Il ministro degli Esteri russo e il segretario di Stato Usa hanno concordato "la loro disponibilità a lavorare insieme per ripristinare un dialogo reciprocamente rispettoso in conformità col tono stabilito dai presidenti" russo e statunitense. Ipotesi di un summit europeo sull’Ucraina lunedì. Fonti dell’Eliseo però "non confermano". L’inviato di Trump per l’Ucraina Kellogg: "L’Europa non siederà al tavolo dei negoziati"
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Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa Rubio hanno concordato in un colloquio telefonico “la loro disponibilità a lavorare insieme per ripristinare un dialogo reciprocamente rispettoso in conformità col tono stabilito dai presidenti” russo e statunitense, ha affermato il ministero degli Esteri russo. Nel colloquio è stata anche “delineata la reciproca determinazione a interagire sulle principali questioni internazionali, tra cui l’accordo sull’Ucraina, la situazione in Palestina”, nonché sull’opportunità  di coordinare misure per rimuovere gli ostacoli al lavoro delle missioni estere di Usa e Russia.
La Russia “non vuole la pace né è pronta al dialogo”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Stando ai servizi segreti questa estate la Russia vuole inviare truppe in Bielorussia, con il pretesto di fare esercitazioni. Potrebbero da lì attaccare l’Ucraina” ma potrebbero anche dirigersi verso altri Paesi, ha aggiunto, ricordando che “la Bielorussia ha frontiere con tre Paesi Nato”. “Siamo pronti per un piano comune”, ha detto Zelenksy, riferendo del colloquio telefonico con Trump. “Mi ha detto che dobbiamo vederci. Io gliel’ho confermato e ho detto che per noi è importante che ci incontriamo prima noi due”, rispetto alla bilaterale con Putin.
L’Europa sarà consultata ma non siederà al tavolo dei colloqui di pace sull’Ucraina: lo ha rivelato l’inviato speciale di Donald Trump per l’Ucraina Keith Kellogg. Alla domanda se l’Europa sarebbe stata presente ai colloqui programmati Kellogg ha risposto di appartenere alla “scuola del realismo e che ciò non accadrà”, come riporta il Guardian. “Potrebbe essere come il gesso sulla lavagna, potrebbe irritare un po’, ma sono molto onesto”, ha detto alla conferenza di Monaco. “Ai miei amici europei, dico: entrate nel dibattito, non lamentandovi del fatto che potreste, sì o no, essere al tavolo, ma proponendo idee, aumentando la spesa”.
“La Francia ospiterà un summit europeo sull’Ucraina lunedì prossimo”, ha annunciato intervenendo alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. Fonti dell’Eliseo però “non confermano” il vertice. Le fonti parlando “discussioni in corso fra leader europei per un possibile incontro informale”, ma precisano che “nulla è fissato per il momento”. Intanto, i ministri degli Esteri russo e americano hanno avuto una conversazione telefonica “su iniziativa di Washington”.
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Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in  Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il  presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic  Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”.  Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”,  ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel  rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise  condizioni. COSA SAPERE
Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e il segretario di Stato americano Marco Rubio hanno concordato durante una conversazione telefonica una comunicazione regolare su una serie di questioni, tra cui i preparativi per l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo americano Donald Trump. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo, citato dalla Tass..
“Abbiamo iniziato a lavorare con il team del presidente Trump e possiamo già vedere che il successo è raggiungibile”. Lo ha scritto nel suo account X il presidente ucraino volodymyr Zelensky, aggiungendo che “in questo momento, il mondo guarda all’America come alla potenza che ha la capacità non solo di fermare la guerra, ma anche di contribuire in seguito a garantire l’affidabilità della pace”. Prima della Conferenza sulla sicurezza di Monaco “ho avuto una buona telefonata”, con Trump così come “un incontro sostanziale” con il vicepresidente Vance e il segretario di Stato Rubio, scrive ancora Zelensky, aggiungendo che “i nostri team stanno lavorando a fondo e nei dettagli su un accordo speciale tra i nostri paesi, uno che rafforzerà sicuramente sia l’America che l’Ucraina”. “La vera pace è possibile, e dobbiamo ottenerla insieme: Ucraina, Stati Uniti ed Europa. Si tratta della nostra sicurezza condivisa”, scrive infone il presidente ucraino, concludendo con un “Grazie, America!”.
Mentre  la guerra in Ucraina procede – con Kiev che di recente ha accusato le  truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete  elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e  nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è  chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine  con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina  nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è  stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato  delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in  cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a  Mosca. GLI SCENARI
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un “accordo” con  l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse  minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia.  L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno  molto richieste. COSA SAPERE
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha nuovamente elogiato gli aiuti tedeschi all’Ucraina, e in particolare gli sforzi del cancelliere Olaf Scholz e del suo rivale conservatore, Friedrich Merz. 
Zelensky ha detto di aver incontrato sia Merz che Scholz a Monaco, anche se non ha voluto precisare quale dei due colloqui sia andato meglio, limitandosi a dire che lo rivelerà dopo il voto del 23 febbraio. Il presidente ucraino ha celebrato il suo rapporto sia con Merz che con Scholz, dicendo: “Sono persone fantastiche”. “Olaf ci ha aiutato molto e anche Merz è sempre dalla nostra parte, quindi nessun commento, solo grazie”, le sue parole.
“La Germania non è davvero rumorosa e non lo è mai stata, ma è sempre stata molto pragmatica e molto disponibile – ha proseguito Zelensky – Ci sono Paesi che non ci sostengono così tanto, ma sono molto rumorosi”.
Il segretario di Stato Usa Marco Rubio in una telefonata con il suo omologo russo Sergei Lavrov, ha riaffermato l’impegno di Trump di cercare di porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riferisce il Dipartimento di Stato. Il capo della diplomazia americana, presente oggi alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, prima della prevista visita in Israele, “ha riaffermato l’impegno del presidente Trump a trovare una soluzione al conflitto in Ucraina”, ha precisato il portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce. “Inoltre i due hanno discusso della possibilità di lavorare insieme su una serie di altre questioni bilaterali”, ha aggiunto la stessa fonte. 
“Il Segretario di Stato Marco Rubio ha parlato con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, facendo seguito alla recente telefonata tra il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin”. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato americano in un comunicato, confermando quanto emerso precedentemente dai media russi. “Il Segretario ha ribadito l’impegno del presidente Trump a trovare una soluzione al conflitto in Ucraina. Inoltre, i due hanno discusso delle opportunità di potenziali collaborazioni su diversi temi bilaterali”, si legge”. 
Sull’Ucraina “l’Italia sta facendo la sua parte. Abbiamo detto molte cose a Rubio e Kellogg di quello che pensiamo si debba fare, partendo da una presenza dell’Europa e mi pare ci sia riconoscimento di questo ruolo, dovremo ovviamente essere parte del confronto e mi pare ci sia un riconoscimento da parte degli Usa. C’è voglia di ascoltare l’Ue e l’Italia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. 
Con l’omologo statunitense, Marco Rubio, “ci siamo confrontati a porte chiuse su tutte le cose che si possono e si devono fare, ma siamo veramente ancora all’inizio, ci vorrà del tempo”. Sulle parole di Vance: “Non ho mai parlato con lui, so che ha parlato in generale dell’Europa, ma non è intervenuto su temi concreti – ha spiegato – con Rubio e Kellogg abbiamo lavorato per costruire la pace e il fatto che loro vogliono ascoltarci significa che c’è attenzione nei confronti dell’Italia e dell’Ue”. 
Non solo Ucraina: secondo quanto riferito dal Financial Times, in  passato la Russia ha pianificato un possibile attacco a Giappone e  Corea del Sud in caso di conflitto su scala globale. Ad essere  interessati sarebbero sia obiettivi militari che civili, incluse le  centrali elettriche e nucleari. Ecco quello che è emerso. IL PUNTO
Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa Rubio hanno concordato in un colloquio telefonico “la loro disponibilità a lavorare insieme per ripristinare un dialogo reciprocamente rispettoso in conformità col tono stabilito dai presidenti” russo e statunitense, ha affermato il ministero degli Esteri russo. Nel colloquio è stata anche “delineata la reciproca determinazione a interagire sulle principali questioni internazionali, tra cui l’accordo sull’Ucraina, la situazione in Palestina”, nonché sull’opportunità  di coordinare misure per rimuovere gli ostacoli al lavoro delle missioni estere di Usa e Russia. 
Nel loro colloquio telefonico, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e l’omologo statunitense, Marco Rubio, hanno concordato futuri “contatti regolari, anche in preparazione a un vertice russo-americano”. Lo si apprende dalla Tass, che cita il ministero degli Esteri russo. “Le parti hanno manifestato la volontà reciproca di interagire su questioni internazionali di attualità, tra cui la soluzione della questione Ucraina, la situazione in Palestina e in generale in Medio Oriente e in altre aree regionali”, ha aggiunto il Ministero.
Il Cremlino ha sottolineato che Lavrov e Rubio hanno concordato di mantenere un canale di comunicazione per risolvere i problemi accumulati nelle relazioni russo-americane “nell’interesse della rimozione delle barriere unilaterali alla cooperazione commerciale, economica e di investimento reciprocamente vantaggiosa, ereditate dalla precedente amministrazione”. 
Secondo il Cremlino, i due hanno avuto uno scambio di opinioni sui modi per porre fine in tempi brevi alla linea avviata dall’amministrazione di Barack Obama nel 2016 sul “massimo inasprimento delle condizioni per il funzionamento delle missioni diplomatiche russe negli Stati Uniti”, che comportava misure di ritorsione. “È stato concordato di organizzare una riunione di esperti in un futuro molto prossimo per concordare passi concreti per rimuovere reciprocamente gli ostacoli al lavoro delle missioni estere russe e statunitensi”, ha concluso il ministero. 
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo statunitense Marco Rubio hanno avuto una conversazione telefonica e hanno concordato di riprendere il dialogo interrotto dall’offensiva russa in Ucraina, sulla scia della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, lo annuncia stasera la Russia. “Serghei Lavrov e Marco Rubio hanno confermato di essere pronti a lavorare per ripristinare un dialogo intergovernativo reciprocamente rispettoso, in linea con il tono stabilito dai presidenti”, ha detto il ministero degli Esteri russo. “Hanno concordato di riprendere contatti regolari, compresi i preparativi per un vertice russo-americano al più alto livello”.
Lunga telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin: i due presidenti hanno discusso di diversi temi, con il capo del Cremlino che ha invitato il tycoon a Mosca. Trump però ha poi detto che incontrerà Putin in Arabia Saudita. Proprio il conflitto è stato l’argomento principale della chiamata: “Abbiamo concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati e inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione”, ha scritto Trump su Truth. COSA SUCCEDE
Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato Usa Marc Rubio concordano “sui contatti regolari, compresi quelli per la preparazione del vertice tra Putin e Trump”. Lo afferma il ministero degli esteri russo, come riporta la Tass, precisando inoltre che tra i due si sta instaurando una collaborazione nella risoluzione dei conflitti in Ucraina ed in Palestina. 
Il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, il segretario di stato Marco Rubio e l’inviato del presidente per il Medio Oriente Steve Witkoff si stanno dirigendo in Arabia Saudita per avviare colloqui di pace con i negoziatori russi e ucraini. Lo riferisce Politico citando un parlamentare repubblicano e due funzionari statunitensi a conoscenza del piano. Non ci saranno tuttavia né l’inviato speciale di Trump per i colloqui Ucraina-Russia, Keith Kellogg, né rappresentanti di altre grandi potenze europee.
I ministri degli Esteri russo e americano hanno avuto una conversazione telefonica “su iniziativa di Washington”. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo, come riporta la Tass. 
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Di NewsBot