Alle elezioni per il parlamento federale in Germania, domenica 23 febbraio, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland ha ottenuto circa il 20 per cento dei voti. Si tratta del risultato migliore della sua storia, e più in generale del miglior risultato di un partito di estrema destra dal Secondo dopoguerra.
AfD è risultato il secondo partito più votato e ha praticamente raddoppiando la percentuale di voti ottenuta all’ultima elezione federale, nel 2021, quando aveva preso il 10,2 per cento. Il partito ha anche migliorato ulteriormente il risultato che aveva ottenuto alle elezioni europee dello scorso giugno, quando era risultato il secondo partito ma aveva ottenuto il 15,9 per cento delle preferenze.
I sondaggi dei giorni scorsi davano AfD molto avanti soprattutto nelle regioni orientali della Germania, quelle che fino alla riunificazione nel 1990 facevano parte della Repubblica Democratica Tedesca: nelle prossime ore capiremo se quei dati saranno confermati. Secondo una primissima analisi dei flussi di voto, AfD sarebbe il partito più votato tra gli elettori «che si considerano in una situazione economica difficile». È andata molto bene anche fra gli elettori più giovani (quelli con meno di 25 anni): sarebbe il secondo partito più votato dopo la Linke, di sinistra.
Già dopo la pubblicazione dei primi exit poll, la leader di AfD Alice Weidel ha parlato di una «vittoria storica» per il proprio partito, e ha anche detto di essere pronta «a iniziare negoziati per formare una coalizione» con il principale partito di centrodestra, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) che ha vinto le elezioni. Weidel ha sottolineato che se questo non succede «nessun cambiamento politico sarà possibile in Germania».
Nonostante gli annunci di Weidel, è molto poco probabile che AfD entrerà a fare parte della coalizione di governo, dal momento che tutti gli altri partiti politici tedeschi hanno dichiarato di non avere intenzione di stringere accordi con i parlamentari di AfD.
AfD è un partito di estrema destra, con idee xenofobe e radicali: ha basato buona parte della sua campagna elettorale su messaggi molto radicali contro l’accoglienza a persone migranti e richiedenti asilo, ha proposto l’espulsione di massa degli stranieri dal paese (una politica che spesso i partiti di estrema destra definiscono «remigrazione»). Per i servizi segreti tedeschi è una sospetta organizzazione estremista, e alcune sezioni locali sono state dichiarate contrarie all’ordine democratico. Nel corso degli ultimi mesi, la sua ala più estremista è diventata ancora più influente.
Il risultato di stasera conferma, in generale, il momento di grande popolarità di AfD, che negli ultimi anni è cresciuta molto: durante la campagna elettorale era data stabilmente dai sondaggi sopra al 20 per cento. Il risultato di domenica sera è quindi, sotto molti punti di vista, atteso. Il partito aveva anche ottenuto il sostegno esplicito da parte di diversi esponenti dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, tra cui il vicepresidente J.D. Vance e il miliardario Elon Musk, che a gennaio aveva anche intervistato la leader e candidata cancelliera del partito, Alice Weidel, sul suo social network X.
Dopo che è stato chiaro che AfD aveva ottenuto un gran risultato, i giornali tedeschi hanno cominciato a pubblicare le prime analisi per cercare di spiegarlo. Secondo Der Spiegel diversi fattori hanno contribuito al recente successo del partito: tra gli altri la difficile situazione degli ultimi anni, dovuta alla crisi economica, alla guerra in Ucraina e all’epidemia, potrebbe avere spinto molte persone a votare per un partito dichiaratamente ostile all’attuale establishment politico, nonché ultranazionalista.
Potrebbe avere contribuito anche il fatto che durante la campagna elettorale si sia discusso molto di immigrazione, scrive lo Spiegel, «presentandola quasi esclusivamente come una minaccia»: quasi tutti i principali partiti, anche quelli di centrosinistra, hanno infatti promesso misure più restrittive nei confronti di migranti e richiedenti asilo.
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