I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina avrebbero sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. Gli Stati Uniti chiedono a Kiev di ritirare la sua bozza di risoluzione all’Onu per il terzo anniversario della guerra. "Il generale Valery Gerasimov ha visitato il posto di comando" delle truppe che operano nella regione orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota
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I negoziatori statunitensi che premono su Kiev per l’accordo sui minerali essenziali dell’Ucraina hanno sollevato la possibilità di tagliare l’accesso del Paese al sistema Internet satellitare Starlink di Elon Musk. Lo hanno detto a Reuters tre fonti informate. L’accesso dell’Ucraina a Starlink è stato sollevato nelle discussioni tra funzionari Usa e ucraini dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha rifiutato una proposta del segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e all’Ucraina è stato detto che avrebbe subito un’imminente interruzione di Starlink se non avesse raggiunto un accordo sui minerali essenziali, secondo le fonti.
Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov ha visitato le unità impegnate nei combattimenti nell’Ucraina orientale nel contesto dell’avanzata delle forze di Mosca nella zona, ha riferito l’esercito russo. “Il generale Valery Gerasimov ha visitato il posto di comando” delle truppe che operano nella regione orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota.
Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron “non hanno fatto niente” per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto Donald Trump a Fox. “Macron è un mio amico, Starmer è una persona carina ma non hanno fatto niente. Io invece sta agendo per un motivo: odio vedere tutti questi morti”, ha messo in evidenza Trump.
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Questa sera a Kiev è in funzione la difesa aerea contro i droni russi. Lo rende noto il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko. Alle 21:24 (ora italiana) a Kiev e’ stato lanciato l’allarme aereo e subito dopo si sono udite delle esplosioni. Klitschko afferma: “Nella capitale c’e’ molto rumore. Le forze di difesa aerea stanno lavorando”.
Gli ultimi attacchi tra Donald Trump e il presidente ucraino fanno pensare a un inasprimento dei rapporti tra i due. L’amministrazione Usa, secondo indiscrezioni, sarebbe già al lavoro per trovare il nome del successore di Zelensky: Valery Zaluzhny, ex comandante delle forze ucraine e ambasciatore a Londra. IL FOCUS
Esplosioni sono state sentite in serata a Kiev e Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. È stato dichiarato lo stato di allerta aerea nella maggior parte dell’Ucraina. Lo ha riferito Rbc-Ucraina riferendosi al capo del Consiglio di difesa di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, e al sindaco della capitale Kiev, Vitaliy Klitschko.
Trump, così come i suoi predecessori, ha ragione quando afferma che l’Europa non ha mantenuto gli impegni di spesa relativa alla difesa. Ma i dati più recenti mostrano un’inversione di tendenza: anche di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, di Sky TG24, andata in onda il 20 febbraio
“Questo è falso. Reuters sta mentendo. Seguono solo l’Ap (Associated propaganda) come bugiardi”. Elon Musk smentisce così le indiscrezioni riportate da Reuters, secondo la quale gli Stati Uniti avrebbero minacciato di tagliare Starlink all’Ucraina se non firma l’accordo sui minerali.
“Ho parlato con Putin e Zelensky” sulla guerra, “e sto cercando di riprendere i nostri soldi indietro. L’Europa ha dato 100 miliardi all’Ucraina sotto forma di prestito. Noi abbiamo messo 300 miliardi. Chiediamo quindi le terre rare e il petrolio e qualsiasi altra cosa”. Lo ha detto Donald Trump intervenendo al Cpac.
“Se Zelensky fosse davvero amato dal popolo ucraino, indirebbe le elezioni. Sa che perderebbe in maniera schiacciante, nonostante abbia preso il controllo di TUTTI i media ucraini”, ha aggiunto il tycoon. LEGGI L’ARTICOLO
Secondo il ‘Washington Post’, l’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto all’Ucraina di ritirare la bozza di risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che condanna l’aggressione russa e chiede a Mosca di ritirare le sue truppe dal territorio ucraino. Il ‘Washington Post’ cita quattro fonti anonime (un funzionario ucraino e tre diplomatici europei) e scrive: “Washington avrebbe inizialmente proposto a Kiev di modificare la bozza di risoluzione ONU per ‘renderla piu’ debole’. Gli Stati Uniti hanno quindi presentato la loro bozza di risoluzione e hanno chiesto all’Ucraina di ritirare la sua versione, che era gia’ stata concordata con altri Paesi partner che avevano intenzione di votarla”.
“C’è chi chiama dittatore Zelensky. Ricordiamo che è un presidente eletto con il voto degli ucraini e delle ucraine”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in un videomessaggio su X, replicando al presidente statunitense Donald Trump che aveva chiamato Zelensky un ‘dittatore’. “E se c’è qualcuno che ha lottato per la democrazia in Russia, questo non è stato Putin”, ha aggiunto Sanchez.
Donald Trump, l’Ucraina e le fake news. Il presidente degli Stati Uniti, durante una conferenza stampa martedì sera a Mar-a-Lago, in Florida, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che hanno ribaltato la narrativa del conflitto ucraino. LEGGI L’ARTICOLO
“In Ucraina, un popolo orgoglioso lotta per la propria libertà contro la brutale aggressione. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con leadership forti”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio alla convention dei conservatori in corso Washington.
Quello dell’ucraina è “un popolo orgoglioso, che combatte per la libertà, contro un aggressore brutale. Bisogna andare avanti per costruirei una pace duratura. Con Trump noi non vedremo mai più il disastro visto in Afghanistan”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio alla convention dei conservatori in corso Washington.
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha lodato il Regno Unito per aver mostrato “leadership” nella guerra con la Russia, dopo che il primo ministro britannico Keir Starmer aveva promesso il suo “sostegno” a Kiev in una telefonata. “Ho parlato con il primo ministro del Regno Unito,” ha detto Zelensky nel suo discorso serale. “Abbiamo coordinato le nostre posizioni e la nostra diplomazia. Apprezziamo l’impegno del Regno Unito a mantenere la leadership nella protezione della vita e della normalita’”.
L’Ue ha donato all’Ucraina quasi la stessa cifra degli Usa, da cui però dipende per la difesa avendo Washington il 90% delle testate nucleari Nato. Di questo si è parlato a “Numeri”, il programma di Sky TG24 andato in onda il 19 febbraio. L’APPROFONDIMENTO
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni parteciperà lunedì alla riunione del G7 convocata alle 14 in videocollegamento da Justin Trudeau, presidente di turno. La premier inizialmente aveva comunicato al primo ministro canadese di non poter partecipare perché la riunione coincideva “con la colazione da lei offerta allo sceicco Mohammed bin Zayed e con il suo successivo intervento al Business Forum italo-emiratino, nell’ambito della visita di Stato in Italia del presidente degli Emirati Arabi Uniti”. Successivamente, secondo quanto viene riferito, il programma è stato rivisto per consentire la presenza della premier alla call G7.
“Un giornalista italiano ha depositato le prime 10mila firme dei suoi connazionali per una petizione che condanna le dichiarazioni blasfeme del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui equipara la Russia al Terzo Reich”. Lo scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, postando un video dell’incontro con “il giornalista Vincenzo Lorusso”. “A differenza di alcuni leader, la gente comune italiana ricorda il suo potente movimento partigiano al quale parteciparono attivamente migliaia di eroi sovietici che combatterono contro il fascismo”, aggiunge postando un estratto di Bella Ciao.
La Russia e gli Stati Uniti cominceranno “a tempo debito” negoziati sull’Ucraina, “sarà il presidente Putin a decidere quando”. Questo non è il primo tentativo che è stato fatto per mettere fine al conflitto: già nel 2022 Kiev e Mosca avevano avviato delle trattative, poi terminate in un nulla di fatto. Accadeva fra il marzo e l’aprile di tre anni fa, quando i negoziatori russi e ucraini si riunirono in Bielorussia e in Turchia, oltre a diversi contatti avvenuti in videoconferenza. L’APPROFONDIMENTO
Gli Stati Uniti hanno chiesto all’Ucraina di ritirare la sua bozza di risoluzione all’Onu per il terzo anniversario della guerra. Kiev, la cui bozza è stata elaborata con il sostegno dell’Europa, si è rifiutata. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali funzionari britannici e francesi hanno chiesto a Washington di rivedere la sua bozza, incassando il rifiuto americano. In una nota alle capitali, i diplomatici americani hanno comunicato alle controparti europee che gli Usa si sarebbero opposti alla risoluzione ucraina e hanno fatto pressione affinché persuadessero Kiev a ritirare il suo testo.
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