A Nuseirat liberati Omer Shem Tov, che ha dichiarato di essere stato costretto a baciare sulla testa due miliziani di Hamas, Omar Wankert e Elia Cohen. Prima la stessa sorte era toccata a Rafah ad Avera Mengistu e Tal Shoham. Hisham al-Sayed, è stato consegnato alla Croce Rossa in un terzo luogo di rilascio, nella città di Gaza, senza alcuna cerimonia. Uno dei leader di Hamas in carcere, Salama Katkawi, scarcerato ooggi nell’ambito dello scambio. L’operazione prevede la liberazione di 602 detenuti palestinesi
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Gli israeliani Omer Shem Tov, Omar Wankert e Elia Cohen sono stati liberati a Nuseirat dai miliziani di Hamas. Poco prima lo stesso è successo a Rafah per gli ostaggi Tal Shoham e Avera Mengistu, consegnati alla Croce Rossa e dopo all’Idf. Hisham al-Sayed, il sesto ostaggio, è stato consegnato da Hamas alla Croce Rossa in un terzo luogo di rilascio, nella città di Gaza, ma senza cerimonie.
Omer Shem Tov ha baciato sulla testa due miliziani di Hamas. La scena è stata ripresa in diretta dalle telecamere presenti e condivisa sui media: l’uomo ha poi detto di essere stato costretto a farlo. Rapito dal festival Nova e tenuto prigioniero insieme ai suoi amici Mia e Itai Regev, il ragazzo ha salutato sorridente e alzato il pollice durante le operazioni di rilascio.
Uno dei leader di Hamas in carcere, Salama Katkawi, sarà scarcerato proprio oggi nell’ambito dello scambio con gli ostaggi israeliani. L’operazione prevede la liberazione di 602 detenuti in cambio del ritorno a casa di sei ostaggi israeliani.
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO
“Il governo israeliano si impegna a continuare a lavorare con determinazione per riportare a casa tutti i nostri rapiti: i vivi alle loro famiglie e i caduti a una degna sepoltura nel loro Paese”. Lo ha ribadito su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel giorno in cui sono stati rilasciati altri sei ostaggi. “Finora abbiamo rimpatriato in Israele 192 persone rapite. Di questi, 147 sono vivi e 45 sono morti”, ha ricordato Netanyahu, secondo cui “Hamas detiene ancora 63 ostaggi” nella Striscia di Gaza.
Nael Obeid, terrorista palestinese liberato nei giorni scorsi nello scambio con gli ostaggi, è morto dopo essere caduto da un edificio nei pressi della sua casa a Gerusalemme est, come riferiscono i media palestinesi. La causa della caduta non è chiara. E’ stato dichiarato morto presso l’Hadassah Medical Center, vicino al Monte Scopus. Obeid era stato condannato a sette ergastoli e 30 anni per aver preso parte a un attentato nel 2003 al Café Hillel di Gerusalemme in cui erano rimaste uccise sette persone. Aveva scontato 21 anni prima di essere rilasciato. La causa della caduta non è chiara, dicono i media israeliani.
Israele sta ritardando il rilascio dei detenuti palestinesi come parte del settimo round dell’accordo sugli ostaggi. Il canale televisivo qatariota Al-Arabi ha riferito che la polizia palestinese è stata informata di un ritardo nel rilascio dei terroristi.
Hamas ha respinto con fermezza le ”false accuse” mosse da Israele secondo cui Ariel e Kfit Bibas sarebbero, secondo le Idf, ”stati assassinati brutalmente a mani nude”. In una nota rilasciata sabato, Hamas ha ”condannato le false accuse dell’occupazione riguardo all’uccisione dei bambini della famiglia Bibas da parte dei rapitori e i tentativi di incolparci” per la loro morte. Dal novembre del 2023 Hamas sostiene che i due bambini siano stati uccisi insieme alla loro madre in un raid aereo israeliano. Hamas sostiene che le affermazioni delle Idf non sono altro che “menzogne e diffamazioni infondate, volte a infangare la reputazione della resistenza e a legittimare i crimini dell’occupazione”. Inoltre, ha aggiunto, “la resistenza ha mantenuto gli ostaggi al sicuro con lealtà e responsabilità, nel rispetto dei valori islamici e umanistici”. Quindi, prosegue la nota, “le false affermazioni sono il palese tentativo dell’occupazione di giocare con i sentimenti delle famiglie degli ostaggi e di mitigare il risentimento del popolo”.
Hisham al-Sayed, il sesto ostaggio israeliano liberato oggi da Hamas dopo aver trascorso quasi un decennio in prigionia a Gaza è entrato in territorio israeliano, dopo essere stato preso in custodia dall’esercito. “Dopo quasi un decennio di lotta per il ritorno di Hisham, il momento tanto atteso è arrivato”, hanno scritto i parenti in una dichiarazione condivisa dal Forum delle famiglie.
Il sesto ostaggio, Hisham al-Sayed, è stato consegnato alla Croce Rossa. Il convoglio è in viaggio verso le forze armate israeliane. La liberazione e’ avvenuta senza cerimonia, come annunciato da Hamas in segno di rispetto per la famiglia beduina dell’ostaggio e per gli arabo-israeliani.
La Croce Rossa è in viaggio per recuperare l’ostaggio Hisham al-Sayed a Gaza City. Al-Sayed, affetto da schizofrenia, è entrato a Gaza nel 2015 ed è stato catturato da Hamas, che ha falsamente affermato che era un soldato. Nel 2022 Hamas ha diffuso il primo segno di vita in sette anni: un video che mostrava l’uomo attaccato a un respiratore. Dopo il 7 ottobre, il suo caso è riemerso e suo padre si è unito all’Hostage Families Forum per riportare la sua storia all’attenzione pubblica.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha diffuso un messaggio di gioia per la liberazione di sei ostaggi e ha esortato a continuare l’attuazione dell’accordo per il cessate il fuoco, nella fase due, in modo da ottenere la liberazione di tutti i rapiti. “Il completamento dell’accordo sugli ostaggi e’ un atto umano, morale ed ebraico. Come abbiamo sentito dalle testimonianze dei rapiti che sono tornati nelle ultime settimane, sono tutti in una condizione ‘umanitaria’ che richiede il nostro immediato rientro”, ha sottolineato il capo dello Stato. I negoziati per la fase due non sono ancora cominciati e i familiari degli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia temono che verranno lasciati lì. Hamas ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di tergiversare e diversi critici sostengono che non abbia intenzione di proseguire nell’accordo che implica la fine della guerra e il ritiro delle truppe da Gaza, due condizioni che rischierebbero di portare alla caduta del suo stesso esecutivo.
La famiglia Bibas ha rilasciato una dichiarazione chiedendo di non condividere ulteriori dettagli sull’omicidio di Shiri e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, da parte di Hamas a Gaza. “Yarden Bibas e la famiglia vogliono che il mondo sappia che si è trattato di un omicidio, ma senza entrare nei dettagli. Ogni pubblicazione di dettagli (inclusi i riferimenti alla profanazione dei corpi) è fatta contro il volere della famiglia, e chiediamo che ciò venga evitato. La famiglia non ha ricevuto alcuna informazione del genere da fonti ufficiali. Ogni pubblicazione del genere aggiunge profondo dolore in questo momento”, hanno detto i familiari ma senza specificare di quali dettagli si tratti.
Gli ex ostaggi Omar Wankert, Elia Cohen e Omer Shem Tov sono entrati in territorio israeliano dopo essere stati liberati da Hamas. L’ultimo dei sei rapiti vivi ad essere rilasciato sarà il beduino israeliano Hisham al-Sayed. Con il suo ritorno alla libertà si chiude la lista di 33 ostaggi ancora in vita che secondo l’accordo dovevano essere liberati nella prima fase dell’intesa. La conclusione della prima fase era prevista per il primo marzo, ma le parti si sono accordate attraverso i mediatori per un unico rilascio di sei ostaggi oggi.
La nonna di Omer Shem Tov, Sara, guardando in tv il suo rilascio, comprese le scene in cui sorride e saluta dal palco durante la cerimonia di propaganda di Hamas, ha commentato: “Quello è Omer. Va d’accordo con tutti. Anche con Hamas… Lo amano anche lì”. Lo riporta Channel 12. I cameraman del gruppo terroristico, che hanno filmato gli ostaggi e i miliziani armati sul palco, si sono avvicinati a Omer di baciare sulla testa due uomini armati e mascherati di Hamas che erano vicino a lui.
Il Comitato della Croce Rossa internazionale ha consegnato ai militari delle Idf i tre ostaggi israeliani che sono stati rilasciati poco fa a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo conferma l’esercito israeliano con una nota. Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Omer Wenkert “sono attualmente scortati” da membri delle forze speciali contro il territorio, spiega l’esercito israeliano.
Tal Shoham, ostaggio liberato da Hamas questa mattina, è stato trasportato con elicottero dell’aeronautica militare israeliana da una base militare vicino al confine di Gaza a un ospedale nel centro di Israele dove riceverà cure mediche e incontrerà il resto della sua famiglia portata con un altro elicottero. Anche Avera Mengistu, che ha passato dopo 3.821 giorni di nelle mani di Hamas, ha incontrato i membri della propria famiglia nella base dell’IDF prima di essere portato in ospedale in elicottero. Lo riporta il Times of Israel.
©Ansa
Omer Shem Tov, rilasciato oggi a Nuseirat insieme a Eliya Cohen e Omer Wenkert, ha baciato sulla testa due miliziani di Hamas in segno di gratitudine mentre era sul palco durante la liberazione. La scena è stata ripresa in diretta dalle telecamere presenti e condivisa sui media. Rapito dal festival Nova e tenuto prigioniero insieme ai suoi amici Mia e Itai Regev, Omer Shem Tov ha salutato sorridente e alzato il pollice durante le operazioni di rilascio.
Gli ostaggi israeliani Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Omer Wenkert sono stati trasferiti alla Croce Rossa Internazionale dopo essere saliti sul palco a Nuseirat, nel centro di Gaza, prima del rilascio da parte di Hamas.
I veicoli di Hamas sono arrivati al secondo punto di rilascio a Nuseirat, nella centro di Gaza, dove verranno rilasciati gli altri ostaggi. Le immagini trasmesse da al Jazeera mostrano gli edifici intatti – poiché non sono stati colpiti dai bombardamenti israeliani – intorno allo spiazzo scelto come punto d’incontro con la Croce Rossa. Diversamente dai posti scelti dai terroristi nei precedenti sei round dove si vedevano solo palazzi in macerie.
Hamas ha annunciato che Hisham al-Sayed, un beduino israeliano tenuto prigioniero a Gaza dal 2015, verrà rilasciato senza una cerimonia pubblica, in rispetto per la sua famiglia. Al-Sayed, affetto da problemi mentali secondo la sua famiglia, è stato catturato dopo aver attraversato volontariamente il confine con la Striscia quasi un decennio fa. Il 37enne verrà consegnato alla Croce Rossa più tardi.
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