I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. "Il generale Valery Gerasimov ha visitato il posto di comando" delle truppe che operano nella regione orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota. Trump a Fox. "Sto agendo per un motivo: odio vedere tutti questi morti"
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I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. Lo hanno detto a Reuters tre fonti informate. L’accesso dell’Ucraina a Starlink è stato sollevato nelle discussioni tra funzionari Usa e ucraini dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha rifiutato una proposta del segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e all’Ucraina è stato detto che avrebbe subito un’imminente interruzione di Starlink se non avesse raggiunto un accordo sui minerali essenziali, secondo le fonti.
Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov ha visitato le unità impegnate nei combattimenti nell’Ucraina orientale nel contesto dell’avanzata delle forze di Mosca nella zona, ha riferito l’esercito russo. “Il generale Valery Gerasimov ha visitato il posto di comando” delle truppe che operano nella regione orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota.
Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron “non hanno fatto niente” per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto Donald Trump a Fox. “Macron è un mio amico, Starmer è una persona carina ma non hanno fatto niente. Io invece sta agendo per un motivo: odio vedere tutti questi morti”, ha messo in evidenza Trump.
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In quella che pare una aperta a Donald Trump, che ha in programma di incontrare alla casa Bianca giovedì prossimo, il premier laburista britannico, Keir Starmer, annuncerà lunedì, in occasione del terzo anniversario dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, un sostanzioso pacchetto di sostegno a Kiev, che include nuove sanzioni e nuovi aiuti militari. Lo anticipa il quotidiano britannico The Telegraph, che cita fonti nel governo di Sua Maestà. Nel provvedimento, che le fonti definiscono “triple whammy” (‘colpaccio’), ci sarà lo zampino del Foreign Office, che emetterà sanzioni contro enti e persone russi, inclusi molti oligarchi, il ministero della Difesa per gli aiuti in armamenti, e quello dell’Interno: secondo le fonti del Telegraph, il Home Office colpirà il “denaro sporco” dei russi, presumibilmente nel Regno Unito. Tutto questo, scrive il giornale, rischia di indispettire Trump, che ha già accusato Sir Keir e il presidente francese Emmanuel Macron – che sarà a Washington lunedì – di “non aver fatto nulla” per far cessare il conflitto ucraino. Tump ha anche definito Volodymyr Zelensly un “dittatore”, dandogli la colpa della guerra, sdoganando come interlocutore di pace Vladimir Putin e pretendendo un accordo per lo sfruttamento dei minerali e terre rare ucraini. Per addolcire la pillola, sempre secondo le fonti del Telegraph, durante la sua visita a Trump Starmer avrebbe intenzione di annunciare l’obiettivo di portare al 2,5% del Pil la spesa per la difesa del Regno Unito entro il 2030.
I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. Lo hanno detto a Reuters tre fonti informate. L’accesso dell’Ucraina a Starlink è stato sollevato nelle discussioni tra funzionari Usa e ucraini dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha rifiutato una proposta del segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e all’Ucraina è stato detto che avrebbe subito un’imminente interruzione di Starlink se non avesse raggiunto un accordo sui minerali essenziali, secondo le fonti.
”Non può essere imposta la pace” in Ucraina. Lo ha dichiarato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che lunedì si recherà a Kiev per esprimere il suo sostegno all’Ucraina nel terzo anniversario dell’aggressione russa. “La pace in Ucraina e la sicurezza in Europa non possono essere imposte”, ha detto Sanchez, aggiungendo che qualsiasi “pace giusta e duratura” richiede la partecipazione ucraina ed europea.
Droni d’attacco operati dal servizio d’intelligence militare ucraino Sbu hanno colpito una centrale elettrica che alimentava una stazione di pompaggio del petrolio a Novovelychkovskaya, nella regione russa di Krasnodar, interrompendone il flusso verso le raffinerie nella regione di Kuban. Lo affermano fonti militari ucraine citate da vari media ucraini, fra cui Il Kyiv Independent e Rbc Ukraine. I media ricordano come giovedì molti canali Telegram e media russi avessero dato la notizia di un’esplosione subiti da “infrastrutture chiave” nella regione di Krasnodar Krai, aggiungendo che un attacco di droni era stato “respinto” e negando che si fosse sviluppato un incendio. “Si tratta dell’ottava operazione speciale dell’Sbu coronata da successo dall’inizio dell’anno che ha preso di mira le infrastrutture per il pompaggio e la raffinazione del petrolio russo. Ognuna di queste esplosioni produce per la Russia perdite per molti milioni di dollari e complica la fornitura di carburante per l’esercito di Mosca”, ha dichiarato la fonte, citata dal Kyiv Independent.
“L’Europa, e l’Italia, devono essere protagoniste per costruire la pace: non è immaginabile un tavolo senza la presenza dell’Unione Europea”. Lo ha detto ad Avellino, dove è intervenuto al congresso provinciale di Forza Italia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in riferimento ai negoziati per l’Ucraina. Secondo Tajani, la possibilità di arrivare alla risoluzione del conflitto si fonda “su un’alleanza transnazionale con due pilastri forti: l’Unione Europea e gli Stati Uniti”.
Volodymyr Zelensky non è disponibile al momento a firmare un accordo con gli Stati Uniti sullo sfruttamento di minerali e terre rare ucraini, dato da alcune fonti come in dirittura di arrivo: lo riferisce Sky News Uk, che citando fonti informate ucraine, scrive che a frapporsi all’intesa c’è una “serie di ostacoli problematici”. “L’accordo non è ancora pronto per la firma, c’è una serie di ostacoli problematici e il presidente non è disposto a firmarlo nella forma attuale della bozza”, dice la fonte. “Ad oggi, la bozza di accordo non rispecchia un’intesa fra partner ma contiene solo un impegno unilaterale da parte dell’Ucraina”.
Donald Trump, l’Ucraina e le fake news. Il presidente degli Stati Uniti, durante una conferenza stampa martedì sera a Mar-a-Lago, in Florida, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che hanno ribaltato la narrativa del conflitto ucraino. Nel suo intervento, Trump ha accusato l’Ucraina di essere la principale responsabile della guerra con la Russia, una tesi che si allinea in parte con le posizioni del Cremlino. Le sue parole sono arrivate in un momento delicato: mentre a Riad si teneva un incontro tra funzionari americani e una delegazione russa su una possibile risoluzione del conflitto. L’assenza dell’Ucraina dal vertice e le successive dichiarazioni del Capo della Casa Bianca hanno suscitato la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha accusato Trump di essere “influenzato dalla propaganda russa”. La BBC ha verificato quanto affermato dal presidente Usa. Ecco i principali punti esaminati. L’APPROFONDIMENTO
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si recherà in visita in Iran nei prossimi giorni per incontrare le autorità iraniane, tra cui il suo omologo Abbas Araghchi, con le quali discuterà su questioni regionali e internazionali”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baghaei. “La visita si svolgerà nel quadro delle continue consultazioni tra Teheran e Mosca sui legami bilaterali e sugli sviluppi regionali e internazionali”, ha aggiunto Baghaei, secondo quanto riportato da IRNA.
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Verrà firmato a breve, probabilmente già oggi, un accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulla gestione delle terre rare ucraine, con la cessione di importanti diritti minerari a Washington. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate sui colloqui sull’accordo voluto dall’Amministrazione Trump come compensazione per gli aiuti militari forniti da Washington a Kiev per contrastare l’invasione russa.
La scorsa settimana il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si era rifiutato di firmare l’accordo che gli era stato presentato a Kiev dal Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, ma ieri ha espresso un’apertura. “Questo è un accordo che può rafforzare le nostre relazioni, e la chiave è elaborare i dettagli per garantirne l’efficacia”, ha affermato Zelensky. “Non vedo l’ora di vedere il risultato, un risultato giusto”, ha aggiunto. Sempre ieri, Trump nello Studio Ovale ha detto: “penso che lo vogliano” questo accordo.
“Finora abbiamo riconosciuto in termini istituzionali la postura del governo italiano sull’Ucraina. Ora che Trump ha cambiato linea, Meloni tentenna, si nasconde sotto la giacca, non è in grado di prendere una posizione seria, si barcamena ed è in condizione di difficoltà”. Lo dice a Sky TG24 la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. “La premier non sa esercitare una funzione di guida dal punto di vista diplomatico in Europa. Il risultato è che l’Italia non conta e nemmeno l’Europa non conta. E la vicenda Bannon – aggiunge Paita – lo dimostra: per la storia del nostro paese, per ciò che fascismo e nazismo hanno significato in Italia, Meloni avrebbe immediatamente dovuto evitare di partecipare all’evento di Washington, ed esprimere una netta presa di distanza, come ha fatto Bardella. Ma la nostra premier questo coraggio non ce l’ha e preferisce restare nell’ambiguità”.
Il capo dello Stato Maggiore russo visita le truppe impegnate nei combattimenti nell’Ucraina orientale. Lo rende noto l’esercito russo. Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov ha visitato le unità impegnate nei combattimenti nell’Ucraina orientale nel contesto dell’avanzata delle forze di Mosca nella zona, ha riferito l’esercito russo. “Il generale Valery Gerasimov ha visitato il posto di comando” delle truppe che operano nella regione orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota.
I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. Lo hanno detto a Reuters tre fonti informate. L’accesso dell’Ucraina a Starlink è stato sollevato nelle discussioni tra funzionari Usa e ucraini dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha rifiutato una proposta del segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e all’Ucraina è stato detto che avrebbe subito un’imminente interruzione di Starlink se non avesse raggiunto un accordo sui minerali essenziali, secondo le fonti. La questione è stata sollevata di nuovo giovedì durante gli incontri tra Keith Kellogg, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, e Zelensky, ha affermato ancora una delle fonti, scrive Reuters sul suo sito. “L’Ucraina funziona con Starlink. Lo considerano la loro stella polare”, ha detto la fonte. “Perdere Starlink … sarebbe un duro colpo”.
Le forze russe hanno conquistato il villaggio di Novolyubivka, nella regione orientale ucraina di Lugansk. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Ria Novosti, citando il ministero della Difesa russo secondo il quale le truppe di Mosca hanno colpito aeroporti militari ucraini, depositi di droni, munizioni e carburante.
Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall’agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l’incontro avrà luogo in un paese terzo.
“Per la prima volta dalla sua elezione, nel caso Ucraina, Trump sta rivelando aspetti di debolezza e approssimazione della sua linea strategica: la sua impreparazione e le sue dichiarazioni stanno minando la coesione del fronte anti-russo”. Lo ha detto all’ANSA il professor Arduino Paniccia, presidente di Asce, Scuola di guerra economica e competizione internazionale di Venezia, e docente di Studi strategici, a margine di un incontro a Udine. “In queste settimane, Trump non solo ha insultato apertamente Zelensky – ha proseguito – ma ha anche fatto emergere una visione che mina l’unità del fronte europeo e occidentale, favorendo, di fatto, la frattura tra alleati. Mentre l’orso russo osserva guardingo, seppur compiaciuto, si augura proprio questo: un indebolimento dell’Occidente”. Per il docente gli Stati Uniti, dopo il Vietnam e la fuga dall’ Afghanistan, sembrano di nuovo pronti ad abbandonare i propri alleati. Confermarlo con l’Ucraina “non è certo il miglior viatico per l’inizio di una presidenza che ha fatto della supremazia e del potere negoziale la sua cifra distintiva”. Se “Panama e Messico possono genuflettersi, gli ucraini e perfino gli europei non lo faranno di certo – ha precisato – anzi, la Ue probabilmente serrerà i ranghi molto più di quanto previsto da chi, come l’inesperto Vance, si illude di frantumare la sua coesione.” Secondo Paniccia, “non è una buona strategia favorire troppo Putin con una posizione ambigua, che potrebbe confondere anche i suoi supporter più leali. La maggior parte degli americani si aspetta un negoziato duro ma giusto, senza spacchettare la Nato o perdere l’Ucraina. Trump farebbe bene – conclude l’esperto – a rinforzare la sua squadra di negoziatori, che finora ha dimostrato molta loquela, ma meno capacità concrete”.
Nessun appello al ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, né la definizione della Russia come ”aggressore”. Sono gli elementi che mancano, più che i contenuti, a fare la differenza nella bozza di risoluzione proposta dagli Stati Uniti alle Nazioni Unite alla vigilia del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio del 2022. La proposta, di cui la Dpa ha visionato una copia, contrasta con la bozza presentata dai Paesi europei e che invece chiede esplicitamente un ritiro immediato dei soldati russi dall’Ucraina.
Nel documento elaborato dagli Stati Uniti si fa appello alla fine del conflitto (non aggressione) e si esprime rammarico per la perdita di vite umane. La proposta europea verrà presentata lunedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La proposta americana arriva dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “un dittatore”. Trump ha anche detto che Zelensky “non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra”.
“Mai condivisi gli insulti a Zelensky. La mia linea p la stessa di prima ed e’ ampiamente concordata nel Movimento. Dà fastidio? Per la semplice ragione che ci avevamo visto giusto, che abbiamo il coraggio della verita’ e che non siamo al servizio della lobby delle armi”. Così, in un colloquio con il Corriere della Sera, il presidente del M5s Giuseppe Conte. Secondo l’ex premier, il governo di Giorgia Meloni e “gli europei subalterni a Washington hanno lasciato cadere una prospettiva negoziale a due mesi dall’aggressione di Putin con prospettive ben più favorevoli per l’Ucraina rispetto a quelle che si prospettano adesso”. “Fake news, come al solito, su di me e sul M5S. Meloni e i suoi sodali bellicisti dovrebbero scusarsi di aver scommesso sulla vittoria militare di Kiev. Noi siamo stati i primi a denunciare l’assenza di una strategia politica da parte dell’Europa, i primi a denunciare che saremmo rimasti fuori dal negoziato”, ribatte Conte sulle accuse di essere ‘filorusso’ o ‘filotrumpiano’.
Quanto al neo-presidente Usa, sottolinea: “sono il leader in Italia che piu’ chiaramente ha preso le distanze da posizioni inquietanti assunte da Trump. Le respingo con forza: dalla riviera a Gaza che presuppone la inaccettabile deportazione della popolazione palestinese, all’aumento delle spese militari all’introduzione dei dazi. Mi auguro invece che il negoziato sia portato avanti con fermezza per tutelare al massimo l’Ucraina”.
Gli ultimi attacchi tra Donald Trump e il presidente ucraino fanno pensare a un inasprimento dei rapporti tra i due. L’amministrazione Usa, secondo indiscrezioni, sarebbe già al lavoro per trovare il nome del successore di Zelensky: Valery Zaluzhny, ex comandante delle forze ucraine e ambasciatore a Londra. IL PROFILO
Proseguono le esternazioni di Elon Musk sulla situazione in Ucraina e in particolare gli attacchi contro il presidente Zelensky. “Il presidente Trump ha ragione a ignorare Zelensky e a decidere per la pace indipendentemente dalla disgustosa e massiccia macchina per la corruzione del presidente ucraino che si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”, ha scritto su X. “Se Zelensky fosse davvero amato dal popolo ucraino, indirebbe le elezioni. Sa che perderebbe in maniera schiacciante, nonostante abbia preso il controllo di TUTTI i media ucraini. In realtà è disprezzato dal popolo ucraino, motivo per cui si è rifiutato di indire le elezioni”, ha aggiunto il tycoon. LEGGI L’ARTICOLO
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