Dazi, ultime notizie in diretta | Borse ancora giù. Trump: «Presto tariffe anche su microchip e farmaci»
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Sono entrati in vigore alle 0:01 di sabato ora di Washington (le 6:01 in
Italia) i dazi aggiuntivi del 10% imposti dall’amministrazione Trump su
gran parte dei prodotti che gli Stati Uniti importano dal resto del mondo:
uno shock per il commercio globale che si prevede si intensificherà nei
prossimi giorni. Questa soglia minima universale del 10%, da cui sono
esenti determinati prodotti, si aggiunge ai dazi già esistenti.
di Mario Sensini

La crescita dell’economia italiana soffrirà a causa dei dazi imposti dall’amministrazione Usa il 2 aprile scorso. Nel 2025 il prodotto interno lordo crescerà solo dello 0,6%, ma la situazione potrebbe anche peggiorare per le eventuali misure ritorsive da parte della Ue e delle altre economie e se dovessero perdurare le tensioni sui mercati finanziari. La prima stima ufficiale dell’impatto della guerra commerciale arriva dalla Banca d’Italia, che ha aggiornato le sue previsioni sull’economia italiana del prossimo triennio. Complessivamente, tra il 2025 e il 2028, i soli dazi imposti dagli Usa costeranno 0,7 punti di pil alla crescita italiana.      

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di Marco Galluzzo 

Nonostante questo sia forse il momento più delicato per fare una visita alla Casa Bianca, Giorgia Meloni resta convinta che un faccia a faccia con Donald Trump, anche se in mezzo alla tempesta finanziaria provocata dal presidente degli Stati Uniti, possa essere utile all’Italia come all’Unione europea.

Per questo motivo è possibile che la premier ottenga un via libera dalla diplomazia americana prima dell’arrivo del vicepresidente JD Vance a Roma, il 19 aprile. E potrebbe essere questa la ragione per cui è stato riprogrammato un incontro intergovernativo con Erdogan e i suoi ministri, nella Capitale, inizialmente fissato, anche se mai comunicato ufficialmente dai due governi, per il 17 marzo. La nuova ambasciatrice turca in Italia si è lasciata sfuggire la notizia durante uno dei suoi primi incontri romani, la notizia è finita sui media di Istanbul e il vertice è stato rimandato ad altra data. Forse perché Meloni vuole tenersi l’agenda libera? È possibile.

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il segretario di Stato
americano, Marco Rubio, hanno discusso per telefono dei dazi del 17% imposti da Washington a Tel Aviv. Lo si apprende da una nota della portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce. «Il Segretario di Stato Marco Rubio ha parlato con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per sottolineare il sostegno degli Stati Uniti a Israele», si legge nel comunicato. Rubio e Netanyahu, aggiunge Bruce, hanno discusso «della situazione a Gaza, della determinazione dell’amministrazione a rilasciare gli ostaggi a Gaza, nonché dei dazi recentemente annunciati». 
Gli Stati Uniti hanno abbassato al 10% i dazi doganali sulle importazioni dai
territori d’oltremare francesi di La Reunion, nell’Oceano Indiano, e di
Saint-Pierre-et-Miquelon nell’Atlantico settentrionale. È quanto emerge da un nuovo elenco consultato da France Presse. I due territori avrebbero dovuto, secondo i piani iniziali, essere sottoposti ad aggravi rispettivi del 37% e del 50%. La Reunion è parte dell’area doganale condivisa dell’Unione Europea ma viene considerata un territorio separato ai fini fiscali, laddove
Saint-Pierre-et-Miquelon non è tecnicamente parte dell’Ue. In questo modo i due  territori verrebbero allineati ad altri possedimenti francesi d’oltremare: Guadalupa, Martinica, Guyana francese e Mayotte. Sono stati ridotti al 10%, dal 20% stabilito in precedenza, anche i dazi sull’isola australiana di Norfolk, nel Pacifico.
«Solo i deboli falliranno». È la frase, scritta in maiuscolo, pubblicata dal
presidente Usa, Donald Trump, su Truth Social, apparente riferimento al crollo delle borse mondiali innescato dai dazi doganali statunitensi.
I dazi imposti dagli Stati Uniti hanno spinto anche la borsa di Città del Messico a una chiusura in ribasso, con l’indice Ipc in calo del 4,87% a 51.452,73 punti. La stessa piazza il giorno prima aveva registrato un moderato rialzo. In Brasile, la più grande economia dell’America Latina, l’indice Bovespa è sceso del 2,96% a 127,256 punti.
Fitch ha confermato il rating BBB con outlook positivo per l’Italia.  «Il rating dell’Italia – scrive Fitch – è supportato dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e da
istituzioni solide rispetto alla mediana della categoria `BBBû. Questi punti di forza sono bilanciati da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare un debito pubblico molto elevato e un potenziale di crescita ancora basso. Le prospettive positive riflettono rischi fiscali e finanziari
ridotti a medio termine da livelli di debito eccezionalmente elevati grazie a una migliore stabilità politica e gestione fiscale. Riflettono anche una certa resilienza e un margine di manovra di fronte a venti contrari alla economia e alla finanza pubblica derivanti da rischi esterni elevati e da incertezze
geopolitiche».
L’accordo per la cessione di TikTok era praticamente fatto, ma è stato ritirato
giovedì dopo l’annuncio dei nuovi dazi imposti da Donald Trump alla Cina. E’ quanto riferisce The Hill, citando fonti a conoscenza dei negoziati. Trump era pronto a firmare un ordine esecutivo che approvava un accordo che avrebbe visto le operazioni statunitensi di TikTok scorporate in una nuova società, consentendo alla popolare app di social media di continuare a operare negli Stati Uniti di fronte alla legge che richiede alla sua società madre cinese ByteDance di disinvestire dall’app, pena la messa al bando negli Usa. Tuttavia, secondo la fonte di The Hill, i rappresentanti di ByteDance hanno detto alla Casa Bianca dopo l’annuncio delle tariffe di Trump mercoledì che la Cina non avrebbe più approvato l’accordo senza negoziati sui dazi. 
L’euro è scambiato a 1,0949 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica perde lo 0,96% verso il biglietto verde. Al termine delle contrattazioni di Wall Street il dollaro è scambiato a 146,88 yen, 0,7778 sterline e 0,8817 franchi svizzeri.
Il presidente statunitense Donald Trump sarebbe in contatto con rappresentanti di Israele, India e Vietnam per negoziare accordi commerciali su misura che potrebbero alleviare l’impatto dei nuovi dazi. Lo riferisce l’emittente «Cnn» citando una fonte informata. Nella giornata di ieri, Trump non ha escluso la possibilita’ di negoziare. «I dazi ci danno un grande potere di negoziazione. Lo hanno sempre fatto», ha detto il presidente Usa ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.
Su Wall Street ha pesato la dura risposta della Cina. Il Dow ha chiuso in correzione, in calo di oltre il 10% rispetto al suo massimo storico di dicembre perdendo oltre duemila punti (come successo solo quattro volte nella storia). È la prima volta che il Dow chiude in correzione dal 7 marzo 2022. L’indice ha registrato le maggiori perdite consecutive da marzo 2020, durante l’inizio della pandemia di Covid-19. Il Nasdaq ha chiuso in bear market, ossia mercato ribassista, per la prima volta dal 2022, in calo di oltre il 20% rispetto al suo massimo storico di dicembre.
5 aprile, 00:39 – Aggiornata il 5 aprile, 06:19
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Di NewsBot