Sabato a Sofia, la capitale della Bulgaria, circa un migliaio di partecipanti a una manifestazione organizzata dal partito di estrema destra filorusso Rinascita (Vazrazhdane) ha attaccato un edificio che ospita gli uffici della Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea. La manifestazione era stata indetta contro la possibile introduzione dell’euro nel paese: i partecipanti hanno lanciato contro il palazzo vernice rossa, fuochi artificiali e alcune bottiglie molotov.
Erano partiti dalla sede della banca Nazionale bulgara, dove hanno dato fuoco ad alcuni cartelli che ritraevano la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde. Avevano bandiere bulgare, russe e dell’Unione Sovietica, oltre a molti cartelli con cui dicevano “No all’Euro”, difendendo il lev, attuale moneta locale.
La Bulgaria è il paese più povero dell’Unione Europea, il nuovo governo entrato in carica a gennaio (dopo le settime elezioni in quattro anni) ha ribadito la volontà di adottare l’euro, che potrebbe favorire gli investimenti stranieri. Il partito Rinascita osteggia, invece, ogni avvicinamento all’Unione Europea.
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