"Sono grato a tutti i Paesi che ci sostengono in questo sforzo, e al Regno Unito e alla Francia per la loro leadership", ha detto il leader ucraino. È salito ad almeno 18 morti e 60 feriti, tra cui molti bambini, il bilancio del bombardamento russo su una zona residenziale della città ucraina di Kryvyi Rig. Si è svolto ieri un colloquio telefonico tra mons. Paul R. Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, e Sergey Lavrov, ministro degli Affari esteri della Federazione Russa
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È salito ad almeno 18 morti e 60 feriti, tra cui molti bambini, il bilancio del bombardamento russo su una zona residenziale della città ucraina di Kryvyi Rig. Si è svolto ieri un colloquio telefonico tra mons. Paul R. Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, e Sergey Lavrov, ministro degli Affari esteri della Federazione Russa. “Il dialogo – riferisce un comunicato della Sala stampa della Santa Sede – è stato dedicato al quadro generale della politica mondiale, con particolare attenzione alla situazione della guerra in Ucraina e ad alcune iniziative volte a fermare le azioni belliche”. Il presidente statunitense Donald Trump ritiene che Putin e Zelensky siano pronti a un accordo. Secondo il leader ucraino, un cessate il fuoco non significa la fine della guerra, ma piuttosto “apre la porta alla vera diplomazia”.
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L’Ucraina ha reso noto che la notte scorsa sono stati lanciati numerosi droni in alcune regioni russe, tra cui quella di Samara, dove è stata colpita una fabbrica di esplosivi. Lo hanno annunciato i servizi di sicurezza ucraini, stando a quanto scrive l’Ukrainska Pravda. “I droni hanno preso di mira l’azienda Promsintez a Chapayevsk”, ha precisato la stessa fonte, aggiungendo che l’azienda colpita è “uno dei principali produttori di esplosivi industriali della Russia”. Nello stabilimento si sono verificate “almeno 20 esplosioni e diversi incendi”.
“Immagini tragiche e disumane arrivano da Kryvyi Rih. Un altro sconsiderato attacco russo ha colpito un’affollata area residenziale”, uccidendo anche bambini. “La Russia continua a distruggere l’Ucraina, senza alcun interesse per la pace.” Lo ha scritto su X l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Ue Kaja Kallas.
“Importante incontro tra i nostri militari e i Capi di Stato Maggiore della Difesa dei partner: l’Ammiraglio Sir Tony Radakin del Regno Unito e il Generale Thierry Burkhard della Francia. Stiamo lavorando per garantire la sicurezza in Ucraina e per stabilire garanzie di sicurezza affidabili. Ci sono progressi tangibili e dettagli iniziali su come potrebbe essere schierato un contingente di sicurezza dei partner”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sono grato a tutti i Paesi che ci sostengono in questo sforzo, e al Regno Unito e alla Francia per la loro leadership”, aggiunge.
Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha incaricato il servizio di sicurezza nazionale dell’Ucraina di indagare sulla fuga di notizie sull’ultima proposta degli Stati Uniti di trarre profitto dai beni ucraini, hanno dichiarato funzionari governativi, spiegando che l’indagine prevede l’uso della macchina della verità. E’ quanto si legge in un articolo sulla versione online del Financial Times. L’indagine – riferisce il Ft – si inserisce nel contesto di crescenti tensioni tra Kiev e l’amministrazione Trump sui termini di una proposta di accordo su minerali critici e beni energetici. I funzionari ucraini affermano di essere stati colti di sorpresa dalla portata delle ultime richieste statunitensi e considerano politicamente insostenibili alcune parti della proposta di Washington di trarre profitto dalle infrastrutture del loro Paese. Gli stessi funzionari ucraini – prosegue il foglio britannico – hanno dichiarato che i test della macchina della verità sono stati somministrati al personale di diversi ministeri, ma hanno rifiutato di fornire ulteriori dettagli o di specificare quante persone siano state interrogate. L’indagine fa seguito alla pubblicazione di dettagli della bozza di accordo il 26 marzo da parte del deputato dell’opposizione Yaroslav Zheleznyak, che ha dichiarato di averne ottenuto una copia. Il Financial Times, ricorda l’articolo, ha ottenuto separatamente il documento e ne ha pubblicato il contenuto il giorno successivo.
L’Ucraina  ha rivendicato la responsabilità dell’attacco con drone all’impianto di  produzione di esplosivi Promsintez nella regione russa di Samara.  Secondo l’agenzia di stampa Unian, l’operazione è stata condotta dai  Servizi segreti ucraini (Sbu). L’impianto è uno dei principali produttori di esplosivi industriali,  quali ammonite, ammonite e granulite, non solo in Russia, ma anche nei  Paesi della Comunità degli Stati indipendenti (Csi). Secondo Unian,  nell’azienda sono state registrate almeno 20 esplosioni e diversi  incendi. “L’Sbu continua a condurre raid mirati su aziende russe che fanno parte  del complesso militare-industriale e producono armi per la guerra contro  l’Ucraina. Queste strutture sono obiettivi militari assolutamente  legittimi”, ha detto una fonte di intelligence all’agenzia. Il governatore di Samara Vyachestlav Fedorischev aveva riferito questa  mattina sul suo account Telegram che dei droni ucraini avevano attaccato  un impianto industriale nella città di Chapayevsk, provocando un  incendio.
Mentre diversi Paesi hanno condannato l’attacco russo di ieri su Kryvyi Rih e mostrato solidarietà, “sfortunatamente la risposta dell’ambasciata degli Stati Uniti è sorprendentemente deludente: un Paese così forte, un popolo così forte, eppure una reazione così debole. Hanno paura persino di dire la parola “russo” quando parlano del missile che ha ucciso dei bambini”. Lo scrive Volodymyr Zelensky su X dopo il tweet dell’ambasciatrice Usa a Kiev Bridget Brink che si è detta “inorridita dal fatto che stasera un missile balistico abbia colpito vicino a un parco giochi e un ristorante a Kryvyi Rih”, senza tuttavia citare la Russia. “Sì la guerra deve finire – aggiunge Zelensky -. Ma per finirla non dobbiamo aver paura di chiamare le cose con il loro nome. Non dobbiamo aver paura di fare pressione su chi continua a guerra e ignora tutte le proposte del mondo per porvi fine. Dobbiamo fare pressione sulla Russia, che ha scelto di uccidere i bambini invece di scegliere un cessate il fuoco. Devono esserci sanzioni aggiuntive”. “Contiamo sui nostri accordi con il Presidente degli Stati Uniti Trump, che ha promesso di aiutare a trovare più Patriots. E contiamo sulla forza del mondo per sconfiggere questo male, questa guerra, questa aggressione russa”, conclude il leader ucraino.
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha dichiarato che la proposta della presidente del Consigio, Giorgia Maloni, estendere l’articolo 5 dell’Alleanza atlantica all’Ucraina, senza che il Paese ne faccia parte, e’ tra le idee da tenere sul tavolo ma che, come le altre, potra’ essere presa in considerazione solo dopo un cessate il fuoco tra Kiev e Mosca. “Non possiamo permetterci il lusso di escludere nessuna idea”, ha dichiarato Rutte in un’intervista alla testata New Voice of Ukraine (Nv) che gli chiedeva un commento sulla proposta italiana. “Dobbiamo avere tutte queste idee sul tavolo e poi, quando sara’ raggiunto un accordo di pace, potremo valutare con molta chiarezza qual sia la strada migliore da seguire”, ha spiegato il segretario della Nato.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato i Paesi che hanno condannato l’ultima strage di civili causata da raid russi nella sua città natale, allo stesso tempo dicendosi, pero’, “sorpreso” da quella che ha definito la “debole reazione” degli Stati Uniti”. “Hanno persino paura di pronunciare la parola ‘russo’ quando si parla di missili che uccidono bambini”, ha scritto Zelensky sul suo canale Telegram riferendosi ai 19 morti, di cui nove bambini, a Kryvyi Rih.
Una spesa per la difesa che raggiungerà il 5% del Pil è possibile per l’Estonia, dato che durante la guerra fredda, l’Europa impegnava circa il 4%, così come è fattibile il sequestro dei beni russi congelati, a patto che un’eventuale decisione della Ue sia presa in linea con il diritto internazionale. Lo dice al Corriere della Sera il presidente estone Alar Karis, che, sulle minacce di Mosca a Tallinn, afferma che “attacchi ibridi si stanno verificando da un pezzo. L’obiettivo non è solo l’Estonia. È successo in Finlandia, Germania, nel Regno Unito e altrove. Sono un modo della Russia per espandere la propria influenza. Ecco perché dobbiamo anche prestare attenzione, per esempio, agli attacchi informatici. L’Estonia rappresenta un confine dell’Unione europea. Dobbiamo pensare a una forma di solidarietà europea per proteggerci”.
Tre giorni di lutto, da lunedì 7 aprile a mercoledì 9 aprile, sono stati dichiarati a Kryvyi Rih, la città natale di Volodymyr Zelensky nell’oblast’ di Dnipropetrovsk, in memoria delle vittime degli attacchi sferrati da Mosca ieri. Lo scrive Ukrainska Pravda citando le autorità locali. E’ di 18 morti, tra cui 9 bambini, il bilancio dell’attacco missilistico lanciato ieri dall’esercito russo su una zona residenziale di Kryvyi Rih, mentre oltre 60 persone sono rimaste ferite. Un’altra persona è morta in un successivo attacco con droni sulla città. 
Il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik ha conferito onorificenze a rappresentanti del ministero dell’interno russo e del dipartimento di polizia di Mosca, a sottolineare le strette relazioni di collaborazione con gli organi di polizia e del ministero dell’interno serbo-bosniaci.  Nel corso di una cerimonia oggi al palazzo presidenziale a Banja Luka, il capoluogo della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina di cui lui è presidente, Dodik ha sottolineato la solidità della stretta e fruttuosa collaborazione tra Republika Srpska e Federazione russa che va avanti da anni, e che è destinata a rafforzarsi ulteriormente. Una collaborazione, ha osservato, che si è andata espandendo sopratutto negli ultimi tempi, da quando l’Occidente ha imposto “ingiuste sanzioni alla Federazione russa”. 
Si aggrava il bilancio delle vittime a Kryvyi Rih. L’attacco missilistico russo sulla città natale di Volodymyr Zelensky ha provocato la morte di 19 persone, tra cui nove bambini, secondo le autorità locali citate dal Kyiv Independent. 68 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino di tre mesi. L’attacco, che ha coinvolto sia missili che droni, ha colpito i quartieri residenziali della città nel tardo pomeriggio di ieri, causando incendi in edifici e danneggiando gravemente la zona. Tra i feriti, 40 persone sono state ricoverate, due bambini in condizioni critiche. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato l’attacco, accusando la Russia di rifiutare un cessate il fuoco e di essere responsabile di ogni morte quotidiana. “Ogni promessa russa finisce con missili o droni, bombe o artiglieria. La diplomazia non significa nulla per loro”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di un maggiore esercizio di pressione sulla Russia per fermare l’escalation e porre fine alla guerra.
Per il presidente finlandese Alexander Stubb  la discussione sull’invio di truppe occidentali in Ucraina è prematura, ed è prima di tutto necessario mettere fine al conflitto in corso. Lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, sottolineando che la questione è diventata una discussione simbolica che si è allontanata dalla realtà del conflitto. “Ci sono molti altri modi per continuare a supportare l’Ucraina. Le truppe di terra non sono attualmente sulla nostra agenda”, ha affermato Stubb. Stubb ha suggerito che l’obiettivo principale dovrebbe essere il raggiungimento di un cessate il fuoco, che, pur non ponendo fine alla guerra, permetterebbe di monitorare la situazione attraverso soluzioni tecniche, seguite da un accordo di pace e da un successivo processo di stabilizzazione. “Io non penso che questa sia l’obiettivo. Prima si ottiene un cessate il fuoco. Il cessate il fuoco significa comunque uno stato di guerra, e va monitorato. Per questo ci sono varie possibilità tecniche. Poi si arriva a un accordo di pace, seguito dalla sua  implementazione”, ha spiegato.
Una spesa per la difesa che raggiungerà il 5% del Pil è possibile per l’Estonia, dato che durante la guerra fredda, l’Europa impegnava circa il 4%, così come è fattibile il sequestro dei beni russi congelati, a patto che un’eventuale decisione della Ue sia presa in linea con il diritto internazionale. Lo dice al Corriere della Sera il presidente estone Alar Karis, che, sulle minacce di Mosca a Tallinn, afferma che “attacchi ibridi si stanno verificando da un pezzo. L’obiettivo non è solo l’Estonia. È successo in Finlandia, Germania, nel Regno Unito e altrove. Sono un modo della Russia per espandere la propria influenza. Ecco perché dobbiamo anche prestare attenzione, per esempio, agli attacchi informatici. L’Estonia rappresenta un confine dell’Unione europea. Dobbiamo pensare a una forma di solidarietà europea per proteggerci”.
Emmanuel Macron potrebbe diventare l’uomo di punta dell’Europa per i colloqui con Vladimir Putin sulla pace in Ucraina. Lo rivela il Telegraph, secondo cui “alcuni membri della ‘coalizione dei volenterosi’ stanno spingendo affinché il presidente francese assuma la responsabilità dei contatti con la Russia nell’ambito degli sforzi per sostenere Kiev”. Anche il primo ministro britannico Keir Starmer è indicato come l’interlocutore più probabile con Mosca. Tuttavia, secondo il quotidiano, “non ha intenzione di tenere colloqui con Putin come parte degli sforzi della Gran Bretagna per sostenere la difesa dell’Ucraina”. Una fonte dell’Eliseo ha affermato che Macron, che si è posizionato come mediatore dell’Europa nei rapporti con la Russia fin dall’inizio del conflitto in Ucraina, sarebbe “pronto ad assumere tale ruolo quando arriverà il momento”.
Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 49 droni ucraini in nove regioni del Paese: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Sedici velivoli senza pilota sono stati distrutti nella regione di Voronezh, 14 nel Belgorod, sei nel Kursk, altri sei nella regione di Samara, tre nella Repubblica di Mordovia e uno ciascuno nelle regioni di Bryansk, Lipetsk, Oryol e Penza. 
Sono almeno 18 le persone, tra cui nove bambini, le persone rimaste uccise nell’attacco – uno dei più mortali di Mosca quest’anno nella – in una zona residenziale della città centrale ucraina di Kryvyi Rih. Lo hanno riferito funzionari locali. L’attacco nella città natale del presidente Volodymyr Zelensky ha danneggiato aree residenziali e innescato incendi, ha affermato il governatore regionale su Telegram. Più di 30 persone, tra cui un neonato di tre mesi, sono in ospedale, ha affermato Serhiy Lysak. Almeno 50 persone sono rimaste ferite, secondo i servizi di emergenza, che aggiungono che la cifra è destinata ad aumentare. Zelensky ha affermato che gli sforzi di salvataggio sono ancora in corso e ha invitato l’Occidente a esercitare una maggiore pressione su Mosca. “Tutte le promesse russe finiscono con missili, droni, bombe o artiglieria”, ha affermato nel suo discorso video notturno. “La diplomazia non significa nulla per loro”.
Diversi cittadini ucraini che si trovano legalmente negli Stati Uniti nell’ambito di un programma umanitario hanno ricevuto questa settimana una email in cui si comunicava loro che il loro status era stato revocato e che avevano sette giorni per lasciare il Paese: altrimenti il ;;”governo federale vi avrebbe trovati”, riporta la Reuters sul suo sito. Tuttavia, un portavoce del Dipartimento della Sicurezza Interna ha dichiarato ieri che l’email era stata inviata per errore e che il programma umanitario istituito dopo l’invasione russa del Paese nel 2022 non era stato terminato. Non è chiaro quanti ucraini abbiano ricevuto l’email, scrive l’agenzia di stampa. Il mese scorso la Reuters aveva riferito che l’amministrazione Trump stava pianificando di revocare lo status legale temporaneo per circa 240.000 ucraini fuggiti dal conflitto. 
Lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine ha affermato che il ministero della Difesa russo mente quando dice che l’attacco missilistico di ieri su Kryvyi Rih ha colpito “il luogo in cui si è tenuto l’incontro dei comandanti delle formazioni delle Forze armate dell’Ucraina con gli istruttori occidentali”: lo riporta Ukrainska Pravda. Lo Stato maggiore ha rilevato che i russi hanno colpito la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un missile balistico Iskander-M con testata a grappolo, progettato per colpire un’area più ampia e un numero maggiore di persone. L’attacco ha provocato almeno 18 morti, tra cui 6 bambini, e oltre 60 feriti. “Ora il dipartimento militare del Paese aggressore sta cercando di coprire il suo cinico crimine con una bugia ‘ad alta precisione’, affermando che l’attacco ha colpito ‘il luogo in cui si è tenuto l’incontro dei comandanti delle formazioni delle Forze armate dell’Ucraina con gli istruttori occidentali'”, si legge in una dichiarazione dello Stato maggiore.
Il presidente francese Emmanuel Macron intende rappresentare l’Europa nei negoziati con il presidente russo Vladimir Putin sulla pace in Ucraina, riporta il Telegraph. Secondo il quotidiano britannico, alcuni membri della “coalizione dei volenterosi” insistono affinché un leader europeo guidi i contatti con Mosca nell’ambito degli sforzi per sostenere Kiev. Il Telegraph scrive che Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer sono stati individuati come gli interlocutori più probabili con Mosca. Tuttavia, Starmer non avrebbe intenzione di tenere colloqui con il presidente russo, mentre una fonte dell’Eliseo ha affermato che Macron è pronto ad assumere l’incarico “quando verrà il momento”. 
Le forze russe hanno lanciato ieri sera un altro attacco, questa volta con droni, contro la città ucraina di Kryvyi Rih, uccidendo una persona: lo ha reso noto il governatore regionale, Serghei Lysak, come riporta Ukrainska Pravda. L’attacco, avvenuto dopo le 23:00 ora locale (le 22:00 in Italia), ha colpito case e infrastrutture ed ha provocato incendi. Ieri pomeriggio l’esercito russo aveva attaccato la città con missili balistici provocando almeno 18 morti.
Con una commovente commemorazione, la cittadina ucraina ha celebrato il terzo anniversario della liberazione. Kiev denuncia oltre 1.400 vittime e 9.000 crimini di guerra, mentre Mosca respinge ogni accusa. GUARDA IL VIDEO
Il tema è stato uno degli argomenti centrali del Consiglio europeo: in vista di questo appuntamento Bruxelles ha pubblicato il Libro Bianco sulla Difesa, che riassorbe in modo organico il piano ReArm Europe e fornisce alcuni dettagli sulla sua messa a terra. Le differenze tra i singoli Paesi e tra Unione europea e Russia sono stati al centro della puntata di “Numeri”, programma di SkyTG24. I NUMERI
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Di NewsBot