Lo ha detto presidente ucraino in un’intervista a Newmax, sottolineando che l’Ucraina deve prendere parte a qualsiasi negoziato affinché si possa accettare un accordo. "La russia non vuole la pace né è pronta al dialogo", ha riferito Zelensky alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco."Imporre concessioni prima di negoziare è inaccettabile. Pertanto, continueremo a stare spalla a spalla con l’Ucraina", ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa
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La Russia “non vuole la pace né è pronta al dialogo”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Stando ai servizi segreti questa estate la Russia vuole inviare truppe in Bielorussia, con il pretesto di fare esercitazioni. Potrebbero da lì attaccare l’Ucraina” ma potrebbero anche dirigersi verso altri Paesi, ha aggiunto, ricordando che “la Bielorussia ha frontiere con tre Paesi Nato”. “Siamo pronti per un piano comune”, ha detto Zelenksy, riferendo del colloquio telefonico con Trump. “Mi ha detto che dobbiamo vederci. Io gliel’ho confermato e ho detto che per noi è importante che ci incontriamo prima noi due”, rispetto alla bilaterale con Putin.
“Solo l’Ucraina può definire quando ci sono le condizioni per una negoziazione. Imporre concessioni prima di negoziare è inaccettabile. Pertanto, continueremo a stare spalla a spalla con l’Ucraina”, ha riferito il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, intervenendo alla Munich Security Conference.
Nella notte, le forze di difesa ucraine hanno abbattuto 33 dei 70 droni russi lanciati contro l’Ucraina, per lo più Shahed di fabbricazione iraniana. I restanti 37 droni, utilizzati come esche per confondere l’antiaerea, sono caduti in aree aperte senza causare danni. Sempre nella notte, il ministero della Difesa di Mosca, citato dall’agenzia Interfax, ha riferito che le forze di difesa russe hanno abbattuto 40 droni lanciati dall’Ucraina. Intanto, l’esercito russo ha  rivendicato oggi la conquista di un altro villaggio ucraino nella regione orientale di Donetsk.
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I servizi segreti russi hanno una nuova unità oscura che prende di mira l’Occidente con attacchi segreti in tutta Europa e altrove. Lo rivela il Wall Street Journal, citando dirigenti dell’intelligence occidentale (ma anche russa).  Conosciuto come Dipartimento delle missioni speciali, e noto ai funzionari dei servizi segreti occidentali con l’acronimo russo Ssd, ha sede nel quartier generale degli 007 di Mosca. Le sue operazioni hanno incluso tentativi di omicidio (come quello del direttore generale di un produttore di armi tedesco), sabotaggi e un complotto per mettere dispositivi incendiari sugli aerei utilizzati dal gigante delle spedizioni Dhl. La creazione del dipartimento, spiegano le fonti al Wsj, riflette l’atteggiamento di Mosca in tempo di guerra contro l’Occidente. È stato istituito nel 2023 in risposta al sostegno occidentale all’Ucraina e include veterani di alcune delle operazioni clandestine più audaci della Russia negli ultimi anni. L’Ssd ha riunito vari elementi dei servizi segreti russi. Ha assunto alcuni poteri dall’Fsb, il più grande servizio di intelligence del Paese, e ha assorbito l’Unità 29155, che, secondo i funzionari dell’intelligence e delle forze dell’ordine occidentali, è dietro all’avvelenamento del 2018 di un doppio agente russo, Sergei Skripal, nel Regno Unito. Il dipartimento gestisce anche un centro operativo speciale d’élite, noto come Senezh, dove la Russia addestra alcune delle sue forze speciali. A supervisionare le operazioni due uomini: il colonnello generale Andrey Vladimirovich Averyanov e il suo vice, il tenente generale Ivan Sergeevich Kasianenko. Averyanov, veterano delle guerre cecene russe, è ricercato dalla polizia ceca per il suo presunto ruolo in un’operazione per far saltare in aria un deposito di munizioni nel 2014, un attacco in cui hanno perso la vita due persone.  Kasianenko avrebbe invece coordinato l’operazione per avvelenare Skripal e sua figlia, Yulia, nel Regno Unito. 
Mosca accoglie con favore il rilascio, avvenuto stamani, del cittadino israeliano-russo Alexander Trufanov, ostaggio di Hamas, ed esprime gratitudine alla leadership della milizia palestinese per questa decisione: lo ha dichiarato il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, come riporta Tass. “Mosca accoglie con favore il rilascio di Alexander Trufanov in Palestina ed esprime gratitudine alla leadership di Hamas per la loro decisione” ha detto ai media sabato.
“Ogni nuova sanzione aggiuntiva dopo febbraio dovrebbe essere collegata al fatto che la Federazione Russa intraprenda sforzi reali e in buona fede per porre fine in modo duraturo alla guerra contro l’Ucraina, che fornisca all’Ucraina sicurezza e stabilità a lungo termine come paese sovrano e indipendente”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta al termine della riunione del G7 Esteri tenutasi a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “I membri del G7 hanno ribadito il loro incrollabile sostegno all’Ucraina nella difesa della sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale”. “I membri del G7 hanno discusso della devastante guerra della Russia in Ucraina. Hanno sottolineato il loro impegno a lavorare insieme per contribuire a raggiungere una pace duratura e un’Ucraina forte e prospera e hanno ribadito la necessità di sviluppare solide garanzie di sicurezza per garantire che la guerra non ricominci”, si legge nella dichiarazione. “I membri del G7 hanno accolto con favore la loro discussione odierna con Andrii Sybiha, ministro degli Esteri dell’Ucraina. Hanno ricordato l’importante contributo del G7 alla fine della guerra in Ucraina, anche attraverso misure ai sensi della Dichiarazione congiunta di sostegno all’Ucraina del G7, sostenendo finanziariamente l’Ucraina tramite l’uso di entrate straordinarie derivanti da attività sovrane russe, imponendo ulteriori costi alla Russia, se non negozia in buona fede, tramite limiti ai prezzi del petrolio e del gas e rendendo più efficaci le sanzioni contro la Russia”.
Dalla riunione odierna del G7 è emersa una posizione “unitaria” sul sostegno all’Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine della Conferenza di Monaco. “È stato ribadito l’impegno di tutti a sostenere l’Ucraina. C’è un documento del G7 in cui si parla di questo, e quindi c’è un impegno unitario di tutto il G7. Tutti quanti siamo impegnati e abbiamo ribadito l’importanza della presenza europea” nel dossier ucraino, ha aggiunto.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto in un’intervista a Newmax che la Russia deve almeno tornare ai confini territoriali prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel 2022 e che l’Ucraina deve prendere parte a qualsiasi negoziato affinché si possa accettare un accordo. Per il leader ucraino, Donald Trump “ha davvero bisogno di successo”. “Penso che abbia davvero bisogno di avere successo, altrimenti tutti diranno che (questa) era la linea di Biden e questa è la linea di Trump. Penso che abbia bisogno di avere successo, e noi dobbiamo avere successo, e ci fidiamo di lui. Spero che sarà dalla nostra parte”.
“Siamo nella Nato e nell’Ue, sono entrambe organizzazioni che hanno come finalità di mantenere o portare alla pace. Il sostegno dato all’Ucraina in quasi tre anni era volto a consentire una situazione in cui ci potessero essere trattative di pace e credo che sia l’ora di giungere a queste trattative. ben venga l’iniziativa di Trump”. Lo ha detto il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan, ospite di Skytg24 Agenda. “Certamente non è una questione facile: sono morte centinaia di migliaia di persone, questo tende a esasperare gli animi da entrambe le parti – ha aggiunto -. L’aggressione russa è stata alla base di tutto ma bisogna finalizzare questi sforzi e, al di là di tutto, bisogna che si vada in questa direzione. Ben venga un’iniziativa, in questo caso americana. Bene o male, Trump è riuscito a parlare con entrambe le parti. Ovviamente questo non basta, bisogna arrivare a un risultato. L’Italia è schierata in modo molto chiaro, dopo due anni e mezzo di governo Meloni, adesso vediamo il proseguimento”.
L’attacco al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato “da parte di una sedicente portavoce, non da parte della Russia. Releghiamo a quello che è. E’ una persona che ci ha abituati in questi anni a dire di tutto e di più. L’abbiamo tutti rintuzzata come meritava perché non è una persona che può permettersi di pronunciare il nome del presidente della Repubblica italiana. Le abbiamo detto di stare al suo posto e la prossima volta di leggere prima di commentare”. Lo ha precisato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine di una cerimonia a Gorizia, riferendosi alle parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sul discorso pronunciato da Mattarella a Marsiglia.
Mosca ha ringraziato i palestinesi, l’Egitto e il Qatar il contributo alla liberazione dell’ostaggio russo-israeliano Alexander Troufanov, uno dei tre prigionieri rilasciati oggi da Hamas. “Siamo grati alla parte palestinese e ai nostri partner qatarini ed egiziani per il loro aiuto nel favorevole esito di questo caso. Vorremmo sottolineare che liberare i nostri connazionali dalla prigionia è stato e rimane la nostra priorità”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in una nota Ora l’obbiettivo è “il pronto ritorno a casa del nostro altro connazionale rimasto a Gaza, [Maxim] Kharkin, nato nel Donbas”, ha aggiunto Zakharova.
“Abbiamo bisogno di una politica estera unitaria, una diplomazia coordinata, una politica estera comune europea, e fare in modo che la fine di questa guerra sia il nostro primo successo condiviso in questa nuova realtà. E stiamo già lavorando per assicurarci che il 24 febbraio, il terzo anniversario dell’invasione su vasta scala della Russia, possiamo riunirci a Kiev e online, tutti i leader europei, tutti i partner chiave che difendono la nostra sicurezza, dalla Spagna alla Finlandia, dalla Gran Bretagna alla Polonia, da Washington a Tokyo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Conferenza di Monaco.
“La Russia ora produce in tre mesi le munizioni che l’intera Nato, che è 20 volte più grande della Russia per dimensioni economiche, produce in un anno. Quindi non stiamo tenendo il passo con la Russia”. “La Russia è in economia di guerra. Noi no. Dobbiamo farlo. Dobbiamo tagliare la burocrazia”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte intervenendo alla conferenza sulla sicurezza a Monaco.
“Prima di inviare le truppe sul territorio ucraino, bisogna riflettere attentamente su cosa accadrebbe se venissero attaccate”. Lo ha detto il primo ministro della Svezia, Ulf Kristersson, alla conferenza di Monaco sulla sicurezza, interpellato sull’ipotesi di invio di truppe europee in Ucraina nell’ambito di un accordo di pace. “Se vogliamo assumerci la responsabilità, da parte dell’Unione Europea e dei Paesi dell’Unione Europea, di tutte le soluzioni dopo un accordo, è ovvio che dobbiamo far parte dell’accordo. Non escludo la possibilità di un accordo che debba essere tutelato anche dai Paesi dell’Unione Europea. Ma trovo molto difficile concepire che ciò possa essere fatto senza garanzie molto credibili su cosa accadrebbe se venissero attaccati in modo assoluto”.
Se la posizione sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato cambia, “questa è una opzione, ma è la Nato insieme a doverlo decidere”. Lo ha detto il leader della Cdu Friedrich Merz, intervenendo a un panel a Monaco. “Non condivido che questo venga annunciato prima che il tavolo dei negoziati venga aperto”, ha aggiunto.
L’unico piano per l’Ucraina è la vittoria: lo ha detto la premier danese Mette Frederiksen intervenendo alla Conferenza di Monaco, sottolineando che non “possiamo consentire” alla Russia di portare avanti la sua “strategia imperialista”. “Ci può essere una pace giusta solo se garantiremo che la Russia non tornerà ad attaccare l’Ucraina o l’Europa”, ha detto Frederiksen. “Non so se possiamo fidarci di Putin, non credo, ma dobbiamo certamente aiutare l’Ucraina a vincere questa guerra”.
“L’Unione Europea è un progetto di pace per definizione. Ma sappiamo che la pace senza difesa è un’illusione. Due settimane fa, ho riunito i leader dell’Unione europea per fornire una guida politica alla Commissione europea e all’Alto rappresentante: Sulle capacità che dobbiamo costruire insieme. Sulla mobilitazione di maggiori finanziamenti pubblici e privati. Sul rafforzamento delle nostre partnership, in particolare con il Regno Unito e la Nato. La Commissione e l’Alto rappresentante presenteranno proposte il mese prossimo e manterrò la difesa in cima all’agenda del Consiglio europeo. Questa è la direzione. Questo è il nostro impegno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa intervenendo alla Munich Security Conference. “L’Unione europea è un partner affidabile e prevedibile. Un forte attore economico e commerciale potente – ha affermato -. E siamo fermamente impegnati ad agire meglio, più forte e più velocemente nella costruzione dell’Europa della difesa”.
“Il 24 febbraio 2022 l’Unione europea è cambiata. Il primo giorno della guerra in Ucraina, alle 19, i leader europei si sono riuniti per una riunione di emergenza a Bruxelles e hanno parlato con il presidente Zelensky. E’ stata una discussione molto drammatica. I carri armati russi erano diretti a Kiev. Le bombe russe cadevano sull’Ucraina. Prima di concludere la riunione, il presidente Zelensky ha detto che quelli erano molto probabilmente i suoi ultimi momenti in vita. E ricordo il chiaro senso nella stanza: questo era il momento in cui nasceva una nuova Unione europea geopolitica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa alla Munich Security Conference.
“Non ci arrendiamo. Continueremo a sostenere l’Ucraina come parte integrante del nostro progetto di pace. Solo l’Ucraina può definire quando ci sono le condizioni per una negoziazione. Imporre concessioni prima di negoziare è inaccettabile. Pertanto, continueremo a stare spalla a spalla con l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, intervenendo alla Munich Security Conference.
L’esercito russo rivendica la conquista di una nuova cittadina nella regione orientale di Donetsk, dove le truppe di Mosca stanno avanzando lentamente ma inesorabilmente da mesi contro le forze ucraine, meno numerose e meno equipaggiate. In una dichiarazione, il ministero della Difesa russo ha affermato che le unita’ del “Gruppo Centro” hanno catturato Berezivka, un villaggio situato nei pressi di una strada che collega due roccaforti ucraine nella regione: le citta’ di Pokrovsk e Kostiantynivka.
Le forze di difesa russe hanno abbattuto durante la notte 40 droni lanciati dall’Ucraina sulla Russia: lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dall’agenzia Interfax. Del totale, 17 droni sono stati intercettati sulla regione di Volgograd, 12 su quella di Kaluga, 9 su quella di Rostov e 2 su quella di Saratov, secondo Mosca.
“Sì, ho detto a Trump che Putin ha paura di lui”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo altri dettagli del suo colloquio col leader Usa. “E ora Putin lo sa”, ha aggiunto tra qualche risata e gli applausi della platea della Conferenza di Monaco. “Non avrei dovuto ridere, ma mi hai fatto sorridere”, gli ha risposto Christiane Amanpour della Cnn che lo ha intervistato. “Vogliamo la pace, dobbiamo vivere e dobbiamo sorridere quando ne abbiamo il tempo”, ha replicato Zelensky concludendo l’intervista.
“L’America ha bisogno dell’Europa come mercato? Sì, ma come alleato non so se la risposta sia sì. L’Europa ha bisogno di una sola voce, non di una dozzina di voci diverse. Anche coloro che vanno regolarmente a Mar-a-Lago devono far parte di un’Europa forte, perché al presidente Trump non piacciono gli amici deboli. Poi, alcuni in Europa potrebbero essere frustrati da Bruxelles, ma diciamolo chiaramente, se non è Bruxelles, allora è Mosca”. Lo ha detto a Monaco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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