamo che queste cose siano certamente collegate. E sfortunatamente, quando guardo l’Europa oggi, a volte non è così chiaro cosa sia successo ad alcuni dei vincitori della Guerra Fredda». Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance alla conferenza sulla sicurezza di Monaco.
«La minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell’Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno; ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno, l’allontanamento dell’Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America». Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance alla conferenza sulla sicurezza di Monaco.
«L’amministrazione di Trump non ha riguardo per le regole stabilite». Lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier a Monaco. «La nuova amministrazione americana ha un diverso modo di vedere il mondo rispetto noi. Una che non ha riguardo per le regole stabilite, la partnership e la fiducia. Questo non possiamo cambiarlo», ha affermato.
«Un’Ucraina fallita indebolirebbe l’Europa, ma indebolirebbe anche gli Stati Uniti. Intensificherebbe le sfide nell’Indo-Pacifico e minaccerebbe i nostri interessi comuni. Perché ciò che abbiamo visto è che gli autoritari di questo mondo stanno osservando attentamente se c’è impunità se invadi il tuo vicino e violi i confini internazionali. O se ci sono veri deterrenti. Ci stanno osservando, quali azioni scegliamo di intraprendere. Ecco perché è così importante che facciamo le cose per bene». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
«Un “make a deal and leave” indebolirebbe l’Ucraina, l’Europa e anche gli Usa». Lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier parlando in apertura alla conferenza di sicurezza di Monaco. «Le possibili vie di uscita dal conflitto si sonderanno anche qui alla conferenza. E che questa guerra finisca lo auspicano tutti. Come questa finirà avrà influenza sull’ordine della sicurezza mondiale» del futuro, ha aggiunto.
Kiev ha reso noto di aver ricevuto i corpi di centinaia di soldati ucraini uccisi in battaglia contro le forze russe, in uno dei più grandi rimpatri del genere da quando la Russia ha invaso il Paese. «I corpi di 757 difensori ucraini caduti sono stati restituiti all’Ucraina», ha riferito il Quartier generale ucraino di coordinamento per i prigionieri di guerra. Lo scambio di prigionieri e la restituzione delle salme è uno dei pochi ambiti di cooperazione tra Mosca e Kiev da quando il Cremlino ha inviato truppe in Ucraina nel febbraio 2022. Il numero dei corpi dei militari uccisi restituiti dimostra l’alto costo e l’intensità dei combattimenti in vista del terzo anniversario della guerra. I rimpatriati sarebbero morti combattendo nella regione orientale di Donetsk, che il Cremlino sostiene faccia parte del territorio russo e dove gli scontri tra Kiev e Mosca sono più feroci.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando ai giornalisti a Monaco, ha affermato che, senza garanzie di sicurezza, Vladimir Putin potrebbe attaccare la Nato l’anno prossimo. I russi «possono andare avanti in Ucraina, oppure andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la sua idea. E credo che tutto quello che ho dall’intelligence… è che stia preparando la guerra contro i Paesi della Nato l’anno prossimo», ha detto secondo quanto riporta il Guardian. «Questo è quello che penso, non lo so, non ho il 100%» delle informazioni, ha ammesso. «Ma Dio ci benedica, fermeremo questo pazzo».
(di Marco Imarisio) Ai tempi dell’Unione Sovietica, la barzelletta era considerata la vera voce del popolo. E in Russia, l’umorismo spontaneo è ancora un termometro della società. Quando un determinato avvenimento fa subito nascere decine e decine di battute, che oggi si propagano via social e chat, significa che ha avuto un gradimento pressoché immediato. «Dopo la loro prima telefonata, i due presidenti hanno subito fissato un’altra serie di incontri: Trump deve finire di ascoltare la disquisizione di Putin sui peceneghi…». Questi ultimi erano la tribù nomade, spesso citata dal presidente russo, che faceva incursioni e saccheggi contro la Rus’ di Kiev, rivendicandone il territorio.

Sorvoliamo sul profluvio di nuove freddure sul conto di Volodymyr Zelensky, ormai trattato alla stregua di una specie di Fantozzi ucraino. «Come si chiama il tizio che è andato in giro a dire di avere ottenuto dagli Usa 177 miliardi di dollari, ne ha ricevuti in mano solo 55, e adesso è in debito di 500?». Mosca ride. L’allegria contagia anche gli organi di informazione sempre allineati ma in genere più paludati. Il quotidiano Moskovskij Komsomolets esibisce il seguente titolo in prima pagina: «Zelensky è nel panico: Trump si prepara a sventrare l’Ucraina come un’aringa». 

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L’Ucraina parlerà con la Russia solo quando Washington, Kiev e gli alleati europei avranno raggiunto una posizione comune. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Monaco. «Siamo pronti a qualsiasi conversazione con l’America e i nostri alleati. Se ci forniranno risposte specifiche alle nostre richieste specifiche, e una comprensione comune del pericoloso Putin, allora, con la nostra posizione unitaria, saremo pronti a parlare con i russi», ha affermato Zelensky.
«Vedremo». È questa la risposta del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, in merito ad un possibile accordo con l’Ucraina sulle terre rare che potrebbe essere raggiunto a Monaco durante la Conferenza sulla sicurezza. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, negli ultimi giorni ha detto di voler raggiungere un accordo con l’Ucraina per ottenere l’accesso ai materiali di terre rare del paese come condizione per continuare a supportare la difesa contro la Russia. Trump ha confermato all’inizio di questa settimana che si sta lavorando per raggiungere un accordo.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen riceverà lunedì 16 febbraio a Bruxelles l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina Keith Kellogg. Lo ha annunciato un portavoce della Commissione Europea.
L’attacco di un drone russo contro l’ex centrale nucleare di Chernobyl avvenuto questa mattina «può essere riconosciuto come un atto terroristico». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando alla stampa a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza. «Se i radar non possono vedere a questa altitudine, i russi lo hanno fatto di proposito», ha affermato. Il presidente ucraino ha reiterato la sua convinzione secondo la quale l’omologo russo Vladimir Putin «non vuole assolutamente la pace. Penso che oggi si trovi in condizioni abbastanza agevoli» se ritiene di poter «attaccare la centrale di Chernobyl. Perché quando una persona è sotto pressione da più parti, secondo me, non agisce in questo modo. Men che meno quando vuole un dialogo e la fine della guerra».
È in corso alla conferenza sulla sicurezza di Monaco un incontro tra l’inviato speciale di Donald Trump per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, Andriy Yermak. Lo riporta Rbc-Ucraina.
L’Ucraina è pronta a «parlare di tutto» e a negoziati costruttivi, ma gli Stati Uniti d’America non hanno ancora predisposto un piano per porre fine alla guerra su vasta scala. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa con i giornalisti alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Lo riportano i media ucraini. «Non vedo che ci sia un piano pronto negli Stati Uniti. Sono pronto a parlare realisticamente in qualsiasi momento. Siamo pronti a parlare di tutto, dal contingente alle garanzie di sicurezza. Siamo pronti a qualsiasi costruzione per fermare Putin», ha detto Zelensky.
L’Europa dovrebbe «ovviamente» essere coinvolta in qualsiasi negoziato di pace sull’Ucraina: lo afferma il vicepresidente Usa JD Vance, presente alla conferenza sulla sicurezza a Monaco.
L’incontro di oggi a Monaco fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e vice presidente Usa JD Vance, inizialmente atteso in mattinata, è stato posticipato. Lo scrive l’Ukrainska Pravda, citando una fonte secondo cui il motivo sarebbe che Zelensky e Donald Trump si erano accordati mercoledì perché Kiev finalizzasse una bozza di memorandum di partnership e la consegnasse agli americani, cosa che ora l’Ucraina ha fatto e gli Usa avrebbero chiesto tempo fino alle 17 (le 16 in Italia) per lavorarci.
Kiev ha trasmesso alla controparte statunitense, per la revisione, una bozza di una proposta guidata dagli americani che darebbe a Washington accesso alle risorse naturali ucraine in cambio del continuo sostegno degli Stati Uniti. «L’Ucraina ha consegnato il documento», ha riferito ai giornalisti un membro della delegazione di Kiev alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, aggiungendo che la parte statunitense ha chiesto del tempo per esaminare il documento.
«La Russia non è stata invitata alla conferenza di Monaco» e quindi «non vi prenderanno parte rappresentanti del ministero degli Esteri né di altri organi». Lo ha detto la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, citata da Tass.
«Il futuro dell’Ucraina è anche il futuro dell’Europa». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in punto stampa a Monaco.
«Una cosa è chiara: alla fine dei negoziati deve esserci una soluzione di pace sostenibile che tuteli la sovranità dell’Ucraina e garantisca che la Russia di Putin non metta mai più in pericolo la pace dell’Europa». Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. «Non si otterrebbe nulla con una pace finta – sopra le teste degli ucraini e degli europei. Una falsa pace non porterebbe una sicurezza duratura, né al popolo ucraino né a noi in Europa o negli Stati Uniti. Ed è per questo che è così importante parlare intensamente con i nostri partner americani e internazionali alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco», ha affermato ancora Baerbock. «La pace arriverà solo attraverso la forza. Ciò richiede garanzie di sicurezza severe e a lungo termine per l’Ucraina, una Nato forte e progressi nei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Come europei, come tedeschi, siamo fermamente dalla parte dell’Ucraina, con il sostegno militare, umanitario e finanziario. Dall’invasione russa totale, noi europei abbiamo sostenuto l’Ucraina con un totale di oltre 134 miliardi di euro, la sola Germania con quasi 44 miliardi di euro. L’Europa è forte. Nonostante tutte le nostre differenze, la nostra forza si basa sulla nostra unità», ha detto ancora la ministra tedesca.
L’oppositore venezuelano Edmundo Gonzalez Urrutia e’ oggi a Monaco, in Germania, dove restera’ fino al 16 febbraio e partecipera’ alla Conferenza sulla sicurezza nella quale e’ previsto un suo intervento domani, sabato 15 febbraio. Lo riferisce la piattaforma di opposizione «Comando con Venezuela», in un comunicato. Nell’ambito della Conferenza di Monaco, Gonzalez Urrutia e’ coinvolto insieme alla presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, nel panel sul Venezuela, all’interno del blocco dedicato alle sfide per la sicurezza euro atlantica e regionale. «Nel quadro di questo incontro, Gonzalez Urrutia descrivera’ ai leader mondiali come il Venezuela rappresenta una minaccia per la stabilita’ democratica dell’emisfero occidentale e intrattera’ importanti riunioni e scambi», si legge nel comunicato di «Comando con Venezuela». La piattaforma d’opposizione invita i sostenitori e i connazionali a Monaco a riunirsi il 16 febbraio presso il ristorante Barka per incontrare Gonzalez Urrutia.
Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco al via oggi l’Ucraina intende fornire informazioni ai funzionari Usa sull’attacco di questa notte a Chernobyl. Lo ha riferito il capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak. Kiev attribuisce alla Russia la responsabilità dell’attacco. «Dopo che il drone ha colpito la centrale nucleare di Chernobyl. Questa è l’ennesima prova che la Russia è una minaccia per il mondo intero. I militari di Putin hanno deliberatamente attaccato la centrale nucleare di Chernobyl di notte», accusa Yermak in un post su X, aggiungendo che «qui a Monaco sono tutti molto arrabbiati per questa notizia. Non `preoccupati´, come spesso accade, ma veramente arrabbiati». «Oggi daremo molte informazioni ai nostri partner americani sull’attacco russo alla centrale nucleare di Chernobyl, su come lancino costantemente droni sulla zona di Chernobyl, sulle minacce alla copertura dell’impianto e alla sicurezza nucleare che (i russi ndr.) costituiscono», scrive ancora il capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Gli organizzatori affermano che alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco non è presente alcuna delegazione russa. Ieri sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che oggi a Monaco ci sarebbero stati colloqui tra funzionari americani, russi e ucraini. Ieri Kiev ha negato contatti oggi con i russi e la Bbc aggiunge che, secondo loro fonti, è improbabile che il governo tedesco abbia concesso i visti ai russi.
Il presidente ucraino Zelensky su Telegram ha dichiarato che «un drone d’attacco russo con una “testata altamente esplosiva” ha colpito la notte scorsa il sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl, la massiccia struttura in acciaio e cemento che copre il reattore n. 4 del sito». Zelensky ha aggiunto che è anche scoppiato un incendio ma che non è stato segnalato un aumento delle radiazioni.
Gli Stati Uniti avranno a cuore «l’indipendenza sovrana dell’Ucraina» nei prossimi negoziati con la Russia sull’esito della guerra, dove «tutto sarà sul tavolo», comprese le «tattiche di pressione militare», ha detto Vance al Wsj. Ci sono «diverse configurazioni per i colloqui, ma noi abbiamo a cuore l’indipendenza sovrana dell’Ucraina», ha sottolineato il vicepresidente statunitense, che oggi incontrerà a Monaco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Per fare leva sulla Russia, ci sono mezzi di pressione economica, ma ci sono ovviamente mezzi di pressione militare», ha aggiunto, assicurando che «tutto sarà sul tavolo».
Avvio in calo per il prezzo del gas che scende sotto i 50 euro. Gli operatori guardano positivamente alle trattative di pace tra Ucraina e Russia. Sotto i riflettori anche le mosse dell’Ue sugli stoccaggi e sul tetto al prezzo. Ad Amsterdam le quotazioni scendono del 2,8% a 49,90 euro al megawattora.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che i negoziati di pace con la Russia, se fossero “una resa” sarebbero “una cattiva notizia per tutti”, compresi gli Stati uniti, in un’intervista pubblicata oggi dal Financial Times. «L’unica questione in questa fase è se il presidente Putin sia realmente, in maniera sostenibile e credibilmente disposto ad accettare un cessate il fuoco su questa base. Successivamente, spetta agli ucraini negoziare con la Russia», ha detto Macron in un’intervista al Ft. 
L’Ucraina aprirà un corridoio umanitario per consentire a centinaia di civili russi nella regione di Kursk bloccati nelle zone occupate di tornare nel territorio controllato dalla Russia, se Mosca ne farà richiesta. «Siamo pronti ad aprire un corridoio umanitario dalla regione di Kursk alle profondità della Russia in risposta a una richiesta ufficiale della Federazione Russa», ha reso noto la presidenza ucraina.
Un attacco di droni russi ha innescato un incendio in una dependance alla
periferia di Sumy, ferendo una persona, secondo le prime informazioni fornite dal consiglio comunale su Telegram. Lo riferisce Ukrinform.
I servizi di emergenza sono sul posto e stanno lavorando per valutare la situazione. «Le conseguenze dell’attacco sono in fase di determinazione», ha
aggiunto il consiglio comunale.
Le forze armate ucraine hanno colpito la centrale termoelettrica di Zaporizhzhia danneggiando le attrezzature e lasciando 50 mila persone a Energodar e in altre aree della regione senza elettricità. Lo ha riferito il Ministero dell’energia regionale, secondo quanto riportano le agenzie russe.  Non risultano, al momento, vittime o feriti.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è pronta a ricorrere a strumenti di pressione economica e militare contro la Russia, e non esclude in linea di principio nemmeno l’invio di truppe in territorio ucraino, se Mosca non si impegnerà seriamente a negoziare un accordo di pace che preservi la sovranità dell’Ucraina. Lo ha dichiarato in una intervista al quotidiano «Wall Street Journal» il vicepresidente degli Stati Uniti, James
David Vance. Nel corso dell’intervista, il vicepresidente ha adottato nei
confronti della Russia un tono decisamente più duro rispetto alle ultime
dichiarazioni del segretario alla Difesa, Pete Hegseth, e del presidente Donald Trump. «Ci sono strumenti economici di pressione, e ci sono ovviamente strumenti militari di pressione» cui gli Stati Uniti potrebbero ricorrere contro il presidente russo Vladimir Putin, ha detto Vance, che non ha voluto formulare previsioni in merito alle concessioni territoriali cui Kiev dovrà acconsentire per porre fine alla guerra, ma ha precisato: «Ciò a cui davvero teniamo è che l’Ucraina mantenga la sua sovranità e indipendenza»
«Una pace che è una resa è una cattiva notizia per tutti». Lo dice il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista al Finalcial Times. «L’unica domanda in questa fase è: `il presidente Putin è pronto a cessare il fuoco su questa base in modo sincero, duraturo e sostenibile´?», ha aggiunto Macron, secondo cui l’Europa avrà un «ruolo da svolgere» nelle discussioni sulla sicurezza regionale.
Donald Trump ha di nuovo escluso la possibilità di un ingresso dell’Ucraina nella Nato. «Credo che dovrà andare così», ha detto il presidente Usa nella conferenza stampa alla Casa Bianca, sostenendo che «questo è stato il motivo dell’inizio della guerra».
«Penso che la Cina possa aiutarci» a mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo
ha detto Donald Trump. «Spero che Russia, Cina e India possano andare
d’accordo», ha aggiunto.
«Forse la Russia cederà molto, forse no». Lo ha detto Donald Trump rispondendo a chi gli chiedeva quali concessioni dovrebbe fare Mosca al tavolo dei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. «Dipende tutto da quanto accadrà» e «i negoziati non sono veramente iniziati», ha detto il presidente Usa.
di Guido Santevecchi

Un grande accordo a tre potrebbe mettere fine alla guerra in Ucraina: a Donald Trump e Vladimir Putin vorrebbe unirsi Xi Jinping. Ieri c’è stata una grande accelerazione sulla linea Washington-Mosca, ma a quanto hanno rivelato fonti americane e cinesi al Wall Street Journal nelle ultime settimane Pechino ha offerto alla Casa Bianca un intervento per facilitare un vertice tra Trump e Putin e dopo il cessate il fuoco l’invio di un contingente cinese armato per la necessaria operazione di peacekeeping.

È da subito dopo l’invasione russa, nel febbraio del 2022, che la comunità internazionale ha chiesto a Xi Jinping di muoversi per convincere «l’amico del cuore» e «alleato senza limiti» Vladimir Putin a fermarsi. Xi, al contrario, in questi tre anni ha sostenuto l’economia di guerra russa…

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Gli Stati Uniti hanno detto all’Unione europea e agli alleati della Nato che
«devono pagare di più» per il sostegno all’Ucraina, perché quanto è avvenuto è «ingiusto». Lo ha detto Donald Trump nella conferenza stampa in corso alla Casa Bianca.
di Stefano Montefiori, nostro corrispondente da Parigi

«Per l’Ucraina e per l’Occidente è una catastrofe, perché a Trump interessano solo le terre rare dell’Ucraina ed è pronto a cedere alle richieste di Putin. A Monaco il vicepresidente americano Vance incontrerà Zelensky, ma i giochi sono già fatti. La conferenza di Monaco ha la forza del simbolo: una resa, come nel 1938. È la fine dell’Occidente per come lo conosciamo», dice Raphaël Glucksmann, deputato a Strasburgo e grande protagonista a sinistra della politica francese, da sempre impegnato a favore dell’Ucraina e contro l’imperialismo del Cremlino.

L’Unione europea riuscirà a fare intendere la sua voce?
«Lo spero, ma i dirigenti europei non hanno ancora preso la misura di quello che è accaduto a Washington con Trump alla Casa Bianca. Ursula von der Leyen sarà a Monaco e dovrebbe fare sentire un messaggio europeo forte, malgrado le divisioni tra Stati membri. Ma è sotto choc, paralizzata, la sua formazione di cristiano-democratica all’antica la fa ragionare sempre sulla base dell’alleanza irrinunciabile con gli Stati Uniti, unica garanzia di democrazia per lei e per gran parte della classe dirigente tedesca»…

​Leggi qui l’intervista completa
La presidenza ucraina ha detto che a Monaco non sono previsti incontri tra funzionari russi e ucraini durante la conferenza per la sicurezza. Il faccia a faccia era stato annunciato da Donald Trump in persona. 
Rappresentanti russi e Usa «di alto livello» si incontreranno domani a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco: lo ha affermato Donald Trump parlando ai giornalisti alla Casa Bianca. «La Russia sarà lì con i nostri, anche gli ucraini sono invitati» ha aggiunto. 
14 febbraio, 00:31 – Aggiornata il 14 febbraio, 21:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera
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Di NewsBot