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Le notizie di domenica 30 marzo sul conflitto in Ucraina, in diretta. Mosca: «Kiev intensifica raid contro nostri siti energia»
(di Lorenzo Cremonesi) Il coinvolgimento militare americano nella resistenza ucraina contro il rilancio dell’invasione russa, dal 24 febbraio 2022, fu dall’inizio massiccio e davvero vitale. Non è strano che ancora oggi Volodymyr Zelensky ripeta che «senza gli aiuti americani perderemmo la guerra».
Una lunga e approfondita inchiesta del New York Times dettaglia e racconta, come mai era stato fatto sino a ora, la centralità dell’alleanza Usa per Kiev. Un alleanza che non è solo fatta di cannoni, proiettili missili Himars o Atacms, ma anche intelligence, consigli strategici e tattici. In ogni fase del conflitto il Pentagono è stato davvero il «fratello maggiore» dei generali ucraini, molti dei quali formati dalle vecchie accademie militari sovietiche. (…)
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Il presidente Vladimir Putin ha ringraziato i musulmani russi per il loro sostegno alla guerra in Ucraina, nel suo messaggio per l’inizio di Eid al-Fitr, la festa che chiude il mese di Ramadan. «L’enorme contributo creativo delle organizzazioni musulmane allo sviluppo della vita sociale e culturale del Paese, all’attuazione di progetti e iniziative popolari di beneficenza, educativi, illuminanti e patriottici merita il più sincero rispetto», ha detto, e in particolare «il sostegno efficace che forniscono ai partecipanti e ai veterani dell’operazione militare speciale, alle loro famiglie e ai loro amici». A Mosca, in occasione della festività, le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza e schierato grandi contingenti di polizia accanto alle quattro moschee della città.Il 22 marzo dello scorso anno, durante Ramadan, la Russia ha subito l’attacco terroristico più sanguinoso degli ultimi anni: 145 persone furono uccise e più di 500 ferite in un attacco alla sala da concerto del complesso del Municipio di Crocus, alla periferia di Mosca. Il massacro è stato rivendicato dallo Stato islamico, ma le autorità russe hanno sempre sostenuto che è stata opera dell’Ucraina e dei suoi alleati occidentali.
Nell’ultimo raid notturno, i droni russi hanno ucciso almeno due persone e ferito 30 altri nella città orientale ucraina di Kharkiv. Lo ha reso noto il governatore militare Oleh Syniehubov su Telegram, aggiungendo che tra i feriti ci sono cinque bambini. Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha riferito che è stato colpito anche un ospedale militare, dove vengono curati i soldati feriti durante il conflitto. Secondo le autorità, attaccare obiettivi di questo tipo costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario. Sono stati riportati danni anche a un centro commerciale, edifici residenziali e complessi di uffici. Secondo la difesa aerea ucraina, si sono verificati 111 attacchi con droni, compreso l’uso di droni senza esplosivi. L’esercito ucraino ha dichiarato di aver abbattuto 65 droni nelle regioni nord, sud ed est del paese, mentre 35 droni sono stati persi. Sono stati registrati danni nelle regioni di Sumy, Odessa e Donetsk. Nel frattempo, l’Ucraina ha rivisto il numero delle vittime degli attacchi russi di ieri sulla città di Dnipro, portandolo a 28, rispetto ai 24 inizialmente riportati. La città ha proclamato una giornata di lutto per oggi. Alcune delle persone gravemente ferite sono ancora ricoverate in ospedale.
La Casa Bianca ha licenziato quasi tutti i dipendenti presso la sede dell’U.S. Institute of Peace (Usip) a Washington, D.C. Lo ha rivelato il Washington Post. L’istituto svolge un ruolo attivo nella mediazione dei conflitti e nell’assistenza a negoziati di pace in paesi devastati dalla guerra, tra cui l’Ucraina. Il dipartimento per l’Efficienza del Governo (Doge), l’agenzia creata dal presidente Donald Trump e affidata a Elon Musk, ha licenziato tra i 200 e i 300 dipendenti della sede principale, secondo quanto riferito al Post da alcuni membri del personale. La maggior parte del personale all’estero dell’Usip rimane in servizio. Il Doge ha ricevuto ampie facoltà per ridurre i budget e licenziare dipendenti federali al fine di eliminare sprechi. Nonostante le sfide legali in corso, ha già preso di mira diverse agenzie e iniziative, tra cui l’Usaid e i media finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina. L’Usip conta circa 600 dipendenti a livello globale. I dipendenti hanno spiegato che i licenziamenti improvvisi avranno un impatto immediato sulle zone di conflitto. «Mettiamo in campo mediatori per aiutare a ricucire queste comunità – ha dichiarato un dipendente – Quindi ha un effetto drammatico sulla violenza sul terreno, semplicemente ritirando queste risorse».
(di Marco Imarisio, inviato a Mosca) «Nessun rispetto». Nell’epoca della politica fatta con i social, anche un personaggio come Dmitry Medvedev può fare da bussola. Sono ormai più di cinque anni che l’ex presidente della Federazione russa ed ex primo ministro è fuori dai giochi. Da quando Vladimir Putin lo sostituì in modo molto brusco alla guida del governo. Ma dopo l’inizio dell’operazione militare speciale, Medvedev sta usando la comunicazione per tornare nelle grazie del suo mentore.
Così negli ambienti della politica moscovita viene spiegata la sua frenetica attività su Telegram, espressa con una aggressività e una violenza verbale sconosciute a un personaggio che per un breve periodo incarnò la speranza di una svolta liberale del suo Paese. «Oggi scrive per compiacere il Capo», si dice. E quindi, in qualche modo, svolge anche una funzione di bussola. Le sue parole su Volodymyr Zelensky, sul fatto che non c’è nulla per cui rispettarlo, indicano una tendenza precisa. «Ha fallito, il suo popolo sta morendo e il suo paese scomparendo» scrive, attaccando anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, reo di avere sostenuto che l’Ucraina ha un governo legittimo e un presidente degno. «Questa è una doppia bugia», urla Medvedev. (…)
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(di Giuseppe Sarcina) Droni e missili a lungo raggio costruiti a tempo di record e a basso costo, anche con i fondi europei: la trasformazione dell’Ucraina in un «porcospino d’acciaio» è già cominciata. Nell’intervista pubblicata ieri dal Corriere, Ursula von der Leyen ha rilanciato l’idea di un Paese blindato, super armato e quindi difficile da espugnare. L’immagine di una fortezza irta di spine viene spesso usata per descrivere il sistema difensivo di Israele o, forse in modo più appropriato, quello di Taiwan. È la prospettiva che potrebbe consentire all’Ucraina di proteggere la propria indipendenza? Emmanuel Macron ha annunciato che nei prossimi giorni «una task force» franco-britannica arriverà a Kiev per studiare come «rafforzare» l’esercito nazionale.
Da mesi Volodymyr Zelensky chiede agli Stati Uniti e ai Paesi europei che nel negoziato con la Russia siano previste «garanzie di sicurezza», vale a dire una forza di deterrenza che costringa Vladimir Putin a rinunciare ad altri attacchi. (…)
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(di Rinaldo Frignani) È sparito come è arrivato. Ma per una settimana ha sorvolato una delle strutture più sorvegliate del Nord Italia: il Joint research centre della Commissione europea di Ispra, sul Lago Maggiore, in provincia di Varese. Da capire se pilotato dalle vicinanze o da molto più lontano. A segnalare ai vertici della sicurezza la presenza di un misterioso drone sono stati proprio i responsabili del Centro comune di ricerca europeo che, con il loro sistema di rilevamento sperimentale di velivoli sconosciuti, sono riusciti a intercettare nei giorni scorsi almeno cinque passaggi dell’apparecchio, facendo così scattare l’allarme. Anche perché il drone in questione, secondo gli esperti, sarebbe di fabbricazione russa. Una presenza che preoccupa e anche tanto, visto che droni di questo genere possono essere equipaggiati con telecamere e strumentazioni digitali capaci di riprendere un obiettivo nei minimi dettagli, anche di notte, e di eseguire mappature tridimensionali. Dopo quei ripetuti sorvoli, comunque, il velivolo a comando remoto non si è più ripresentato e non avrebbe lasciato tracce. (…)
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La Russia ha lanciato 111 e almeno un missile balistico contro l’Ucraina la scorsa notte da varie direzioni, e la difesa aerea di Kiev ne ha abbattuti 65, mentre della quota restante molti erano droni-esca per confondere la contraerea. Lo rende l’aeronautica militare ucraina citata da Rbc-Ukraine e da altri media. «Nella notte del 30 marzo, il nemico ha attaccato con un missile balistico lanciato dalla regione di Rostov e con 111 droni da attacco Shahed e droni simulatori di vario tipo», si legge nel rapporto. «Alle 9 di oggi, è stato confermato che 65 droni d’attacco Shahed e alcuni di altro tipo sono stati abbattuti nel nord, nel sud, nell’est e nel centro del Paese», si legge. Prese di mira dai bombardamenti russi sono state le regioni di Kharkiv, Sumy, Odessa e Donetsk. In particolare a Kharkiv, nel nord-est, seconda città dell’Ucraina, Kiev conferma che i morti per l’attacco di ieri sera, che ha preso di mira l’ospedale militare, sono due, ai quali si aggiungono almeno 27 feriti. Questa mattina verso le 5 locali (le 4 italiane), i russi hanno anche bombardato Sloviansk, nella regione di Donetsk, Donbass, senza però fare vittime.
L’esercito russo ha bombardato la città ucraina di Kupyansk: si registrano almeno due feriti e alcuni edifici distrutti. Lo ha riferito Rbc-Ucraina citando il capo dell’Amministrazione statale regionale di Kharkiv, Oleg Synegubov. I feriti sono una donna di 54 anni e un uomo di 55 anni.
Le truppe russe hanno attaccato un ospedale militare a Kharkiv con droni. Il raid ha danneggiato la struttura e alcuni edifici residenziali, provocando vittime. Lo riferisce Rbc-Ucraina citando lo Stato maggiore delle Forze armate dell’Ucraina e il capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleg Synegubov. L’esercito ha precisato che «in serata violando ancora una volta cinicamente le norme del diritto umanitario internazionale, i terroristi russi hanno attaccato un ospedale militare a Kharkiv».
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di non essere seria sulla pace e richiamato di nuovo gli alleati, e soprattutto gli Stati Uniti, a esercitare la necessaria pressione su Mosca. «Nel corso della serata e della notte di ieri, la Russia ha attaccato l’Ucraina con più di 170 droni, tra cui più di 100 Shaheed’», ha riferito su Telegram, «al momento, 4 persone sono state uccise» a Dnipro e «in ogni regione colpita c’è distruzione». In questo quadro, «la Russia si sta facendo beffe degli sforzi di pace del mondo, sta trascinando la guerra e perpetrando questo terrore perché non sente ancora alcuna pressione reale», ha assicurato Zelensky. «La diplomazia può funzionare, ma deve essere sostenuta da misure che rafforzino i nostri soldati e privino gli occupanti delle risorse per la guerra», ha ammonito. «I nostri partner sanno cosa può aiutare, che tipo di pressione, e dipende dall’America, dall’Europa, da tutti coloro che nel mondo vogliono una diplomazia efficace», ha spiegato il leader ucraino.
L’aeronautica militare ucraina annuncia di aver colpito in un attacco con aerei una postazione di confine a Pogar, nell’oblast russo di Bryansk, il 27 marzo, distruggendone un’infrastruttura militare da cui venivano lanciati attacchi di droni contro il territorio ucraino, stimando di aver ucciso nel raid fra i 15 e i 40 soldati russi: lo scrive il Kyiv Independent, citando lo Stato maggiore delle forze armate. Kiev, scrive il sito di news in inglese, ha ripetutamente registrato lanci di droni dall’area del posto di blocco di Pogar e la sua distruzione riduce la capacità della Russia di minacciare le forze ucraine nella regione ucraina di Sumy e in quella russa di Kursk, dove ci sono ancora truppe d’invasione ucraine. «Come risultato dell’attacco, l’infrastruttura militare del posto di blocco è stata distrutta, insieme ai mezzi di comunicazione e di guerra elettronica, nonché al sistema di videosorveglianza e ad altri mezzi tecnici», ha affermato lo Stato maggiore.
La Russia non ha dato risposte adeguate alle proposte di tregua avanzate dagli Stati Uniti. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio alla nazione serale. «Per troppo tempo ormai la proposta americana di un cessate il fuoco incondizionato è stata sul tavolo senza una risposta adeguata dalla Russia», ha dichiarato Zelensky, «ci sarebbe già un cessate il fuoco se ci fosse vera pressione sulla Russia».
La Russia ha accusato l’Ucraina di aver intensificato gli attacchi contro le sue infrastrutture energetiche in violazione del cessate il fuoco limitato a questo ambito che le parti hanno concordato a Riad con la mediazione americana. Secondo un post del ministero della Difesa di Mosca su Telegram, gli attacchi contro gli impianti sono aumentati nelle regioni meridionali di Kursk e Belgorod e, a seguito dei raid che hanno preso di mira linee elettriche ad alta tensione e sottostazioni, si sono verificate interruzioni di corrente.
L’Ucraina chiederà modifiche al nuovo e radicale accordo economico proposto dal presidente Donald Trump sulle terre rare, tra cui l’impegno a maggiori investimenti da parte degli Stati Uniti. Lo scrive Bloomberg citando una fonte a conoscenza del dossier. La bozza di accordo proposta – visionata dall’agenzia – garantirebbe a Washington il controllo su tutti i principali investimenti futuri in infrastrutture e minerali nel Paese devastato dalla guerra, e senza limiti di tempo. Kiev però teme che l’accordo possa non solo indebolire la sua offerta di entrare nell’Unione Europea, e richiederebbe anche di rimborsare tutto il supporto militare ed economico fornito dagli Stati Uniti a Kiev dall’inizio della guerra.
«Parlare adesso di intervento di qualunque tipo in Italia è totalmente assurdo perché fin quando non avrai le condizioni della pace, che non definiamo noi né l’Europa, non puoi decidere cosa fare in Ucraina. Dovremmo concentrarci in questa fase sulla somma delle difese europee, fare difese nazionali e iniziare a discutere e capire come collaborare insieme: abbiamo uno schema che è quello della Nato, basta copiare quello e fotocopiarlo. Inoltre nei prossimi anni abbiamo bisogno di un Onu che si riprenda in mano un destino che ha perso negli ultimi anni». Così il ministro della Diesa Guido Crosetto intervenuto come ospite al congresso di Azione a Roma. «I tedeschi hanno tolto il vincolo sugli investimenti nella Difesa cambiando la Costituzione i due giorni», ha poi ricordato Crosetto.
30 marzo, 00:14 – Aggiornata il 30 marzo, 11:11
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