Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che i due bambini tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza, Ariel e Kfir Bibas, i cui corpi sono stati riconsegnati a Israele, sono stati uccisi dai loro rapitori e non nei bombardamenti dello Stato ebraico come sostiene invece il movimento islamista. «Ariel e Kfir Bibas sono stati brutalmente uccisi durante la prigionia nel novembre 2023 da terroristi palestinesi», ha affermato un portavoce delle Idf.
L'esercito israeliano ha identificato i resti dei piccoli Kfir e Ariel Bibas, restituiti giovedì da Hamas, ma ha riferito che il terzo corpo consegnato non è quello della mamma, Shiri Bibas. Lo riportano i media israeliani. Secondo il portavoce dell'Idf, il dna del terzo corpo non corrisponde a quello di nessuno degli ostaggi ancora a Gaza. 
Il ministro dei Trasporti israeliano Miri Regev ha dato ordine di «fermare e ispezionare tutti gli autobus, i treni pesanti e leggeri e di agire secondo le istruzioni dello Shin Bet e della polizia». Intanto le organizzazione degli autisti di autobus della Federazione nazionale ha ordinato agli autisti dei mezzi pubblici di tutto il Paese di non salire sui bus e guidare dopo gli attentati di questa sera a Bat Yam, vicino Tel Aviv.
La gente ha aspettato le bare con le salme dei due bambini Bibas, della madre e del giornalista pacifista Oded Lipshitz ai bordi delle strade percorse dal convoglio dell'Idf diretto all'istituto di medicina legale. Sventolando bandiere di Israele, i volti sgomenti, sotto la pioggia, il cielo cupo. L'unico ad essere identificato dagli anatomopatologi è stato per ora l'anziano Oded, che da vivo aiutava i malati di Gaza a raggiungere gli ospedali israeliani. L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha reso noto che è stato ucciso dalla Jihad islamica palestinese mentre era in cattività. Il direttore del centro di medicina forense Abu Kabir, Chen Kugel, ha confermato, aggiungendo che l'assassinio è avvenuto più di un anno fa. Ieri Israele aveva insistito con i Paesi mediatori e la Croce Rossa affinché Hamas non mettesse in scena alcuno spettacolo per la restituzione dei corpi, ma i terroristi hanno allestito un palco a Khan Younis, nel sud di Gaza, con i quattro feretri neri chiusi a chiave, su ognuno la foto del defunto. Sulla piattaforma una gigantografia di Netanyahu disegnato come un vampiro con il sangue tra i denti e la didascalia: «Il criminale di guerra li ha assassinati con i missili. Ritorno alla guerra, ritorno dei rapiti nelle bare». E in un'unica immagine Kfir e Ariel, portati via dalla loro casa quando avevano 9 mesi e due anni e mezzo, la mamma Shiri (32) e Lipshitz (83). I miliziani li hanno rapiti il 7 ottobre 2023 nel kibbutz di Nir Oz, a poche centinaia di metri dalla Striscia. Una folla di civili e terroristi palestinesi stamattina si è radunata intorno al palco, padri con i bambini piccoli in braccio, adolescenti, adulti, mentre la musica veniva trasmessa dagli altoparlanti e uomini a volto coperto riprendevano con le telecamere. Tra la folla anche Mohammed Abu Warda, ex comandante di Hamas che stava scontando 48 ergastoli in Israele per aver organizzato attacchi terroristici in cui hanno perso la vita 45 israeliani, tra cui un attentato su un autobus a Gerusalemme nel 1996 in cui restarono uccise 24 persone. Warda, scarcerato l'8 febbraio insieme ad altri detenuti per terrorismo nello scambio con Hamas, è stato fotografato, ripreso in video e intervistato, sebbene secondo gli accordi dovrebbe essere in esilio in Egitto. A Gaza il palco è stato preparato accanto al cimitero di Bani Suheila, dove – secondo al Jazeera – erano stati sepolti i corpi dei quattro rapiti. Proprio sopra un tunnel con porte blindate, lungo in chilometro, in cui l'Idf a gennaio ha scoperto sale operative del battaglione Khan Younis di Hamas che ha diretto il massacro del 7 ottobre. «Oggi siamo tutti uniti nel dolore insopportabile. Tutti noi soffriamo di un dolore che è mescolato a rabbia. Siamo tutti furiosi con le bestie di Hamas. Le quattro bare dei nostri cari ci obbligano a giurare che il 7 ottobre non accadrà mai più. La voce del loro sangue ci obbliga a fare i conti con gli assassini infami, e li faremo. Estingueremo Hamas, distruggeremo i killer», ha dichiarato Netanyahu. Mentre il presidente Isaac Herzog ha scelto di chiedere ai rapiti «perdono per non averli protetti in quel giorno maledetto». La terribile scena delle bare ha suscitato reazioni inorridite, a cominciare dall'alto commissario dell'Onu Volker Turk che ha definito «abominevoli» le immagini arrivate dall'enclave, affermando che «Hamas viola il diritto internazionale: la restituzione dei resti deve rispettare il divieto di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, garantendo dignità ai defunti e alle loro famiglie», ha detto. «Quattro bare in processione su un palco: immagini insopportabili. Le famiglie degli ostaggi sono state esposte fino alla fine al terrore senza limiti di Hamas», ha scritto su X la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. In serata a Tel Aviv i cittadini si sono riversati in piazza in segno di lutto. «Ora 503 giorni di angoscia e incertezza sono giunti al termine… possiamo piangere il marito, il padre, il nonno e il bisnonno», sono riusciti a dire i familiari di Oded.
Le bare degli ostaggi scortate dalle forze dell'Idf e dello Shin Bet sono entrate in territorio israeliano.

L'Idf ha riferito che in convoglio si sta dirigendo al Centro nazionale di medicina legale, dove verrà eseguita una procedura di identificazione delle salme.
Lo spettacolo inscenato da Hamas per mostrare alla folla le salme dei quattro ostaggi morti restituite oggi a Israele, si è tenuto accanto a un cimitero a Bani Suheila, dove – secondo al Jazeera – erano stati sepolti i corpi. Un anno fa, riferisce l'Idf, è stato scoperto un tunnel sotterraneo proprio sotto i cimitero, con l'ufficio del comandante di battaglione di Khan Yunis da dove ha diretto i combattimenti del 7 ottobre. Alla fine di gennaio scorso, afferma l'Idf, è stato individuato un passaggio sotterraneo con esplosivi e porte blindate. All'interno del tunnel sono state trovate sale operative, postazioni di comando e dormitori per alti funzionari di Hamas. Il tunnel faceva parte di un complesso sotterraneo lungo circa un chilometro. Dopo averlo trovato, l'esercito l'aveva distrutto.
Hamas torna a sostenere siano stati uccisi da raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza i quattro ostaggi israeliani le cui salme sono state restituite stamani dal gruppo. Hamas afferma che si tratta di Shiri Bibas e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, e di Oded Lifshitz e, riporta la tv satellitare al-Jazeera, il gruppo rivendica di aver «preservato le vite dei prigionieri, di aver fornito loro ciò che era possibile e di averli trattati umanamente». «Ma – è l'accusa – il loro esercito li ha uccisi insieme ai loro carcerieri». Rivolgendosi alle famiglie Bibas e Lifshitz, Hamas aggiunge: «Avremmo preferito i vostri figli fossero tornati vivi, ma i vostri leader militari e di governo hanno scelto di ucciderli invece di riportarli indietro». Nel novembre del 2023 le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, avevano già accusato Israele di aver ucciso i Bibas, la mamma e i suoi due figli, in un attacco aereo. Israele non ha mai confermato che fossero morti.
«Questo è un momento di angoscia e dolore. Il cuore di un intero popolo è in frantumi. A nome dello Stato di Israele, chino la testa e chiedo perdono. Mi dispiace di non aver adempiuto al nostro dovere. Mi dispiace di non avervi protetti in quel giorno maledetto. Mi dispiace di non avervi riportato a casa sani e salvi. Che la loro memoria sia benedetta». Lo ha dichiarato il presidente israeliano Isaac Herzog. 
L'ufficio del primo ministro rende noto che «Israele ha ricevuto dalla Croce Rossa le bare di quattro ostaggi caduti. Le bare sono state trasferite alle forze di difesa israeliane (Idf) e al servizio di sicurezza dello stato (Shin Bet), all'interno dell'area della Striscia di Gaza, da dove saranno trasferite in Israele al Centro Nazionale di Medicina Legale del Ministero della Salute. Al termine del processo di identificazione, verrà inviata una comunicazione ufficiale alle famiglie». «Le famiglie degli ostaggi sono state aggiornate e in questo momento difficile, il nostro cuore è con loro. Si chiede al pubblico di rispettare la privacy delle famiglie e di evitare di diffondere voci e informazioni non ufficiali e non verificate», aggiunge la nota.
Le salme dei quattro ostaggi israeliani sono state consegnate dalla Croce Rossa all'Idf. Secondo Hamas si tratta di Shiri Bibas, i due figli Kfir e Ariel, e dell'84enne Oded Lipshitz. 
 
Le bare con i corpi di quattro ostaggi israeliani uccisi sono state consegnate da Hamas alla Croce Rossa a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale, di fronte a una grande folla di palestinesi. La Croce Rossa porterà i corpi alle truppe dell'IDF a Gaza. Dopo aver ricevuto i corpi, l'esercito eseguirà una breve cerimonia militare guidata dal rabbino dell'Idf Eyal Karim, prima di portare gli ostaggi uccisi all'istituto forense Abu Kabir per l'identificazione. Il processo di identificazione potrebbe richiedere fino a 48 ore.
Hamas ha esposto le foto dei quattro ostaggi morti di cui restituirà i corpi oggi sul palco allestito a Khan Younis – i bambini Bibas, la madre e Oded Lipshitz – con il primo ministro Netanyahu raffigurato sopra di loro come un vampiro assetato di sangue. La didascalia recita: «Il criminale di guerra li ha assassinati con i missili degli aerei da caccia». Sullo sfondo immagini di bare coperte da bandiere israeliane: «Ritorno alla guerra, ritorno dei rapiti nelle bare». 
Gaza. Hamas ha esposto quattro bare con i corpi degli ostaggi morti sul palco allestito a Khan Younis prima della consegna alla Croce Rossa, come mostrano le immagini trasmesse dal al Jazeera. I veicoli della Croce Rossa sono arrivati al punto di incontro.

 

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Di NewsBot