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La donna e il marito colf potrebbero essere presto indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il difficile rapporto con l’ex fidanzata dell’arrestato e le false dichiarazioni: «Non mi sono accorta di nulla»
Ilaria Sula e l’ex fidanzato Mark Samson 
Non la vedeva di buon occhio. Tanto da non volerla in giro per casa. Una presa di posizione che forse non era solo il frutto di un atteggiamento culturale di Nors Mazlapan, la madre di Mark Samson, ma nascondeva qualcosa di più. Una sorta di astio nei confronti di Ilaria Sula, che per un anno ha frequentato il mini-appartamento della famiglia filippina in via Homs. «Non volevo che Mark portasse sempre a casa Ilaria. Temevo che lo distraesse troppo: mio figlio deve rimanere concentrato sullo studio». È il senso delle confidenze fatte dalla madre del giovane ora in carcere per l’omicidio della studentessa di Terni, poi gettata in un dirupo nelle vallate di Capranica Prenestina dopo essere stata accoltellata a morte fra il 25 e il 26 marzo scorso proprio nell’abitazione dei Samson al quartiere Africano. 
Con il passare dei giorni la posizione della madre di Mark, laureando in Architettura, reo confesso, ma fra mille contraddizioni, sta diventando sempre più centrale: rischia concretamente di essere indagata con il marito Rik Samson per concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere. E nel quartiere sale la tensione nella numerosa comunità filippina: lo zio Emilio fugge in scooter alla vista dei giornalisti, anche quelli del suo Paese, che cominciano a interessarsi a un caso che fin da subito ha varcato il confine del Raccordo anulare. Ma dove Ilaria è stata uccisa c’è un solo fiore, un garofano rosa. «Dormivo, non mi sono accorta di niente. E il giorno successivo sono uscita», avrebbe detto la donna, casalinga, con qualche problema di salute, agli investigatori della Squadra mobile, diretti da Roberto Pititto, durante il primo e finora unico interrogatorio, che non si esclude possa essere ripetuto. La situazione è in evoluzione. C’è scetticismo sulle versioni fornite dalla donna e anche dal marito, collaboratore domestico presso una famiglia a Roma nord. 


«La notte del 25 marzo scorso eravamo tutti e due in casa. Sapevamo che Ilaria era venuta a trovare Mark», hanno confermato anche nelle ultime ore, sebbene a un certo punto il padre del giovane avesse affermato invece di essere uscito e di non essere più tornato fino al giorno successivo. Insomma, a distanza di quasi due settimane dall’omicidio i genitori dell’ex fidanzato della vittima non sono riusciti ancora a spiegare con certezza cosa hanno fatto in quelle 24 ore e quale sia stato il loro ruolo nelle azioni del figlio: uccidere la ragazza chiusa a chiave nella sua camera, poi – di giorno – infilare il corpo in un trolley dopo averlo avvolto in un sacco di plastica, caricarlo sull’auto di famiglia – per strada, non in una rimessa -, e scaricarlo poi nella scarpata a 40 chilometri da Roma.
«Non abbiamo sentito alcun rumore, nessun lamento dalla stanza di Mark», avrebbero riferito ancora i genitori alla polizia. Forse l’unica versione attendibile, visto che anche tutti i condomini del palazzo al civico 8 e quelli dell’edificio accanto – molti dei quali filippini, compreso lo zio dell’omicida, Emilio – hanno riferito di non aver udito grida provenire dall’appartamento dei Samson al piano rialzato. Per tutto il resto i sospetti su Nors e Rik vengono ritenuti più che giustificati, anche perché appare quantomeno singolare che Mark possa aver fatto tutto da solo. E ora anche il rapporto fra la madre e l’ex fidanzata è finito sotto la lente degli investigatori. 
Più che screzi, un’ostilità latente nei confronti della ragazza, forse legata alla religiosità della donna. Certo, un atteggiamento materno, un misto di protezione e gelosia per il ragazzo, forse qualcosa di più che sarebbe emerso anche nel corso dell’interrogatorio della donna, ma che bisogna capire adesso se abbia avuto ripercussioni su ciò che è accaduto nella stanza del 23enne, dove di sicuro, nonostante la pulizia a fondo, è stato trovato il sangue di Ilaria. Colpita al collo, a tradimento o nel sonno, da qualcuno che era alle sue spalle con una lama ancora non trovata. Nella camera accanto, in quei pochi metri quadri, Nors e il marito dormivano tranquillamente.
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5 aprile 2025 ( modifica il 5 aprile 2025 | 08:22)
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Di NewsBot